30 marzo 2011

Cassano?!

Cammino per via Galata a Genova e incrocio 4 o 5 ragazzini di circa 15 anni. Nel passaggio colgo al volo:
"eh se sei bravo a giocare a pallone a scuola ci vai quando puoi. Se ti bocciano, pazienza! In fondo Cassano ha la terza media..."

28 marzo 2011

filastrocca apuana ovvero il bastian contrario

'ntor de chi che sta l'bastian
si iè 'n gat, i t'diz chi iè 'can
si iè bianc, il dà per nér,
si iè 'n fic, per lu iè 'n per!
'n s'sa propri come far
i sarì da bastonar!
diri po' chi n'è 'n baston,
ma 'na sfilza d'macaron!

Da queste parti ci sta il bastiano,
se c'è un gatto, lui ti dice che è un cane
se è bianco, lo dà per nero
se è un fico, per lui è un pero!
Non si sa proprio come fare
sarebbe da bastonare!
E dirgli poi che non è un bastone,
ma una filza di maccheroni!


26 marzo 2011

NON COMPERARE ANIMALI, ADOTTALI DAI RIFUGI!

(immagine dal sito Agire Ora )

Sebbene la vendita di animali d'affezione sia del tutto legale, costituisce a nostro parere un grave abuso nei loro confronti, per i seguenti motivi:

1. Gli animali vengono considerati alla stregua di oggetti, cose che si possono comprare, vendere e quindi gettare via quando ci si stufa. Anche a causa del commercio di animali, ogni anno aumentano i casi di abbandono.

2. Ci sono moltissimi animali nei rifugi che attendono di essere adottati: è a loro che bisogna dare una casa, anziché far nascere nuovi animali negli allevamenti. Ogni animale in più fatto nascere appositamente è un animale abbandonato in meno che trova casa.

La vita nei rifugi: anche in quelli migliori, gli animali sono costretti a star chiusi in un box o in una gabbia fino a quando una nuova famiglia non li adotterà. Molti però non saranno mai adottati, e passeranno tutta la loro vita in canile, spesso canili-lager sovraffollati, dove gli animali sono costretti a sopportare ogni genere di sofferenza, dalla mancanza di cibo e di acqua, alle malattie, alla sporcizia, alla solitudine, all'aggressione da parte di altri cani, e a sevizie.

3. Negli allevamenti di cani per la vendita al pubblico, spesso (anche se non sempre) le cagne vengono sfruttate come fabbriche di cuccioli, sfornano una cucciolata dietro l'altra. I cuccioli che rimangono invenduti in taluni casi fanno una brutta fine (quando sono troppo grandi non si vendono più).

4. Spesso i cuccioli arrivano dai paesi dell'Est, dove costano meno ma non sono curati. Dopo estenuanti viaggi, trattati come merce, arrivano nei nostri negozi, dove vengono venduti a caro prezzo. Dopo poche settimane dall'acquisto, accade spesso che i cuccioli manifestino gravi malattie, e in diversi casi ne muoiano.

....continua...nel sito AGIRE ORA

giardinaggio autarchico e scambista

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la gatta Sissi

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Quest'anno ho la fissa per i narcisi...

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peonie erbacee crescono

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mi ha ricordato un bacio in punta di labbra....

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ma in realtà è il bocciolo di una peonia arbustiva..

Arum dracunculus

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24 marzo 2011

Ho smesso di fumare...e sono diventata una rompiscatole!

Va beh oggi giornata formativa. Ero tutta contenta e sono andata in auto da sola con la scusa che era un po'fuori Genova e avevo una gran voglia di guidare in autostrada da sola.
Mi piace guidare in autostrada! Tizzo al volante! O meglio tizzo,compatibilmente con le possibilità di una Panda Dynamic...
Ero tutta carina oggi, con la borsa nuova tutta color del cielo e la gonna e i tacchetti tic tic e il rossetto..e così quando c'è la pausa vado a prendere il caffé e passo innanzi a un gruppo di corsisti uomini che stanno fumando. Al sole!
Mi fermo. Anzi, mi pianto innanzi a loro e inizio: "io ho smesso di fumare da più di due anni!" e uno subito mi ribatte "Ne vuoi una?" e mi allunga il pacchetto.
Io sorrido e cinguetto che sembro Milly Carlucci "No!!! Io ho smesso di fumare ed è stato facilissimo!!!" PAUSA "E non sono nemmeno ingrassata!"
(va beh...un pochino lo ero, poi l'influenza due anni di seguito con complicanze gastro intestinali mi ha rimesso in linea n. d. r. )
E me ne sto lì in piedi come dire "vedete che forma fisica invidiabile?".
Credo che mi stiano già odiando...
E continuo "ho smesso di fumare perché ho letto quel libro...ho smesso subito, il giorno dopo che l'ho letto!!!". Innanzi a me vedo sguardi persi, espressioni contrite, il più infastidito di tutto sembra il docente, ma io che sono un'umanista non mi faccio scoraggiare e proseguo, dicendo che il libro non lavora sulla forza di volontà, non induce il fumatore a far guerra a se stesso, ma anzi, lavora sull'autostima...
E beh, poi si, confesso poprio lì, pubblicamente che qualche problema di astinenza fisica l'ho avuto, ma era normale avendo fumato praticamene dai 14 anni ai 38 e poi quando è morta la mia amica Catia, che mi sarei fumata l'impossibile lì per lì, ma il libro mi ha insegnato a capire che ricominciare a fumare non mi faceva ritornare la mia amica...
Poi ho concluso il mio discorso tutta allegra "Prego fumate pure, non mi date noia!" dicendo che sono così tanto entusiasta del metodo proposto dal libro di Allen Car che quasi quasi cambio lavoro e vado a fare la motivatrice per chi vuole smettere di fumare!

(Ma il presidente Napolitano non aveva detto che era un "Risorgimento"?)


il link rimanda all'articolo di Amnesty International Sezione Italiana

22 marzo 2011

TRICO-PSICOLOGIA

Ho portato i capelli lunghi, lunghissimi, per quasi 20 anni.
Non so se mi stessero bene o meno, ma non riuscivo ad immaginarmi altrimenti. Ero giovane e mi divertivo a provare di volta in volta l'hennè, oppure quegli shampoo colorati che si comprano al supermercato, ritrovandomi ora una chioma dai riflessi mogano, ora capelli scuri come il blu della notte, ma talvolta anche dai riflessi verde alga...
Poi come accade a noi donne, un giorno ho dato un taglio e sono piombata nella mezza misura.
Stavo anche diventando grande e sul limite intercomunale dove sono cresciuta si dice che una donna dopo i 26, 27 anni, non sta bene con le chiome al vento. Dopo quel primo taglio ne vennero altri.
Di lì a qualche mese, alle soglie dei 30 anni, capitolai ad un taglio corto tipo marines che mi faceva sentire incredibilmente sexy, anche se non ho la certezza che la mia opinione fosse condivisa.
Poi inevitabilmente ho ricominciato a farmi crescere i capelli, perché il taglio corto, eventualmente forse poteva anche essere trasgressivo, ma sicuramente favoriva la sinusite anche nel pieno della stagione estiva!
E allora vai di Bioscalin per farmeli crescere più in fretta, perché mi era venuta la mezza idea di sposarmi e dunque volevo una chioma romantica da acconciare... (il Bioscalin costicchia, ma funziona!).
In questi anni ho girato i parrucchieri di mezza provincia ed ogni volta, innanzi al risultato finale, mi sono sperticata in entusiastiche dichiarazioni di illimitata fedeltà, salvo poi cambiare artefice al giro successivo.
Bugiarda io? sempre meglio di quella mia conoscente che a un parrucchiere che le ha tagliato male i capelli gli ha menato e gli ha rotto uno specchio.
E non ha nemmeno pagato la prestazione...
Da un anno frequento un negozio dove non si fanno pettegolezzi, non ti martellano con della musichetta irritante, la titolare taglia molto, molto bene e adopera prodotti eccellenti.
D'altro canto le mie chiome non hanno più la selvaggeria dei 20 anni, ma manifestano la compostezza dei 40 e io, bandito il balsamo che appesantisce, somministro loro shampoo senza petrolati , autarchici infusi di ortica raccolta con circospezione negli incolti e mi riservo cicli periodici di lievito di birra.
Ho dei capelli normali.
Né lisci, né ricci, i miei capelli sono castani scuri. Di quel colore che in ogni angolo del Mediterraneo passo per un'autoctona. Aurea mediocritas per una che da piccola sognava il casco di Olivia Newton John nella scena finale di Grease.
Qualche tempo fa, passata l'influenza, mi ero drammaticamente decisa ad andare a tagliarmi i capelli, che stavano crescendo troppo, che poi non vorrei assomigliare alla Santanchè, ma poi, accidenti, mi è ritornata l'influenza!
e inoltre era un casino...il lavoro, i turni, dover andare a Genova, avere come unico giorno libero il sabato, tagliarmi i capelli di sabato? con il casino che c'è dal parrucchiere?! mai!
E insomma tra una storia e l'altra i miei capelli hanno continuato a crescere e tutto sommato credo che per un po'non li taglierò affatto.
Intanto perché se li portano lunghi e sparsi quelle che sono più grandi di me, non vedo perché devo castigarli io?!
E quindi li faccio crescere perché affinché si possa vedere meglio che questi mie chiome comuni, italiche, normalissime, da funzione pubblica insomma, hanno come preziosa virtù quella di essere a 40 anni e passa , del tutto prive di qualsivoglia capello bianco!!! ièèèèè!

CHI SPEZZERA' LA CATENA AD AKITO? AIUTATECI A SALVARLO...


AMICI DI CHICCA: CHI SPEZZERA' LA CATENA AD AKITO? AIUTATECI A SALVARLO...: "Appello trasmesso da Claire Le Noir Akito, una vita a catena, mai una carezza, mai un gesto di affetto, solo solitudine e quel cappio al ..."

beh...beh...beh...


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i bulbi hanno sempre qualcosa di magico...da una tozza cipolla, dopo un po'di tempo, quasi per miracolo, vedi spuntare un fiore...(ammesso di sapere da che parte si pianta il bulbo!)

19 marzo 2011

Vorrei dire tante cose...


... intanto a Emix che si, vivere gli anni '80 è stata una figata!
E poi aggiungo che la prima volta che ho canticchiato una canzone dei Dire Straits mi pare di ricordare che mi stessi recando in chiesa con le mie amiche, a piedi, of course, e forse non andavo ancora nemmeno alle medie.
Ma evidentemente anche se abiti della estrema periferia del più lontano Comune della Provincia, che a sua volta è a margine di una Regione anch'essa periferica, nell'ambito di una piccola Nazione, che fa parte di quelli che non sono altro che un gruppo di Stati di un piccolo e vecchio continente in decadenza, nondimeno, la Grande Musica non puoi non percepirla, farla tua, metabolizzarla nella tua vita, nelle tue storie d'amore, nelle attese degli autobus, nei tuoi ricordi, e dopo più di 30 anni, riascoltarla ancora e per l'ennesima volta riandare in orbita!!!

...le meraviglie in questa parte d'universo...

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Un'oretta giardinicola, sotto questo cielo incerto di fine inverno: piove? non piove? Ma è sabato e come dice un proverbio che seguo da quando ero bambina "non c'è sabato senza sole!". E così mi perdo ad annaffiare le piante nella serra e sento un irresistibile bisogno di moltiplicare le mie preziose echeverie e mi metto lì, con sacchetto di terra, che a me non manca mai di scorta e i vasetti di coccio. E faccio avanti e indietro con l'annaffiatoio, sotto lo sguardo incuriosito della gatta Sissi e mi accorgo di due narcisi che sono spuntati nel cassone delle piante aromatiche.
Due narcisi di una varietà che non credevo d'avere e chissà come mai sono nati lì? Da soli? Per caso! Per sbaglio!
Uno sbaglio bellissimo!

17 marzo 2011

del giardino della pioggia di marzo

la gora sempre piena d'acqua quest'anno!
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la pioggia ha ferito il primo iris della stagione
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inoltre ha piegato i narcisi
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ma una primula, sebbene stazzonata, fa già primavera
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chi l'ha detto che a marzo domina il giallo?!
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e i muscari? sono più blu o più viola?
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la mahonia è nel suo momento migliore...

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il suo fiore è timido, le foglie invece molto affascinati, quasi di velluto.
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Mi dispiace non essere stata capace a creare un giardino che sia bello anche d'inverno, ma con questi piccoli tesori, mi posso ben accontentare!

mi chiameranno "la ragazza dei giacinti"

va beh...ragazza, diciamo "la giovane donna".
Ma volevo fare una citazione da Eliot...

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Come saranno prossimi 150 anni dipende molto anche da noi....

14 marzo 2011

Sic transit gloria mundi...

All'ipermercato vado sempre sul tardi, in ogni caso mai prima delle 7 di sera, perché mi piace fare la spesa senza gente che mi spintoni, senza dover fare code chilometriche e anche per evitare la sequela di questuanti organizzati che nel parcheggio attendono principalmente le donne sole e gli anziani.

E dunque faccio la spesa in media una volta alla settimana, cercando di fare acquisti improntati, almeno per quanto mi è possibile, con criteri etici e a basso impatto ambientale e così indugio lungo gli scaffali, mettendo di volta in volta nel carrello la pasta Libera, gli yogurt di Varese Ligure, i biscotti della Garfagnana, i detersivi con le ricariche etc.

E mi ritrovo anche stasera, come al solito in prossimità delle ore 9, con l'autoparlante che annuncia l'imminente chiusura dell'ipermercato, suggerendo ai gentili clienti, di affrettare gli acquisti e recarsi alle casse.
E arrivo alla cassa dove c'è l'operatrice bella e sorridente, ci conosciamo anche perché bazzichiamo la stessa estetista e così mentre carico sul rullo 5 kg di sabbia per gatti profumata alla lavanda, tra l'ilarità dei ritardatari come me, non posso fare a a meno di esclamare alla cassiera : una volta facevo la chiusura in discoteca, ora la faccio alle casse dell'ipercoop!

13 marzo 2011

quelli che vogliono il nostro bene

La tragedia che si è abbattuta sul Giappone lascia senza parole e siamo in apprensione per la situazione delle centrali nucleari, per il rischio di queste ore, per le conseguenze reali che chissà quando e se sarà possibili verificarle, rimediarvi forse. O forse no.
Nondimeno credo che in Giappone le centrali si siano costruite in modo corretto, seguendo tutti i parametri previsti.
M'immagino cosa vorrebbe dire in Italia un ritorno al nucleare. Appalti, subappalti, i soliti nomi, i prestanome, tangenti, cantieri che durano chissà quanto, ricorsi al tar, 1 quintale di cemento per 20 quintali di sabbia...noi non siamo il Giappone.
Cioè siamo sicuri che in Italia si potrebbero costruire centrali nucleari sicure?
Storicamente c'è da dire che molto spesso talune opere pubbliche sono state una sorta di pozzo di San Patrizio e Striscia la Notizia, tanto per fare un esempio, ce lo dimostra tutte le sere.
E poi dobbiamo fare i conti le promesse che il nucleare farà bene alla nostra economia.
Alla nostra?!! Alla loro, semmai!
Sono decenni che che ci fregano con questa storia di fare del bene all'economia, e così hanno privatizzato i servizi pubblici, si è venduto il buono, si è pagato smisuratamente il gramo, con i soldi di pantalone, bene inteso e adesso dobbiamo ancora abboccare alla storia che il nucleare farà bene alla nostra economia?
Io credo che chi muove gruppi di potere & economia, come di consueto ha i mezzi, per premere sull'opinione pubblica, tramite pseudo-intellettuali prezzolati, per intenderci quelli che magari passando dal commentare in tv dal delitto di Yara, al festival di Sanremo, a cosa appunto sarebbe meglio per noi.
D'altro canto chi dispone di fortune ingenti ha già sicuramente predisposto qualche bunker antiatomico dove alla mal parata, in caso di fuga radioattiva, potrà rifugiarsi insieme ai figli, alle mogli, servitù e cani da caccia. Noi no.
Quindi forse quando dicono che fanno qualcosa per il nostro bene dobbiamo iniziare a preoccuparci.

Solo la sterilizzazione può fermare il randagismo

E' il caso di fare un po' di chiarezza perchè troppe sono le dicerie e le leggende metropolitane che rendono la sterilizzazione un argomento controverso causa di animate discussioni.

Prima di tutto: cos'è la sterilizzazione? E' un intervento chirurgico che prevede l'asportazione delle gonadi: quindi nel maschio vengono tolti i testicoli e nella femmina le ovaie e, talvolta, l'utero.
Gli altri sistemi per evitare che l'animale si riproduca sono insoddisfacenti e, spesso, addirittura pericolosi.

E' lecito chiedersi perchè sia tanto importante sterilizzare il proprio amico a quattrozampe: le ragioni sono principalmente quattro:

  • per salvaguardare la sua salute: la sterilizzazione, sopratutto se eseguita prima del primo calore riduce quasi a zero il rischio che le femmine in età adulta sviluppino tumori mammari, annulla la possibilità di insorgenza di neoplasie ovariche e uterine e di piometre.
  • per garantirgli una migliore qualità della vita: i gatti maschi interi sono condannati ad una vita breve e non certo serena: essere investiti e contrarre malattie mortali come la FIV sono solo alcune delle tristi sorprese a cui andrà incontro. Le cagne e le gatte diventano irrequiete, nervose, le gatte miagolano rumorosamente per settimane, anche la notte; le cagne non possono essere portate liberamente al parco perchè presto verrebbero assalite da numerosi maschi e finito il calore i problemi potrebbero continuare con le stressanti gravidanze isteriche.
  • per dare una chance agli ospiti dei rifugi di trovare una famiglia: basta visitare i rifugi per rendersi conto che ci sono già troppi cani e gatti e troppi pochi umani disposti ad ospitarli. Sarebbe davvero egoistico fare nascere altri animali i quali, ammesso che trovino una buona casa, condannerebbero gli animali dei rifugi a trascorrere il resto della loro vita in gabbia.
  • per semplificare l'esistenza anche a noi umani: è sicuramente il punto meno importante e deteriminante, ma non è piacevole avere una gatta urlante giorno e notte per casa accompagnata da numerosi maschi che non perdono occasione per spruzzare con l'urina il nostro uscio di casa. Ne è molto divertente dover fare slalom tra cani che ci seguono insistentemente quando portiamo la nostra cagna in calore a passeggiare.

L'intervento non presenta rischi, se non quelli minimi legati all'anestesia e il post-operatorio, sopratutto in animali molto giovani, è breve.

Una delle leggende metropolitane più diffuse è che sia necessario far fare almeno una cucciolata alla propria cagna o gatta prima della sterilizzazione: è ovviamente una leggenda metropolitana senza alcun fondamento scientifico.

Le femmine sterilizzate non cambiano carattere, si comportano proprio come quando non sono in estro anche se intere. I maschi invece diventano meno girovaghi, più ubbidienti, meno aggressivi con i conspecifici, non lottano più e non spruzzano urina per marcare il territorio.


fonte Animalweb

Fenotipo apuano: Gigi Buffon



Zona d'origine: Marina di Carrara (MS)
Più frequenti nel carrarese, rarissimi nello spezzino, gli esemplari in questione già si distinguevano per essere i più promettenti e i più simpatici del liceo. Solo che prendevano una corriera diversa dalla vostra e anche all'epoca non li vedevate mai.
Per una serie di circostanze inerenti il karma le vostre strade non si incroceranno mai. Tranne una sera in cui, bianchiccie e smunte dopo una settimana d'influenza, con un look stile "strega dell'inverno", oserete mettere il naso fuori casa. E allora lo incontrerete vostro malgrado e lui farà un mucchio di coccole alla vostra cagnolina, che beata lei invece è sempre perfetta e vi farà pure un mucchio di domande sui cani, mentre voi, riottose per la vergogna risponderete con bruschi monosillabi. Inevitabilmente penserà che forse siete acida, di sicuro mezza scema.

(post di recupero)

Fenotipo apuano: Dario Vergassola



Zona d'origine: La Spezia.
Lo incontrerete ovunque. Non avrete scampo. Dall'asilo in poi ve ne troverete sempre qualcuno accanto, perchè ne circolano un numero imprecisato di esemplari, rappresenta purtroppo, tra lo sconforto generale (femminile) la tipologia più diffusa. Ordinariamente, se non gliela date, dirà in giro che siete voi ad avere problemi, manca infatti di un minimo di autocritica . Al contrario, in alcuni esemplari,purtroppo oggi sempre più rari, permane ancora la migliore peculiarità ligure apuana: l'autoironia.


(post di recupero)

Fenotipo apuano: Sandro Bondi


Zona d'origine: Fivizzano(MS).
Gli esemplari in questione sono piuttosto diffusi in tutta la Lunigiana. Fino ai 30-35 anni non si riesce a individuarli con facilità e possono avere perfino, incredibile a dirsi, un aspetto anche gradevole. Al liceo possono essere anche carini. Poi li rincontrate dopo 15 anni, hanno già avuto un paio di mogli e sono così ingrassati che hanno messo su 4 pance, logorati nella ricerca disperata di mantenersi una poltrona nell'irrequieta vita politica di provincia. Stanno sempre al centro perchè gli sembra il posto migliore per aggrapparsi a destra o a sinistra. Avranno perso anche tutti i capelli, però gli è cresciuto un bel pelo sullo stomaco. Quelli nella mia generazione non hanno l'acume di chi li ha preceduti, tronfi d'ambizione rischiano passi falsi. Come quel leader studentesco dei miei anni liceali, che allevato e coccolato nel pollaio del PCI, pensò bene di spiccare il volo verso i lidi craxiani. Di lì a poco scoppiò "tangentopoli".


(post di recupero)

10 marzo 2011

Il treno dei sonni

Intercity delle 12,40 per Genova. Leggo un po', scribacchio, finisco presto.
Mi preparo, ma poi aspetto che sia passato controllore, quando finalmente mi avvolgo i capelli nel foulard e dormo serena fino a Genova Quarto. Mi desto un attimo prima che suoni la sveglia del cellulare.
Così mi accorgo che anche le altre mie tre giovani compagne di viaggio stanno dormendo rannicchiate nei seggiolini, mentre l'unico sveglio è il ragazzo, compagno forse di una delle tre.
Oggi sono stata fortunata, perché mi piace dormire in treno, cioè mi piace dormire in generale, ma spesso sui treni bisogna sorbirsi le conversazione telefoniche altrui, fastidiosissime, precedute sovente dalle roboanti note latino americane, o dalle smielate litanie sanremesi delle sonerie dei cellulari.
Poi ci sono quelle volte in cui bisogna sopportare le martellanti conversazioni altrui, cioè capita di viaggiare con gente pettegola che fa "taglia e cuci" per un'ora e mezzo, sui fatti di amici e parenti, stile pentola di fagioli, oppure ci si imbatte con estemporanei conversatori da scompartimento che si intrattengono a vicenda sulle rassegne dei luoghi comuni, dal com'è stato brutto quest'anno l'inverno, a la Liguria se è più bella di qua o di là a tutti 'sti extracomunitari che ora Gheddafi li fa venire tutti in Italia.
E così non si può dormire in pace, accipicchia!
Non parliamo poi dei treni regionali, zeppi di pendolari e di studenti, o del casino che fanno le gite scolastiche!
E allora regalo questo consiglio spicciolo e pure gratis alle ferrovie dello Stato, perché non fare dei vagoni appositamente distinti per ronfatori e per conversatori un po'come un tempo di distingueva tra fumatori e non?
Chissà chi quale tipologia di viaggio sarebbe più richiesta?!

il 17 marzo...

...allora è festa rossa, che però agli impiegati della pubblica amministrazione, in cambio del festivo dei 150 anni, verrà decurtata una giornata tra le festività soppresse.

1) viene decurtato l'appannaggio di onorevoli, senatori, consiglieri regionali, quando saltano la seduta?La recuperano?

2)perché noi impiegati della p.a. non facciamo un bello sciopero dei consumi? es. meramente indicativo: lunedì non usiamo il telefonino, martedì non facciamo benzina, mercoledì saltiamo il caffè al bar...scommetto che prima di sabato qualcosa succede!

09 marzo 2011

...una strada fuori mano e un bar...

Ieri sera sono andata in pizzeria con un paio di amiche: la festa della donna è stata l'occasione per ritrovarci dopo una serie infinita di anni...abbiamo ricordato l'estate del 1985, quella che passammo tutte e tre insieme e ci siamo così messe a richiamare alla memoria luoghi di incontro, canzoni e soprattutto ragazzi.
Dany ancora un po'bimba non aveva nessuno, mentre Federica aveva 16 anni si mise con Stefano, che oggi è ancora(!) il suo attuale marito, e padre dei suoi tre figli! Evviva!
A me quindicenne invece quell'anno capitò, degna di una canzone di Baglioni, la storia di "una strada fuori mano e un bar" in aperta campagna dove passando in bici in un sabato d'estate, quello degli scrutini di giugno per intenderci, mi fermai ad acquistare un ghiacciolo.
E in quel bar vidi un ragazzo molto carino, che ricambiò il mio sguardo.
Fu la mia prima estate di baci, di tenerezza, di voglia di stare sempre insieme, con la consapevolezza però di restare anche al proprio posto.
Ci vedevano solo di pomeriggio, soltanto una sera ci fu l'occasione di poterci incontrare al luna park di Marina di Carrara, con Federica e Dany appunto, mentre mio padre e mio fratello giravano nei paraggi.
I miei 15 anni, gli esami di riparazione a settembre, matematica e greco. Sergio aveva 19 anni e oltre che carino era anche gelosissimo. Di me non capiva certe cose, tipo quando mi chiese se per la promozione di settembre avessi desiderato in regalo....una pelliccia! Io?!
Lui voleva che ci fidanzassimo "in casa", io nicchiavo anche perché non era proprio nella mentalità dei miei genitori una cosa del genere! A 15 anni!
Lo tormentava l'idea che di lì a poco avrebbe iniziato il servizio militare e che io invece avrei ricominciato il liceo; dal canto mio ero incosciente del nostro futuro, vivevo quella storia pulita, contenta del mio fidanzatino e delle sue camicie carine. Anche se ogni tanto mi arrivava la voce maligna e invidiosa che esteticamente "lui fosse meglio di me".

Mi lasciò il 30 settembre, ma non ebbe nemmeno il coraggio di dirmelo, mi fece telefonare da un suo amico. Accadde che mentre la ripresa dell'anno scolastico impegnava i miei pomeriggi, nel baretto di campagna si era recata in motorino una ragazza che aveva un paio d'anni più di me, una che era famosa perché era stata fidanzata con il dj della discoteca locale, che era un uomo adulto. Lei me la ricordo tinta e truccatissima, ma era sicuramente una molto più intrigante della sottoscritta, quindicenne e un poco selvatica. Lei non aveva da fare niente, perché a scuola non ci andava.
E così vissi la sofferenza del primo amore. Inerme. Com'è stato facile farmi del male!
Seppi poi che mi aveva preso in giro con gli amici perché quando eravamo insieme io gli recitavo Dante, anche se non l'avevo ancora fatto a scuola, ma mi sembrava così bello recitare Dante!
Per me era come cantare una canzone!
Ma una fidanzatina che faceva il liceo classico forse per Sergio era troppo ingombrante.

Speravo che Sergio tornasse da me, ma non andò così.
Le sigarette che prima fumavo per gioco, anzi non fumavo quasi più, divennero un'abitudine. E poi tante altre cose. Il liceo, il periodo dei vestiti dark, Catullo, gli scioperi, le Camel, le feste dei 18 anni, la vita, quello carino della terza C, la maturità...

Passato il rancore, mi capitò in quegli anni, anche di imbattermi in quella quasi coetanea, tanto diversa da me, che era stata l'origine della mia sofferenza, mi raccontò di lui, che l'aveva lasciata e aveva fatto soffrire anche lei. Mi confessò che lui quando stavano insieme parlava sempre di me e diceva che ero brutta, bruttissima, ma io avevo già capito tutto, perché quando uno parla sempre di te, c'è solo un motivo, sebbene lei, sciocchina, non l'avesse capito.


Rincontrai Sergio quando stavo facendo il primo anno di università e in modo spensierato, nella vita intensa dei miei 20 anni, ci fu posto per un pomeriggio insieme, con una coppia di amici sul lungo fiume ad ascoltare Battisti e un sabato sera in cui ci siamo ritrovati soli in macchina e ci siamo baciati. Ma a 20 anni non è che ci vogliano dei motivi stringenti per baciarsi, basta l'inclinazione della serata giusta.
Mi telefonò il giorno dopo e con quel suo modo un po'brusco, elementare, mi disse che era stufo di c..te e che voleva fare con me una storia seria. Questa era la sua proposta.
Declinai senza nemmeno rifletterci sopra un istante, eravamo troppo diversi, lo eravamo già un tempo, adesso che erano trascorsi degli anni, le nostre differenze erano accentuate.
E poi semplicemente io non lo amavo!
Non l'ho più sentito da allora. So che non sono stati anni facili quelli che sono seguiti: una sera ad un falò sulla spiaggia ho rincontrato uno dei suoi amici di un tempo, mi ha parlato di lui e mi ha detto che il più grosso sbaglio di Sergio è stato quello di lasciarmi. Credo purtroppo che sia in parte vero, perché so che è ancora oggi è solo, molto solo e mi dispiace tantissimo per lui.
Ci sono persone che hanno una vita intensa, che sanno avere aspetti creativi innanzi alle difficoltà, che vanno avanti, che se ne fregano: lui non è così. Lui è un ragazzo semplice e tutto sommato è rimasto nella maturità anagrafica del 1985, mentre io in tutti questi anni sono cresciuta, sono cambiata. Ho pure recitato Dante finalmente in pubblico, senza che venisse preso come una stramberia.
Però tante volte ho chiesto a me stessa : e se per caso fossimo restati insieme nell'estate del 1985?
Ecco io sarei quella che sono? avrei voluto studiare a tutti i costi, oppure nel giro di qualche anno mi sarei ritrovata ad essere una moglie e madre, senza bizze e senza Dante?
Magari mi sarei accasata invece di laurearmi!
Questi anni in cui ho amato, in cui ho preso sbandate, in cui me ne sono fregata, in cui ho sofferto, anni in cui sono passata come un elefante nella vita altrui, con la consapevolezza di una farfalla, oppure al contrario, sono rimasta legata un tempo assurdo a una promessa d'amore vana.
Lui non l'ho mai dimenticato. Perché il primo amore non si scorda mai.
O forse erano solo i miei 15 anni.
Ma come diceva la mia prof. del liceo:
"non vi fidate mai di chi non ama Dante!".

SFILATA CANINA: Domenica 20 Marzo

Volontari Canili Casentino: SFILATA CANINA: Domenica 20 Marzo: "Domenica 20 Marzo in Piazza Risorgimento a Ponte a Poppi si terrà una sfilata canina dedicata a cagnolini meticci e non. L’iscrizione è gra..."

08 marzo 2011

L'8 marzo che vorrei

Vorrei che la pubblicità rispettasse di più le donne.

Tanto per intenderci, sono stufa di quella che piomba in mezzo alle amiche tutta contenta perché ha usato la bottiglietta rosa che le ha fatto sparire il fastidioso prurito intimo.
O dell'altra che presa dall'irrefrenabile senso di onestà intellettuale, si sente in obbligo di annunciare al mondo che ha scovato il rimedio per fronteggiare la secchezza vaginale.
E che dire di quelle due signore che lasciando intendere che in ascensore può scappar loro un po'di pipì, ma per fortuna hanno l'assorbente!
E noi comuni mortali che d'ora in poi verremo guardate con sospetto quando pigiamo il bottone del V piano?!
E cosa dire di un'amica invadente come la Marcuzzi? ma una bella ragazza come lei doveva per forza fare la pubblicità sbandierando all'Italia il suo problema di stitichezza? Non poteva limitarsi a fare da testimonial a una marca di mutande o di pigiami?
Beh, quasi quasi rimpiango quella ragazza un po'biricchina che alla fine degli anni '80 bisbigliava dal piccolo schermo "ho fatto l'amore con control...". Ecco almeno lei era sana!
Ma perché la pubblicità deve far passare il messaggio che le zone più riservate del corpo femminile sono una sorta di territorio sismico?
Per taluni problemi non ci si può limitare con discrezione al consiglio di un medico o di un farmacista? Insomma, amiche della Marcuzzi, curatevi!!!

05 marzo 2011

Begli amici!

....secondo l'orologio di Voltaire...

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se tanto mi da tanto, non riesco a immaginare il giardino dell'Universo, senza figurarmi al tempo stesso, il suo Giardiniere.
(in foto, credo sia un'euforbia)

La costruzione di un giardino

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Oggi dovevo fare molte cose, ma poi ho trascorso quasi tutto il pomeriggio in giardino per ultimare la potatura delle rose. Ho fatto altri lavori giardinicoli, cioè ho strappato le erbacce, ho spostato una rosa, ho messo dei sassi a protezione di alcuni iris, che ogni un-due-tre, finivo per calpestare etc.
Intorno a me la mia volpina Apua e la mia gatta Sissi , hanno reso più gradevole questa giornata, rincorrendosi l'una con l'altra o seguendo tracce misteriose l'una, oppure salendo sulla pianta di kaki l'altra per contemplare il circondario.
Mentre strappavo l'erba che soffocava alcuni ellebori, mi sono accorta di due signore bionde, lisce, sebbene non giovanissime, che dalla strada commentavano il manto di violette e io alle belle signore che amano i fiori non resisto e sono corsa ad offrire loro un rametto di daphne odora. Le due quadrupedi invece, non appena si sono accrte di avere un pubblico, hanno iniziato ad avvicinarsi per mettersi in bella mostra, tipo concorso di bellezza "uh che bel gatto!" "oh, c'è anche il cagnolino".
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Credo di aver preso possesso di questo giardino un paio d'anni prima di sposarmi e i miei esordi giardinicoli si sono indirizzati verso alcuni alberi che ho chiesto a mio marito di tagliare, perché erano malandati e facevano troppa ombra alla casa.
C'erano già tre piante di rose Ht e alcuni cespi di lavanda. Dopo è venuto tutto il resto, un po'per caso, un po'per istinto, molto per amicizia ( Tilla!), alle volte è stata una passione fugace, tipo shopping complusivo da mostra-mercato giardinicola, altre cose sono state meditate. Ho ancora molto lavoro da fare, ma è parte del divertimento.
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Ho pensato a questo giardino coniugale come il riflesso del mio matrimonio,cioè tante cose belle, qualche imprevisto, etc. mi piaceva l'idea di un parallelo tra la costruzione di un giardino e la costruzione di un amore, ma forse ci pensavo perché mio marito è andato via per qualche giorno a trovare Franchino, ovvero Frank il Selvaggio e così mi manca un po'.
Però sono contenta quando lui sta con i suoi amici, in fondo anche i mariti ogni tanto bisogna lasciarli allo stato brado.

04 marzo 2011

Giustificazioni morali

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mi è piaciuta non appena l'ho vista, bisogna fidarsi del proprio istinto, no?

beh in fondo è dal manifestazione della Cgil del giugno scorso che non mi compro una borsa: una Rossi, una mini tracolla color avorio, deliziosa! del resto la Cgil, mai come in questo periodo ha bisogno di donne che abbiano stile.

ok ho quella gialla di Katty Van Zeeland è perfetta in questa stagione, ma il modello è un po'datato, insomma la moda cambia, avrò anche il mio stile, ma non voglio mica essere fuori moda!

il colore è bellissimo! evoca proprio la primavera!

no, voglio dire, se non mi compro una borsa che mi piace allora cosa lavoro a fare?

si vive una volta sola!

ho un'altra borsa di Naj Oleari e nonostante le stagioni trascorse, riscuote sempre i complimenti delle mie amiche

i dettagli sono tutto, si sa.

beh poi mi ha fatto pure 5 euro di sconto...

una borsa buona praticamente è un investimento ....

che poi a guardarla bene la posso usare tutto marzo, aprile, maggio...volendo la uso anche d'estate

03 marzo 2011

dadondinvenlulì /query di ricerca ( ovvero quando voglio fare un post ma non so cosa scrivere)

blog di sara

amo ergo sum italiana en madrid

blog tette

daphne aureomarginata

daphne odora

disegni facce cane a filet

escort roserosse

ho smesso di fumare

le tette sono l'anima delle donne

se non ora quando la spezia

gatto di marmo

perizomi in vista

perizoma in vista

funghi ai piedi

02 marzo 2011

respirando Genova


Per anni ed anni ho ignorato questa città e anche le volte che ci venivo per lavoro, la trovavo grigia e noiosa.
La prima volta che mi è parsa un po'bella è stato il giorno in cui ho firmato la mia assunzione definitiva, dopo 7 anni di precariato (più altri 2), ma quella mattina in via Balbi, il mio giudizio risentiva dell'umore!
Poi le occasioni di andare a Genova si sono moltiplicate, vuoi la formazione, vuoi le rsu, e da qualche mese a questa parte mi dirotto su a Genova due o tre giorni la settimana e il viaggio in treno(120 km A&R) non mi pesa più di tanto.
Oggi un mio collega me l'ha fatta vedere dalla terrazza di via Balbi e mi è sembrato di abbracciarla con lo sguardo questa città di mare.
E dopo ho imboccato le vie del centro storico, a passo veloce, da sola, ma mentre camminavo tra atri di musei, negozi etnici e vicoli storici da cui aprono come se fossero scritti innanzi agli occhi, i versi del Faber, ho capito perché alcuni miei amici hanno scelto dopo gli studi di restare qua ad abitare.
Perché questa città non ti schiaccia con effetti mirabolanti, non ti sconvolge no, ed è discreta come i suoi veri cittadini , ma ti entra piano piano nelle fibre dell'anima ed è riuscita a farsi desiderare anche da me.