Ieri sera in tv ho visto un servizio dedicato agli "uomini che odiano le donne" e quindi la storia di una ragazza di 23 anni, una ballerina di night, di nazionalità rumena, uccisa, anzi massacrata da tre ragazzi della sua età. I tre volevano darle una lezione, perché la ragazza era "colpevole" di chiedere soldi al padre di uno dei tre e quindi un uomo di 58 anni che pagando una ragazza che poteva essere sua figlia, aveva anche la pretesa di comprarne i sentimenti e la fedeltà.
Era una ragazza minuta, l'hanno letteralmente massacrata di botte, e poi l'hanno finita colpendole la testa con un paletto di cemento.
L'avvocato di uno degli imputati raccontava che il suo assistito, era stato adottato e che tuttavia conservava ancora il ricordo delle violenze subite dal sua papà naturale. Questa testimonianza mi ha fatto ancora più ribrezzo, perché per giustificare un assassino che non merita definizioni, non si è esitato a strumentalizzare l'esperienza dell'adozione, quasi che fosse una possibile causa di turpitudine d'animo.
Siamo purtroppo abituati al fatto che certi delitti,impropriamente detti passionali, riscuotono delle pene ridicole nelle aule dei tribunali.
In questo paese dove se non paghi la tassa al parcheggio, ti perseguitano per tre generazioni.
Io invece, ferocemente, con tutta me stessa, vorrei che costoro, che hanno ucciso a bastonate uno scricciolo di 23 anni, non vedessero più nemmeno un filo di luce naturale per il resto dei loro giorni.