29 novembre 2011

digitale terrestre

Tappa serale al Penny Bar per un aperitivo con marito e Apua al seguito. Che figurati se un cane come Apua si perde un happy hour!
Gli avventori fanno alcune considerazioni, con Max, il barista nel ruolo del maestro di cerimonie: "non si sa più cosa guardare in tv!" "io non riesco più a vedere niente in tv!troppi film belli!" "ci sono troppi canali, come si fa a scegliere?!" "insomma la tv per tradizione è uno strumento emittente, monodirezioale, adesso invece dopo una giornata di lavoro, arrivi a casa e devi anche fare la fatica di decidere cosa guardare in tv!" "giusto! davanti alla tv siamo abituati ad essere passivi!cosa sono tutte queste novità?!" "se no come farebbe la tv ad essere uno strumento di dominio culturale?"

26 novembre 2011

Testimonianze archeologiche

Photobucket

Luni, anfiteatro romano del II sec. d. C.

Sara 21 anni nel 1991 d. C.

Il vestito l'avevo acquistato da Postal Market, la collana etnica invece da Zac, un ragazzo senegalese che le vendeva in spiaggia.
La cofana di capelli era il mio orgoglio.
Nell'ultimo periodo lo sciame irrequieto dei miei pensieri è tornato spesso a quegli anni, alle serate in discoteca al Lido di Lerici e a quelle estati che sembravano non finire mai, quando incontrarsi e divertirsi e stare insieme era un obbligo irrinunciabile.
L'anfiteatro di Luni è ancora lì: ci sono rientrata ieri mattina insieme a una visitatrice, dopo qualche giorno d'assenza.
Ho preso fiato, la pausa di un attimo:nel cielo terso, sullo sfondo bianco delle Apuane, in mezzo ai campi coperti di rugiada, mi è parso ancora più bello .

25 novembre 2011

Sex of Humor

sex uno


Io ammiro Pat Carra fin dai tempi in cui frequentavo l'università e ritagliavo le sue vignette dalle riviste per collezionarle.
Adesso che sono una donna adulta (no, matura no, perché se diventi matura poi appassisci...) Pat Carra per me è un esempio delle donne che difendono il loro lavoro con intelligenza, simpatia e immancabile autoironia. (si, sto parlando anche di me stessa...).
Credo che soprattutto a sinistra, insomma più o meno da quelle parti, ci sia bisogno di un pensiero critico al femminile, più spesso invece le donne sono messe nei ruoli come emanazioni, copie ad immagine di un potere che è profondamente maschilista.


24 novembre 2011

ROMANIA: passa la legge anti randagi, sconfitti gli animalisti.


I dettagli della notizia si possono leggere sul sito di SAVE THE DOGS
Il video invece testimonia come si eliminano i cani randagi, tanto che qualcuno non s'illuda che c'è una punturina buona. Questo in un Paese della civilissima Europa nel a. D. 2011.



23 novembre 2011

Semi oscuri

Semi oscuri

Il boato del tuono
colma di semi oscuri il giardino;
il vento replica il suo fischio
- un pugnale teso nel torso dell'aria -
e la lingua scarlatta del tramonto
s'assottiglia nel respiro ardente.
Mille volte ti spoglio nella mente
ma non sei mai nuda abbastanza
perchè io viva.

di Tomaso Kemeny

20 novembre 2011

Per ogni cucciolo comperato un animale muore solo e abbandonato: non comperare animali, adottali dai rifugi!


Apua
Per Natale, non comprare un cucciolo - di qualsiasi specie - come "regalo". Gli animali non si comprano, non sono cose. Gli animali si adottano, dopo aver ben riflettuto sulle responsabiltà che prendere in casa un animale comporta: dovrai occuparti adeguatamente di lui per tuttala sua vita e non abbandonarlo mai.
Non comprare mai animali, di nessuna specie. Adottali dai rifugi, salverai loro la vita!
Ogni animale che compri in negozio o allevamento, ma anche quelli che fai nascere in casa perché non hai sterilizzato i tuoi animali, "ruba" il posto a uno abbandonato, che si trova in canile, o per strada perché i rifugi erano pieni. E che morirà senza trovare adozione.
Compi un atto d'amore, recati al rifugio più vicino e adotta un animale! Gli animali da salvare sono di tutte le specie: cani, gatti, conigli, piccoli roditori, tartarughe.
Evitare di comprare e far nascere animali è l'unico modo per combattere il randagismo e gli abbandoni.


fonte: AGIRE ORA

in foto la mia bellissima & dolcissima Apua, entrata nella mia vita, nel mio cuore, nelle mie passeggiate, nei miei risvegli, nel mio giardino, grazie all'associazione SAVE THE DOGS Italia che salva i cani randagi in Romania e fa molto altro ancora.

cose di novembre



COSMOS nato da semina a spaglio.


17 novembre 2011

(chiamatemi quando è pronto!)

Fila alla cassa della libreria. Sono venuta a comperare Sex of Humor di Pat Carra e già che ci sono pure a riacquistare Sostiene Pereira che ho prestato circa un paio d'anni fa e come si dice in Battilana, chi presta impesta!
Ci sono due ragazzine di 16 anni in fila alla cassa, simpatiche e colorate, una si gira e mi chiede "signora c'era prima lei?"! E faccio di no.
E mentre aspetto scorro con lo sguardo quella file di libri e libri di cucina. Ma quanti ce ne sono?!c'è quello della cucina etica, quello delle ricette veloci, c'è quello per cucinare secondo l'ultima dieta del momento, quello del cuoco figo-francese, quello della vecchia cariatide televisiva, che si è riciclata nella tendenza del momento.
E insomma, pare che cucinare vada proprio di moda!
E io son sempre una donna in controtendenza!

damnatio memoriae

L'alluvione si è portata via anche una biblioteca, anzi, forse più di una purtroppo. E la mia brava prof. oggi ha chiesto se avevamo modo di recuperare dei libri.
Quindi una volta rientrata a casa inizio a considerare quei libri che in tutta onestà non leggerò mai e che è un spreco continuare a tenere sugli scaffali delle mie librerie.
La mia insegnante di filosofia del liceo diceva che il libro deve circolare.
Veramente ne avevo già messi via un po' proprio per regalarli, adesso che ho un motivo più serio , mi impegno a cercare se ci fosse qualche altro dignitoso libretto da dare via. E così mi cade l'occhio su un testo che mi regalò Luca. Era il 1990. San Valentino. Luca era di Biella, ma era in marina a La Spezia, ci frequentavamo a senso alternato da alcuni mesi. Io gli regalai un portasigarette che mi era costato 50.000 lire, uno sproposito all'epoca per una giovane universitaria quale ero io.
Lui mi regalò un testo teatrale di Dacia Maraini, "Lezioni d'amore", che al di là del titolo, per me giovanissima, si rivelò una lettura pallosa - noiosa - dolorosa.
Io non avevo nemmeno vent'anni e quel libro non mi diceva niente di me, di noi. Anzi ricordo che Luca mi confessò la ragione che lo motivò a fare quell'acquisto, e cioè la cessazione dell'attività di una libreria che pertanto faceva le svendite!
Per la cronaca, quello è stato l'unico regalo che mi ha fatto Luca, l'unico ricordo tangibile di lui, nondimeno ho deciso che ne farò una meritoria opera di beneficenza!
A un uomo si può perdonare tutto, accipicchia, ma non di essere tirchio! Nemmeno dopo 20 anni!

p.s. Luca oggi fa il fotografo e vive negli USA. Qualche volta è passato da questo blog.

congedi

...è stato a suo tempo un personaggio d'una certa importanza nella mia vita lavorativa, oggi ci divide il muro di gomma che l'Organizzazione ha eretto in sua difesa, quando ho denunciato i torti che mi sono stati fatti, ma lo difendono non tanto perché credano a lui, anzi, ma perché tra compagni si fa così.
Mi hanno detto che c'è stato il suo congedo, insomma il suo pensionamento formale, ma so che continuerà a restare nel suo ruolo come se fosse un feudo personale e a fare tutto ciò che gli piacerà fare, roba da far impallidire un senatore democristiano delle prima repubblica! ma ufficialmente, l'hanno congedato. Gli hanno dato anche la medaglia! uhhh, la medaglia!
Conoscendolo so che avrebbe preferito una coppa. Si, una coppa, ma di quelle che se magnano!

16 novembre 2011

talenti

Oggi ho corso tutto il giorno: ho iniziato di mattina presto, per andare in stazione, tant'è che mi sono messa la scarpe basse e quelle con i tacchi me le sono portate dietro in borsa. Un cambio veloce, dietro a un palo dell'autobus e voilà, da scompigliata menade dei ludi plebei, mi sono trasformata in una compunta quarantenne in tallieur nero e make up discreto, dai toni rosa pesca.
A metà della giornata trascorsa a Genova di nuovo, corsa e camminata veloce e quindi la necessità di affrontare salite aspre e discese precipitose, per spostarmi da un punto all'altro della città.
Quantunque affannata, devo dire che sono riuscita miracolosamente a rispettare tutti i programmi che mi ero prefissata: nel frattempo sono lieta di annunciare che ho conseguito anche il dono dell'ubiquità.

15 novembre 2011

ripensandoci...

quando ha detto che si è dimesso "per il senso di responsabilità verso Stato", beh, quella è stata proprio la sua barzelletta migliore.

"Il cammino della storia" di C. Pavese

Io frequento qualche volta colleghi, gente che scrive come me, e mi vuol bene. Ci vediamo un momento e parliamo con foga. L'altro anno mi dicevano tutti: "Si va all'estero. In Italia non c'è più niente da fare". Finiva che ci sarei rimasto solo e ci soffrivo. Poi nessuno è partito e ogni tanto ci rivediamo.
Uno di loro - un bravo giovane - mi ha spiegato perché voleva andare all'estero. "O in America o in Russia" dice. "Noi intellettuali abbiamo il dovere di trovarci sempre dove la storia cammina. Ci sono paesi che la storia dimentica. Tutti i fiumi hanno gomiti, angoli morti. Oggi - e ieri - nascere in Italia è come perdere il treno. Manca l'ossigeno, l'occasione, la scelta. Non si vede nessuno, non si tocca niente. E'una provincia. Le questioni italiane sono vecchie questioni borghesi e romantiche, già risolte all'estero. Nel migliore dei casi, restando in Italia non si può che rattopparci il vestito con cenci smessi dagli altri. Bisogna aver coraggio e rinnovare il guardaroba. Ricominciare".
- Andare in Cina ti piacerebbe?
- Perbacco. La Cina è il mondo di domani.
- Trent'anni fa non era niente. Una grossa provincia.
- Ma adesso è tutta un'altra cosa. E' rientrata nel torrente della storia. Ci si scontrano due mondi. Prendi anche l'India...
- A me pare - gli dissi - che se i cinesi di trent'anni fa invece di starci e lavorare se ne andavano dove la storia camminava e buttavano i vestiti rattoppati, la Cina restava il pantano di prima.
- Ma è diverso - gridò l'amico - è diverso. La Cina ha la massa, le centinaia di milioni. Ha problemi mondiali. E' un terreno di scontro fra Oriente e Occidente...
- Dappertutto è terreno di scontro. Dappertutto la gente è milioni. Basta andare alla base, nelle cantine delle società, e trovi anche in Italia i milioni affamati, ignoranti e mondiali, come quelli cinesi. FIn che procedi per sezione orizzontale, fosse pure in America, fosse pure in Russia, ti tieni fuori dalla storia. Ma toccando lo strato più vero, la massa che suda, puoi spaziare lo sguardo a piacere. Nemmeno ti fermano i confini politici. Dappertutto la storia cammina.
L'amico mi guardò seccato. - Non negherai - mi disse - che ci sono paesi più intelligenti degli altri, dove si sente un'aria più viva e mossa, dove il semplice trovartici ti fa capire il tuo tempo in modo più pungete e, se vuoi, disperato.
- Non capisco. A sentirti, sei abbastanza disperato di vegetare in Italia. Che altro chiedi? Se il problema è sentire di più, capire di più, ecco per capire capisci, tant'è vero che sai dove andresti.
- Vedi com'è - continuai - se l'idea di informarsi di quel che succede nel mondo, non c'è che da leggere quel che nel mondo si scrive. Tutt'al più, fare un viaggio. Farne molti, se vuoi. Come i cinesi o i nichilisti. Ma non fare quel muso. Non pigliare quell'aria, come fosse il diluvio. Scomodare la storia e trapiantarsi chissà dove per sentire e capire di più, è a dir poco una leggerezza. E' come vantarsi di amare il prossimo perché si è tifosi di calcio e si gode la folla delle grandi partite. Se il paese è arretrato, borghese e romantico, tanto meglio: ci sarà più da fare. Quello che conta nella storia è fare.
- Oh ecco - fa l'amico - l'hai detta. Nei paesi che la storia abbandona, non c'è niente da fare. Là si guarda e si vegeta.
- Chi guarda? Chi vegeta? Chi non trova da fare a due passi da casa, non ne trova nemmeno a Nuova York. Tutto quello che sei ce l'hai dentro. E io credo che tu vuoi trapiantarti non per fare di più ma per trovare la pappa fatta o abbandonarti alla corrente della storia con più comodo.
Quello che avviene oggi in Italia è sufficiente per un uomo.
- Ma insomma, ce ne sono paesi di punta. Ogni secolo ha i suoi. Prendi Firenze e poi la Francia. Senza dubbio era tutt'altro nascere nel Trecento a Firenze oppure in Turchia.
- Tutt'altro come?
-C'era più senso, c'era scelta, c'era gusto. Una persona intelligente rendeva di più. In tutto quel che facevi ci pulsava la storia. Non che sia un merito, d'accordo.
- Lo vedi che dici sciocchezze? C'era gusto...sei tornato al capire e al sentire di prima. Non parlare di storia che pulsa. Dì che ti piace quel che è fatto, che s'impone quest'oggi e il consenso di tutti lo segue. Il pulsare non sai cosa sia.
- Tu lo sai?
- Non ci penso. Ho di meglio da fare-
- Per esempio discorrere. Non soltanto con te. Con della gente che contiene tutto il mondo e la sua storia. E la contiene non perché la voglia fare ma perché si accontenta di vivere dove le tocca e di agire su quel che le tocca. La rivoluzione una sola. Che cosa credi?Di trovare in capo al mondo della gente che non abbia gli stessi problemi che ha qui?
- Lasciamo stare la politica- mi disse ridendo.
- O non volevi andare in Russia? - faccio.
Mi diede allora del patriottardo. Intellettuale dilettante, gli risposi.
Si può essere più scemi? Non ci siamo più visti.

26 giugno 1946

n.d.r.
Questo brano non è in rete, l'ho copiato pazientemente circa un paio d'anni fa per il blog, la fatica vale una replica.

13 novembre 2011

Consigli per gli acquisti (la coop sei tu)

Sono in fila alla cassa e chiacchiero con la signora che ho davanti, fino a quando non tocca a lei, quindi faccio passare un signore che ha una confezione gigante di carta igienica . E poi son lì che ciondolo in questa chiusura serale, con il mio carrello stracolmo di cibo per gatti e così guardo la cassa automatica vicino a me, dove un tipo di infinita bruttezza sta facendo passare tre confezioni da1 kg di pasta di quella a un prezzo bassissimo, che sinceramente non mi sentirei di provare, perché secondo me la pasta è una cosa un po'sacra.
Mentre aspetto il mio turno, continuo a ficcanasare la spesa del tizio, che si accorge un po'scocciato che mi faccio i fatti suoi, ma chissenefrega, e quindi dopo la pasta miserrima scorrono sul nastro, uno dopo l'altro, pacchetti di cioccolatini, tronchetti di nocciola, bastoncini ripieni di cremine, tutti prodotti commerciali di note marche di dolciumi, confezionati in accattivanti carte di alluminio rosse e dorate.
E quindi come epilogo di quella spesa scarna e monotona passa un dentifricio rinomato per essere un toccasana per le gengive infiammate.
Ma mangia meno cioccolata, no?!

Accomodarsi alle casse (la coop sei tu)

All'ipercoop di Sarzana hanno messo le casse automatiche.
A parte che una mia conoscente mi ha detto che lei si è sbagliata e ha pagato due volte il pane...
Ma poi se io volevo fare la cassiera, facevo la domanda all'ipercoop per farmi assumere!
Cioè non vedo per quale motivo ragionevole io dovrei fare la cassiera per conto della coop eppure gratis, e fare male, con il rischio pure che mi soffino il portafoglio dalla borsa, mentre passo il codice a barre sul lettore, quello che un'operatrice di cassa fa bene perché è il suo mestiere!
E che coop!

Complimenti al cuoco (la coop sei tu)

Io quando vedo che all'ipercoop ci sono in offerta i prodotti della Orogel, non manco mai di farne scorta!
In effetti possiedo un certo talento nel scegliere i surgelati di qualità.

09 novembre 2011

non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte...




148 STEFANO mostri dell' inerzia
regia di Maurizio Cartolano
da un'idea di Giancarlo Castelli

un documentario per ricordare Stefano Cucchi.

più di tutto mi sembra importante non lasciare da sola Ilaria, condividere il suo impegno e il suo dolore.



Vieni nel mio giardino....andiamo a piantare i bulbi di tulipano!

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Credo che ai bulbi non mi abituerò mai: adesso sono delle cipollotte marroni, tra qualche mese fioriranno come sgargianti tulipani.
Ne ho presi una decina, non costano poco e poi ho acquistato anche un bulbo di fritillaria imperialis lutea. Dove abito io, i bulbi si possono lasciare a dimora tutto l'anno, magari bisogna ricordarsi di dividerli quando si moltiplicano in numero eccessivo e adesso è il momento per essere generosi con il fertilizzante, nel mio caso letame d'asina e fondi di pollaio.

Sei comoda?

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APUA STA COLLAUDANDO UN CUCCETTO NUOVO...

08 novembre 2011

Helleborus foetidus

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Si mette a dimora all'ombra. Oppure al sole. Io lo coltivo in entrambe le situazioni e mi pare che prosperi comunque. D'estate non necessita di particolari annaffiature, anzi, ora che ci penso, piglia l'acqua di risulta (poca).
Pare che emani un odore sgradevole, da qui il nome, ma non garantisco. Nonostante l'aspetto altamente equivoco, non credo che si fumi.

Nandina domestica

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Che belle bacche rosse!
La cura della nandina domestica è facile: si mette a dimora e poi fa tutto da sola.

07 novembre 2011

Strage di Viareggio

Alle fine cercheranno di dire che le 32 vittime sono morte dal sonno.

Le Ferrovie hanno licenziato Riccardo Antonini ferroviere, consulente di parte civile, nonché delegato Cgil.

06 novembre 2011

Da qualche parte bisogna pur ricominciare...

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lo faccio nel modo che preferisco, cioè mettendo i miei fiori al posto delle parole.
Ho avuto paura. E'strano a dirsi, ma mi ha colpito più l'alluvione di Genova che quella che è accaduta nella mia Provincia, perché da noi il fiume lo vedi, ti passa accanto, gonfio d'acqua e di Storia. A Genova no. Non in via XX. Non alla stazione di Brignole dove prendo sempre il treno. E dire che il Faber aveva lasciato quella canzone, Dolcenera, che era un ricordo, ma anche un monito che è rimasto inascoltato.

ceratostigma plumbaginoides

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arbusto interessante, anche se un po'selvaggio. D'inverno sparisce, così che pensi che non comprerai più piante così a casaccio.
E invece poi rispunta d'estate e colora di fiori blu l'autunno.

Anemone rosa

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un po'stazzonato dalle piogge, ma pur sempre bello.

04 novembre 2011

Hasting

Hasting arrivò nella piana un giorno di fine febbraio del IX secolo d. C.
Con un paio di navi attraccò là dove un tempo c'era il porto di Luna.
Lui e il suo seguito ristettero innanzi alla città. Tutto intorno c'era ancora tanto marmo bianco, che il sole e i germogli verdi di quell'incipiente primavera, facevano risaltare nel suo candore. Non l'avevano mai vista una città, Hasting e i suoi, vichinghi com'erano, avvezzi alla vita di mare, ogni tanto quando tornavano in quella che noi oggi chiamiamo Danimarca, trovavano nella migliore delle ipotesi qualche baracca di legno. Alcuni di loro, imbarcatisi giovanissimi, ne avevano anche perso la memoria. E questa città mezza diroccata innanzi ai loro occhi, gli parve così bella e grande che credettero di essere arrivati niente meno che a Roma.
Ma nessuno si faccia l'idea che fossero degli sprovveduti i vichinghi, giacché la storia proverà esattamente il contrario.
Hasting scelse alcuni dei suoi dall'aspetto più rassicurante, affinché lo accompagnassero a un incontro con le autorità cittadine, o meglio l'unica autorità rimasta, in mezzo a pastori e contadini, che era il vescovo.
Va detto che il vescovo, in quella congiuntura anarchica che interessava l'intera penisola, faceva un po'di tutto, cioè esercitava anche la funzione di direttore amministrativo della città, quantunque molti degli autoctoni avrebbero voluto che facesse solo il vescovo e che si occupasse di anime, mentre per il governo della città avrebbero preferito una figura distinta, benché l' obiezione ricorrente era "Sci, cuscì a toca mantenerne doi!"
Era ancora pagano Hasting e pure tutti i suoi uomini, ma avevano vaghe cognizioni della "buona novella" e una volta presa confidenza con il vescovo gli chiesero di essere battezzati.
Il vescovo presagì il colpaccio: 50 o 60 catecumeni non ti capitano tutti i giorni! Allora si misero d'accordo e di lì a poco tutti i vichinghi furono emendati dal peccato di Adamo e anche da quelli che fino ad allora avevano commesso, che non era poco per gente che campava di razzie e violenze.
Se non che, poco dopo esser stato battezzato, Hasting iniziò a sentirsi male: un gran imbarazzo prese il vescovo e gli uomini della piana, dato che Hasting era un uomo forte e nel cuore degli anni e in quei giorni aveva posato i suoi occhi azzurri anche su taluna delle autoctone, così pure le donne ne erano molto dispiaciute che si sentisse tanto male.
Mentre Hasting si consumava sul suo letto di sofferenze, protetto dai più fidi tra i suoi guerrieri, un po'più defilata una parte della sua compagine si diede a perlustrare i dintorni. Il clima gli piaceva, a quei pirati venuti dal Nord, quantunque i contadini si lamentassero che febbraio era il mese più freddo dell'anno. Qualcuno di loro assaggiò una cosa sconosciuta, una cosa che proprio in tutta la Danimarca non si poteva assaggiare: l'olio d'oliva.
Qualche altro invece si spaventò quando si vide passare innanzi le pecore. Tutte nere. Lì per lì pensò a qualche oscuro presagio, poi ebbe modo di capire che erano l'unico tipo di pecore presenti nella zona, una razza antichissima le pecore massesi e se il loro formaggio era buonissimo, tutto sommato, sebbene nere, erano pecore come le altre.
E anche le donne della piana di Luna, ritrovandosi intorno quei vichinghi dai baffi biondi e con gli occhi azzurri, come non ne avevano mai visti di quei colori, di lì a poco capirono che erano uomini come tutti gli altri.
Se non che la morte di Hasting obbligò tutti i suoi uomini a metter fine a quella piacevole vacanza e nella piana corse un pensiero comune: "mo lu chi i è mort'! mo com'a facian?".
Si, perchè essendo Hasting battezzato ora toccava fargli le esequie da cristiano! Anzi, riferirono i suoi emissari che l'ultima volontà del defunto richiedeva niente meno che un funerale officiato dal vescovo in persona, per di più dentro la basilica di Luna! Hai capito Hasting? che in cambio però avrebbe lasciato in eredità ai miei concittadini tutti i suoi beni conseguiti in una rispettabile vita da pirata. La perplessità fu generale, certo che beccarsi tutto quell'oro, quei beni preziosi, in cambio di un funerale in basilica non era cosa da poco!
Solo Titina cercò di avvertire i suoi concittadini dell'inopportunità di concedere la loro bella basilica, lei che era pure un po'istruita, anzi forse pure più istruita del vescovo e esclamò "timeo Danaos et dona ferentes", ma nessuno la capì, nemmeno il vescovo. E diffidava Titina di quelli che venivano da fuori, perchè tanti, ma proprio tanti anni fa, gliel'aveva raccontato sua nonna, che l'aveva saputo a sua volta dalla sua nonna, erano arrivati nella piana i barbari della Pannonia e si erano lasciati dietro una scia di sangue e violenze. "Lo sapete" gridò Titina nel corso di quell' infervorata assemblea " perchè non abbiamo più le mura a difesa della città? Perchè furono altri uomini, venuti dal Nord ad obbligare i nostri antenati a demolirle!" e continuò "Lo sapete cosa ha fatto Rotari alla nostra gente? è vero che lo sapete?".
Lo sapevano si, ma gli scocciava un po'dar retta a una donna.
E allora con un moto di disperazione supplicò i suoi :" Che autorità abbiamo noi per concedere la nostra basilica a uno straniero? Dobbiamo avere l'autorizzazione del papa! mandiamo un'ambasciata a Roma!".
Ma era consapevole che la cosa era troppo complicata, con un morto lì in attesa e poi avanzare una richiesta al papa di Roma per una questioncella di periferia, suvvia! Ammesso che poi ci fosse un papa in carica in quel momento!E poi insomma c'è la crisi economica, sono momenti difficili...E poi cosa sarà mai concedere in prestito la basilica per un'ora, in cambio di tutti quei tesori?!
Il vescovo ne ebbe abbastanza e pensò che la faccenda la poteva risolvere lui e si apprestò a fare il funerale dentro la basilica.
E venne il giorno del funerale, con i vichinghi schierati, con le armi in bella mostra, a rendere omaggio ad Hasting, perchè si sa che il funerale d'un uomo d'armi, quantunque pirata, richiede un bello sfoggio di lance, pugnali, spade...
E fu così, narrano le cronache, ad un certo punto Hasting, il morto...che non era morto, si tirò sù e tagliò la testa al vescovo! che divenne poi San Ceccardo di Carrara. E i suoi uomini, dentro la basilica, armati, fecero man bassa di beni e i persone. I vichinghi se ne ripartirono lasciando dietro di se la solita scia di sangue, violenze e rapine che avevano fatto a loro tempo i Longobardi di Rotari. E prima di loro i Goti di Alarico.
Titina pensò che i suoi concittadini erano proprio incorreggibili, non sapevano imparare dalla Storia e così ogni tanto sarebbe sempre capitato dalle sue parti un furbo venuto da fuori a fregarli con la prospettiva di migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro. Perfino ad appioppargli una biglietteria automatica. E chissà ci sarebbe stata sempre qualcuna come lei a gridare che li stavano fregando, ma in quanto donna sarebbe comunque rimasta inascoltata.
Hasting proseguì le sue scorrerie in nave annoverando ora tra i suoi beni anche alcuni piccoli tesori sottratti al vescovo di Luna, ma per lo più le sue navi ripartirono con un cospicuo carico d'olio d'oliva di San Martino e botti piene di vino di Candia. E non si fecero mancare il formaggio di pecore nere.
Eppure non si dava pace Hasting, perché scappando da quella giornata di violenze le sue navi erano partite lasciando a terra un gruppetto di uomini. Si consolò in seguito,del resto non erano i più crudeli e i più falsi quelli lasciati laggiù nella piana, ma chissà che fine potevano aver fatto?
Io lo so. Perchè ho tanti parenti e amici, in Battilana , a Nicola e a Castelnuovo che hanno gli occhi azzurri.


03 novembre 2011

autocelebrazioni

intanto nessuno mi aveva avvisato che dai 40 ai 41 il tempo sarebbe volato in un soffio.
E penso che oggi compio gli anni che aveva la mia collega Catia quando si è presa ferie per sempre. E'che inizi a morire piano piano quando certi dolori ti cadono addosso all'anima, creandole un buco nero e non bastano lacrime e calore a sciogliere quel grumo di sofferenza che si è creato da allora.
Perché la vita ti arriva in mano senza le istruzioni per l'uso. Oppure scopri che alcune parti sono incomprensibile. Per non parlare poi del fatto che quando giochi, dopo un po'ti accorgi che solo tu stavi alle regole e hai voglia di protestare e dire che non vale.
E da adulta ho smesso di fumare, ma sono diventata dipendente dall'acido ialuronico, che alterno giornalmente all'olio d'argan.
Inoltre da quando sono diventata quarantenne ho imparato un po'a fregarmene di chi strepita e tuona. E certe opinioni altrui, se un tempo mi ferivano, oggi mi fanno ridere.
Del resto il dato storico della mia vita è che la mia solarità irresistibilmente ha sempre la meglio sulle meschinità altrui.

02 novembre 2011

de secreto conflictum

"ciò che è politico, è anche personale". Fina a un certo punto però!
E insomma non per essere sempre quella che ha la gatta carina, la cagnolina carina, le amiche belle belle, gli amici idem, ma cosa ci posso fare se è così? Sono un filosofo, la Bellezza mi richiama irresistibilmente alla mia ulteriore destinazione! (cfr. Platone, Fedro , 250 C- E).
E anche lui è tanto carino, che lo dicono pure gli uomini, però di lui ti colpisce il buon senso, praticamente è indenne da quella sindrome di Peter Pan che pare dilaghi tra i nostri coetanei. E abbiamo questa sorta di santa alleanza, avendo condiviso insieme sconfitte ingiuste e rivincite a tempo debito, da un capo all'altro, quasi in parallelo di vita.
Ragazzo giudizioso, fin troppo alle volte. E mi confessa con quella onestà che lo contraddistingue, lo scrupolo innanzi a una giovane signora che si lo intriga molto (e a lui piace essere intrigato!), però con candore mi rende partecipe della sua remora, che lei insomma...lei è una che politicamente è dall'altra parte. Schierata. Affermata. Incaricata. Ma proprio dall'altra parte!
Ecco lo scrupolo! E la confidenza a me medesima del dissidio tra il suo appetito sessuale e la sua fede politica.
Risposta della scrivente: ma ci devi fare l'amore, mica le devi dare il voto!

01 novembre 2011

SUBITO!

vattene
Aderisco all'invito di Marina Terragni, e invito a fare altrettanto.
Siamo sull'orlo di un precipizio!
Domenica ho incontrato una mia amica, una ragazza giudiziosa, una persona serena, è stata licenziata.
Ieri ho sentito un ragazzo che poi è come se fosse mio nipote, lui vive con un lavoro part time, o meglio sopravvive... e mi diceva che per i datori di lavoro, farti un contratto è diventata una cosa inaudita, quasi che assumere qualcuno che lavori per te, sia concettualmente inconcepibile!
Oggi ho sentito Bossi che inveiva contro il pubblico impiego...
E dopo esseri sentita la sua sparata sono andata al lavoro e sono venute queste insegnanti con le loro classi in gita. Chiarisco il concetto: queste insegnanti invece di andarsene a zonzo per la giornata del 1 novembre, utilizzando quello che credo sia stato l'unico ponte dell'anno, hanno portato senza alcun compenso i ragazzi in visita nella mia piana, parliamo di una cinquantina di ragazzi di 16 anni, con l'autobus!
E scarpinare tutti quanti, prof. e adolescenti perché di autobus nel giorno di giorno di festa ne passano pochi, e quindi hanno dovuto sbarcarsela a piedi per un bel pezzo per raggiungere l'Aurelia.
Però queste insegnanti non hanno un microfono in cui sparare a zero come fa come Bossi, e non ce l'hanno i miei amici che cercano un lavoro!

Le borse indiane e i fumetti di Pat Carra

le vignette di Pat Carra hanno fatto un viaggio lunghissimo! sono arrivate fino alle lontane terre dell'India, hanno incontrato mani di donne che ne hanno intessuto ricami su borse di tela. Quindi hanno fatto ritorno e da domani saranno protagoniste di una mostra a Milano!
E io sono particolarmente orgogliosa perché l'invito me l'ha spedito proprio Pat Carra, che oltre ad avermi fatto sorridere (e riflettere) tante volte con le sue vignette, è per me anche un simbolo delle donne che difendono la dignità del loro lavoro!


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