Sei tornata perché è primavera.
Si, è primavera. Me ne accorgo anch'io, anche se passo veloce, distratto dalle cose che sono assolutamente importanti, dalle questioni sempre urgenti, dall'affrontare problemi improcrastinabili...
Che fatica essere il migliore!
Forse qualcuno, uno di casa, ha riposto via il mio mantello pesante e mi sono ritrovato indosso questo, che pare di juta e ha una leggera orlatura in filo rosso. Si, è proprio primavera. Fa caldo. Ecco perché sei tornata .
Ma di mattina c'è la rugiada e tu cosa fai a piedi scalzi nell'erba?
Come se niente fosse. Disarmata disarmante. Sorridi. "Volevo vederti"dici.
Io fisso i tuoi piedi nell'erba, mentre nascondi le dita tra le margheritine bianche.
"Hai freddo?". "Un po'. Ma volevo vederti".
Ti chiedo dell'isola di Venere, dove tu sei nata e regni: ho saputo che ci sono state molte traversie e tu sei stata in prima fila per difendere quell'umanità varia e sofferta che ti sta intorno.
Annuisci e guardi timidamente innanzi.
Ma non devi aver paura di dire la verità a me!Credi che io non ti capisca?
Sono Temistocle, nessuno più di me conosce il dolore dell'amicizia tradita! si, nel mio caso era addirittura un'antica alleanza di origine micenea, ma per te non era forse la stessa cosa? Ipocriti! Mi sale a rabbia! mi si rinnova la violenza!
la tua fazione, la compagine di coloro con cui ti sei schierata, che si ti hanno offerto incarichi e prestigio, ma l'hanno fatto perché sei bella, non per difendere la tua gente!
Non so se ti ho detto queste cose o se solo le ho pensate in me stesso, trattenendomi per la paura di ferirti. Perché non voglio mai e poi mai farti del male. Con me devi solo stare bene.
E non ti chiederò di questi mesi, di quando mi hai lasciato solo con la mia vittoria, che senza te non vale niente.
O forse te lo chiederò domattina perché sei andata via tutti questi mesi. O forse erano anni...
Ma non m'interessa saperlo ora perché adesso sono di nuovo nella tua stanza, dove non speravo di tornare mai più, e riconosco la sciarpina di seta color lavanda che hai intorno al collo e avrei voglia di sfilartela molto lentamente. Perché non ho fretta. Non ho mai fretta quando sono con te.
Com'è buia la notte nell'isola di Venere! e mentre si avvicina il momento di stringerti di nuovo tra le mie braccia, prolungo l'attesa affacciandomi dalla finestra e annuso l'aria che profuma di rosmarino e di mare.
Prendo una caraffa e mi verso un bicchiere d'acqua, ma a dire il vero ho sete solo di te, della tua pelle dal color di luna, di ritrovarti qua, nella tua isola, dopo tanto tempo.