29 gennaio 2013

Pentimento di una femmina giardinicola ingrata

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Questi fiorellini spuntano ovunque nel giardino d'inverno, me li ritrovo quale là, tra il poggio, l'uliveto e un angolo trasandato del giardino,mentre nella parte cosiddetta "buona", quella dove metto in bella mostra  le piante compre, lì non ce li voglio, e ne estirpo i bulbi senza pietà!
Credo che questi fiorellini siano narcisi, ma magari il nome esatto me lo dirà Nik, ovvero il Principe delle Rose (a proposito:Nik, per quegli iris che mi dicevi, attrezziamoci!!!)
E così questi fioretti negletti anno dopo anno me li si presentano  puntuali, che nessun inverno li compromette, nessuna pioggia o ghiaccio o neve li stazzona, mentre intorno il giardino d'inverno è tutto morto, loro no,  non fanno una grinza!
Che a fiorire a giugno son buoni tutti, come a essere belli a 20 anni!
E ora che li ho fotografati e li guardo vicini, vicini, questi piccoli fiori, mi paion anche carini!

acuba

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...per le rose bisogna aspettare!


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intanto c'è il pane!
Potrei millantare che è opera mia, ma umilmente ammetto che è stato impastato e cotto nel forno a legna da mio suocero.

28 gennaio 2013

shall we dance?

Mi piace ballare, ma non poco. Mi piace esprimere le mie emozioni attraverso il mio corpo e credo di essere anche brava e appassionata  nel farlo, in ogni caso, cosa fondamentale,  mi diverto tantissimo!!!
Bene inteso, da ragazza degli anni '80 quale sono, amo ballare la musica dance, la afro, e l'hip hop, ci sono per altro strutturalmente portata, mentre per i balli a coppia, sono alquanto impedita! Mi piace vedere gli altri che ballano il tango o la mazurka, ma lo ammetto: io ballo sola!
O io meglio ballo con le mie amiche, perchè con l'amato bene refrattario a orchestre e dj, devo per forza trovare  qualche fanciulla  che si faccia trascinare in discoteca ogni tanto. Mica è semplice! Queste ex ragazze anni '80! Quella che ha tre figli,  quella che  ha il secondo marito, quella  si è trovata finalmente una fidanzata, quella che a ballare non ci veniva manco a 20 anni,quella  invece che verrebbe ma non ha il coraggio, poi c'è quella che invece a ballare non ci vuol venire, perchè ha subito troppe delusioni e non si vuole divertire più.
E così sono andata a ballare anche lo scorso venerdì, con una mia ex compagna di liceo: <<Maracaibo, balla al Barracuda! si ma balla nuda, tà tà...>>.
Mi capita talvolta  di confessare  che ho questa passione per il ballo e  soprattutto nell'ambiente  di lavoro ciò viene accolto con qualche risolino d'indulgenza, con un retropensiero che considera il ballo un'attività sciocca, in qualche misura peccaminosa. Poi magari la stessa gente si guardava in tv il programma della  Carlucci!

Questo approccio spocchioso è determinato dal fatto che  il ballo è un'istanza vitale e come tale,nella nostra cultura, è considerato sconveniente. (Nietzsche docet!)


27 gennaio 2013

ajuga reptans

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versione invernale
Credo che sia una delle poche cose belle del giardino di gennaio.
Pianta vincente, è bella sempre!

l'attesa della scilla peruviana

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con conforto di letame d'asina.

talee di daphne odora aureomarginata

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ModestIamente io so taleare anche la daphne!
Che la daphne costa tantissimo! per forza! ha una crescita lentissima!
Queste talee hanno circa tre anni, mi pento di averne fatte solo tre!
Va beh, quest'anno ci riprovo, perché il profumo della daphne impone che venga moltiplicata a dismisura!

16 gennaio 2013

Le stagioni del giardino



Il giardino sei mesi fa:tra queste rose si muoveva nella calura estiva, per inebriarsi di profumo di lavanda, una giov...una nereide seminuda, accompagnata da un gattino, dal musetto bianco,  che giocava con lei a nascondino, facendo capolino dietro un  cespuglio di ceanotus dai fiori blu.

Il giardino oggi: tra i rovi spinosissimi e nudi e i rami secchi, si muove una figura in tuta  nera, umana parrebbe, con un giubbotto imbottito nero e un vecchio berretto calato in testa. Si trascinana secchi di letame d'asina, con cui copre il sonno invernale della landa desolata. L'accompagna un gatto perdigiorno, che pensa bene di contribuire all'opera, facendo i suoi bisognini in un folto di iris. 

Questo è il mio giardino: se non vi piace siete una testa di vaso e andate a dare il ramato!

09 gennaio 2013

Cloe

A Cloe, grande città, le persone che passano per le vie non si conoscono. Al vedersi immaginano mille cose uno dell'altro, gli incontri che potrebbero avvenire tra loro, le conversazioni, le sorprese, le carezze, i morsi. Ma nessuno saluta nessuno, gli sguardi si incrociano per un secondo e poi si sfuggono, cercano altri sguardi, non si fermano.
Passa una ragazza che fa girare un parasole appoggiato alla spalla, e anche un poco il tondo delle anche. Passa una donna nerovestita che dimostra tutti i suoi anni, con gli occhi inquieti sotto il velo e le labbra tremanti. Passa un gigante tatuato; un uomo giovane con i capelli bianchi; una nana; due gemelle vestite di corallo. Qualcosa corre tra loro, uno scambiarsi di sguardi come linee che collegano una figura all'altra e disegnano frecce, stelle, triangoli, finché  tutte le combinazioni in un attimo sono esaurite, e altri personaggi entrano in scena: un cieco con un ghepardo alla catena, una cortigiana con ventaglio di piume di struzzo, un efebo, una donna-cannone. Così tra chi per caso si trova insieme a ripararsi dalla pioggia sotto il portico, o si accalca sotto un tendone del bazar, o sosta ad ascoltare la banda in piazza, si consumano incontri, seduzioni, amplessi, orge, senza che ci si scambi una parola, senza che ci si sfiori con un dito, quasi senza alzare gli occhi.
Una vibrazione  lussuriosa muove continuamente  Cloe, la più casta delle città. Se gli uomini e donne cominciasero a vivere i loro effimeri sogni ogni fantasma diventerebbe una persona con cui cominciare una storia di inseguimenti, di finzioni, di malintesi, d'urti, di oppressioni, e la giostra dela fantasia si fermerebbe. 

Italo Calvino " Le città e scambi" da  "Le città invisibili".

desiderata

ci sono blogger dalle ambizioni  modaiole che si offrono come testimonial, quindi  ricevendoli ovviamente gratis, accetterebbero  generosamente di provare e recensire cosmetici , profumi e balocchi di marche famose (si, da  Dior erano combattuti  se continuare a mollare qualche milione di euro a Kate Moss, o aspettare che finalmente tu ti decidessi!)
Queste fescion blogger che si fanno 100 foto tutte uguali per presentare il loro outfit made in Zara, non mancano certo di iniziativa!
Dunque mi candido anch'io a fare da testimonial e se c'è qualche produttore nei paraggi, può  mandarmi del  cibo per gatti, per la gioia dei miei pelosetti, in cambio  recensirò il prodotto con lo zampino d'oro!
Utili anche i sacchetti per il Folletto. Testerò anche quelli!
Poi mi servirebbe qualcuno che mi portasse la Panda a fare la convergenza perché io non ne ho voglia.
(in foto il gatto Miro)
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sbullismi

Da ragazza credo di essere stata anch'io vittima di bullismo: di quegli episodi giovanili tutto sommato spiacevoli, è rimasto un vago ricordo.
La prima era una compagna di liceo apparentemente della mia età, ma molto più adulta di me, che per intenderci, al ginnasio avevo ancora le Barbie. Era figlia di un professionista, i suoi genitori conoscevano mia madre e giustificavano in qualche misura quella figlia 15enne che aveva il vezzo di prendersi antipatie seriali.
Era la volta del mio turno e quindi la ricordo dirmi cose sgradite in classe o ghignarmi alle spalle con le sue amiche. Lo riconosco,avevo 14 io ero un po'tonta, stavo sulla mia nuvoletta, non sapevo vestirmi, ne truccarmi, non uscivo di sera, ma avevo le mie amiche e quelle cattiverie gratuite lasciavano il tempo che trovano. Avevamo strade diverse. Lei fu bocciata, cambiò scuola, iniziò a farsi e a frequentare ragazzi che si facevano. La rivedo oggi è sempre ingrugnita,  non si buca più, non credo poi che si sia diplomata, peserà un quintale abbondante, è una ragazza madre di una bimbetta sfuggente e quei genitori che un tempo la giustificavano, ora la devono mantenere.Nonostante i trascorsi, però, sul viso conserva le tracce di una bellezza che poteva essere e  non è stata.

Della quarta ginnasio ricordo un altro episodio, cioè tre compagne di classe che mentre ero sotto i portici ad aspettare l'autobus, mi tesero una sorta di agguato. Forse non erano ben convinte, fu un po'la forza di quel piccolo branco, una di loro aveva un bouquet di fiori e F. glielo strappò per darmelo in faccia. Avevamo 14, 15 anni. Non mi ricordò poi come andarono le cose, se mai mi chiesero scusa. Loro furono bocciate e di fatto ci siamo perse di vista. Rincontrai  F. un anno dopo a Carrara in via Roma, sapevo già che aveva iniziato a drogarsi eppure era sempre bella, con quei capelli biondi, cortissimi, un viso perfetto. Facemmo un po'di strada insieme quel giorno, mi accompagnò da mio fratello in ospedale, forse si sentì in dovere di farlo, perché mi aveva chiesto 10.000 lire in prestito, che le diedi sapendo a cosa le servissero. Poi ci ritrovammo anni dopo in discoteca, era sciupata dalla droga e da altre brutte storie, ma era tenera come una bambina, ballavamo e mi abbracciava affettuosa. E'morta in un incidente poco tempo dopo, guidavano due ragazze disperate come lei, il padre, medico,  adesso tutti gli anni organizza una rassegna  per ricordare quella che un tempo per lui e per sua moglie era "la figlia deficiente".

Un altro episodio mi capitò quando cambiai liceo, ero più grandina, avevo lunghi capelli neri, mi vestivo di nero, insomma ero un po'dark e mi avevano soprannominata Mortisia, cosa che mi mandava in bestia. Ci si mise anche un ragazzotto demente, che non conoscevo, a pigliarmi in giro per i corridoi del liceo. Arrogante e spavaldo era di fatto una mezza sega. Ecco ora che ci penso era proprio questo che gli dava fastidio di me, cioè il fatto che io non lo annoverassi minimamente come ragazzo. L'hanno arrestato per un traffico di cocaina poco tempo dopo, quando io ero mi sbarcavo il primo anno di università: andavamo a Pisa, ma avevamo entrambi scopi diversi. Gli fecero un mucchio di foto, si era messo a fare le cose in grande, eh!

Io ho pagato in modo del tutto ingiusto il fatto comunque di essere sempre diversa, cioè al ginnasio ero quella addormentata, al liceo la dark etc. fondamentalmente il fatto di essere me stessa e gli episodi che ho raccontato, non è semplicissimo farlo nemmeno oggi, hanno avuto come protagonisti compagne e compagni di scuola che appartenevano a famiglie socialmente molto più stimate, più considerate di quella da cui provengo io, che è invece molto modesta.
Credo che dietro gli episodi di bullismo ci siano delle gravi  responsabilità dei genitori, se un figlio ha dei comportamenti violenti, non è normale! non è furbo! l'epilogo delle storie di droga che ho raccontato forse non ha un valore scientifico, ma è indicativo di situazioni di malessere: in una società difficile ci viviamo tutti, continuare ad agitarla come scusa mi sembra un debole paravento per coprire responsabilità individuali.

08 gennaio 2013

PerplessaMonti

La pluricampionessa Vezzali pare sia  salita in politica con il gruppo di Monti.
Ricordo con un certo disagio la battuta della Vezzali quando disse a Berlusconi: "Presidente, da lei mi farei toccare!", una caduta di stile per i maligni, o meglio un'uscita fraintesa, forse dettata dalla deviazione professionale.
Come sei io, insomma,gli dicessi : "Presidente, lei per me è un pezzo da museo! "
Oppure "Presidente lei è un rudere archeologico...".

Certo che ora vaglielo a dire a Silvio che Mario oltre alle battute sull'IMU, gli ruba anche le fans!

vademecum

Ho trovato in rete un vademecum che ha come tema  le pensioni "al femminile" e l'ho fatto girare via mail tra le mie  colleghe.
Mi resta la perplessità se un documento del genere, dato l'argomento,  debba essere annoverato tra i testi di fantascienza o quelli di archeologia.

NOTA sucessiva: molte ricerche in poche ore, su questo post! quindi trovo opportuno segnalare che il vademecum è una pubblicazione  che trovate sul sito dell'INCA, un documento in pdf che trovate sul sito in alto a destra : Pensioni. L'albero dei desideri. 

Musica ribelle?



Mi sono imbattuta in questa canzona stamani, di buon mattino, come si dice.
Ricordo queste parole, recitate come versi, che entravano nei nostri discorsi importantissimi di adolescenti, intessuti sullo scalino a un ciglio di strada o su un divanetto della discoteca.
Ho scoperto Finardi quando avevo 17 anni, lui non era l'interprete della mia generazione, quella che era giovane negli anni '80, che sostanzialmente l'ha ignorato, piuttosto appartiene alla generazione gloriosa del decennio precedente.
Questa canzone è ancora forte, fresca, incisiva. Come una poesia di Catullo, tanto per riallacciarmi al post precedente.
Ma mi chiedo dove sia finita oggi la musica ribelle, chi siano i suoi interpreti.
Lady Gaga? Jovanotti? qualche stellina dei talent-sciò?
Spero che da qualche si agiti ancora, anche nel nostro vecchio mondo occidentale.

06 gennaio 2013

Prova inconfutabile

Lesbia mi dicit semper male nec tacet unquam de me:
Lesbia me despeream nisi amat.
Quo signo? quia sunt totidem mea: deprecor illam assidue, vero dispeream nisi amo. 


Lesbia parla sempre male di me e non smette mai di palare di me:
che io possa morire se Lesbia non mi ama!
Da quale indizio lo deduco? Perché io faccio le stesse cose nei suoi confronti: parlo sempre male di lei e possa io morire, se non la amo!

Catullo, carme 92