31 dicembre 2006

Soliloquio di fine anno (in nota a un esemplare di Sarah Van Fleet)

Mi dispiace che il 2006 stia per finire, per me è stato un anno bello. Quando ero (più) giovane, mi piaceva che ogni anno rappresentasse una sorta di traguardo in termini istruttivi, volevo avere almeno imparato una cosa nuova, importante, s'intende. Così potevo dire a me stessa "quest'anno ho imparato ad usare il p.c.", "quest'anno ho imparato a guidare"... traguardi simili, insomma, a cui molto spesso sono arrivata con un certo ritardo rispetto ai miei coetanei, che tuttavia significavano molto ai fini di una certa utilità personale e per utilità non intendo ovviamente un valore economico, ma comunque un accrescimento qualitativo a fini pratici.
Quest'anno non ho imparato niente. Sono ancora impedita se devo cucire un bottone, pasticciona se devo confezionare un regalo, e solo raramente riesco a lavare i piatti senza fare un bozzetto d'acqua per terra. E soprattutto non sono ancora capace di infondere tra i miei simili quella calma serafica che mutuo dalle mie piante.
Detesto sentir dire "nella vita rifarei tutto quello che ho fatto", perchè per me è da fessi perpetuare i propri sbagli. Io non rifarei molte cose, per esempio. Però non veniamo al mondo con in dote la sfera magica e quindi se certe volte ci comportiamo in un modo è perchè in quel momento ci sembrava giusto così. In seguito possiamo dire "ho sbagliato", però solo in seguito...altre volte, invece, in seguito capiamo che invece è stato giusto fare ciò che abbiamo fatto, anche se non è stato comodo, anche se abbiamo perso tantissimo...
Ho sofferto molto in questo 2006 per le vicende legate al mio gruppo di teatro...la nostra avventura era iniziata nel 2001, ed era stata fortunata fin dall'inizio, poi è proseguita anche meglio, nuovi, preziosissimi elementi si erano aggiunti...
Stamani riordinando per l'ennesima volta il guardaroba mi sono trovata tra le mani una serie di cose: il foulard che avevo acquistato quella volta a Sanremo insieme alle fante, la sottoveste bianca, acquistata da Susanna, non mi ricordo in che occasione era servita a dar luogo a quello che io bollai come "un balletto di donne attempate", la canotta arancio-bacchico che mi aveva procurato la Simo per il nostro spettacolo più bello...
Più di una volta ho pensato nel corso di questo 2006 che per superare questa separazione, avrei dovuto ricorrere al supporto di uno specialista...il culmine è stato una sera che ho visto Ettore all'ipercoop, ci siamo abbracciati, abbiamo accennato un po'di teatro, lì tra i banchi con le offerte speciali per il Natale, e poi dopo, a casa, ci sono stata male, malissimo.
Da qualche giorno mi sento più serena. Certo mi ha aiutato la prospettiva di recitare in un gruppo nuovo, ma com'è stato difficile entrarci! Quanta paura a trovarmi in mezzo a degli sconosciuti! Con la ferma intenzione di non affezionarmi a nessuno di loro! Però anche se non è giusto che le cose siano andate così, devo distinguere tra ciò che compete a me stessa e ciò che compete agli altri. E allora dico che rifarei quello che ho fatto, seguendo ancora una volta quella superficiale spontaneità che possiedo, che se forse, talvolta è stata inopportuna, ma non in questo caso.

29 dicembre 2006

Un'agave irresistibile!


Della mia bella veranda estiva, è rimasta, immota e forte sul pilastro, l'agave. I fiori recisi se ne sono andati ben presto, ma non così il ricordo della loro bellezza. L'ibisco color arancio è al riparo nella serra e dei due esemplari di curcuma, uno bianco e uno color glicine, sono rimasti solo i rizomi dei vasi, al riparo anch'essi dal freddo invernale e dall'acqua soprattutto , perchè ne decreterebbe l'inevitabile marciume. Rifioriranno il prossimo anno? Non lo so, ho difficoltà con le piante modaiole!
L'agave è ancora lì e come una chioccia protegge i suoi piccolini sotto le ali, le piccoli agavi che stanno al riparo sotto le foglie. Amo questa pianta, per la sua eleganza a un tempo essenziale, a un tempo selvaggia. Amo la sua forza con cui ha sfidato lì sul pilastro arso dal sole, un'estate impietosa e con la stessa serenità va incontro all'inverno. Mi sembra un po'come quelle rare e fortunate amicizie, che ti sono vicine quando bolle "il sangue caldo della gioventù" (Yeats), o meglio delle tue passioni, o quando al contrario ti sembra di passare un momento triste, stazzonato, interminabile, come l'inverno.
Ieri l'ho annaffiata e ho sentito che aveva sete.
Per non lasciarla sola ho posto, uno per ogni scalino, un paio di esemplari di evonimo dalle foglioline screziate di giallo, un'erica dai timidi fiori rosa, un piccolo esemplare di tuja e un minuscolo bosso. Sul pilastro di sinistra ho posto un echeveria. Invisibile nella foto, una passiflora avanza da sotto il pilastro destro e protende le sue propagini disordinate sugli scalini. Una serie di piante che riescono con la loro bellezza e tenacia a movimentare l'inverno triste di noi giardineri!Tutto sommato la mia veranda è molto bella anche adesso!

28 dicembre 2006

Dicembre: tempo di annaffiare


Non piove. Non piove proprio. A dire il vero non fa nemmeno freddo, o meglio, solo un po'la mattina. La maggior parte delle piante dovrebbe riposare in questo periodo, però la bella stagione quest'anno si è prolungata al punto che alcune rose hanno ancora un numero discreto di fiori. Che bella idea non averle potate a novembre, com'è costume dalle mie parti! La terra nei vasi è secca, urge annaffiare: sarebbe proprio una beffa, dopo tutte le fatiche estive, far morire di siccità le piante proprio in questa stagione! Ma chi ha bisogno d'acqua? Tutte le piante che sono in vaso, credo. Proprio tutte.I garofani ai quali una posizione felice, fa avere anche adesso alcuni fiori dai colori più intensi rispetto a quelli estivi, generalmente un po'stinti dall'intensità del sole. Hanno bisogno d'acqua, sempre poca e nelle ore più calde del giorno,le mie aromatiche, i diversi tipi di echeveria che ho collocato al riparo dal gelo e in questo periodo stanno assumendo dei toni arancio-rosati che mi piacciono proprio tanto, la camelia gigante nel vaso, pure le succulente (vulgo piante grasse) che trascorrono l'inverno in veranda, dove il sole in alcune ore del giorno regala un felice clima primaverile. Per la cronaca io le cosiddette piante grasse le annaffio generosamente anche d'estate, almeno una o due volte a settimana e me ne guardo bene dal piazzarle in pieno sole, piuttosto le infrasco un po'! Oggi ho ritenuto opportuno annaffiare anche due rose che ho trapiantato in ottobre, il loro apparato radicale infatti è stato compromesso dal trapianto, quindi, dato il caldo anomalo di quest'inverno, vanno agevolate nella ricerca dell'acqua. In generale, che siano in vaso o no, è preferibile annaffiare a più riprese tutti gli esemplari di recente impianto.Quelli radicati da tempo, non hanno questi problemi. E poi quell'ortensia che mi hanno regalato la scorsa estate, che poverina, era sempre un patire e boccheggiare,soddisfazioni ben poche, che dovrebbero metterci un cartellino sopra quando la vendono, come per le sigarette "questa pianta è uno stress",vuoi mettere che l'ingorda non gradisca un po'di acqua pure adesso?

27 dicembre 2006

Riflessioni canine


In effetti l'estate è proprio lontana, chissà se dopo queste giornate di bagordi gastronomici forzati ce la faremo a recuperare la nostra forma canina...eh si, per fortuna l'estate è molto lontana!

Considerazioni inattuali sul giardinaggio



La lavanda è decisamente inattuale in questo periodo, ma noi giardinieri chic alle cose ci pensiamo per tempo. Il giardinaggio è un'arte molto concettuale...io sto già disegnando idealmente le mie istallazioni estive. La scorsa estate avevo riposto un numero imprecisato di piante aromatiche su un vecchio tavolino da giardino, peccato non averlo fotografato, che avevo collocato in un angolo un piuttosto appartato vicino al pollaio, a ridosso di una staccionata in legno e protetto da una pergola di vite e more coltivate. In questo modo avevo risaltato timidamente una zona, quella del pollaio che di solito si tende a mimetizzare, secondo un principio che nell'ambito del giardinaggio tendo a seguire: non bisogna temere il pollaio, ma i "giardini a pollaio", cioè un po'tutti uguali. Mettere le aromatiche in una zona relativamente protetta è stata una buona scelta, è vero che sono piante che sopportano bene il sole, ma ciò non costituisce una buona ragione per farle schiattare dalla calura! Comunque con pochi euro di spesa ho creato davvero un bell'effetto, oltre che una certa utilità perchè le aromatiche si usano in cucina, fanno bene e inoltre si prestano per creare piccoli mazzolini profumati da regalare a chi ci vene a trovare! Magari con l'aggiunta di una rosellina per dare un po'di colore. Quest'anno ho idea di trovare una nuova collocazione per le aromatiche, mentre il tavolo verrà spostato in un altra zona del giardino, portato questa volta in primo piano, per ospitare tutti, ma proprio tutti i miei vasetti di succulente. Le mie piantine diverse l'una dall'altra per natura, forma e dimensione, daranno luogo ad un bell'effetto movimentato: non mi piace l'idea che i giardino si colga con un solo colpo d'occhio, piuttosto è l'occhio dell'osservatore che deve cercare, indugiare, sorprendersi, quando guarda un giardino. Ecco perchè detesto i cosiddetti prati all'inglese, che con spreco d'acqua e di fatica, taluni si ostinano a desiderare anche a queste latitudini. Ecco perchè invece amo le rose e le aromatiche, perchè si che devi annaffiarle, ma non ti rendono schiavo. Come la lavanda: piantata a fine autunno o all'inizio di primavera in pieno sole,in questo caso si, è una pianta che da moltissime soddisfazioni per alcuni anni, a patto di mantenerne la bella forma recidendone le spighe i primi di luglio, altrimenti la pianta tende a diventare legnosa. Anche adesso che è inverno e non hanno più le loro belle spighe, le mie piante di lavanda sono belle, simili a grossi palloni di ghiaccio o d'argento.

22 dicembre 2006

Auguri a quelli di sempre...

Alcuni di voi li vedo spesso, altri un paio di volte all'anno e c'è qualcuno che invece non vedo da davvero molto tempo, ma so che se c'incontrassimo sarebbe come se ci fossimo salutati solo ieri. Alcuni invece non si connettono e quindi non mi leggeranno, ma sono parimenti nel mio cuore, come la mia eternamente compagna di liceo Laura, la biondissima Michela, il mitico Silvy e Riccardo.Auguri a loro, anche se avezza come sono alle mail, finisce che ci sentiamo poco! E auguri pure a Dodo e alla Ricky che mi faranno diventare "zia"il prossimo anno!
E auguri agli amici interconnessi che mi leggeranno nel blog, quindi:
a Fabio perchè il suo cuore e la sua intelligenza continuano a stupirmi
ad Alberto perchè è stato il primo a credere in questo blog, ci sarebbero altre ragioni, ma l'importante è dirne una, dai!
A ELENA! A ELIANA!!! Che due amiche così sembrano uscite da un film dove "tutto è bene ciò che finisce bene", che due amiche così che ti comprendono SEMPRE e vedono sempre il lato positivo delle TUE SITUAZIONI sono un tonico per l'anima!
a Pablo perchè pure lui sembra uscito da un film, un bel film, dove il protagonista è uno bello, forte e di buon cuore che alla fine trionfa,
alla mia Rubla, che donna coraggiosa sono stata a sposarmi con accanto una testimone bella come lei e al suo fratellone che ho conosciuto proprio quando stavo leggendo "Siddharta", cioè secoli or sono...e incontrandolo ho pensato proprio che fosse lui
a Giordano per la fiducia che mi riserva sugli studi circa il crollo della mente bicamerale
a Alberto che è un esempio strano di come le persone possono migliorare con gli anni...
a Cristina che appare e scompare come i magi di Yeats
a Carlo che scrive di cose difficili ed importanti, perchè è un uomo generoso che da voce a chi non può parlare
a Vasco che s'impegna a liberare le parole...
a Monica che tutti vanno pazzi per lei
a Franco che ogni tanto porta i suoi pensieri da queste parti
alla Fata della Fortezza
a Donatella e alla sua vitale tribù: una zampatina affettuosa anche al super-cane!
a Sergio per le sue memorie
a Ettore perchè ci vogliamo bene
a Susanna che mi manca tanto!
a Simona che mi manca tanto!
a Laura che mi manca tanto!

21 dicembre 2006

Auguri! Ai nuovi amici...


Voglio fare in questo modo gli auguri a tutte le persone che mi vogliono bene, per mezzo di quest'immagine che per me è il simbolo dell'anno che ci stiamo lasciando alle spalle e che per me è stato all'insegna delle emozioni forti, intense: ci sono stati momenti dolorosi, come la perdita della mia bellissima gatta Puzzola che alla non più tenerissima età di 16 anni e mezzo e volata nel Paradiso degli Animalini Felici. Quest'anno ha segnato pure la fine di un gruppo a cui credevo, forse non reciteremo più insieme, però spero che l'anno venturo possa curare le ferite che ha subito la nostra amicizia. Ma questo è stato soprattutto l'anno in cui sono convolata a giustissime, quantunque tarde, nozze, celebrate con una festa a cui tutti voi che ci volete bene, avete contribuito a rendere indimenticabile.
Tanti auguri a tutti!
E un saluto speciale alle persone che ho avuto la fortuna di conoscere durante quest'anno, quindi:
alla redattrici di Confidenze che hanno pubblicato la mia storia e quella dei miei animalini e ha riservato ai cani di Bucarest un prezioso trafiletto nelle pagine del suo giornale.
a Sara Turetta dell'Associazione Save The Dogs che mi ha regalato Apua il cane più fantastico che si possa immaginare
alla piccola Sara che ha presenziato al mio matrimonio comodamente alloggiata nel pancione della sua bella mamma Giovanna ed è venuta alla luce il 13 luglio di quest'anno
grazie inoltre a Veronica che nella sua bella testa di capelli ricci è balenata l'idea di venirmi a cercare!
alla bellissima Gloria mediatrice di Bellezza, che mi ha fatto conoscere la Simo, mia compagna di tante chiacchierate
a Laura di Torino a cui mando un abbraccio forte forte
a Eyal che viene da lontano
a Hubertus che troverà un fidanzato haitiano per la mia Rosita