31 ottobre 2011

il ministro della barzelletta

«Ho paura ma non per me perché sono protetto, ho paura per persone potrebbero non essere protette e proprio per questo diventare bersaglio della violenza politica che nel nostro Paese non si è del tutto estinta». Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha confidato il suo timore a Skytg24.


Il ministro del licenziamento facile, quel licenziamento incredibilmente che serve "per fare nuove assunzioni", lo stesso ministro, della barzelletta sullo stupro!

IO INVECE CREDO CHE DOBBIAMO AVER PAURA DI CERTI MINISTRI!

(TANTO PER NON DIMENTICARE IL PULPITO DA CUI VIENE LA PREDICA)

29 ottobre 2011

doloroso e illuminante

"Politici non venite a chiedere soldi" Maurizio Maggiani sull'alluvione in Liguria.

A me lui piace tantissimo, perché è la nostro narratore. Nostro, cioè di noi Liguri Apuani. Anche se sono sicura che una definizione del genere la ricuserebbe.
Ma io vanto un credito con lui, perché nei miei anni nella piana, ho citato a migliaia e migliaia di persone il suo libro, Il coraggio del pettirosso. E quindi una sera che era importante e lo aspettavamo tutti e mi ero comperata un bel vestito nuovo e mi ero fatta fare la piega, lui invece non è venuto.
E allora io ci sono rimasta male, ma ho reagito da ligure apuana e ho detto a Toni, che aveva organizzato l'evento, che d'ora in poi ai visitatori della piana, consiglierò di leggere Le pietre della Luna di Marco Buticchi. Tanto per non farci mancare niente da queste parti.

confessioni & privazioni

Va beh, si procede, nonostante quanto è accaduto e così mi ritrovo all'ipermercato, innanzi al banco delle specialità tipiche del territorio e io che ordinariamente prediligo la filera corta, adesso, alla luce di quanto è accaduto, ho un motivo in più per acquistare gli eccellenti prodotti provenienti da quelle zone della mia Provincia distrutte dal maltempo dei giorni scorsi.
Che poi l'iper è anche un luogo di incontri e così ci ritroviamo lì tra la mozzarella, per altro buonissima, di un rinomato caseificio dello sventurato Comune di Brugnato e la birra di farro della Garfagnana . Capita che ci sono persone che non vedi per anni e poi invece le incontri più volte nel giro di poco tempo. Così è accaduto a noi due. Lui ed io ci frequentavamo tanti anni fa, poi ci siamo persi di vista completamente, salvo poi rincontrarci di recente.
Una volta eravamo un bel gruppo, ma quasi 20 anni fa. Noi ragazze di 21, 22 anni e loro un po'più grandi, giovani uomini. Una compagnia insomma. Ci vedevamo le sere del venerdì e del sabato, bevevamo gin tonic, parlavamo del mondo, erano gli anni di Falcone e Borsellino, della Rete di Leoluca Orlando, delle resistenze indossate come spilline e poi dopo queste conversazioni intense, andavano a ballare e facevamo mattina.
Con lui mi ero filata poco, perché capita nei gruppi, del resto la mia amica si era presa una cotta per lui e lo corteggiava platealmente e anche per questo mi tenevo lontana, anche per evitare confidenze più innocenti. Perché con quelli che piacciono alle tue amiche si fa così.
E così quando ti rincontri e sono passati quasi 20 anni ti riferisci a vicenda lo status civile, i carichi di famiglia etc. accipicchia! ma come ci siamo mantenuti bene! quando eravamo giovani lui era molto, davvero molto carino, e lo è ancora oggi, forse un po'più magro, tiratissimo, mi confessa che fa molta palestra, canoa, calcio, insomma ci tiene alla struttura. Io l'ho già precettato per la mia mega festa della prossima estate, che a me piace invitare belle donne e begli uomini.
Ricordiamo lui ed io, sotto la luce impietosa dell'iper, i bei tempi, com'eravamo, come siamo cambiati. E così alla vigilia del mio prossimo 31 esimo...volevo dire 41 esimo compleanno mi sento dire "Sei meglio di allora!". Mi fissa. E fai il bis: "Sei migliorata!", ma me lo dice così, senza galanteria, come una constatazione, come uno che ne prende atto, nondimeno sono lusingata! E poi, pacato, mi chiede con curiosità quasi scientifica "Ma fai qualcosa per mantenerti così?".
In un'attimo mi vedo correre sotto la pioggia per via XX a Genova alla volta della stazione , oppure dei pomeriggi d'estate che si muore dal caldo, camminare avanti e indietro per la mia piana, con i visitatori al seguito: ecco la mia attività fisica, inconfessabile! E allora gli rispondo "E'da 15 anni che non mangio la Nutella!".

26 ottobre 2011

notizie da La Spezia

La Val di Magra, almeno dove mi muovo io, cioè tra Luni e Sarzana è miracolosamente rimasta preservata dal disastro che ha colpito nella giornata di ieri la mia Provincia. Per il resto è una tragedia di cui ancora non ci siamo resi conto. Già lo scorso anno accadde qualcosa di analogo, ma in scala molto minore. Che il disastro idrogeologico era in agguato lo sospettavamo.
Vi ringrazio per le belle cose che mi avete scritto, per l'attenzione che mi avete dimostrata, spero che la mia gente si rianimi della fierezza propria degli antichi liguri, per rimboccarsi le braccia e ricominciare a lavorare per questa nostra bellissima Provincia !

Sara

25 ottobre 2011

Una volta lì c'era il bar Mario...

...l'han tirato giù tanti anni fa. E c'era sua mamma Lina, una signora anziana, magrissima e che quando arrivava una telefonata per qualcuno, dato che il telefono domestico era rarissimo,usciva fuori e si metteva a gridare il cognome. Del resto la privacy non era considerata un bene da custodire e anzi c'era molta vita comunitaria.
Si andava a far la spesa "in cooperativa", cioè alla Coop e la commessa faceva i conti a mano.Si chiamava Rina e me la ricordo, bionda, ricciola, un po'grassoccia, eternamente "signorina". Quando doveva togliere la mondiola dall'affettatrice, faceva l'appello a chi ne volesse ancora, così che dopo, se uno si ricordava che voleva la mondiola era meglio se ne stesse zitto e pigliasse il prosciutto, perchè lei era capace di farti una di quelle parti...
I biscotti che si comperavano alla Coop erano in genere le marie o i savoiardi. La nutella era un bene prezioso da centellinare, così che mio fratello ed io andavamo volentieri a far merenda da nostra cugina Silvia, figlia unica e inappetente, i cui genitori cercavano di sforzare proponendogli merende più invitanti, rispetto al pane-olio-e-sale che toccava quotidianamente a noi.
Il capo della Coop passava ogni tanto in bottega, alto, robusto,calvo, ovviamente era una figura di una certa autorevolezza e lo chiamavano Lucianon.
Accanto alla bottega c'era "il macello", cioè la macelleria dei miei nonni Elia e Nandino. Mio nonno andava al mercato di Modena a scegliersi le bestie, litigava un paio d'ore con il venditore, faceva la finta di volersene andare, "il sensalo" lo faceva tornare, che senza "il sensalo" pare non si potesse far niente e una volta siglato l'accordo con una stretta di mano, non si poteva tornare indietro. Le bestie gli venivano consegnate da un camion che arrivava ogni tanto nella notte e mi pare di rivederlo ancora quel passaggio notturno e silenzioso di bovini nell'aia di casa mia.
La verdura la vendeva un negozio lì vicino, accanto alla pettinatrice. Oltre il negozio di mobili.
Dietro l'angolo, la merceria della Anna. Il latte lo andavamo a comperare di sera, portandoci la bottiglia da casa,da dei contadini che avevano le mucche, e avevano pure un cognome, ma dato che venivano da Massa, tutti li chiamavano "i massesi", onde rimarcarne la provenienza extraortonovese.
La frutta invece la vendeva a cassette un contadino che si chiamava Nello. Ti consegnava a casa una casetta di kaki portandotela con il motorino.
Ogni tanto passavano l'arrotino e il fioraio che gridava "Donne! donne! c'è il fioraio!" Luca ed io ci siamo diverti chissà quante volte a ripetere quel grido affacciati sull'Aurelia all'indirizzo delle signore che andavano a fare la spesa.
All'epoca fumavano quasi tutti solo le MS . Anche le donne.
Non è solo nostalgia della mia infanzia, è il senso di essere stati fregati, soprattutto e non solo, anche economicamente. Intanto non c'è più quel tessuto di luoghi quotidiani in cui incontrarsi, è rimasta giusto la Coop.
Quando i piccoli negozi uno dopo l'altro hanno iniziato a chiudere, ma non abbiamo risparmiato di più, e di sicuro non abbiamo acquistato prodotti migliori, nel caso ci siamo fatti lusingare da tante cose superflue e ora che guardiamo ridendoci sopra le vecchie pubblicità di quel tempo e pensiamo che una volta eravamo proprio ingenui...
Come se fossimo stati furbi invece a passare dal latte dei massesi a quello della Parmalat!
(post di risulta)

23 ottobre 2011

genetiche ideologiche

I mie genitorii non mi hanno dato un'impostazione educativa a sfondo ideologico e così mi ritrovo a far convivere pacificamente in me stessa aspetti impegnativi come il rigorismo morale di stampo agostiniano, unito una propensione, nemmeno troppo dichiarata, quantunque palese, per partito politico che oggi non siede più in parlamento e si vede che non c'è più.
Mio padre mi ha insegnato a pretendere non dagli altri, ma da me stessa.
Mi madre invece mi ha insegnato a scrivere e a sognare ,che non è poco.
Per il resto è difficile anche per la sottoscritta venire a capo di quest'eredità complessa, propria di chi ha avuto un nonno comunista e un nonno democristiano, uno zio frate missionario in Africa, un antenato anarchico e molto altro ancora, che avverto dentro di me, un bagaglio morale di persone,di vissuti ma anche di territorio, qua nella mia piana, che si apre al sole tra le Apuane e il mare.

E così penso a F. che si è affannato un pomeriggio intero a spiegarmi una cosa, praticamente voleva convincermi che gli asini volano, ma io che un'asinella la tengo davvero, lo so che gli asini NON volano!
Mi doveva convincere perché gli hanno detto che doveva farlo, che insomma ci sono procedure, gli organismi deputati, l'apparato... si l'apparato!

E aveva voglia F. di sperticarsi, lui che mi conosce così poco, ma avverte con insofferenza le mie idee politiche ( questi diessini! si, diessini, tiè! hanno ancora il livore per il governo Prodi caduto nel 1998! e allora prendetevela con D'Alema che al governo ci voleva andare lui, non prendetevela sempre con Bertinotti, no?!) si, lui mi conosce poco, gli mancano i riferimenti sulla mia famiglia e ha voglia di dare fondo a tutte le sue energie persuasorie per convincermi che gli asini volano, dato che io, se mi metto in testa una cosa, non mollo, ma stai sicuro che non mollo, che proprio non c'è verso di farmi desistere, di farmi cambiare idea!
Ecco si, io cresciuta senza ideologie o forse di ideologie ne ho assunte fin troppe.

Su di me quindi basterebbe sapere solo una cosa: la mia bisnonna Zelinda era di Gragnana, che per chi non lo sapesse, è delizioso paesino che si trova a 3km da Carrara !
Ne consegue logicamente che IO SONO DURA COME IL MARMO DI GRAGNANA!
Qualcuno lo faccia sapere a F. e all'apparato.

22 ottobre 2011

Come fare talee di Rosa. Tutorial. (parte prima)

In primo luogo ci vogliono i guanti color glicine della dea Flora: non si acquistano in nessun negozio, ma se senti il desiderio di fare talee di rosa, cioè significa che la dea te ne ha già fatto dono...
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adesso di servono LE ROSE! vivamente sconsigliato strappare le rose per farne talee, fa male alla pianta, la dea Flora si cruccia e così le talee non ti pigliano, tiè!

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Se senti di avere nell'animo l'indole del talezzatore folle, munisciti di un paio di forbici e procedi, sempre però rispettando la pianta -madre!
Se vedete un giardino pieno di rose, non esitate a chiedere qualche rametto al proprietario delle medesime: anche se siete due perfetti sconosciuti, la comune passione verso questi splendidi fiori, lo predisporrà ad essere generosi verso di voi!

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Questo tutorial è un'indicazione valida per le rose in generale che nasce dalla mia esperienza ormai decennale di appassionata taleezzatrice e distributrice di rose.
Personalmente trovo che il periodo migliore per fare le rose siano nei mesi di settembre e ottobre, quindi un periodo in cui ci sono le condizioni meteo più indicate, temperature ancora relativamente calde e che si alternano alle piogge autunnali: a mio giudizio niente come la pioggia favorisce l'attechimento delle talee, di tutte le talee!
Quest'anno la pioggia si è fatta attendere e di conseguenza ho ritenuto opportuno procrastinare la stagione delle talee.
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Cosa mi serve per fare le talee?
Il terriccio, generico, che acquisto dove capita.Va bene quello per i rinvasi che vendono negli iper. Non troppo ricco, ma anche non troppo argilloso: una via di mezzo. Si può anche pigliare la terra di un campo, mettendo in preventivo che poi toccherà cavare le erbacce dalle talee per i secoli a venire...

Vasetti di plastica: c'è chi mette le talee direttamente a terra, come si dice, a dimora! Prendono benissimo, però è più facile che vengano urtate e quindi compromesse dal passaggio accidentale di cani, gatti, suoceri...quindi i vasetti di plastica, a differenza ad esempio di quelli di coccio, hanno il vantaggio di subire minor sbalzo termico nel corso della stagione invernale, quindi anche per questo motivo favoriscono la radicazione.
Io non adopero ormoni radicanti, credo che con le rose non servano affatto. Non tengo nemmeno le talee in acqua, non ne vedo l'utilità.
Piuttosto, con il freddo e la pioggia i rametti tagliati si conservano anche se non vengono messi subito in vaso, altrimenti si possono tenere avvolti nella carta di giornale inumidita.
qua termina la prima parte del tutorial: ho organizzato i post in successione logica, contraddistinti dalla medesima etichetta: Come fare le talee di rosa. Tutorial.
buon taleaggio!



Come fare talee di Rosa. Tutorial. (parte seconda)

Si parte da un ramo con le foglie

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quindi si ricavano due rametti ai quali si tolgono quasi tutte le foglie: in questo modo si evita la dispersione dell'umidità.
La forchetta serve ovviamente per indicare la lunghezza: una delle perplessità più frequenti tra i neofiti della talea riguarda proprio quest'aspetto.
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cambiamo rosa: questa è una Dorothy Perkins, facilissima da radicare, è molto diffusa e cresce rapidamente. Anzi fin troppo esuberante!
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la natura tentacolare mi induce a lasciare le talee un po'più lunghette della precedente.

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ecco i vasi: li riempio di terriccio e quindi li bagno con l'annaffiatoio con la pigna.
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adopero un vaso per pigiare il terriccio dell'altro, in modo da compattarlo: dopo che ho fatto questo, annaffio ancora!
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quindi infilo i rametti nel vaso. diciamo per 1/3 della loro lunghezza e annaffio ancora!
anche le annaffiature sono indispensabili per compattare il terriccio. Bisogna evitare che ci siano buchi, in special modo bisogna prestare attenzione che non resti scoperta la base della talea. Annaffiare!
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Altra rosa: una rugosa dal fogliame abbondante e coriaceo, viene emendata e accorciata.
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E quindi messa in un vasetto come singola talea. Sarebbe sempre meglio mettere una sola talea in ogni singolo vaso, ma i vasetti occupano spazio. Sconsiglio decisamente di mettere 4 o cinque talee in un vaso grosso: se poi le altre muoiono e ne resta solo una, bisogna tenersi un impiccio per un bel po'di tempo. Due talee in un vasetto invece sono accettabili.

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La forchetta dà l'idea dell'altezza complessiva : VASETTO & TALEA.
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qua termina la seconda parte : Come fare le talee di rosa. Tutorial.



Come fare talee di Rosa. Tutorial. (parte terza)

La mia attività di taleezzatrice non passa certo inosservata...ho subito compagnia!
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Non tutti i rami di una pianta sono buoni per far le talee: questi sono decisamente troppo sottili, la linfa faticherebbe a circolare. Magari possono radicare, ma avrei talee fragili, che potrebbero anche campare un bel po', stentando nella crescita e poi magari morirebbero comunque. Le scarto.

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Linfa deve circolare dunque, quindi evito di adoperare rametti che presentano irregolarità

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Taglio e mi tengo la parte migliore
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è un altro ramo della stessa pianta, ma rispetto a quelli precedenti, questo fa al caso mio: il problema non è l'esilità in se, ma la proporzione tra i rami della solita pianta.

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Seleziono i rami che mi sembrano buoni da fare talee...non hanno più le foglie ma hanno piccole gemme che mi fanno ben sperare. Personalmente trovo le gemme un ottimo auspicio per un possibile attecchimento.
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ancora una volta I rametti irregolari li scarto: magari potrebbero radicare ugualmente, ma potendo scegliere, preferisco evitare sprechi di tempo, con rami che non mi sembrano buoni. Certo se avessi solo questi rami a disposizione di una pianta che m'interessa, invece farei pur un tentativo.
La foto seguente presenta i rametti che ho scartato.
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Qua finisce la parte terza. Come fare le talee di rosa. Tutorial.


PARTE QUARTA

Come fare talee di Rosa. Tutorial. (parte quarta)

Questa è la Blanche Moreau, una rosellina deliziosa. La pianta è di misure contenute, quindi non ho molta disponibilità di materia prima, per fortuna è una rosa che si radica facilmente!
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Esile la pianta, esili i rami da cui ricavare talee.

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tolgo le foglioline e ne lascio un paio per ogni rametto.

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A seconda della lunghezza della talea, adeguo le proporzioni del vaso.
Ancora una volta la forchetta mi fornisce il criterio di riferimento.
Come ho scritto innanzi, lascio cadere acqua volontà con l'annaffiatoio a pigna.

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Adesso ho un po'di talee! metto i vasetti dentro una cassetta di plastica in modo da tutelarli da eventi accidentali quali risse di gatti in amore, corse di cagnolini allo stato brado, sbadataggini mie o altrui.


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IL RICOVERO DELLE TALEE
A questo punto metto le talee in un luogo un po'infrascato, ma non troppo. E'un poggio riscaldato dal sole per gran parte della giornata, ma riparato dalla pergola di vite, così che la fase di radicazione non verrà compromessa da una pioggia violenta.
La terra e il verde che le circondano,favoriranno il mantenimento di un ambiente umido.
Quando verrà l'inverno sposterò i vasetti con molta cautela e li metterò aderenti alle mura di casa, in modo che ricevano il calore dall'edificio: forse non è una prassi indispensabile però preferisco che le mie future rose abbiano le spalle coperte da un muro, che le ripari anche dai venti freddi.

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Concludo questo post faticoso e lungo (!), con la speranza di essere stata utile: fare talee è comunque molto facile, quindi invito chi avesse curiosità a darsi da fare.
Ah! dimenticavo! non ho messo segni per ricordarmi che rose ho taleato, perché mi fido della mia prodigiosa memoria, ne sanno qualcosa le mie amiche...



generazione di fenomeni

non siamo mica tutti uguali noi, c' chi è più bravo sai, a sciare, a far l'amore e a togliersi dai guai!

STADIO

16 ottobre 2011

cucciolotte in serio pericolo

Publico quest'appello perché ci sono 5 cucciolotte in serio pericolo!
(nella foto una di loro)

(dal blog Piccoli Amici, Grandi Amori)







Si trovano in provincia dell'Aquila, ma c'è la disponibilità a portarle ovunque ci sia un'adozione.

Non so se questo post servirà a qualcosa, in ogni caso, sarebbe già tanto se servisse a convincere anche solo una persona della necessità di sterilizzare la propria cagnolina o la propria gatta.
Ci sono tantissimi animali in attesa di un padrone, che vivono in balia dei pericoli, della crudeltà di chi li maltratta e sono già fortunati quelli nei canili che possono sperare nelle carezze di un volontario.

15 ottobre 2011

...così, a naso...(sulla manifestazione)

A proposito di manifestazioni . Sabato scorso ero a Roma con la Cgil e in quella circostanza ho visto proprio il lavoro dell'organizzazione: cioè i pullman, lo striscione delle singole provincie, dei ministeri( va beh, quello del mio non l'ho visto...), comunque c'è un controllo collaudato della situazione, ci sono strategie che si applicano in modo quasi inconsapevole, tanto sono radicate.
Cioè sei di Spezia, vedi tizio che è di Genova, c'è il tale che coordina, c'è il segretario provinciale etc. cioè ci sono facce e responsabilità.
A un certo punto ho estratto dalla mia borsetta( chiccosissima) un paio di fogli A4 in cui c'erano scritte tutte le indicazioni, stazioni metro, tappe, orari etc. e 5 o 6 numeri di cellulare, tant'è che mi sono sentita un commento simpatico "che organizzazione...comunista!".
Penso che certe prassi tuttavia siano radicate nelle organizzazioni di vecchia data, cioè che non siano una prerogativa della Cgil, anche se magari la mia sigla sindacale, quantunque annoveri qualche vuoto a perdere, presenta forse la struttura organizzativa più idonea ad organizzare situazioni di piazza.
Quanto è successo oggi a Roma, che credo sia ancora in fase di bilancio mentre sto scrivendo, dimostra proprio la vulnerabilità di una grande manifestazione che purtroppo, proprio perché organizzata in rete, mi dispiace dirlo, ma si rivela un gigante con i piedi d'argilla.
Lo status dei movimenti, la facilità di accreditarsi per chiunque , la struttura fluttuante, oserei anche dire, lo scarso legame reale tra chi vi aderisce, li rendono ancora troppo fragili.
Manifestare è giusto, anzi è doveroso, ma continuare a farlo in questo modo potrebbe giustificare il ricorso a ulteriori restrizioni dei diritti democratici.

13 ottobre 2011

Pachyphytum Oviferum ovvero Pietre di Luna

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D'inverno le riparo in veranda, anche se non è riscaldata. Tutto sommato credo che più del freddo, temano i ristagni d'umidità.E'una pianta adorabile quanto a facilità di moltiplicazione, basta mettere una fogliolina in un vasetto e ricordarsi ogni tanto di annaffiare. Fa tutto da sola!
Le geometrie di questa pianta mi fanno impazzire!

vediamo di studiare il da farsi ...

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in foto il gatto MIRO

12 ottobre 2011

...a breve scadenza...

tra un po'riprenderò a studiare, cioè a frequentare il secondo anno di scuola a Genova: quindi ricomincerò a prendere treni e a perdere ombrelli.
Passerò in rassegna le vetrine di via XX a Genova, per scegliere quelle cose che poi acquisterò invece a Sarzana in qualche negozio di fiducia.
Avrò orari sballati e tempi da rispettare.
Mi manifesterò in ruoli da adulta e sbadigli da ragazzina.
E poi in treno alternerò libri da leggere e pisolini da schiacciare.
Ma la cosa più curiosa è che mi sto impegnando come una pazza a cambiare lavoro, amministrazione, località, profilo professionale, etc. quando il lavoro che amo ce l'ho già ed è quello che faccio ogni giorno.

STREGA!

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com'è bella la gatta SISSI!!!
(tutta la sua padroncina...)

10 ottobre 2011

Rifugio Fata



lo staff di Rifugio Fata ha scelto un video per comunicarvi la nostra realtà: sicuramente meglio di come le parole possano fare !Abbiamo girato le immagini al momento dei pasti, per testimoniare le modalità quotidiane nel farli mangiare:un momento oltre che indispensabile, anche gioioso e gratificante per come avviene tra le feste ai volontari! I cani sono incredibili, a volte preferiscono avere una carezza e rimandare di mangiare..Ma noi tutti sappiamo quanto sia necessario che mangino bene :-)Il nostro fornitore di croccantini si chiama Agripet di Falerna (CZ) (possiamo darvi anche direttamente il suo codice iban) se volete, potete chiedere direttamente a lui, la nostra situazione di debito, e vi ricordiamo che facendo parte della Lega
Nazionale per la Difesa del Cane, siamo tenuti a RENDICONTARE TUTTE LE ENTRATE E USCITE !Vi salutiamo augurandovi buona visione e ringraziandovi per l'attenzione
PER INFO 340 5910203

08 ottobre 2011

Ho sognato che c'eravamo proprio tutti



DOMANDA : qual è la Provicia più profumata d'Italia? La nostra!

DOMANDA: qual è l'organizzazione sindacale migliore di tutte? La nostra!
Perché la CGIL è così grande,e vanta una grandissima varietà di belle persone, che può pure permettersi l'onere di ammortizzare anche il disagio di quale vuoto a perdere.
Perché siamo così grandi e forti che alle volte non ci rendiamo conto nemmeno di essere tali: questa settimana mi sono resa conto di avere assunto "il ruolo" quando per tutto il tempo della nostra discussione, il dialogo serrato, a tratti difficile, si svolgeva solo tra me e il dirigente, mentre la collega dell'altra sigla restava al palo.

Io credo che nonostante tutto quello che mi è capitato, che ho subito, e che ancora sto attraversando, questa sia la mia sigla sindacale, questa sia la mia casa, questo è un contesto in cui ho incontrato persone bellissime, generose e preparate, a iniziare da chi ha condiviso con me gli indimenticabili momenti della giornata di ieri.

06 ottobre 2011

echeveria

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per sapere che tipo sia, aspetto che me lo dica la Tilla, giardinicola enciclopedica!


p.s. e Tilla disse : echeveria derenbergii

05 ottobre 2011

COMUNICATO UFFICIOSO

Da oggi non dovrei più essere una gattara, perché a quanto pare, la gatta Sissi n. 3 (io le gatte le chiamo tutte Sissi, porta bene!) ha deciso di seguire l'altra gattara Sara e di piazzarsi a casa sua. Era l'ultima gatta rimasta di una colonia che seguivo da anni: i due maschi, dopo che anche lei era stata operata, hanno diradato la loro frequenza in cerca di contesti più favorevoli alla loro brama d'amore. In questi anni di colonia abbiamo affrontato la neve, il caldo da schioppare, abbiamo sorpreso convegni erotici di coppie che trovano forse stimolante l'angolo dove mettevano le crocchette, io stessa mi sono trovata un paio di volte un ragazzotto che mi infastidiva, così che ho dovuto imparare muovermi in modo tale da recarmi in quell'argine di torrente solo in orari frequentati. Quindi abbiamo conosciuto pensionati a passeggio con il cane e mamme con i bimbi e abbiamo racconto le storie altrui in materia di gatti morti prematuramente. Abbiamo sfamato anche tutte famigliole di ricci che quasi pareva che nottetempo si fossero passati la voce, per accorrere alle nostre ciotole sempre piene, ma anche puntualmente controllate, svuotate, pulite e soprattutto mai lasciate a giro!
Perché anche per essere gattare ci vuole stile!

04 ottobre 2011

Francesca

Credo che oggi sia il tuo onomastico. Non so cosa mi risponderesti se ti facessi gli auguri, tu che non credi nei Santi, però forse quello di cui porti il nome ti è simpatico, è uno come dire, un po'freak.
La prima volta che ti ho vista ho pensato che fossi bellissima, proprio da copertina, con quei capelli biondo oro cortissimi a spazzola, che non erano ancora di moda, come sarebbe stato di lì a poco, ma tu le mode le anticipavi. Tu eri nel banco in prima fila e io in fondo.
Negli anni è capitato anche a me quel posto davanti alla cattedra, poi sono ritornata in fondo, a seconda delle mie inclinazioni del momento, perché tu sai che io sono un po'come te, mi piace stare nelle postazioni estreme, ma non sto mai un po'di qua e un po'di là, a barcamenarmi nelle file centrali.
Poi quel giorno a Carrara, per caso. Quei soldi che mi chiedesti e che io ti diedi una cifra impegnativa per ragazze della nostra età. E'assurdo poi pensare che la figlia di quel professionista importante chiedesse dei soldi in prestito alla figlia di un modesto impiegato. Ma ti servivano per bucarti. Ti sei sentita in obbligo di ricambiare quel mio gesto, accompagnandomi da Luca che era in ospedale. E lui fu felice di vederti, che eri ancora bella e curata, con uno stile tutto tuo nel vestire, che ancora una volta anticipavi le mode.
A tratti ti direi che questa vita è orribile,anzi grottesca, ma io mi sto divertendo un mondo a viverla e ancora, nonostante tutto, sono sempre quella un po'campagnola che viene da Ortonovo. Anche se poi ho scoperto di recente che voleva dire Hortus Novus, che credo che abbia a che sparire quel vissuto di morte e rinascita che ci portiamo un po'sempre noi di queste parti, che vista la mal parata, siamo avvezzi a rimboccarci le maniche e a ricostruire tutto da capo. Si, è vero, io resterò sempre una che viene da Ortonovo.
Le altre nostre compagne le vedo ogni tanto e non vorrei essere la solita esagerata, ma il tempo semmai ci ha rese tutte più belle: si vede che dietro c'è lavoro, destrezza di parrucchiere, cosmetici di qualità, ma in effetti era una classe speciale. Per questo è ingiusto che non ci abbiano detto di te, di quando te ne sei andata, di quell'incidente e di quei tuoi amici drogati che guidavano l'auto.
So che fanno un'iniziativa ogni estate per ricordarti, ma è una cosa avulsa da ciò che eri, da chi ti era accanto, non coinvolgono chi ti era davvero vicino, quando la tua adolescenza era irrequieta, ma ancora spensierata, senza ancora la roba a inghiottirsi tutto, a spegnere l'oro dei tuoi capelli. Insomma fanno una cosa un po'di rappresentanza, per celebrarti, tu pensa un po',come se fossi una santa! Appunto.

03 ottobre 2011

Debolezze...

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io ho sempre avuto un debole per i gatti bianchi & neri.
In foto: il gatto MIRO, mentre guarda il blog di CIELOSOPRAMILANO

02 ottobre 2011

Doppi auguri in rosa!

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Venerdì 30 settembre è nata Greta, la bimba del nostro amico blogger Giovanni!
A Greta e ai suoi genitori faccio un mondo di auguri, ma colgo la bella occasione per fare gli auguri anche a Oriana perché oggi è il suo compleanno!l'ho letto da Tiffany....

Della rosa nella foto non trovo momentaneamente il nome, l'ho fotografata stasera nel mio giardino.

hibiscus palustris

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super regalo di Tilla

Il paese dei gatti neri



Il paese dei gatti neri è Porto Venere.
Perché gli antichi Romani, quando sono venuti a prendersi questa parte della Liguria, hanno messo due dee da un capo all'altro di questo scorcio di mare e così a pochi km di distanza Porto Venere e Portus Lunae.
La canzone è di Mirco Grisolia, che tra le tante cose belle che fa, c'è anche quella di essere uno dei miei migliori amici.
(Grazie a Dio per avermi dato certi amici!)

La scimmietta

Andavamo a liceo: io ero al primo anno del classico, cioè in IV ginnasio e lui al quinto dello scientifico. Non mi ricordo come nacque quella frequentazione mattutina, durata un intero anno scolastico, ma fu un quotidiano di scambi di battute sul latino, la matematica, le forcate e niente più. Ricordo la sua dolcezza nei miei confronti, propria di un ragazzo più grande che ha altri giri, altri percorsi, mentre dal canto mio ero orgogliosa di vantare quell'amicizia con uno più grande che era per altro nelle mire di qualche mia compagna di classe.
E fu così che lui divenne maggiorenne e una mattina di sole, una delle ultime di quell'anno scolastico e della nostra tenue amicizia, osai fargli un regalo!
Non avevo ancora 15 anni, ragion per cui un regalo a un ragazzo mi sembrava un'azione spregiudicata! Se non che il regalo in questione era addirittura una microscopica scimmietta di peluche! Una scimietta munita di cordicella, che se avesse voluto, poteva pure appenderla nell'auto!
Erano gli splendidi anni '80, irresistibili per tante cose, da dimenticare impietosamente per altre, quali le spalline imbottite, i pantaloni con l'orlo da "acqua in casa" e appunto la diffusa abitudine di regalare peluche!
Gli diedi la scimmietta dunque e ci scambiammo quel unico, castissimo bacio sulla guancia, nella piazza delle corriere della nostra città, mentre per entrambi si avvicinava l'estate carica di promesse.
Il mio amico ed io prendemmo strade diverse, pur restando nel solito contesto della Val di Magra. Talvolta è capitato di passarci accanto e scambiare qualche saluto o due chiacchiere molto, molto formali. E'sempre gentile ed educato, ma ad eccezione degli occhi verdi, non ha più nulla in comune con il ragazzo di un tempo. Soprattutto non ha più i capelli. Il suo viso angelico è diventato scavato, in compenso ha all'attivo almeno un paio di mogli e quattro pance, però si dedica alla politica a tempo pieno da tanti anni, anzi forse dalla stagione del nostro distacco e quasi ogni giorno leggo di lui sui giornali.