Il primo fu Napoleone, che vide quel golfo bellissimo, anzi a suo dire "il più bello dell'universo" e allora perché non piazzarci un porto militare?
Il progetto fu ripreso da Cavour, a fronte della necessità di liberare Genova dagli oneri di un porto militare, egli affidò il progetto all'ingegner Domenico Chiodo, che avviò i lavori per la costruzione dell'Arsenale Militare della Spezia, che fu inaugurato nel 1869.
L'opera smisurata cambiò in modo irredimibile la fisionomia urbana della vecchia Spezia e a questo progetto lavorarono bel 2000 operai provenienti da varie parti d'Italia, in modo precipuo dal Sud . C'è da immaginarselo quel crogiolo di lingue e tradizioni diverse, che si incontravano nel quartiere del Torretto!
29 marzo 2014
26 marzo 2014
O bella Spezia - manifesto della donna futurista #8
Palazzo delle Poste 1933, architetto Angelo Mazzoni, La Spezia
Basta con le donne di cui i soldati devono temere "le braccia come fiori intrecciati sulle ginocchia la mattina della partenza"; basta con le donne-infermiere che prolungano all'infinito la debolezza e la vecchiezza , che addomesticano gli uomini per i loro piaceri personali o i loro bisogni materiali!
O bella Spezia - le palle medicee #7
Del Castello di S. Giorgio di Spezia dirò un'altra volta, per il momento mi limito a riferire che è un contenitore culturale, ovvero che unitamente al ricchissimo museo che ospita, è anche una prestigiosa location per conferenze, reading poetici, percorsi didattici etc.
Anni fa ho avuto la fortuna di recitare sulla terrazza di questo castello. A pensarci bene, nella mia breve esperienza d'attrice dilettante, ho recitato in tre castelli.
E dunque in questo post mi accontento di una veduta parziale del castello di San Giorgio, come questa.
Però a guardare con un po'd'attenzione le mura del castello rivelano un particolare a dir poco singolare:
cosa si vede in alto a sinistra? un'inaspettata rotondità in marmo bianco!
E risalendo le scale ne incontro un'altra che riesco a fotografare da vicino:
in tutto ho visto tre palle medicee sulle mura del castello.
Se vero che il richiamo a San Giorgio palesa il legame con Genova, tuttavia, le vicende storiche hanno fatto avvertire anche in questo lembo di Liguria l'influenza della signoria dei Medici di Firenze, della quale furono emblema le palle medicee.
Anni fa ho avuto la fortuna di recitare sulla terrazza di questo castello. A pensarci bene, nella mia breve esperienza d'attrice dilettante, ho recitato in tre castelli.
E dunque in questo post mi accontento di una veduta parziale del castello di San Giorgio, come questa.
Però a guardare con un po'd'attenzione le mura del castello rivelano un particolare a dir poco singolare:
cosa si vede in alto a sinistra? un'inaspettata rotondità in marmo bianco!
E risalendo le scale ne incontro un'altra che riesco a fotografare da vicino:
in tutto ho visto tre palle medicee sulle mura del castello.
Se vero che il richiamo a San Giorgio palesa il legame con Genova, tuttavia, le vicende storiche hanno fatto avvertire anche in questo lembo di Liguria l'influenza della signoria dei Medici di Firenze, della quale furono emblema le palle medicee.
25 marzo 2014
O bella Spezia - dove andò Garibaldi dopo che fu ferito? #6
O bella Spezia - le porte dell'Ammiragliato #5
l'ingresso dell'Ammiragliato di La Spezia
da film, vero? poche cose, dense di fascino, a iniziare dal timone...
luce rossa e luce verde.
All'interno sono riuscita a fotografare...una sirena!!!
ma voi ci credete alle sirene? io si!
e che dire della porta dell'Ammiragliato quando è chiusa?
questa porta merita assolutamente di essere vista da vicino
ho cercato di fotografare i particolari, purtroppo non sono riuscita a rendere le peculiarità di quest'opera d'arte.
ASSASSINI DI CANI
IRRUZIONE IN DUE STRUTTURE PRIVATE A BUCAREST
ECCO COME SI OPERA CONTRO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO CHE CERCANO DI SALVARE I CANI IN ROMANIA.
MA RICORDARE ALLE ISTITUZIONI RUMENE CHE SIAMO/SONO IN EUROPA, NO?
Una cortesia, prima di mettere commenti, se non conoscete questa vicenda leggete prima il link di SAVE THE DOGS.
ECCO COME SI OPERA CONTRO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO CHE CERCANO DI SALVARE I CANI IN ROMANIA.
MA RICORDARE ALLE ISTITUZIONI RUMENE CHE SIAMO/SONO IN EUROPA, NO?
Una cortesia, prima di mettere commenti, se non conoscete questa vicenda leggete prima il link di SAVE THE DOGS.
O bella Spezia - Liguri di bosco e di riviera #4
24 marzo 2014
O bella Spezia - i giardini pubblici della Spezia - omaggio a Ceccardo Roccatagliata Ceccardi #2
i giardini pubblici della Spezia
omaggio a Ceccardo Roccatagliata Ceccardi poeta 1871-1919
Quando ci rivedremo
il tempo avrà nevicato
sul nostro capo, o amore;
avremo quasi passato il male, e sarà il cuore
più sincero e pacato.
Ma non avremo più remo:
io ne l'onda infinita
del sogno, tu, della vita,
lo avremo infranto, o amore.
da Quando ci rivedremo
Mattin, col sole ridi
e gridi co gli uccelli;
ma più che il sole e i nidi
ride e grida il mio cuore,
ride e grida l'amore,
e il mio dolce desio
sfiorandole i capelli
sorpassa in mormorio
i nidi e gli arboscelli.
da Motivo d'amore
Da l'Oriente perleo
su la chiomata, bruna
massa de'monti sboccia
pallido fior - la luna.
Guardano le foreste
la bianca meraviglia
che lenta sale il diafani
immenso arco celeste,
guardano mute, argentee
- erte le rame del cielo
quel gran fiore di asfodelo
e nel silenzio sognano.
da Notturno
Odor di mare in aria:
e un sopor lento e grave
che disperde le voci
or del vento che varia e or de l'acqua
che s'alza e che s'abbassa
e nel calare sciacqua
tra la ripa e la nave.
E intorno impigra
una melanconia
strana che il cor disvia...
da Piccolo porto in Liguria
Il cipresso tentava
con la guglia l'azzurro
ed un tralcio di vite
gli si avvolgeva, salendo
con un lento sussurro
d'amante.
da In morte di due bimbi innamorati
Nei giardini pubblici della Spezia un monumento in marmo ricorda Ceccardo Roccatagliato Ceccardi, nato a Genova , ma originario di Ortonovo,dove visse la sua prolungata giovinezza.
Fu poeta maudit e cantore dell'Apua Mater.
23 marzo 2014
O bella Spezia - i giardini pubblici della Spezia #1
(giardini pubblici - monumento a Garibaldi con errore iconografico)
Hanno detto che Roma è l'eterna
che Venezia è regina del mar
che Firenze è più bella di fiore,
che Milano l'è un grande Milan...
ma stasera vi presenteremo
la nostra graziosa stupenda città
O bella Spezia
splendida perla sul mar,
della Riviera
quadro irreal
Magico cielo
tinto di mille color,
e la sul mar
l'onda che muor sulla scogliera,
al forestier sa mormorar:
"Ritorna in questa città".
Portovenere, han detto i poeti,
è una gemma di grande valor;
hanno detto che Lerici, in fiore,
è preziosa più rara dell'oro...
Questo golfo che è tutto un incanto,
è stato dipinto dal "Grande Pittor"...
ma in tutti i cuor tu sai portar la primavera
non sei Paris
ma noi ti amiamo così!!!
il testo "Bella Spezia" del musicista Eugenio Giovando
fine I parte O bella Spezia - i giardini pubblici della Spezia
La cattedrale Cristo Re della Spezia
Da bambina quest'edificio imponente e singolare, m'incuteva un certo timore, in effetti, come si può convenire da queste immagini, non è una cattedrale tradizionale: c'è chi scherzando la paragona a un ufo, chi al palazzo del soviet di Mosca...
Nella prima foto la veduta è da piazzale del Marinaio, l'area verde e successivamente, transennata da una recinzione blu, "piazza Europa", allo stato attuale interessata da un cantiere.
Piazzale del marinaio. La Spezia e il suo porto, un legame indissolubile. Un porto che a seconda dei momenti storici ha fatto prevalere la sua vocazione militare, commerciale e turistica.
Il cantiere di "piazza Europa".
La cattedrale Cristo Re porta da firma di due grandi architetti Alberto Libera e Cesare Galeazzi: il primo ne realizzò il progetto di massima, il secondo quello esecutivo, ma la sua effettiva realizzazione è stata lunga e controversa, anche in conseguenza delle spese necessarie a realizzarla, come testimonia la rassegna stampa della fine degli anni '60.
22 marzo 2014
La bella spezzina
Virginia Oldoini Verasis, meglio conosciuta come la Contessa di Castiglione, spezzina da parte di padre, fu ambasciatrice d'Italia alla corte di Napoleone III.
La sua bellezza leggendaria è celebrata in questo monumento e in chissà quanti altri omaggi: dal vino, alle opere teatrali alle fiction in tv.
Stamani è stata dedicata a Virginia Oldoini un'epigrafe, dono di un ignoto ammiratore, perché a La Spezia siamo ancora tutti un po'innamorati di lei.
La sua casa si affaccia in piazza S. Agostino a La Spezia, nella foto, è la prima a destra.
21 marzo 2014
E adesso, pover uomo?
Insomma lo sapete già tutti, Mauro Moretti, il mega direttore siderale delle ferrovie, ha detto che se gli decurtano lo stipendio di 850.000 euro all'anno, lui se ne va.
Spero dal più profondo del mio cuore che vada dove deve andare!
Spero dal più profondo del mio cuore che vada dove deve andare!
20 marzo 2014
chi può e chi rosica....
Allora un giorno perché ho il rossetto rosso (Guerlain, mica cotiche!) : ma dove vai con il rossetto rosso?
l'altro giorno perché indosso le parigine con i tacchi: miiii! ma ce la fai a camminare con i tacchi così?
Oggi nell'occhio del ciclone c'era invece la mia gonna, non una mini, ma comunque una gonna abbastanza corta, che mi piace indossare con una calza a rete color carne e che credo che mi stia bene.
Quando sarò vecchia bacucca mi dedicherò solo al giardino, ai gatti e alle rose, ma adesso ho 43 anni, indosso la taglia S, che pur curo con un certo rigore, mi piace vestirmi femminile, mi piace essere ammirata, pazienza se sono invidiata.
E quindi oggi le ho dovuto platealmente rispondere : posso permettermelo!
l'altro giorno perché indosso le parigine con i tacchi: miiii! ma ce la fai a camminare con i tacchi così?
Oggi nell'occhio del ciclone c'era invece la mia gonna, non una mini, ma comunque una gonna abbastanza corta, che mi piace indossare con una calza a rete color carne e che credo che mi stia bene.
Quando sarò vecchia bacucca mi dedicherò solo al giardino, ai gatti e alle rose, ma adesso ho 43 anni, indosso la taglia S, che pur curo con un certo rigore, mi piace vestirmi femminile, mi piace essere ammirata, pazienza se sono invidiata.
E quindi oggi le ho dovuto platealmente rispondere : posso permettermelo!
E come si dice a Spezia:
Chi pè pè, chi ne pè va a pé
19 marzo 2014
17 marzo 2014
food blogger
Ricetta:
Prendete una busta di verdura surgelata della Orogel. Oppure della Coop. Ma detto tra noi, quelle della Orogel sono più buone e la verdura ha un aspetto migliore, in ogni caso preferite le verdure miste perchè hanno più colori.
Aprite la busta. No, non la strappate con violenza, pena la deflagrazione del contenuto per tutta la vostra cucina.
Dunque, preferibilmente la busta apritela con le forbici, se le trovate, altrimenti assalitela con una forchetta e pazientemente allargate lo strappo da cui farete uscire il contenuto, ovvero le verdurine.
Intanto vi sarete procurati un tegame in cui mettete un po'di olio a pieto.
Mettere le verdure nel tegame e salatele a pieto.
Accendete il gas (fuoco) più piccolo.
Andate a vedere il computer se ci sono nuovi commenti sul vostro blog.
Leggete pure un paio di post sui blog dei vostri amici e lasciate qualche commento non necessariamente intelligente e/o brillante.
Andate a rimescolare le verdurine miste, nel caso dovessero attaccarsi al tegame,aggiunte un po'di acqua o olio, sempre a pieto.
Riprendete con il blog- roll e relativi commenti per ancora due o tre post.
A questo punto dovrebbe essere tutto cotto a puntino.
(n.d.r. a pieto: unità di misura ligure-apuana)
Prendete una busta di verdura surgelata della Orogel. Oppure della Coop. Ma detto tra noi, quelle della Orogel sono più buone e la verdura ha un aspetto migliore, in ogni caso preferite le verdure miste perchè hanno più colori.
Aprite la busta. No, non la strappate con violenza, pena la deflagrazione del contenuto per tutta la vostra cucina.
Dunque, preferibilmente la busta apritela con le forbici, se le trovate, altrimenti assalitela con una forchetta e pazientemente allargate lo strappo da cui farete uscire il contenuto, ovvero le verdurine.
Intanto vi sarete procurati un tegame in cui mettete un po'di olio a pieto.
Mettere le verdure nel tegame e salatele a pieto.
Accendete il gas (fuoco) più piccolo.
Andate a vedere il computer se ci sono nuovi commenti sul vostro blog.
Leggete pure un paio di post sui blog dei vostri amici e lasciate qualche commento non necessariamente intelligente e/o brillante.
Andate a rimescolare le verdurine miste, nel caso dovessero attaccarsi al tegame,aggiunte un po'di acqua o olio, sempre a pieto.
Riprendete con il blog- roll e relativi commenti per ancora due o tre post.
A questo punto dovrebbe essere tutto cotto a puntino.
(n.d.r. a pieto: unità di misura ligure-apuana)
16 marzo 2014
TG Toscana
Per un problema che non ho capito se fa capo all'antenna, al decoder etc. mi ritrovo a vedere il TG regionale della Toscana. E'già qualcosa, perché nei giorni scorsi vedevo quello del Trentino e quello della Campania.
Ieri sera ho così appreso della tensione che si registra a Firenze tra il vice - sindaco e i venditori ambulanti per una questione di spazi in cui esercitare la loro attività.
Non so come spiegare, ma ho avuto la sensazione che il vicesindaco di Firenze, rosichi un po'....
Dal telegiornale regionale ho appreso poi che oggi in Toscana ci sono le primarie del PD. Tanto per cambiare. Primarie comunali, credo. Ma quante primarie fa il PD?
Voglio dire, un po'di pietà per i poveri elettori del PD!
Insomma ogni tanto che il PD lasci loro una domenica libera!
se uno ha fame, insegnagli a pescare
Sua nonna era sgomenta che lei andasse a pulire le pentole in un ristorante, del resto era diplomata maestra. Appunto. Ha un diploma come hanno tutte le giovani donne della sua età. E stop.
E la nonna si addolorava che consumasse il suo tempo nella cucina del ristorante a pulire le pentole.
Per la serie: cosa ci vai a fare che a casa tua mangi lo stesso?
Figlia unica, nipote unica, in effetti in condizioni di indiscutibile benessere economico.
Forse con il diploma di maestra doveva stare a casa ad attendere un posto da dirigente.
Allo stesso modo avrei dovuto fare io, quando venivo compatita perché lavoravo nel bosco con una laurea e anche in seguito poi ero una custode (detto con disprezzo, bene inteso!), che insomma, lavoravo perché ne avevo bisogno.
Tutti lavorano perché ne hanno bisogno!
E'che mi viene il dubbio che siano un po'le famiglie, prima ancora della società a creare un disagio nei giovani.
Ah, lei oggi non pulisce più le pentole, lavora in un ufficio e a parte i km che si sbarca ogni giorno, so che è contenta.
p. s. io non mangio alimenti d'origine animale, ma ho scelto questo titolo, perchè comunemente, con un certo piglio di paternalistica superiorità, si usa questo modo di dire nei confronti dei Paesi poveri del Terzo Mondo.
E la nonna si addolorava che consumasse il suo tempo nella cucina del ristorante a pulire le pentole.
Per la serie: cosa ci vai a fare che a casa tua mangi lo stesso?
Figlia unica, nipote unica, in effetti in condizioni di indiscutibile benessere economico.
Forse con il diploma di maestra doveva stare a casa ad attendere un posto da dirigente.
Allo stesso modo avrei dovuto fare io, quando venivo compatita perché lavoravo nel bosco con una laurea e anche in seguito poi ero una custode (detto con disprezzo, bene inteso!), che insomma, lavoravo perché ne avevo bisogno.
Tutti lavorano perché ne hanno bisogno!
E'che mi viene il dubbio che siano un po'le famiglie, prima ancora della società a creare un disagio nei giovani.
Ah, lei oggi non pulisce più le pentole, lavora in un ufficio e a parte i km che si sbarca ogni giorno, so che è contenta.
p. s. io non mangio alimenti d'origine animale, ma ho scelto questo titolo, perchè comunemente, con un certo piglio di paternalistica superiorità, si usa questo modo di dire nei confronti dei Paesi poveri del Terzo Mondo.
15 marzo 2014
Clivia (diva)
...diva! dall'Olimpo, diva!
gli altri comuni mortali, tu unica diva!
Scusate, ma per la clivia mi andava di dire così.
Per il resto direi che costa cara, voglio dire un vasetto regalato a un'amica un paio di anni fa, si che era confezionato, ma l'ho pagato 16 euro, che poi sarebbero 32.000 franchi! Che da queste parti, altro che lire, contiamo ancora in franchi, come ai tempi del dominio napoleonico. (Napoleone aveva origini sarzanesi. n.d.r.)
Va beh, dato che la clivia costa cara, il modo più economico e lecito è chiederne un pezzetto con le radici in regalo a qualche amica giardinicola, comunque se non siete liguri, la clivia potete anche comperarvela.
Io non so come si coltiva, vi dico come faccio io, quindi senza pretese di scientificità. Allora passata la fioritura, che di solito è ad aprile, ma quest'anno si è presentata in anticipo, sposto la clivia in un luogo semi ombroso, lì trascorre tutta le bella stagione, protetta dai cespugli di bosso, che la luce filtra, ma non troppo, così le foglie non si sciupano per l'esposizione diretta al sole e nello stesso tempo io non ho troppa premura nell'annaffiarla. Verso la fine dell'estate divido le radici e le foglie della pianta madre, per pigliarne nuove piantine e ricompatto il vaso con nuova terra e fertilizzante che somministro a pieto.
Verso la fine di ottobre metto la clivia in serra fredda, con tutte le altre mie piante succulente, per altro se l'autunno è particolarmente piovoso devo ripararle tutte in anticipo, per evitare che soffrano i ristagni di umidità. Le mie protette, clivia compresa dunque, passano l'inverno dietro ai vetri della serra fredda. (Serra fredda vuol dire che non c'è un riscaldamento artificiale, ma è il sole che riscalda dai vetri).
Quest'anno non l'ho annaffiata per tutto l'inverno, però ogni tanto monitoravo la situazione, poi dato che la bella stagione stava avanzano prima del tempo e dietro la serra fredda, non faceva tanto freddo, ma anzi, le piante iniziavano a patire il caldo, ho portato fuori, in esterni, la clivia, che nel frattempo aveva già fatto il primo fiore e l'ho messa in bella mostra, ma sotto una tettoia, quindi riparata in caso di pioggia, ma finalmente a una temperatura primaverile.
Spero di essermi capita.
14 marzo 2014
quello che non ho fatto ai giacinti
intanto non mi ricordavo di questi bulbi e quindi adesso me li ritrovo come una sorta di macchia bianca che spicca nel giardino, che non è che siano il massimo.
Si che il mio più che un giardino è un allevamento di piante. E alle volte passerei con la fiamma ossidrica.
Va beh...sono bruttini perchè me li ero scordati lì e invece i bulbi andrebbero divisi dato che ne piazzi tre a dimora e poi te ne ritrovi una dozzina in men che non si dica...accipicchia!
e quando non li dividi, stanno lì fanno un mucchio di foglie e non fanno fiori. Oppure li fanno bruttarelli come questi.
E poi dovevo dare un po'di fertilizzante, ma mi sono scordata dei bulbi, conseguentemente di somministrare loro il nutrimento. Chiaro, no?
euforbia characias
10 marzo 2014
fotoromanzo a puntate: il gatto comunista e la gatta renziana
L'incontro tra Miro, il gatto comunista e Sissi, la gatta renziana, è decisamente amichevole!
Ben presto però il confronto si fa acceso e i due arrivano alle mani...cioè alle zampe!
Il casus belli sarà la questione della Fiat sullo sfondo? chissà? Dopo il violento sconto, si assiste a una tregua momentanea. La gatta renziana si è ritirata prudentemente in una posizione più elevata, mentre il gatto comunista è catturato da altri pensieri.
Chi sta guardando la gatta Sissi, distesa in posa plastica? A chi appartiene il pettinino per toelettatura che sta analizzando il gatto Miro?
Non vi perdete la prossima puntata del fotoromanzo "il gatto comunista e la gatta renziana", prima o poi su questo blog!
Il casus belli sarà la questione della Fiat sullo sfondo? chissà? Dopo il violento sconto, si assiste a una tregua momentanea. La gatta renziana si è ritirata prudentemente in una posizione più elevata, mentre il gatto comunista è catturato da altri pensieri.
Chi sta guardando la gatta Sissi, distesa in posa plastica? A chi appartiene il pettinino per toelettatura che sta analizzando il gatto Miro?
Non vi perdete la prossima puntata del fotoromanzo "il gatto comunista e la gatta renziana", prima o poi su questo blog!
protezioni anti-gatto
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