11 febbraio 2016

Onda su onda

La scoperta inerente le onde gravirazionali credo che al di la'di tutto, abbia pure il pregio di ricordarci, kantianamente, la nostra superiore destinazione.
Se la Scienza, la Filosofia, la Musica, l'Arte, la Poesia fossero l'ordinario dei nostri palinsesti che invece grondano  di guerra e di brutture, potremmo avere il Bene come esempio e diventare un'Umanita'migliore.

9 commenti:

Nuvola ha detto...

A chi interessa, qui il commento di Physics: Viewpoint: The First Sounds of Merging Black Holes.

E' la verifica sperimentale di una previsione teorica.
Riguardo la possibility' della rivelazione sperimentale, dice l'articolo sopra: Up until a few decades ago, detecting gravitational waves was considered an impossible task. In fact, in the 1950s, physicists were still heatedly debating whether the waves were actual physical entities and whether they could carry energy. The turning point was a 1957 conference in Chapel Hill, North Carolina. There, the theorist Felix Pirani pointed out a connection between Newton’s second law and the equation of geodesic deviation, which describes the effect of tidal forces in general relativity. This connection allowed him to show that the relative accelerations of neighboring particles in the presence of a gravitational wave provide a physically meaningful—and measurable—way to observe it.

Insomma, concettualmente una verifica tosta, delicata.

Certo, magari non è nella lista delle priorità pratiche, però è un risultato elegante, estremamente arduo da osservare.

La storia della fisica, come quella della filosofia e di molte altre scienze e discipline del sapere, è estremamente affascinante.

Sara ha detto...

Nuvola lo leggero'con attenzione!

fracatz ha detto...

ah che bello lasciarsi cullare col pensiero dalle onde gravitazionali, abbandonarsi e lasciarsi trasportare su e giù nello spazio senza meta, tra stelle e galassie sconfinate.
L'ho provato proprio iersera e la cosa è andata avanti per un po', poi la noia, questa noia che avvolge l'esistenza di noi poeti, noi intellettuali, così esigenti dalle nostre misere esistenze, eternamente insoddisfatti come le donne che ritornano a casa dal solito parrucchieruccio di periferia, questa maledetta noia esistenziale ha riavuto il sopravvento

semola ha detto...

.... ora rimetto in sesto la mia vecchia tavola da surf .... e aspetto la prossima!!!!!

Aldo ha detto...

Più prosaicamente, sarebbe interessante sapere quanto ci è costato (attraverso i decenni) questo "risultato elegante" e cosa offre in cambio sul medio periodo (diciamo entro il prossimo ventennio). Senza contare i danni, non solo economici, che con ogni probabilità sono stati procurati dall'aver costruito e tenuto in esercizio gli impianti per le "verifiche". Da tenere anche presente che ogni scoperta, invariabilmente, ha le sue prime ricadute in campo militare, con la costruzione più o meno alla cieca di armi dalla potenza e dagli effetti inizialmente non determinabili. A buon intenditor...

Aldo ha detto...

Essere prosaici può essere occasione di vanto, specie quando l'alternativa è tra l'avere i piedi per terra o la testa tra le nuvole.

Sicuramente lo sforzo profuso per scoprire che due buchi neri sono incorsi in una collisione a non so quanti mila anni luce di distanza ti aiuterà parecchio a vivere meglio la situazione rosea che vedi quando apri la porta di casa.

Marco Poli ha detto...

La Scienza e la Filosofia sono la stessa cosa.

Vero.
La Filosofia sa esprimere con parole forbite ciò che la Scienza comunemente intesa sintetizza in astruse formule.

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Nuvola ha detto...

Aldo: gli esperimenti sono costati tanto.

Ma ti invito a confrontarne il costo con (solo un esempio) l' aereo di Renzi in LEASING (serve? ma davvero serve? ma lo sai quanto costa? e chi lo paga?)
E non solo con quello. Esempi ne hai ogni giorno dalle notizie.

Purtroppo credo davvero che aver speso tanto per quegli esperimenti non sia stata la cosa piu' stupida da fare.

Aldo ha detto...

Nuvola, dovessimo stilare su carta un elenco delle spese assurde decise a nostro carico (e, a volte, pure a nostro danno) dovremmo abbattere l'intera taiga russa, su questo non ci piove. Questi studi sono una delle voci di quell'elenco, non certo l'elenco in sè. Ciò non toglie che aggiungere una voce ad un elenco, in genere, non lo accorcia!