Quando arriverà un giorno in cui non incontrerò più donne che in ambito lavorativo o sindacale, mi saranno ostili e cercheranno di ostacolarmi additando mansionismi e di squalificare la mia laurea, contrabbandando la loro anzianità di lavoro per professionalità, beh, quello sarà un giorno brutto giorno, perché significherà che non sarò più bella e che sarò considerata fuori dai giochi.
28 aprile 2014
27 aprile 2014
rosa Rio Samba
Rio Samba è una rosa piuttosto diffusa, il colore può non incontrare il gusto di tanti esperti di giardinaggio, o meglio di un certo giardinaggio di alto lignaggio, ma senza dubbio incontra i favori di chi nelle piante cerca la gioia per gli occhi.
I boccioli di questa rosa nascono gialli con bordature arancio, ma poi il fiore aprendosi, se in taluni casi resta di un bel color giallo caldo, più spesso vira progressivamente verso i toni aranciati e albicocca, che si modulano in intensità diversa da un fiore all'altro ed è senza dubbio per questa festa di colori vivaci che ben fa meritare alla rosa il suo nome.
edizione straordinaria: ritrovata Peppa Pig!
Edizione straordinaria! ricomparsa Peppa Pig che era sparita il giorno di Pasqua!!!
Nelle concitate fasi del ritrovamento Peppa Pig è ancora avvolta nel cellophane che la proteggeva dentro l'uovo di cioccolato. Ahimè, cioccolato al latte!
25 aprile 2014
azalea? si e no
Non ho un buon feeling con le piante acidofile, in primo luogo perché la composizione del terreno del mio giardino non si addice loro, ragion per cui ho provato almeno ad escludere azalee, camelie, ortensie dal novero dei miei acquisti,ma potevo davvero resistere? certo che no!
Questa azalea si chiama Fenice Viola, l'ho acquistata due anni fa alla Fiera delle Nocciole di Sarzana, da dei produttori di Borgo a Mozzano, che ogni anno riempiono l'argine del torrente Calcandola, con le loro spettacolari camelie e azalee e questa varietà presenta il logo azalea del diavolo, con cui proprio in quel villaggio della Lucchesia si tutela la produzione locale di azalee.
Seguendo le indicazioni di una signora che per passione coltiva circa un centinaio di azalee, ho evitato quello che è un errore a suo giudizio abbastanza comune, ovvero quello di cambiare il vaso alla pianta poco dopo l'acquisto: non si fa!
24 aprile 2014
le aquilegie ovvero le damigelle delle rose
Signora
Posso chiamare le aquilegie "damigelle delle rose"?
Si perché fioriscono poco tempo prima, preannciando con il loro ingresso l'arrivo più atteso, proprio come damigelle in un corteo!
Non potrei mai descrivere le peculiarità di un fiore o di una pianta senza averlo personalmente messo alla prova nel mio giardino ed è per tanto a ragion veduta che consiglio di non farsi mancare le aquilegie!
Ma di cosa abbiano davvero bisogno le aquilegie, ecco questo no, non so proprio dirlo, dato che le ho messe a dimora circa 6 o 7 anni fa, esili piantine dono di un'amica e da allora fanno tutto da sole, disseminandosi e tornando a fiorire anno dopo anno.
Forse partecipano le aquilegie dell'acqua che d'estate somministro alle rose di cui sono amiche, anche se in modo un po'defilato e pure dei generosi apporti di fertilizzanti organici con cui nutro le mie adorate regine spinose, chissà?
Nessuna cura diretta tocca loro, solo benefici di risulta per far fiorire le deliziose damigelle delle rose!
Iris rosa & viola
23 aprile 2014
Chi ha visto Peppa Pig? fotoromanzo a puntate del gatto comunista e della gatta renziana
Nell'uovo di Pasqua ho trovato una piccola Peppa Pig, se non che la sera stessa, la Peppa Pig è misteriosamente scomparsa dal ripiano in sala su cui l'avevo appoggiata!
E chi è stato a frantumare i due piattini di porcellana che mi erano stati regalati contenenti ciascuno degli ovetti di cioccolato, che per fortuna si sono salvati?
I sospetti si addensano su Sissi, la gatta renziana, sarà stata lei a rapire Peppa Pig?
Oppure Peppa Pig è stata fatta sparire da Miro, il gatto comunista, in tal caso la configurazione politica sarebbe più spiccata in quanto Peppa Pig è un simbolo del capitalismo o no?
E chi è stato a fare a pezzi entrambi i piattini contenenti gli ovetti di cioccolato? erano questi il vero obiettivo?
E se Peppa Pig si fosse allontanata di sua spontanea volontà e adesso magari si è nascosta da qualche parte dove sicuramente non possono trovarla il gatto comunista e la gatta renziana?
Lo scopriremo nella prossima puntata del fotoromanzo del gatto comunista e della gatta renziana, una storia d'amore, di tensione politica e di crochette.
Che fine ha fatto Peppa Pig?
I sospetti si addensano su Sissi, la gatta renziana, sarà stata lei a rapire Peppa Pig?
Oppure Peppa Pig è stata fatta sparire da Miro, il gatto comunista, in tal caso la configurazione politica sarebbe più spiccata in quanto Peppa Pig è un simbolo del capitalismo o no?
E chi è stato a fare a pezzi entrambi i piattini contenenti gli ovetti di cioccolato? erano questi il vero obiettivo?
E se Peppa Pig si fosse allontanata di sua spontanea volontà e adesso magari si è nascosta da qualche parte dove sicuramente non possono trovarla il gatto comunista e la gatta renziana?
Lo scopriremo nella prossima puntata del fotoromanzo del gatto comunista e della gatta renziana, una storia d'amore, di tensione politica e di crochette.
l'ostessa di Luni
questo è un post di risulta, è dedicato a una donna che non ho mai conosciuto, ma a cui devo molto.
Mi è stato chiesto per quale motivo propongo post già editi e non trovo altra risposta ragionevole se non che ripubblico cose che ho scritto e che mi sono piaciute.
La nonna di mio nonno si chiamava Filomena e fu per lungo tempo un'ostessa nella piana di Luni.
Mi è stato chiesto per quale motivo propongo post già editi e non trovo altra risposta ragionevole se non che ripubblico cose che ho scritto e che mi sono piaciute.
La nonna di mio nonno si chiamava Filomena e fu per lungo tempo un'ostessa nella piana di Luni.
Anzi, ho serie ragioni per pensare che fosse l'ostessa per eccellenza da quelle parti, diciamo tra la fine dell' Ottocento e i tre decenni del secolo successivo. Mio nonno Nandino, che a Luni ebbe modo di trascorrere l'unica vacanza della sua vita, notare che lui veniva da Battilana, cioè a circa 2,5 km di distanza, mi ha raccontato che quella locanda fungeva anche da una sorta di ufficio di collocamento, perchè lì si incontravano quanti cercavano lavoro nelle cave di marmo, con coloro che erano in cerca di maestranze.
Poi non mi ha raccontato altro, perchè tanto mio nonno era fatto così, gli chiedevi qualcosa e partiva per i fatti suoi "Eh, sarebbe bello che l'aprissimo anche noi una locanda a Luni, vicino al colosseo (n.d.r. l'anfiteatro), sai quanta gente, quante famiglie ci verrebbero a mangiare la domenica..." "Si (ghe mancherisse!) ma mi racconti qualcosa di tua nonna..." e lui niente da fare, continuava dritto a seguire l'onda dei suoi pensieri: "Ma te lo sai quanta gente la domenica va a pranzo fuori con la famiglia e vogliono mangiare bene?" e poi rivolgendosi a sua moglie, mia nonna Beatrice con tono di rimprovero " 'ne Bia'ma n't'ha insegnat'a la to'nepota a fari da magnar?!" e così via, di modo che io della sua nonna Filomena, con molto rammarico, so pochissimo.
So che ebbe tre mariti, dei quali ignoro il nome, e dell'ultimo restò vedova perchè lui, sordo per il lavoro alle cave, una sera rientrando a casa, attraversò la ferrovia, ma non sentì il fischio del treno.
Però da questo dato sullo stato civile, posso dedurre che Filomena era una donna che credeva nell'amore e tutto sommato, morto un marito e ripigliatosene un altro, era anche una donna dotata di un certo senso pratico.
Posso immaginare il suo giardino che poi sarà stato come i giardini poveri delle case di un tempo, dove i fiori si coltivavano anche e soprattutto per portarli al cimitero, così che si tendeva a preferire quelli che avevano il minor bisogno possibile di cure, cercando di garantirsi tuttavia le fioriture mese dopo mese. E così avrà avuto i muscari blu, i narcisi gialli, gli iris bianchi e viola e via via stagione dopo stagione per non restare mai senza.
E la locanda? presumo lì si potesse mangiare di domenica la pasta all'uovo, ovvero"gli stringon con la psela" e "la fritela d'castagnacc" e nei giorni feriali "la pasta al pisto" o "'na po' de polenta". Per chi ne volesse poi ci saranno stati anche la "vergazzata" e il "marligà". (*)
Più o meno i piatti suppongo fossero sempre i soliti, voglio dire era una locanda dove andava la gente comune, gli operai di Fabricotti. A quel tempo la scelta era ristretta per forza di cose, già era una fortuna avere qualcosa nel piatto e anche se qualcuno degli avventori faceva lo spiritoso e le chiedeva "ne Filò, cost'ha fat'da magnar?" io m'immagino lei, l'ostessa Filomena, che gli spiritosi doveva tenerli a bada, avrà risposto: "Per te ai ho fat' la mnestra del cornuto!".Che poi sarebbe la pasta in bianco, quella più elementare, in ragione del fatto che la presunta moglie fedifraga perde tempo ad andare in giro e dunque si ritrova cucinare in fretta e furia, la pasta condita con l'olio d'oliva e una spolverata di parmigiamo.
Così se vi capita di rinvenire nel secchio dell'immondizia un involucro di "Quattro salti in padella", fate le vostre opportune considerazioni.
*"gli stringon con la psela" sono le tagliatelle all'uovo condite con il ragù e i piselli
"la fritela d'castagnacc" ovviamente sono le frittelle con la farina di castagne
"la pasta al pisto" c'è bisogno di dirlo?
la "vergazzata" la pancetta del maiale arrotolata e stagionata
il "marligà", o testa in cassetta , com'è noto del maiale non si butta via niente...
22 aprile 2014
iris ...color cipria?
non ho idea di come definire il colore di questi iris, fiori che meritano di essere coltivati in ragione del fatto che con l'acquisto di un solo rizoma, nel giro di tre o quattro anni si moltiplicano generosamente, tant'è che vanno divisi e spostati altrove, magari nel giardino di qualche amica!
Pochissime esigenze di coltivazione, tanto sole e terreno ben drenato, per il resto fanno tutto da soli, puntuali ad ogni primavera e in taluni casi, anche rifiorenti a fine estate, sebbene in tono minore.
20 aprile 2014
regala una milf pasquale
non la vaga idea di cosa significhi, ma è l'ennesima chiave di ricerca odierna inerente l'età sinodale, a cui devo aggiungere una donna dopo i 40 anni e ' vecchia (scritto e', non è, manco sa usare la tastiera, e pone quest'affermazione categorica, cioè non una domanda a google, ) e quindi tonificare i pettorali di una quarantenne e quindi la donna dopo i quaranta anni (dopo, prima no?)
Va beh...comunque regala una milf pasquale, resta senza dubbio un bel mistero!
Per la cronaca io invece ho ricevuto in regalo da mia mamma e da una signora due oggetti simili, ovvero due deliziose ciottoline di coccio, con dentro gli ovetti di cioccolato: i gatti me li hanno spaccati entrambi stasera! Ma come si fa?! me li hanno frantumati tutti e due facendoli cadere a terra!grrrrrr!
19 aprile 2014
pulizie di Pasqua ( la vita è fatta anche di ferri da stiro)
Da ieri ho iniziato le pulizie di Pasqua, che sono ancora in corso. Lo so che sono un po'in ritardo, ma con questa storia che è una vesta mobile, mi coglie sempre un po'di sorpresa...
A queste sessioni diurne, fanno seguito nottate con il ferro da stiro e a questo punto, dopo 10 anni di servizio encomiabile desidero fare un sincero ringraziamento al mio ferro da stiro Philips Elance 3025, acquistato per la somma di circa 45 euro, ben 10 anni fa!
Avevo provato lo stesso modello in casa di una parente e dato che mi piacque per la sua manegevolezza e versatilità nello stirare, decisi immediatamente di acquistarmene uno. In 10 anni di onorato servizio non ha mai avuto bisogno di interventi di manutenzione esterni. Solo una volta ho utilizzato un disincrostante specifico che mi ha ammorbato la casa per giorni, però è servito a togliere un po'di calcare.
Ho ritenuto opportuno scrivere questo post, in elogio a un vecchio elettrodomestico, che funziona perfettamente, perché se tutte le corbellerie che ci portiamo in casa durassero a lungo, funzionando così bene, il nostro mondo sarebbe più pulito e noi saremmo un po'più ricchi.
18 aprile 2014
i lumini del Venerdì Santo
recupero pezzi di un vecchio post, circa i lumini del Venerdì Santo.
Stanotte ho un solo lumino da accendere, una piccola candelina bianca e un accendino recuperato cercando in cantina, perchè da anni non fumo più.
Corro ad accendere il mio lumino e vi lascio con questa storia!
Stanotte ho un solo lumino da accendere, una piccola candelina bianca e un accendino recuperato cercando in cantina, perchè da anni non fumo più.
Corro ad accendere il mio lumino e vi lascio con questa storia!
Ero piccola quando mia nonna di Battilana (MS) spiegò a me e alle mie cugine, che questa notte Maria attraversa il cielo alla ricerca di Gesù che è stato ucciso e i lumini servono per rischiarare il suo itinerario nel buio della notte.
Mio nonno Nandino di Nicola (Comune di Ortonovo), la sera del Venerdì Santo faceva il fuoco nell'orto, in un rituale che credo si perdesse nella storia antichissima di quel delizioso borgo che fu anche ghetto ebraico.
L'usanza dei lumini è seguita, o almeno lo era anche nella zona del Comune di Ortonovo (SP) dove abitavo. Bisogna sottolineare che Ortonovo è l'ultimo Comune della Liguria e della provincia di La Spezia, contiguo dunque alla Toscana e a Massa Carrara, per altro noi ortonovesi siamo più apuani che spezzini, io stessa ho un forte background culturale carrarino.
E se ci si muove da Ortonovo in direzione La Spezia, l'usanza dei lumini non si trova più, dunque non è un'usanza ligure o comunque spezzina, per quello che ne so io.
Curiosa la storia di quest'itinerario notturno della Vergine di cui faceva menzione mia nonna, a sua volta chissà che glielo avrà raccontato?!
Un racconto simile a una favola, non è certo sostenuto dalla testimonianza dei Vangeli, nondimeno è accompagnato dalla delicata prassi devozionale dei lumini.
O meglio, al di là della verità storica del Libro, trovo interessante il parallellismo con il mito di Iside e nel suo disperato pellegrinaggio per recuperare i pezzi di Osiride che era stato ucciso ,quasi che per altre vie, forse quelle di un'arcaica tradizione orale, accanto alla versione ufficiale, una ancora più antica sia arrivata fino ai nostri giorni.
15 aprile 2014
La mia professoressa d'italiano
Nei giorni scorsi è mancata la mia Professoressa di italiano del liceo classico, io l'ho saputo solo stamani e mi dispiace tantissimo non averle potuto dare l'ultimo saluto.
Sarzanese come nessun'altra, fin dai tempi dell'esilio di Calvalcanti nella nostra città, ha insegnato ad amare Dante a chissà quante generazioni di allievi del liceo "T. Parentuccelli", tant'è che quando venne il mio turno, nel 1987, era già accompagnata da un'aura mitica tra gli studenti.
Non so chi delle due potesse sembrare più un'aliena all'altra: lei già avanti con gli anni imperturbabile e severa, con quel suo unico vezzo, l' ombretto turchese sulle palpebre e io la ragazzotta in sovrappeso, vagamente dark. con i capelli lunghi neri stile Mortisia della famiglia Adams.
Prevedibilmente non fu un incontro facile: ancora oggi ricordo la mia interrogazione sull'Ascensione al Monte Ventoso di Petrarca e io che sbagliando dissi che la parte più importante era il verso di Ovidio: ti odierò se potrò, altrimenti ti amerò mio malgrado, mentre lei riteneva giustamente che la riflessione di S. Agostino sugli uomini che trascurano di conoscere se stessi, era la parte più significativa del brano petrarchesco.
14 aprile 2014
post di servizio
per un problema con photobucket allo stato attuale non è possibile vedere gran parte delle foto che ho postato sul blog.
Credo che il problema dovrebbe risolversi. Prima o poi.
Credo che il problema dovrebbe risolversi. Prima o poi.
10 aprile 2014
ravioli
Ravioli ai funghi. Si va beh, non mangio carne, non mangio formaggi, non è che posso sempre pigliare la pasta al pomodoro per pranzo. Bene inteso, pranzo di lavoro, spese zero, perché pranziamo lì da noi durante la pausa. Ne andiamo a prendere. Insomma ravioli ai funghi, che i funghi si te li faccio immaginare, appunto perchè è un pranzo di lavoro e non sono ravioli di quelli fatti in casa, ci mancherebbe altro, ma 7 ravioli 6 euro, mi sembrano un po'esagerato. Praticamente al netto delle spese accessorie. 7 ravioli 6 euro!
E metti due ravioli in più, no?!
No?
Benissimo, domani me ne porto. Alle volte più che la crisi e il il voler fare i furbi a tutti i costi che fa allontanare i clienti.
E metti due ravioli in più, no?!
No?
Benissimo, domani me ne porto. Alle volte più che la crisi e il il voler fare i furbi a tutti i costi che fa allontanare i clienti.
06 aprile 2014
la dieta della gatta renziana e la fiera delle nocciole e altre cose
Sfido chiunque a dire che non è bella la Sissi, la mia gatta renziana.
E dire che è una gatta di risulta, nel senso che è arrivata in questa casa per sua volontà e in età adulta. Nella sua vita precedente era la mascotte di un campo di calcio, aveva i suoi ammiratori, lo so per certo, tuttavia è molto meglio questa vita domestica odierna di cucce, pappa, di giochi, di coccole, di amichetti a quattrozampette (vedi Apua nella foto in alto a dx).
chi cerca trova?
le chiavi di ricerca di ieri
come fare un piantino di rosa un piantino?
donna a 40 anni per la verità sono 43, quantunque dignitosamente portati!
fiore pannocchia blu hai voglia quanti ce ne sono!
il destino certe volte è crudele e bastardo infame!
spezzino vero foto di gatti spezzini i miei a essere precisi sono gatti sarzanesi...
le tette di mia moglie ma le cerchi qua?
talea di rosa ah, si!!!modestamente...
talee di rose periodo riparliamone dopo la metà di agosto!
burlesque dionisiaco blog un tempo magari! oggi al massimo questo è un blog filo renziano.
autoreggenti vm ti piacerebbero, vero?
come fare un piantino di rosa un piantino?
donna a 40 anni per la verità sono 43, quantunque dignitosamente portati!
fiore pannocchia blu hai voglia quanti ce ne sono!
il destino certe volte è crudele e bastardo infame!
spezzino vero foto di gatti spezzini i miei a essere precisi sono gatti sarzanesi...
le tette di mia moglie ma le cerchi qua?
talea di rosa ah, si!!!modestamente...
talee di rose periodo riparliamone dopo la metà di agosto!
burlesque dionisiaco blog un tempo magari! oggi al massimo questo è un blog filo renziano.
autoreggenti vm ti piacerebbero, vero?
05 aprile 2014
i sogni e Re Giorgio
una volta sognavo spesso i fiori, in modo speciale le rose, che sono il mio fiore preferito,ne ho parecchi arbusti ma capitava pure che sognassi gli iris, dei quali possiedo una dozzina di varietà.
Nel corso di questa settimana, forse anche perché con le mie colleghe abbiamo parlato molto di borse, di acquisti di borse, di colpi di fortuna e pazzie, io ho sognato le borse di Armani!
Si! ho sognato che sfogliavo in rete il catalogo delle borse di Armani! Belle, grandi, di tutti i colori della primavera!
Caso vuole che stamani passando per via Mazzini a Sarzana, sono passata innanzi al mio negozio di borse preferito, Dea Moda, e sai alle volte nella vita che coincidenze, ma c'erano in bella mostra in vetrina proprio le borse di Armani, va beh, la linea Jeans, che poi era proprio quella che ho sognato io!
E allora cosa potevo fare, una volta entrata in negozio, se non rendere omaggio a Re Giorgio e ai miei sogni?
Nel corso di questa settimana, forse anche perché con le mie colleghe abbiamo parlato molto di borse, di acquisti di borse, di colpi di fortuna e pazzie, io ho sognato le borse di Armani!
Si! ho sognato che sfogliavo in rete il catalogo delle borse di Armani! Belle, grandi, di tutti i colori della primavera!
Caso vuole che stamani passando per via Mazzini a Sarzana, sono passata innanzi al mio negozio di borse preferito, Dea Moda, e sai alle volte nella vita che coincidenze, ma c'erano in bella mostra in vetrina proprio le borse di Armani, va beh, la linea Jeans, che poi era proprio quella che ho sognato io!
E allora cosa potevo fare, una volta entrata in negozio, se non rendere omaggio a Re Giorgio e ai miei sogni?
il lavoro e la cultura
Stamani sono uscita di buon ora per fare una passeggiata lungo il torrente con le teddy girls, ovvero le mie due cagnoline e ho incrociato una vicina di casa anziana, la quale aveva premura di essere informata sulle mie vicende. "Non lavori più là?" "No!" "Uh, che peccato!", praticamente dava per scontato che io non stessi più lavorando.
Ora io ho iniziato a lavorare all'indomani della laurea, pur con forme di lavoro dai nomi curiosi, tipo "lsu" , "giubilare", che rispecchiavano le velleità dei leader diessini della fine degli anni '90, D'Alema prima, Veltroni, nondimeno sono sempre stata occupata e retribuita, a fronte di una laurea in Filosofia, che ordinariamente si presume non abbia alcuna utilità per trovare lavoro.
Magari ho lavorato più di quanto avessi dovuto fare in base al mio profilo professionale assolutamente modesto, cioè per un lunghissimo tempo, aspettando Godot, ho pensato che il mio impegno sarebbe stato riconosciuto. Invece Godot è arrivato, ma aveva un altro nome e vista la mal parata io ho reagito mettendomi a studiare di nuovo, imbarcandomi in un impegnativo pendolarisismo verso Genova che mi è servito a conquistare un nuovo diploma.
Per altro quella di riprendere gli studi è stata una scelta che ho fatto quando mi si è prospettata, senza procrastinarla, perché nella vita se aspetti il momento giusto per fare cose scomode, non viene mai!
Per altro quella di riprendere gli studi è stata una scelta che ho fatto quando mi si è prospettata, senza procrastinarla, perché nella vita se aspetti il momento giusto per fare cose scomode, non viene mai!
Comunque tante, ma proprio tante volte sia il fatto che io avessi fatto studi umanistici unitamente al fatto che avessi ripreso a studiare pur in età adulta, ha indotto chi mi conosce poco a credere che non avessi un lavoro stabile.
Talune volte ho avuto anche l'impressione che ci fosse una sorta di compiacimento, ma forse perchè il mondo del lavoro è così difficile che "mal comune, mezzo gaudio".
Quando frequentavo l'università passavo spesso gli appunti a una tipa che mi stressava, era una signora grande, sui 30, 35 anni, che faceva l'insegnante e mi scocciava pure metti che io fossi a parlare con un tipo carino e quella mi interrompeva con le sue richieste di appunti , tant'è che devo averla fulminata con lo sguardo quando mi chiese "potresti non scrivere con la penna rossa che non vengono le fotocopie?", ma soprattutto io non riuscivo a comprendere per quale motivo quella tipa che aveva già una laurea, aveva già un lavoro, tuttavia continuava a studiare e io studentessa universitaria di 22, 23 anni, proprio non riuscivo a capire il perché!
02 aprile 2014
come si coltivano le peonie?
come si coltivano le peonie?
IGNORANDOLE!
le peonie tutte, meno le consideri e meglio è, non bisogna far loro un bel niente!
Fai finta di niente, girati dall'altra parte quando gli passi accanto, anzi, guarda con aria estasiata un nespolo, saluta un vicino di casa, tira la palla al cane, fai qualsiasi cosa, ma non le considerare!
Se proprio non resisti, ma proprio non ce la fai, perché sei una giardinicola patologica, un po'di fertilizzante prima della ripresa vegetativa.
teucrium
01 aprile 2014
O bella Spezia - cose di risulta in piazza Beverini # 10
una macina per le cartiere, per ricavare la carta dagli stracci pisti
a margine di piazza Beverini trova posto anche un abbeveratoio per cavalli, che presumo in origine si trovasse a Palazzo Cenere.
tra macerie di Palazzo Cenere, una colonna sopravvissuta alle bombe delle seconda guerra mondiale.
Piazza Beverini conserva queste ed altre vestigia di risulta, cioè cose che avevano un'altra origine e poi sono state collocate lì.
A pensarci bene, io che sono di razza carrarina, cioè originaria della limitrofa città rivale, Carrara, ma che oggi lavoro a Spezia, sono un po'una spezzina di risulta anch'io!!!
Iscriviti a:
Post (Atom)
-
L'ANATRA ALL'ARANCIA regia di Luciano Salce con Monica Vitti , Ugo Tognazzi , Barbara Bouchet , John Richardson , Sabina De Guida Le...
-
O ballerina ballerina bruna, o anima di carne appassionata, mentre sotto le musiche e le luci che paion fatte, colla loro gloria e i l...
-
In primo luogo ci vogliono i guanti color glicine della dea Flora : non si acquistano in nessun negozio, ma se senti il desiderio di fare ta...