31 luglio 2011

Non lasciamo sola Ilaria!

Non lasciamo sola Ilaria!perché Stefano è come se fosse anche un po'nostro fratello.
Non lasciamo mai solo chi chiede Giustizia!


30 luglio 2011

del pubblico impiego

Io amo il mio lavoro. Anche se non sta bene dirlo, perché quando fai un lavoro come il mio, cioè lavori nel pubblico impiego, la morale corrente non considera positivamente il fatto che si infonda passione in ciò che si fa di "mestiere".

Però non mi sento un'eccezione, anzi credo che poter lavorare bene, quando la lavori per i cittadini, sia gratificante per la stragrandissima maggioranza dei lavoratori pubblici.
E'che il sistema spesso ti insegna l'esatto contrario. "Puoi essere un'eccellenza in anni e anni di onesta carriera, senza mandare nemmeno un certificato medico" mi diceva un quasi-collega con decenni di servizio in un 'amministrazione " che però se qualcuno avanza un reclamo contro di te, non contano niente".

La logica del sistema è più spesso quella del film del vigile di Alberto Sordi, cioè se fai il tuo dovere corri il rischio di rimetterci in prima persona. Noi lo sappiamo e non ci aspettiamo premi o medaglie! Siamo anche tutti abbastanza adulti perché il blocco del turn over non ci garantisce il ricambio generazionale e essere adulti vuol dire avere incassato già un po'di fregature e delusioni.

Nei giorni scorsi le fanfare televisive hanno celebrato l'approvazione di un regolamento che semplifica la normativa antincendi per le piccole e medie imprese. Certo per chi deve aprire un'attività imprenditoriale saranno indubbiamente rogne in meno, ma noi privati cittadini che vantaggio abbiamo? Possiamo essere certi che non si riduca la nostra sicurezza?
Abbiamo sentito in televisione la voce di uno che è davvero esperto in materia, come potrebbe essere ad esempio un vigile del fuoco? Non mi pare!

Sembra quasi che chi di lavoro, in ambito pubblico, tutela gli interessi della collettività, sia da ostacolo allo sviluppo dell'imprenditoria!
Io credo che si stia facendo passare un messaggio pericolosissimo!
E poi siamo sicuri che tolte alcune restrizioni, le piccole e medie imprese non siano gravate da gabelle e restrizioni ben più onerose?

Penso alla sortita del sindaco di Firenze Matteo Renzi il quale ha detto sulla basilica di San Lorenzo devono decidere anche i cittadini e non solo le soprintendenze!
Trovo questa uscita che sia estremamente demagogica - l'appello ai fiorentini- mentre dall'altro canto mette l'accento negativo sulle istituzioni a cui compete la tutela dei beni culturali.
La tutela dei beni culturali non è una questioncella aleatoria: ci sono i vincoli, ci sono le restrizioni, perché derivano dai fondamenti scientifici finalizzati a preservare il bene culturale nella sua integrità materiale e di significato.
A chi giova avere meno vincoli? magari a chi vuol costruire per i suoi interessi in una zona che andrebbe preservata a vantaggio della collettività.
Perché è vero, i beni culturali appartengono a tutti, ma le soprintendenze ne hanno il compito istituzione della tutela.
Così come vigili del fuoco hanno il compito istituzionale di operare contro gli incendi.

E'che complessivamente mi pare che da destra e da sinistra tiri un vento che va contro le istituzioni del pubblico impiego: e allora come cittadini dobbiamo chiederci chi può essere il vero beneficiario?
Come quando si tuona appunto contro i dipendenti del pubblico impiego, quando si accusa una categoria intera di lavoratori di essere fannulloni: in realtà si ha di mira la demolizione dello stesso servizio pubblico. Già, ma a vantaggio di chi?
Come cittadini una mezza idea di chi si piglia i vantaggi e invece di chi paga il conto, ce la dovremmo già essere fatta.

28 luglio 2011

Temistocle VIII

Sono salpato nel buio e nel silenzio della notte sto venendo da te. Com'è calmo il mare! è quasi immobile e appena scosso dai colpi di remo discreti che affondo nell'acqua.
Questa notte di luna d'argento che si distende sull'orizzonte, mentre sto arrivando da te ed è come se un pugno mi afferrasse da dentro, è l'attesa, la paura e il desiderio di te.
La tua dimora, l'isola di Venere, mi accoglie immersa nel silenzio, interrotto a tratti dal canto di un uccello notturno.
E salgo da te. Attraverso i corridoi del tuo palazzo cercando di non fare rumore. A quest'ora dovrebbero dormire tutti, eppure so che ci sono mille occhi che spiano questa notte d'amore.
E mi ritrovo sulla tua porta.
E non credevo che accadesse più!
E non volevo che accadesse più!
Cioè volevo, sanno gli dei quanto ti volevo, quanto mi sei mancata in tutte queste notti di desiderio e di rabbia!
Dietro alle finestre scende una pioggia timida , mentre noi ci amiamo dentro la stanza. E aspetterei, si aspetterei tutto il tempo del mondo per amarti piano, per assaporarti con lentezza e invece è una tempesta impetuosa la mia passione per te, questa notte, nella tua stanza, nella tua isola di Venere.
Come sei bella!
Sdraiato accanto a te, non oso chiederti perché mi avevi abbandonato.
Tu parli e io ripenso a quello che è stato.
A un tratto è un pensiero diverso che mi attraversa la mente, anche se ti sono accanto. Ho perso uno dei miei uomini, ho perso il più fidato. L'avevo avvisato, l'avevo scongiurato, non volevo che si sacrificasse e invece è andato incontro al suo destino.
Tu mi chiedi quanto durerà questa guerra, mi chiedi se sono stanco.
Taccio. Sai già la risposta. Inizi e sei dolce: "Temistocle!Tu non ti stanchi mai di fare la guerra! è la tua condanna!" poi continui severa: "Tu ti trascinerai in guerra anche quando sarei vecchio e decrepito!".
Forse è questo che non mi perdoni. Perché ho sempre una guerra in corso. Forse è proprio per questo motivo che mi hai abbandonato, trasformando un eroe vittorioso in un uomo ridicolo.


26 luglio 2011

sguardi diversi

Mentre la mia amica gironzola in galleria, io sono in fila alla cassa dell'ipermercato.
Sto caricando i miei acquisti sul rullo scorrevole, quando mi accorgo di due ragazzi che si trovano anche loro in fila a un paio di metri da me. Sento i loro occhi addosso e uno dei due guardandomi sussurra qualcosa all'altro.
Sono stranieri. Uno direi nordafricano e l'altro d'origine balcanica.
Sono decisamente due bei ragazzi. Sui 24, 25 anni. Quasi sicuramente sono due operai che hanno finito la loro giornata lavoro. Riconosco le magliette della Cgil _lavorare in sicurezza. Uno dei due fa sta facendo la fila con un pacco in mano. E così dopo aver colto su di me quegli sguardi penso che forse il mio rossetto rosso di Guerlain è un po'troppo provocante, ecco perché poi mi ritrovo gli occhi degli sconosciuti addosso!
E poi anche il vestito che indosso, così colorato, così femminile...ecco però è un po'troppo scollato e così mentre mi chino per levare dal carrello tre confezioni da 5 kg di sabbia per il gatto, cerco di tenere una mano sul seno in modo da non essere troppo scoperta.
Però sono anche lusingata. Cioè due ragazzi così carini che mi guardano e ammiccano...insomma vuol dire che la sottoscritta è ancora in dignitoso, anzi in appetibile stato di conservazione!
E son lì che attendo il mio turno, contemplando sul rullo ciò che ho acquistato e quindi svariate tipologie di cibo per gatti , yogurt delle filiera corta, ricariche di detersivo per pulire i pavimenti, biscotti bio, succhi di frutta solidali etc. quando i due ragazzi mi si fanno innanzi e mi svelano il motivo di tanta attenzione nei miei confronti: "Abbiamo solo questo, signora" indica la confezione di un rasoio elettrico, "possiamo passarle avanti?".

23 luglio 2011

gatta fugastra

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Si ma quale sarà delle due?


Vieni nel mio giardino, voglio che le mie rose ti vedano...anche a luglio!

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Questa è l'estate dei miei primi 40 anni.
Sono molto perplessa perché mi sembra che scappi via più veloce dell'estati della mia gioventù.
O è anche un po'questo tempo incerto.
Non si può dire che faccia caldo, ma c'è un tasso di umidità molto elevato e spruzzate di pioggia si alternano a un sole indeciso.
Direi che quasi quasi è un tempo per fare le talee di rosa!!!!

nella foto: rosa Jude the Obscure. Cespuglio enorme, generosissimo: rosa di grande tempra!

21 luglio 2011

..compleanno...

..e così mi sono dimenticata del tuo compleanno!Avevo troppe cose in mente.
E'la vita che va avanti, lo sai. Con i suoi casini, le sue sofferenze, però conosci il mio modo appassionato e feroce di affrontarla, l'unico che conosco. E così presa dai casi miei, mi sono dimenticata di venire al cimitero, come faccio sempre. E'che passano gli anni e il ricordo si stempera un po'.
Appunto, perché la vita è così. Bisogna anche faticare. Metterci la faccia. Ridere di se stessi, quando una situazione che sembrava difficile è passata. E'un mestiere impegnativo vivere!
Bisogna darsi da fare.
Accidenti, non farsi!

Poi tu dici che sono una provinciale...

sarà che io Sarzana me la godo ogni giorno, che sembra un po'come essere in un teatro, dove puoi scegliere di essere sul palco, ma ti diverti un mondo anche platea.
E se hai un cane al guinzaglio è meglio, perché questa città è deliziosa da percorrere a passo di cane.
Ad osservare la vita che scorre, gli eventi, le serate di festa, le celebrazioni e perché no, abbiamo pure un festival anzi , Il festival della Mente!




20 luglio 2011

Il gatto comunista ha una madre femminista


Care amiche e cari amici blogger vi ringrazio per i suggerimenti circa il nome da dare al mio nuovo gatto e soprattutto per l'amicizia con cui l'avete accolto.
Dato che il micio è stato rinvenuto domenica mattina presso lo stadio "Miro Luperi" di Sarzana, ho deciso che il gatto lo chiamerò MIRO.
Forse Miro è un diminutivo di Palmiro, o forse no.
Lui però indubbiamente, lo si vede subito, per classe, fibra e tempra, è un gatto-comunista, ma non è quello di Vauro, piuttosto il vero, autentico gatto-comunista come l'ha ideato la bravissima Pat Carra a cui compete la maternità dell'opera.

Un po'come il mio sindacato,cioè la Cgil, che dopo 3 anni e più che sono una rsu,cioè una rappresentante dei lavoratori, nondimeno non mi fanno avere la posta delle rsu, e quando io protesto mi dicono che devo aspettare.
Cosa devo aspettare?

E quindi ho deciso che il mio nuovo gatto, anzi gatto-comunista si chiama Miro, in omaggio a Pat Carra e a tutte le donne come lei e come me, che non si stancano mai di rivendicare i loro diritti.


19 luglio 2011

Dategli tempo!




















Diventerà il brigante più stiloso del circondario.
Nell'attesa siamo in fase di bonifica dai vermi, dalle zecche, da tutto quello che si può appiccicare a un gattonetto di circa un mese, del quale qualcuno si è sbarazzato la scorsa domenica.
Il fatto è che io un gattino bianco e nero lo volevo, anche perché ne avevo avuto uno che non ho mai dimenticato.
E questo micetto ancora non ha un nome, tuttavia manifesta una personalità davvero tosta, quindi adesso iniziamo questa nuova vita gattina insieme, confidando che il Grande Gatto che governa l'universo ci dia una calorosa zampata d'incoraggiamento.


16 luglio 2011

riunione sindacale

...per fare la riunione in omaggio al nuovo leader maximo che è venuto in visitata da Roma, apposta per incontrarci, ci è stata concessa niente meno che la sala da ballo di Palazzo Reale...
purtroppo eravamo veramente pochi, non arrivavamo a venti e le domande più ricorrenti erano quelle relative alla pensione.
La prossima volta che ci riuniremo ci verrà concesso lo sgabuzzino delle scope.

15 luglio 2011

comunicazione di servizio

il mio blog è a rilento, perché l'estate in corso. Ed è un'estate che meriterebbe di essere raccontata, dato che sembra di essere in un film di Muccino. Magari quando tutto quanto sarà stato metabolizzato, forse lo racconterò davvero, come se fosse una sceneggiatura.
Del resto vivere a Sarzana è come essere un po'in vacanza ogni giorno!

09 luglio 2011

L'archetipo di Diana

Indico la formella in marmo inserita nella mostra, ritrae Diana, la dea della caccia. Davanti a lei un cagnolino sollevato sulle zampe posteriori, colto nel momento di gioia, proprio del cane che sta per andare a caccia. Diana ha l'arco teso, i capelli raccolti e indossa la gonna corta...ma come la gonna corta?! le dee non portano la minigonna!!!
E invece Diana indossa una veste che le arriva quasi a metà coscia.
E pur con quella gonna corta, la vergine Diana non è certo seduttiva, piuttosto è altera, casta, ieratica. Quella gonna corta non serve per far vedere le gambe, no, è una concessione di Zeus per renderle più agevole l'attività della caccia. Come farebbe altrimenti Diana cacciatrice ad inseguire le prede nei boschi, negli incolti, con una veste lunga, che di sicuro resterebbe impigliata alle frasche?
E così Diana ottiene la gonna corta, per potere andare a caccia, ma in cambio fa voto di castità a padre Zeus!
Diana si cimenta in un campo maschile,anzi maschile per eccellenza, ma lo fa pagando il prezzo altissimo della rinuncia alla propria femminilità. Ecco cosa ci testimonia il mito.

E dunque penso alla politica, al sindacato, a tutti quegli ambiti della prerogativa maschile, dove troppe volte, ancora, nostro malgrado vale il mito di Diana.

E così se da un lato si accorcia la strada, non si fa gavetta e allora la favorita di turno ha gli attributi femminili primordiali bene in evidenza o quando invece è una donna che ha un'esperienza di tutto rispetto, ha intelligenza, ha competenza, ma cede al gioco maschile, del botox e più che un rappresentante delle istituzioni sembra una pornostar degli anni '70.
Oppure c'è chi come Diana, chi è autorevole, chi è stimata, chi arriva al vertice, ma ha una femminilità negata, una fisicità mortificata in giacche da uomo ed anche se è una bella donna, deve dare di se un'immagine brusca, spiccia e perfino un po'rude.

Quindi il nostro impegno precipuo da donne deve essere indirizzato a farci accettare nella nostra completezza, perché ogni modello unilaterale è mortificante! Tra la bella oca e la brutta intelligente, dobbiamo trovare il nostro spazio, guadagnarcelo da sole e protestare energicamente se non ce lo danno.
Quando protesti dicono che sei una rompicoglioni. Io ormai l'ho imparato e vado avanti.
Certo quando protesti lo devi mettere in conto, ma se non ti muovi da sola per i tuoi diritti, in un mondo ancora permeato di maschilismo, non ti regalano niente. Semmai ti rifilano la bidonata tipo alla povera vergine Diana.
Invece dobbiamo tutelare anche la nostra femminilità, anche le nostre frivolezze, le nostre innumerevoli paia di scarpe, siamo così belle noi donne!

Mi dispiace perché io oggi avrei voluto essere a Siena con le donne che si riuniscono nel Comitato Nazionale di Se Non Ora Quando e invece per motivi di lavoro non mi posso muovere.
Però alle volte a girare per musei vi potete sempre imbattere in un'operatrice affabile e carina, che con la scusa di raccontarvi il mito di Diana in realtà vi terrà una lezione di filosofia neo-femminista!

05 luglio 2011

Talea di rosa presa a Palazzo Reale in via Balbi a Genova

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Si ma ora non precipitatevi tutti là a cogliere le rose: questa mi è stata regalata proprio dal giardiniere! va beh, un po' l'ho estorta...

foto di rosa sevillana realizzata da talea a novembre del 2009

avviso d'interesse giardinicolo

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entro la fine dell'estate realizzerò un tutorial su come si fanno le talee di rosa (che poi facilissimo, ma vuoi mettere fare un tutorial!!!)

nella foto: talea di rosa sconosciuta realizzata nell'ottobre del 2009

02 luglio 2011

scorci di movida sarzanese

P1000477 Ritratto di femmina giardinicola con piccolo cane nero (Apua) davanti al Penny Bar di Macs e Dodo a Sarzana

01 luglio 2011

Il corpo delle donne di Lorella Zanardo: -il libro-

ed. Feltrinelli

Perché non reagiamo?
Perché non ci presentiamo nella nostra verità?
Perché accettiamo questa umiliazione continua?
Perché non ci occupiamo dei nostri diritti?
Di che cosa abbiamo paura?






benzina infiammabile!

Non avevo ancora 14 anni e terminai le medie. Nel corso dell'ultimo anno avevo vagheggiato alle prof. l'idea di andare al liceo classico.
Alle medie io ero bravina: potevo contare su una fortissima memoria (della quale oggi conservo un barlume...)e soprattutto mi piaceva tantissimo leggere, dunque sebbene studiassi poco, complessivamente avevo la fama di essere una ragazzina intelligente e giudiziosa.
E poi volevo fare la giornalista, quindi per questo ambivo al liceo classico.

Invece le prof. mi liquidarono con un "distinto" indirizzandomi a ragioneria o alle magistrali, mentre una compagna di classe che aveva racattato a mala pena la sufficienza, venni poi a sapere, ottenne il benestare morale dei professori per andare al liceo classico.
Lei poi non ci andò, io si. Ho vissuto anni intensi al liceo tra qualche brutto voto, scioperi e alcuni risultati eccellenti. E'stata una scuola che ho amato molto.
In ogni caso ho fatto quello che io ho voluto.

Perché ci sono alcune costanti nella mia vita: compreso il fatto che ogni volta che mi hanno cercato di imbrigliare, ogni volta che mi hanno messo un limite, ogni volta che mi è stato precluso ingiustamente qualcosa, ogni volta che hanno cercato di farmi stare zitta, hanno ottenuto l'immancabile risultato di dare una straordinaria propulsione alla mia forza di volontà!