18 giugno 2007

La "Crosa"


Da questo incrocio io passo spesso, abitandovi vicino. Anzi, ci passo con non poca difficoltà, perchè devo dare la precedenza a chi viene da destra, a chi viene da sinistra, a chi si fionda da Piazza Capolicchio senza troppi convenevoli...ogni tanto ci passo a piedi, ma comprensibilmente non sto in mezzo alla strada con il rischio di prendermi una rotata...così trafelata per la mia incolumità e quella altrui, non ho mai avuto modo di leggere l'epigrafe sul piedistallo che regge quella croce, il cui contenuto l'ho scoperto qualche giorno fa ed è una cosa grandissima! Lì, dove c'è quella croce rugginosa, s'incontrarono niente meno che San Francesco "tutto amore", recita l'epigrafe e San Domenico "tutto luce"! Che forse se la cosa si sapesse di più in giro, tanti che come me si affannano a quell'incrocio tormentato, nelle frenesie mattutine per recarsi al lavoro, si rasserenerebbero un pochino e manderebbero una preghiera a quei due Santi. E che Santi!

06 giugno 2007

AAA

Io leggo Gardenia e Giardinaggio, che sono due riviste bellissime. Tra l'uscita dell'una e l'altra, acquisto occasionalmente altre riviste del settore, che non sono minimamente all'altezza delle due che ho citato. Le mie favorite infatti sono indicate ad un pubblico che ama le piante, fine a se stesse, kantianamente, non solo come mezzo per abbellire un appezzamento di terreno o un balcone. C'è però un difetto che a mio giudizio accomuna tutte le riviste dedicate alle piante, del quale Gardenia e Giardinaggio non sono esenti, ossia, questa fissa verso le malattie e i parassiti.
Sono più di tre anni che mi dedico seriamente al giardinaggio e devo dire che non mi è morta mai nessuna pianta per questi motivi. Onestamente posso parlare di piante che sono morte per mancanza d'acqua, o al contrario per annaffiature eccessive, o che hanno patito per posizioni sbagliate, per troppa o poca luce. Parlo per esperienza indiretta, perchè personalmente registro solo la perdita di una salvia purpurea che ho avuto la belinaggine di acquistare a sette euro e di un timo dalle foglie argentine. Morale: le aromatiche vanno acquistate il più normali possibili, più sono taroccate in laboratorio, maggiore è il rischio di beccare una fregatura!
Tornando a parassiti e malattie, capisco che i giornali campano di pubblicità e quindi suggeriscono a più non posso rimedi velenosi per questa o quella patologia. Il problema è che nel pensiero comune se la pianta si ammala, si pensa di dover ricorrere al rimedio chimico, ma perchè? Gli afidi si accampano sulle mie rose e invano io li spazzolo, il giorno dopo sono punto e a capo! Ma ciò non ha impedito che le mie protette stiano fiorendo a dismisura! Coi bruchetti bisogna prestare più attenzione, si rosicchiano le foglie in pochissimo tempo, eppure, nel giardino dei miei, là dove non ci sono più io a vigilare con costanza, ho trovato le tracce del loro passaggio, anche massicce, ma non ho contato nessun ferito, ma anche in questi casi, fiori a profusione.
Lo oidio e la macchia nera, riducono la produzione dei fiori, ma tutto sommato un'energica potatura al momento opportuno, può debellare del tutto queste malattie. Ma poi se una pianta ammalata fa pochi fiori, non ci possiamo accontentare? Nel caso, sosteniamola a guarire: tagliamo un po'di frasche all'interno, per far circolare l'aria. Aria! Aria! Le piante hanno bisogno di aria! Aria, non vento, mi raccomando, che il vento non fa bene a nessuno! Somministriamo pure quantitativi d'acqua più generosi quando una pianta è in difficoltà o quando ha subito un impianto recente. O quando patisce ambedue e circostanze, come nel caso di una rosa che ho trovato divelta e abbandonata al sole e l'ho portata da Caleo e mi è toccato pure vangare e giù acqua. Questo all'inizio di maggio. Giù acqua! Che quando non c'ero io a prendermene cura, telefonavo ai miei colleghi: "mi raccomando la rosa!" E giù acqua pure loro. Ce l'abbiamo fatta a salvarla e lei, la rosa, ci ha ricompensato emettendo due boccioli. Il suo ringraziamento per le nostre attenzioni. Perchè di poche cose davvero hanno bisogno le piante, giusto 3 A: ARIA, ACQUA e AMORE!

p.s. anche le succulente hanno bisogno d'acqua in questa stagione!

Certe notti...pensi!

Certe notti pensi che potresti andare a caccia di lumache.
Ma forse piove troppo.
Certe notti pensi che è bello aver deciso di stirare stamattina.
Perchè stasera proprio non ne avresti voglia di stirare.
Oppure pensi che dovresti lavare le camicie della divisa.
Ma riflettendoci bene, se domani te ne metti una quasi uguale, ma più carina, della Slam, chi noterà la differenza?
E mentre ascolti la pioggia che cade sulle tue rose, pensi "che bello domani non dovrò annaffiare!"
Ma prevedi che sarà ugualmente un'estate tutta di corsa con l'annaffiatoio in mano.
L'estate 2007!
E pensi che in ogni caso non sarà bella come l'estate 2006, perchè comunque, ci si sposa una volta sola.
E pure il settecentenario dantesco in Lunigiana, ricorre una volta sola.
E adesso siamo a 701.
Certe notti pensi...che forse non è più il caso di fare teatro.
Che gli ultimi tre giorni di ferie che hai preso, li hai dedicati al teatro.
E ti sei stancata ed è stato pure catastrofico.
E pensi che sono due giorni che cerchi di chiamare Ettore per dirglielo.
E tra 15 giorni ci sarà il solstizio d'estate e le giornate torneranno ad accorciarsi.
E in tv hanno detto che il sole ha ancora 5 milioni o miliardi di anni, non ti ricordi bene.
E poi morirà il sole. Gli hanno trovato la data di scadenza.
E hai pensato subito, che banalità, alle piramidi.
A quella di Cheope per la precisione.
E quando il sole farà boom, nell'infinità del tempo, lo sapevano bene gli antichi,
si ricomporranno infiniti mondi possibili, chissà quanti uguali a questo.
Che uno dei filosofi deve pure averlo detto
"chi ci salverà dalla maledizione dell'Essere?".
E in questi infiniti mondi possibili che si ripeteranno infinitamente uguali,
quante volte scambierai per malvarosa, mettendola involontariamente
laggiù nella piana, in balia di tutti,
quella che ha fatto esclamare a una paffuta signora inglese:
"digitalis!"

02 giugno 2007

una poesia d'amore che mi piace tanto (se non mi piacesse non la metterei, ovvio...)

A mia moglie di U. Saba

Tu sei come una giovane
una bianca pollastra.
Le si arruffano al vento
le piume, il collo china
per bere, e in terra raspa;
ma, nell'andare, ha il lento
tuo passo di regina,
ed incede sull'erba
pettoruta e superba.
È migliore del maschio.
È come sono tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio,
Così, se l'occhio, se il giudizio mio
non m'inganna, fra queste hai le tue uguali,
e in nessun'altra donna.
Quando la sera assonna
le gallinelle,
mettono voci che ricordan quelle,
dolcissime, onde a volte dei tuoi mali
ti quereli, e non sai
che la tua voce ha la soave e triste
musica dei pollai.

Tu sei come una gravida
giovenca;
libera ancora e senza
gravezza, anzi festosa;
che, se la lisci, il collo
volge, ove tinge un rosa
tenero la tua carne.
se l'incontri e muggire
l'odi, tanto è quel suono
lamentoso, che l'erba
strappi, per farle un dono.
È così che il mio dono
t'offro quando sei triste.

Tu sei come una lunga
cagna, che sempre tanta
dolcezza ha negli occhi,
e ferocia nel cuore.
Ai tuoi piedi una santa
sembra, che d'un fervore
indomabile arda,
e così ti riguarda
come il suo Dio e Signore.
Quando in casa o per via
segue, a chi solo tenti
avvicinarsi, i denti
candidissimi scopre.
Ed il suo amore soffre
di gelosia.

Tu sei come la pavida
coniglia. Entro l'angusta
gabbia ritta al vederti
s'alza,
e verso te gli orecchi
alti protende e fermi;
che la crusca e i radicchi
tu le porti, di cui
priva in sé si rannicchia,
cerca gli angoli bui.
Chi potrebbe quel cibo
ritoglierle? chi il pelo
che si strappa di dosso,
per aggiungerlo al nido
dove poi partorire?
Chi mai farti soffrire?

Tu sei come la rondine
che torna in primavera.
Ma in autunno riparte;
e tu non hai quest'arte.

Tu questo hai della rondine:
le movenze leggere:
questo che a me, che mi sentiva ed era
vecchio, annunciavi un'altra primavera.

Tu sei come la provvida
formica. Di lei, quando
escono alla campagna,
parla al bimbo la nonna
che l'accompagna.

E così nella pecchia
ti ritrovo, ed in tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio;
e in nessun'altra donna.


n.d. S. ci è dato di sapere che storicamente la moglie di Saba, almeno in un primo tempo, non gradì!