30 novembre 2010

(spero di sbagliarmi)

Da Genova a Sarzana. Scendo a La Spezia per cambiare treno. Al volo verso un regionale per Firenze, perché all' autoparlante hanno annunciato il cambio di binario. Corro. Salgo. Mi siedo.
Chiamo mio marito per dirgli che alle 19,30 sarò a Sarzana.
Sul treno le luci si accendono e si spengono. Colgo una conversazione! "Questo treno non parte".
Nemmeno a chiedermi, anzi, a chiederci il perché...e di nuovo di corsa, scendo, scendiamo tutti da quel treno che non parte, incrociando lo sguardo smarrito dei due giovani controllori.
E allora tutti di corsa, di nuovo, alla fermata del bus.
Cerchiamo l'orario del bus per Sarzana. Ma gli orari non ci sono più, perché qualcuno se li è strappati via.
Pare che il caos di treni sia stato provocato dagli studenti che hanno occupato la stazione a Pisa.
Mentre l'autobus è in ritardo per una frana che è accaduta un paio di settimane fa. Pare.
In ogni caso l'autobus è in ritardo.
Avevo già timbrato il biglietto del treno che poi costa 1.90 da La Spezia Sarzana, caruccio. Caro pure l' autobus che costa 1.80. Saranno 20 km.
Gironzolo nella piazzola al freddo e nell'ordine considero che:
-sarebbe bello/buffo se quest'anno facessimo lo sciopero di regali di Natale. E allora si che vorrei vederla la protesta.
- poi scoppio a ridere da sola perchè penso agli stranieri che vengono a cercar qua un paese evoluto e invece ci ritroviamo alle 8 di sera a battere i denti , in attesa di un autobus che non è dato di sapere quando verrà.
-quindi penso amaramente che i telefonini con i quali aggiorniamo i parenti circa l'ordinaria giornata di follia dei trasporti, vengono prodotti chissà dove e in questo Paese non produciamo più niente.
- non ci riprenderemo più da una situazione del genere.

27 novembre 2010

Nevio

Quando Quinto Cecilio Metello fu nominato console nel 206 a. C. più per l'appoggio del partito aristocratico che per meriti personali, Nevio scrisse un famoso verso saturnio "Fato Metelli Romae fiunt consules". Appare chiaro che la valenza satirica sia da ricercare nel termine fato, che potrebbe significare "per volere del destino", ma anche, "per caso".
L'anno successivo per volontà delle famiglie aristocratiche dei Metelli e degli Scipioni il poeta fu incarcerato senza regolare processo, una forma di arresto preventivo, per motivi di ordine pubblico, in quanto a loro avviso, fomentava le sedizioni fra il popolo.
Nevio verrà liberato nel 204 a. C. per intercessione del tribuno della plebe M. Claudio Marcello, andò quindi esule a Utica, non ci è dato di sapere se cacciato da un bando della fazione oligarchica o se, come è probabile, scelse l' esilio volontario perché a Roma non poteva più far rappresentare le sue commedie.


(poi dicono che il latino è una lingua morta)

26 novembre 2010

Ricetta

certi uomini sanno amare davvero l'intero genere femminile...

Le golose di Guido Gozzano

Io sono innamorato di tutte le signore
che mangiano le paste nelle confetterie.

Signore e signorine -
le dita senza guanto -
scelgon la pasta. Quanto
ritornano bambine!

Perché nïun le veda,
volgon le spalle, in fretta,
sollevan la veletta,
divorano la preda.

C'è quella che s'informa
pensosa della scelta;
quella che toglie svelta,
né cura tinta e forma.

L'una, pur mentre inghiotte,
già pensa al dopo, al poi;
e domina i vassoi
con le pupille ghiotte.

un'altra - il dolce crebbe -
muove le disperate
bianchissime al giulebbe
dita confetturate!

Un'altra, con bell'arte,
sugge la punta estrema:
invano! ché la crema
esce dall'altra parte!

L'una, senz'abbadare
a giovine che adocchi,
divora in pace. Gli occhi
altra solleva, e pare

sugga, in supremo annunzio,
non crema e cioccolatte,
ma superliquefatte
parole del D'Annunzio.

Fra questi aromi acuti,
strani, commisti troppo
di cedro, di sciroppo,
di creme, di velluti,

di essenze parigine,
di mammole, di chiome:
oh! le signore come
ritornano bambine!

Perché non m'è concesso -
o legge inopportuna! -
il farmivi da presso,
baciarvi ad una ad una,

o belle bocche intatte
di giovani signore,
baciarvi nel sapore
di crema e cioccolatte?

Io sono innamorato di tutte le signore
che mangiano le paste nelle confetterie.

24 novembre 2010

doni dionisiaci (post di risulta)


Dopo che Dioniso fece il suo debutto a Tebe, in quella città, passata l'euforia ci furono un po'di problemi. Penteo ucciso da sua madre ,lei, Agave disperata, Cadmo amareggiato etc. Ora Euripide non fece in tempo a scrivere come proseguì la faccenda perchè morì quindi la sua tragedia fu rappresentata postuma.
Ad ogni buon conto, nei fatti, i Tebani penarono non poco a far rientrare le menadi, cioè le donne che seguivano il culto del Bromio, dal Citerone, il monte in cui si erano ritirate in compagnia del dio, così che i sondaggi non lo davano più per favorito. Riuniti a consiglio gli dei gli dissero "Dioniso è meglio che ti defili per un po', giusto il tempo che le cose tornino al loro posto, cioè le femmine se ne tornino ai telai e gli uomini a dominare i destini delle poleis come hanno sempre fatto". Cioè con il sangue e la violenza.

Dioniso ci rimase molto male, dato che lui sentiva proprio come un suo compito precipuo quello di emancipare quanti venivano esclusi dalla polis, le donne in primo luogo, ma anche i poverissimi e quanti erano così alieni dal sangue, che rifiutavano le ragioni della guerra, che era la virtù dominante del tempo. Che lui l'aveva detto subito una volta fatto il suo ingresso a Tebe: "Io sono il dio della Pace..."

Afrodite in persona andò a consolare il giovane dio e gli disse:"Vuoi andare tra gli esclusi? tra gli ultimi? tra i reietti? scusa ma perchè non vai tra i liguri apuani? ". E la bella Afrodite nel augurargli buon viaggio lo baciò, stando bene attenta che in quel momento passasse di là Apollo, così che a lui fossero evidenti le preferenze della dea. Perchè l'Amore vuole l'Ebbrezza. Perchè l'amore e le sue passioni, non si giustificano con il logos. Apollo, un po' stizzito, passò innanzi.
E allora Dioniso riparò in Apuania e i liguri apuani accolsero amichevolmente quel giovane dai cui riccioli scarmigliati spuntavano tralci di vite. Loro nel frattempo erano tristi perchè avevano subito una pulizia etnica e i Romani gli avevano tagliato le vigne al ciocco. Dioniso non li poteva vedere i Romani, che oltre tutto di lui e del suo culto non capivano niente e allora si adoperò per restituire a quella povera gente che aveva perso la libertà, quanto meno il nettare del vino.
E allora girò a lungo per le contrade ad un tempo aspre, ad un tempo dolci di Apuania e quando trovava un posto che gli piaceva si toglieva una frasca di vite dai capelli e la piazzava in terra.Va detto che non ci andava da solo a fare quei giri, ma ogni tanto lo seguiva qualche ragazzotta del posto, qualche menade autoctona insomma. Giovane e bello com'era, non sapeva mai decidersi a prendersi una sola fidanzata, ma non perchè fosse un farfallone, semplicemente perchè amava le donne in generale. E le donne amavano lui, anche perchè era il dio della Pace. E allora il Bromio diceva a una delle Cinque Terre "se vuoi un vino che ti assomigli,di un colore biondo scaldato dal sole come i tuoi capelli, suadente come la tua voce, prezioso come la tua amicizia, devi darmi un bacio".
Sulle colline di Candia invece ebbe a dire a una menade il giovane dio:"Se vuoi un vino allegro come il tuo sorriso, dolce come la tua bocca,prezioso come un giorno di festa, devi darmi un bacio!" . E sui Colli di Luni si rivolse così a una fortunata "se vuoi un vino diretto come le tue passioni, fruttato come l'estate, indimenticabile come solo tu sei, devi darmi un bacio". E così via. E ogni volta un bacio benediceva il tralcio di vite messa a radicare.
E fu così che Dioniso in persona, ci diede i nostri vini e che vini! non certo gli Etruschi o i Romani, come sostengono arbitrariamente i libri di Storia, che dopo aver cercato di cancellare la nostra identità, hanno voluto negare anche il legame tra noi e il dio dell'Ebbrezza, che amò invece tanto questi luoghi e chissà prima o poi farà pure ritorno.
Almeno io lo presumo dato che sul Caprione ci sono ancora i "cavanei", delle grandi strutture in pietra dove un tempo abitavano le nostre menadi. Una volta quando facevo la boscaiola ho passato un pomeriggio intero a liberarne uno dai rovi e io credevo che fosse una cosa un po'insensata agli occhi altrui quella in cui mi ero imbarcata e invece le mie colleghe si sono precipitate ad aiutarmi con i loro penati. E mentre tagliavamo i rovi, ci si attorcigliavano alle braccia tralci di edera e di salsapariglia e ci dicevamo l'una con l'altra "per le menadi! per le menadi!" E giù colpi con il penato. Dunque può essere che una menade ci abbia ascoltate e risvegliata dal suo lungo sonno, ora sia lassù,sul Caprione in attesa del dio.

foto di Ste. sentiero che conduce ai cavanei

22 novembre 2010

"....E' pur la mente espressa in pallida luna".


Pallida Luna, in Dietro il suono

di Sandro Zignego

Fezzano 1955 - La Spezia novembre 2010


C'è stato un tempo, del quale ho nostalgia, in cui venivo chiamata a leggere i libri dei poeti.
Ho smesso perché come ogni tanto mi accade, una passione in me stessa, ha preso il sopravvento su quella che l'ha preceduta e poi dovendo assumere un modesto incarico di rappresentante sindacale, non volevo sottrarre a mio marito il tempo che merita e dunque mi sono sentita di dover scegliere.
Ho presentato il libro di Sandro al Castello di San Terenzo nel 2006 e mi emozionò molto tenere a battesimo un libro di poesie. Qualche mese più tardi, alla vigilia di Natale, tenni una seconda lettura con lui nel suo borgo d'origine Fezzano, un borgo sul mare vicino a Portovenere. Il tempo aveva lavorato a mio favore per metabolizzare i suoi versi e quella lettura mi appassionò molto anche perché ebbi modo di parlare un po'con lui e con sua moglie e questo mi aiutò a cogliere meglio certe sfumature della sua poetica, che spero di aver trasmesso a chi mi ha ascoltato quel giorno.
Fu quasi una canzone poi, cantata in due, la lettura di una poesia contro la guerra "Non tagliamo i cedri".
Oggi ho appreso con sgomento dal giornale la fine tragica di Sandro: mi resta il suo libro di versi, di pietre, d'ulivi, di luna.

21 novembre 2010

Nostalgico satiresco in omaggio a una deità bionda d'altri tempi.


Non lo dovrei dire, ma confesso di aver letto un post di Sciuscia. Va beh, metto il link, ma non se lo merita perché non viene mai nel mio blog, cioè l'ultima volta che è capitato è stato quando ho messo una foto con le mie mutande. O la foto di una tipa in reggiseno, non mi ricordo bene.
Va beh, comunque se volete andateci pure a vedere il blog di Sciuscia, però correte il rischio di trovarci gente come Emix o addirittura Blake75: fatti vostri, io vi ho avvisato.
Il post di Sciuscia presenta un giornale di satira che si chiama BILE, ma la straordinaria peculiarità è che Sciuscia ha fatto questo pezzo senza inserirci una foto con un paio di tette! inaudito!
Dell'episodio si sta occupando la NASA, però di sicuro Emix e Blaxe75 formuleranno una feroce protesta per tale inqualificabile omissione.
A me, a veder BILE, lì per lì, mi è venuta una profonda, intensa, nostalgia di CUORE, il settimanale di resistenza umana, che ha accompagnato in miei anni di università. Sono anche andata alla festa di CUORE a Montecchio nel 1992.
Che giornata ganzissima! Che nostalgia di Cuore!
Giro in rete e trovo un sito che generosamente conserva articoli e immagini di vecchie, irresistibili, copertine di CUORE.
E segnalo quest'intervista di Syusy Blady all'indimenticabile Moana Pozzi quando ancora era bella, e piena di vita, con un titolo che ora suona amaramente profetico "Prospettive per l'aldilà".


(su Syusy Blady racconterò un'altra volta, cioè tra 10 anni circa, perché quest'estate è venuta nel posto dove lavoro...)

20 novembre 2010

elegia

Non per amor di nobili cavalli
io seggo qui; pur auguro che vinca
il corridor ch'è favorito tuo.
Qui son venuto per sederti accanto
e per parlarti, sì che non ignoto
più l'amore ti sia che tu m'ispiri.
Guardi le corse, e io te guardo...

Ovidio, Amores, III, 2, 1-5 (trad. G. Vitali)

per la stazione!!!

Curioso, mercoledì un episodio con una signora anglofona in stazione a Genova. Deve essere la settimana buona! Questo pomeriggio arriva lei, in un'ordinaria giornata di novembre, tra pioggia e l'attesa che passi in fretta e che nonostante tutto, venga presto Natale.
Mi metto le mani nei capelli. Capisco subito tutto perché è un film già visto. Deve prendere un treno per andare a 200 km da qua!
Giovanissima. Ha diciotto anni. Sorride dicendomi che è venuta con il bus. E' arrivata in questa landa desolata e novembrina, in mezzo ai campi e al pastore che passa con le pecore, i fossati che si riempiono di gigli gialli, ma ad aprile. E ora è novembre. E grigio intorno.
Lei non ha la più pallida idea di come tornare! Già questo sarà il mio problema.

L'affido alla mia collega e inizio un' esilarante ricerca di un modo per farla ripartire da qua con i mezzi pubblici. Così scopro che le Ferrovie hanno un numero a pagamento per dare informazioni. Ma questo è un telefono pubblico, non vorrei trovarmi tra un paio di mesi a dare spiegazioni perché in un giorno di pioggia ho cercato un treno per una diciottenne inglese smarrita nella mia piana.
Ci provo con l'ufficio delle informazioni turistiche chiedendo il numero della Stazione delle Ferrovie e l'operatrice mi risponde che il numero non c'è, nel caso lei mi fornisce quello a pagamento. No, grazie. Mi sto innervosendo.
Chiamo il numero verde per le informazioni dell'autobus, ma non mi risponde nessuno. Ritento. Magari di sabato pomeriggio non c'è un operatore in servizio.
Ecco cosa sono i tagli alla spesa pubblica.
Lo sviluppo del territorio...bla, bla, la valorizzazione del nostro patrimonio bla bla, le infrastrutture al servizio della nostra economia bla bla...

Finalmente il numero verde per le informazioni degli autobus mi risponde, ma per raggiungere la stazione di La Spezia da questa piana in questo sabato pomerigio di novembre, con il bus, ci vuole un km a piedi e due autobus. E poi sperare che non ci siano intoppi per il traffico. E comunque è già troppo tardi!

Mi decido a fare una ricerca in rete. Ma mi viene l'angoscia perché quando piove la linea telefonica è compromessa e la connessione analogica ne risente pesantemente. Nel profondo nord. Mi connetto. Cade la linea. Poi resta. Faticosamente si carica google. E alla fine ci riesco e estrapolo 'sti benedetti orari del treno.

Lei è ancora in giro che si gode la piana sotto la pioggia.
Decido di accompagnarla nella stazione a un km da qua con l'auto, da lì ci sarà un treno per La Spezia, da dove muoverà per un viaggio di quasi 200 km. Da sola.
E io mentre guido inizio con il dirle che deve stare attenta. Che nei posti pubblici deve sempre rivolgersi alle donne. E se un uomo le offre un passaggio non lo deve accettare.
E che non mi deve ringraziare perché così giovane potrebbe essere mia figlia.
E quindi resto con lei per non lasciarla sola nella piccola stazione abbandonata. In mezzo ai canneti e a qualche impavido podista che sfida la pioggia. Mi parla dei suoi studi di legge che non le garbano e dice che le piacerebbe studiare Storia Romana.
Buona fortuna ragazza!

18 novembre 2010

Puzzola (post intimistico d'amor gattino)

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L'ho rivista che mi aspettava a casa dei miei e faceva capriole. Mi guardava, miagolando, come era solita fare nel nostro tempo, in quei 16 anni di simbiosi tra me e lei, intensi al punto tale da essere percepibili anche agli astanti.Si chiamava Puzzola. Un nome buffo per una gatta regale.
Nel traffico del giorno ho dimenticato che ricorreva l'anniversario della sua morte.
Ma nella quiete della notte, l'ho sognata.

17 novembre 2010

in stazione

Cammino veloce verso la stazione. Per fortuna non piove. Schivo passeggini e vecchietti a braccetto. Procedo oltrepassando adolescenti longilinee e signori corpulenti. Riesco pure a dare un'occhiata alle vetrine e mi sembra decisamente che dalle calze, ai maglioni, alle mutande, quest'anno il grigio domini alla grande.
E mentre guardo l'orologio e penso "ce la faccio, ce la faccio!" considero che nonostante siano passati un bel po'di anni, ho ripreso il mio passo universitario da "studentessa-pendolare-verso-la-stazione".
Eccomi, l'atrio, il cartellone, la ricerca del binario. E mentre salgo gli scalini per raggiungere il mio binario, incrocio una signora che trascina a fatica un trolley alquanto voluminoso. Avrà la mia età o qualcosa in più, indossa una giacca sportiva dai toni arancio.
So di avere un aspetto rassicurante, cioè di una che non fa finta di aiutarti per poi rubarti il portafoglio, ho pure una copia di Gardenia sottobraccio, quindi mi rivolgo a lei "mi scusi, posso aiutarla in qualche modo?". Ci fermiamo sugli scalini. Lei che scende, io che salgo. Mi guarda e con un accento anglofono mi spiazza: "io sono stata già altre volte in Italia e ogni volta che vengo, mi ricordo perché sono andata via."
Resto senza parole sullo scalino. Poi scappo via, non so se più ferita nell'orgoglio patrio o nella mortificazione ricevuta in cambio della mia gentilezza.

16 novembre 2010

considerazioni-confessioni giardinicole

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quando vedo una foto come questa sono presa da una gran nostalgia per l'estate trascorsa, ma sono anche ottimista e curiosa per il prossimo giardino che verrà!

capelli

I miei capelli non sono né lisci, né ricci, però tengono abbastanza la piega in entrambe le soluzioni. Tendenzialmente quando vado dal parrucchiere mi faccio fare la piega liscia, perché mi dura di più e poi è anche molto chic, sebbene mi faccia assumere un'aria un po' da giovane donna quarantenne.
Da sola non so lisciarmeli, mentre sono capace a farmi capelli belli mossi, riccioluti : me li asciugo a testa in giù, lì fisso con un prodotto buonissimo che mi ha dato il parrucchiere e mi rialzo di colpo, scuotendo questa chioma selvaggia, sensuale... anche se mi fa un po' nipote di Mubarak...

compagni di viaggio

Ho preso l'abitudine sistematica a passare sul blog gli annunci di alcune associazioni di volontariato che si occupano di cane e gatti senza padrone, nella colonna a destra comunque ci sono tutti, unitamente ai blog che seguo (anche se a pensarci bene, certi blog mi piacciono perchè appartengono a persone che mi piacciono...).
Non so quanto possa essere utile pubblicare un annuncio per un adozione di un animale, ma per esperienza so che la sorte di queste creature, può mutare da un giorno all'altro e in cuor mio spererei che i cancelli di un canile non si chiudano per sempre su chi aspetta una casa e una carezza.

E poi spero che incidentalmente, passando di qua e leggendo uno di questi annunci, qualcuno si convinca che è preferibile rinunciare a una presunzione di naturalezza e dunque sia opportuno sterilizzare la cagnolina o la gatta di casa, perché di poveri animali abbandonati purtroppo che ne sono un'infinità.
Sulle sterilizzazioni di cani e gatti segnalo la campagna informativa della LAV se lo ami lo sterilizzi .

15 novembre 2010

Ma come si fa a mettere in posa i pesci rossi?

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Saranno quindici o sedici...non riesco mai a contarli. All'inizio invece erano tre o quattro e io quando vedevo che s'inseguivano, ricorrendosi con decisione, pensavo che si volessero picchiare.

incontro

24.Dopo aver sistemato le mie cose nella stanza, andando verso i bagni pensai di passare prima dal mercato, per comperarmi qualcosa da mangiare, e vidi del pesce bellissimo. Chiesi il prezzo: cento sesterzi! feci un po'lo schizzinoso, e me lo diedero per venti denari. Mentre venivo via, ecco che incontro Pizia, un mio vecchio compagno della scuola ad Atene. Dopo un po' di incertezza mi riconosce, e mi fa gran festa, e fra baci e abbracci esclama: "Caro Lucio! Da quanto tempo non ci vediamo! Per ercole, è da quando abbiamo lasciato la scuola del maestro Clizio! Come mai ti sei messo in viaggio?"
"Te lo dirò domani" risposi. "Ma tu, cos'è tutto questo lusso? Sono contento per te. Fasci, apparitori che ti accompagnano, veste da magistrato..."
"Si, sono edile" rispose "preposto all'annona. Se desideri fare acquisti ti posso essere utile". Lo ringraziai dicendogli che avevo provveduto alla mia cena con quel pesce. Ma ecco Pizia che si mette a frugare nella mia sporta, e rivoltola tutti i pesci per esaminarli meglio. "Quanto l'hai pagata questa robaccia?" mi chiede. "Glieli ho strappati a fatica per venti denari a quel pescivendolo".

25.Udite le mie parole mi afferra per mano e mi trascina di nuovo al mercato, e mi chiede "allora da chi l'hai presa questa roba?" . Io gli indicai un vecchietto seduto in un angolo. Lui allora, mettendosi a gridare dall'alto della sua autorità di edile con voce tremenda "Ecco" disse "ecco, nemmeno con i nostri amici, e ancor meno con i forestieri avete più rispetto! Ma a che prezzo vendette questi pescetti da nulla?! Questa città, che è il fiore della Tessaglia, voi la volete ridurre un deserto di pietre per il costo della vita! Ma non la passerete liscia! A te, ti farò vedere io come si puniscono i ladri sotto il mio governo!". E rovescia per terra la mia sporta, comanda al suo ufficiale di saltar sopra pesci e di pestarli ben bene. Poi, contento della severità del suo operato, il mio Pizia mi fa cenno che possiamo andare, e dice " Sono soddisfatto, caro Lucio. Gli ho dato proprio una bella umiliazione, a quel vecchietto!".
Completamente abbattuto e mezzo rimbambito, mi avviai verso i bagni. Grazie all'ottimo intervento del mio amico, ci avevo rimesso i soldi e la cena. In ogni caso, mi lavai, tornai a casa da Milone, e mi ritirai in camera mia.

Apuleio, Metamorfosi (l'asino d'oro) I, 24-25.

13 novembre 2010

Miciotium!

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a sinistra Sissi, la gatta più sexy degli universi conosciuti
a destra Bepo Pagnotta, altrimenti detto Fiore, il mio pirata!

11 novembre 2010

Beni culturali

Sono molto contenta della mia pelle del mio viso in questo periodo.
Credo di poterlo scrivere su un blog, no?
La pelle è bella tonica, decisamente più luminosa poi da quando ho smesso di fumare, inoltre si vede che la manutenzione ordinaria a base di acido ialuronico e olio di karitè funziona dignitosamente.
Del resto ho 40 anni. Reggo bene .
Insomma non sono ancora da commissariare come Pompei.

Marianne Faithfull- Crazy Love

10 novembre 2010

senecio rowleyanus

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Annali

Oggi un barista genovese, a Genova, mi ha offerto il caffè.

Credo che un simile episodio debba essere annoverato nelle cronache cittadine, con l'importanza che si deve a vicende di analoga portata storica, quali la presa di Almeria contro i Saraceni , la battaglia della Meloria contro i Pisani e la vittoria della Sampdoria sulla Juve per 1-0 , nella prima domenica di campionato del 1982-1983, con gol ad opera del diciasettenne Roberto Mancini.

Lucrezia

Frequenti e recenti viaggi in treno mi fanno ritrovare un dimensione propizia alla lettura, compreso il libro di storia di Roma della V ginnasio che mi ha accompagnato nel viaggio di oggi.
E dopo tanti anni rileggo di Lucrezia che violentata dal figlio di Tarquinio Superbo, si toglie la via.
Si violentata, ma i libri di storia romana scrivono disonorata. Ma sono concetti diversi la violenza e il disonore, perché quest'ultimo è un valore che si ascrive in un mondo che ha una forte connotazione maschile. Il disonore è una ferita per l'istituzione familiare, ha una valenza sociale. La violenza no.
Lucrezia...quanti anni avrà avuto?
come saranno stati i suoi capelli?
Lucrezia causa suo malgrado di una ribellione al tiranno, la immagino che invece volesse solo starsene in casa sua a filare la lana, tuttavia si è uccisa, si è dovuta togliere la vita, per disonore, cioè per l'onta sociale.
Per lei è stato più forte il torto d'onore, il torto sociale, che non la violenza inflitta alla sua persona.
E tutto questo ci è stato tramandato come esempio di virtù.

09 novembre 2010

Vieni via con me (in ritardo)

Credo che oggi si sia letto e scritto di tutto sulla serata di ieri sera,beh io arrivo solo ora, perché prima avevo da fare. Intanto magari avete letto I diari dello scooter e Il duomo si piega, ma anche le soluzioni alternative.
In primo luogo, una profezia: vincerà Nicky perché piace alle donne!

E poi Saviano: Benigni ha detto di lui una cosa bellissima "son onorato di essere un suo contemporaneo".
E'vero! nella Storia restano i veri Grandi, non coloro che i contemporanei giudicano, eleggono in base al proprio tornaconto, che magari sarà già tanto se nei libri di Storia domani guadagneranno lo spazio di qualche riga.

08 novembre 2010

zucche



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aerea?



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Ludi plebei, ovvero come sopravvivere a Novembre (2010)

Beh, la stagione non è certo di quelle più simpatiche, così dobbiamo darci da fare!
C'è chi si trova un piccolo compagno di giochi
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c'è chi rinuncia subito ai ludi plebei e si rifugia nella quiete di un bel pisolino
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si può ricevere in regalo un ciclamino
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cogliere l'ultima rosa
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a novembre si può serenamente arrossire come fanno le foglie del ricino
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in alternativa si può arrossire unitamente alla nandina domestica
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oppure a novembre si può fare a gara per scovare i funghi ai piedi di un'actinidia
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l'actinidia! accipicchia, una pianta dai doppi frutti!..ai piedi i funghi, sui rami invece i KIWI!
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o meglio un tetto di kiwi!!!
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i kiwi! tra un po'di tempo, quando inizieranno a maturare ci si può fare merenda
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Intanto la merenda di novembre si può gia fare con l'olio nuovo che quest'anno è squisito, pizzica giusto un pochino e il modo migliore per assaggiarlo è sempre in compagnia di una fetta di pane abbrustolito.
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sempre che non si preferisca fare una bella merenda a basi di ghiande!
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Siamo tutti cittadini di Pollica.

Un'adesione di cittadinanza in memoria di Angelo Vassallo, cittadino di Pollica, ucciso lo sorso settembre. In onore di un uomo che difendeva la Natura e il suo Territorio.

il vestito era di mia cugina quando faceva la cubista






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Certe volte ho una gran voglia di ricominciare a fare teatro.

05 novembre 2010

Uomini radar

Pedalo lungo il torrente, mi ritrovo una macchina alle spalle, che non sopporto avere le macchine alle spalle, con 'sti imbranati che guidano e non sanno sorpassare una bici!
Ah, che bello il torrente, con le bacche rosse che spiccano sugli enormi arbusti di rosa canina che dominano l'alveo!
Eh, ma vuoi passare?! muoviti, no?!
Pedalo. Giubbotto bianco, cappello in testa e sulle labbra il mio rossetto preferito: 118 color fever di Lancome, perché io mi do il rossetto quando porto la pappa ai gatti randagi. E'una strategia relazionale, perché anche quelli che non amano i gatti, si mettono di buonumore innanzi a una gattara con il rossetto. Cioè ci vuole stile anche a fare la gattara, ed è per il bene dei gatti medesimi.
Pedalo e che cavolo e superami, no?Non sono mica un autotreno! Ma perchè non mi sorpassa?
L'auto mi si affianca e il tipo inizia a esclamare "dottoressa! dottoressa!" , ci metto un po'a riconscerlo, perché credo che siano passati almeno...6, 7 anni dall'ultima volta che l'ho visto. Non mi ricordo nemmeno il suo nome. Ora che ci penso, è evidente che nemmeno lui ricorda il mio, anzi, mi chiamava sempre "dottoressa", che sa già di presa in giro a seconda del contesto...bene inteso non c'è mai stato niente, se non il fatto che ogni tanto capitavo nel suo negozio, due chiacchiere, due battute innocenti, e arriverderci alla prossima!
Ecco però dopo tutti questi anni, che sto pedalando sulle rive del torrente, in una cittadina diversa rispetto al natio borgo selvaggio in cui ogni tanto capitava di incrociarci, e sto andando dai gatti, vestita, anzi, bardata perché fa freddo, con il cappello, tutta coperta, praticamente mimetizzata, nondimeno lui passa di qua in auto....e immediatamente, ex abrupto, mi riconosce!!!
Certi uomini devono proprio avere il radar!

03 novembre 2010

40 anni!!!! ièèèèèèèèèèèèè!!!!

Nel giorno del mio 40esimo compleanno, preannunciato con dignitoso anticipo dalle pagine di questo blog e da un'antica profezia Maya, determino pubblicamente una serie di tratti noti e meno noti che caratterizzano la mia persona, tralasciando quello comunemente risaputo ed evidente, ovvero un ego smisurato.


Sui pregi della qui scrivente ci sarebbe da dilungarsi in abbondanza, il più rilevante è una grande generosità che si traduce operativamente nel portare tutti i giorni la pappa ai gatti randagi e nel regalare agli amici talee radicate di rose e vecchie copie di Gardenia uscite nei mesi invernali.

Sui suoi difetti c'è poco da dire, comunque se mi viene in mente qualcosa proverò a scriverlo.


Dotata da sempre di un robusto appetito, la sottoscritta tuttavia si nutrirebbe solo di pizza e può confessare pubblicamente che da 15 anni non si accosta ad un barattolo di Nutella.
Nelle notti d'estate un tempo la si poteva vedere a zonzo per Sarzana mentre sorseggiava con la cannuccia coca cola light, poi Max il barista del Penny ha deciso di non fornirgliela più, per non compromettere il buon nome del locale, così ora quando va al Penny, a seconda dell'orario, prende un prosecco o un caffè d'orzo.

Le piacerebbe tantissimo fare il vigile urbano e per il momento si limita ad angariare pubblicamente coloro che parcheggiano sulle strisce pedonali.

Convertitasi ai consumi etici ed ecologici, adopera la lisciva per pulire casa, usa l'aceto al posto dell'ammorbidente e compera il caffè del Nicaragua etc.


Raccoglie l'ortica nei terreni incolti, allo scopo, dice lei, di darla da mangiare alle galline, in realtà pare che ci si faccia degli infusi da adoperare sui capelli al posto del balsamo.

Adora i bambini degli altri, così che non disegna di prestarsi come baby sitter, cercando di coinvolgere i minori come manovalanza giardicola "Uh facciamo un gioco che tu annaffi tutti i vasetti?". I bimbi mangiano la foglia e si stufano quasi subito.

Spesso quando passeggia per Sarzana s'imbatte in sconosciuti che chiamano il suo cane per nome "ciao Apua!" e prova un pizzico di invidia per la popolarità della sua volpina. Se non le piacesse così tanto Sarzana, abiterebbe volentieri in Polinesia. Se c'è qualche polinesiano tra i lettori, ci si può mettere d'accordo per fare un cambio.

La proprietaria di questo blog ha portato capelli lunghissimi per 20 anni, con il risultato che adesso che ha una mezza misura, non è capace a farsi la piega con il phon da sola. Le piaceva anche portarli cortissimi, li considerava molto sexy, ma ha dovuto rinunciarvi, perché soffre di sinusite.

Da quando ha smesso di fumare ha convertito i soldi risparmiati nell'acquisto di borse smisuratamente belle e sfacciatamente firmate.

Le piace tanto, tantissimo ballare la musica da discoteca, quella proprio pompata a martello, invece s'incarta con i balli latino americani.

E'convinta che il giardinaggio si debba fare senza veleni e porcherie chimiche, in alternativa si possono coltivare fiori plastica.
Se vincesse alla lotteria si comprerebbe un terreno smisurato per piantarci migliaia di rose, occupandosi in prima persona della potatura e comunque non perderebbe il vizio di fare talee.
Crede nel valore edificante delle rose.
Se potesse si iscriverebbe alla Scuola Agraria del Parco di Monza.