22 luglio 2007

18 luglio 2007

Nominalismo domestico (post in progress) ovvero come fare di "più", con "meno".

Questo post nasce come rivoluzione copernicana, o meglio post-trentina, della sottoscritta, che in un soggiorno in un bed & breakfast a Trento ha scoperto come si possono lavare i piatti e pure i lavelli, usando pochissimo detersivo. Decisiva è stata inoltre l'odierna seduta del question time del nostro Parlamento in cui il ministro Bersani diceva che siamo diventati tutti più ricchi. Ma dove, Ministro? Lei, forse! D'altro canto bisogna assumere un principio di fondo: i nostri soldi ce li guadagnamo duramente, sopportando ambienti di lavoro deliranti, levatacce mattutine, rally para-agonistici in mezzo a tutte 'ste rotonde che funzionano quando non c'è traffico, dunque perchè spenderli con superficialità?

Per PULIRE I VETRI: spugnetta, secchio d'acqua, una goccia di detersivo per piatti e un po'di alcool.Poi asciugare. Collaudato e funziona. Ottimo suggerimento di Fiorella, adesso aspetto chi mi suggerisca come farsi VENIRE LA VOGLIA di farlo più spesso.

Le SPUGNETTTE per pulire cucina, bagno ect. si possono mettere ad asciugare al sole. Ora è noto che sono piene di batteri e che forse in candeggina i medesimi crepano, ma voglio ben credere sotto l'azione del solleone non facciano la stessa fine. E poi Alberto, che è un medico, a proposito dei detersivi che amazzano tutti i batteri, che si li ammazzeranno anche, però noi di certi batteri abbiamo pure bisogno!


Che le CREME aperte da un po'non siano il massimo lo sappiamo e allora il senso di colpa per non avere impiegato al momento opportuno il favoloso IDRATANTE o il PROTETTIVO SOLARE, può sfumare un po'se li adoperiamo per PULIRE LE SUPERFICI IN LEGNO.

Non so voi...ma pulire i pavimenti tutti i giorni non rientra nell'ambito delle mie capacità fisico-temporali, cucina a parte che a più riprese, quotidianamente sembra un campo di battaglia e allora se le passate di mocio devono essere più di una, tanto vale che almeno la prima, quella che "leva il grosso" per intenderci, sia tutta d'acqua, no? a me piace Rio Casamia, che ha il beccuccio piccino e così esce poco detersivo e Rio infatti mi dura molto, però ha l'ammoniaca che io ho idea sia un po' cancerogena...e in ogni caso inala oggi, inala domani...che va beh che le donne campano più degli uomini, ma la statistica va bene giusto per le nostre nonne che non si tenevano in casa un arsenale chimico, ma quando sarà il nostro turno come ce la caveremo dopo aver assunto il napisan fin dall'infanzia?


Per la manutenzione della LAVATRICE, su suggerimento di un tecnico, riferisco che l'unica cosa che serve è una manciata di SALE GROSSO. Personalmente trovo utile prepararsi una scorta di sale grosso, tipo 10 kg, a novembre così che qualora dovesse NEVICARE può far comodo.Si tratta di un investimento modesto: ora io capisco che l'idea può far ridere, ma ve la ricordate voi l'ultima volta che è nevicato? Neve o no, ne mettete un po'pure in lavatrice, è ovvio che per gli usi in oggetto, basta del sale molto, molto economico, non serve quello iodato. Tanto la lavatrice non lo saprà e neppure la neve.

I PREPARATI IN POLVERE hanno l'apposita linguetta che sollevi ed esce il detersivo o che ne so, lo zucchero, l'omino bianco... e di solito ne esce troppo. La mia nonna Elia faceva un taglietto con il coltello sulla scatola, in modo che ne uscisse la giusta quantità, non quella predisposta dalla casa produttrice. A proposito, ma dove sono finiti i detersivi in polvere? che anche stasera al supermercato mi sono dimenticata di acquistare, perchè NON LI HO VISTI! ci sono, pochi, ma ci sono! sono quelli che circolavano in tutte le case trent'anni fa, ma NEI SUPERMERCATI LI NASCONDONO, perchè costano poco! e in aggiunta ti rimane la scatola da smaltire, che è sempre meglio del flacone plasticone. RIDATECI I DETERSIVI IN POLVERE!

In ogni caso i DETERSIVI INQUINANO, perchè non ricorrere allora al BICARBONATO che Elena raccomanda di usare su un panno umido, anche il panno può essere riciclato tovaglie vecchie fatte a pezzetti o strofinacci logori, per PULIRE SIA IL FRIGO, SIA IL FORNO : sgrassa benissimo pur non essendo tossico e non lasciando odori residui. Ambedue attività che non è che facciano proprio impazzire, aggiungo, io, ma ci toccano! D'altro canto Elena sottolinea che una bella strofinatina che rassoda anche i muscoli delle braccia . Sempre lei assicura che per togliere poi gli ODORI DAL FRIGO, basta mettere in un piattino piccolo la polvere di caffè usata, avendo cura di cambiarla giornalmente, intanto il caffè lo fai tutti i giorni e più volte al giorno.

Le virtù del BICARBONATO sono numerose, si sa. Se vi si ingorga un LAVANDINO, riempite lo scarico di sale grosso, e bicarbonato e poi buttate giù una pentola d'acqua bollente: funziona! lo stesso procedimento una volta lo facevo come manutenzione ordinaria, prima di incontrare un uomo che sapesse il fatto suo in materia di lavandini.


Se a qualche pia donna tra mie amiche venisse in mente di fare il LIMONCINO, mi raccomando, dopo non sbarazzatevi delle bucce dei limoni, riponetele in congelatore e così aromatizzate, saranno buone per fare un dolce in cui la ricetta prescriva la SCORZA DI LIMONE. Suggerimento della Teresa.

Quando ero piccola L'ACQUA NON SI COMPERAVA, al massimo si andava in gita domenicale al Pizutelo, vicino a Carrara, o meglio a Torano. Oggi penso che quell'acqua non sia più potabile a causa delle infiltrazioni delle cave. Comunque ce lo dicono da più parti che l'ACQUA DEL RUBINETTO si può bere senza problemi, anzi, Alberto dice che l'acqua essendo come l'aria un elemento fondamentale della nostra costituzione fisica deve rispecchiare il più possibile le componenti dell'ambiente in cui viviamo.Quindi è meglio bere l'acqua fresca che "abita" vicino a noi, piuttosto di quella che viaggia nelle bottiglie di plastica da un capo all'altro del Paese e magari resta pure ferma in una piazzola di sosta durante uno sciopero dei camionisti. Un altro vantaggio che l'acqua del rubinetto fornisce alla nostra salute e al nostro borsellino me l'ha suggerito la Rubla: vuoi mettere la fatica di trascinarsi dietro le confezioni da sei bottiglie da un litro e mezzo?

I PEZZETTI DI SAPONETTA, un po'schifosi anche a vedersi, se siete individui di provata virtù hobbystica, potete cimentarvi a riciclarli con le formine per i biscotti creando saponette originalissime, in rete ci sono siti che spiegano come fare. Se siete più prosaici, potete metterli a bagno in acqua in modo da spappolarli per bene e utilizzarli, dice la Paola, per una radicale pulizia dei pavimenti, passandoli sui medesimi con una spugnetta leggermente abrasiva. Se invece non siete in vena di simili fatiche, resistete alle tentazione di buttarli via, che a me mi piglia ogni volta che me li trovo intorno e invece li mettete in un catino con qualche indumento che deve essere lasciato in ammollo.

Ma a proposito di PANNI DA LAVARE A MANO, che senso ha il detersivo liquido? se si strofina un po'con un bel un PEZZO DI SAPONE la roba non si lava lo stesso? tanto bisogna sempre strofinare, non è che il liquido lo metti nella bagnola (vox ligure-apuana) e ti dissolve lo sporco magicamente. Inoltre il sapone in pezzi, a parte che costa poco e dura di più, rispetto a quello liquido, dato che siamo noi che decidiamo quanto usarne, invece con il liquido è facile che caschi oltre misura, ma mica per questo lava di più...I FABBRICANTI DI DETERSIVI LO SANNO CHE NOI ABBIAMO FRETTA...poi il sapone in pezzi è coperto solamente da una leggera velina trasparente: TANTA PLASTICA IN MENO rispetto ai flaconi!

Stesso discorso per il BAGNOSCHIUMA o DOCCIASCHIUMA...a parte che quando c'è da pulire la vasca o la doccia i flaconi sono sempre troppi e cascano qua e là ma poi con il costo di uno di quei flaconi lì, hai voglia di comperarci saponette! che almeno quando eravamo piccoli c'era la pubblicità del Vidal con il cavallo bianco che ti sembrava di sentire il profumo di pino silvestre, ora il bagnoschiuma-docciaschiuma te lo pubblicizzano a suon di culi scultorei e abbronzati, che oltretutto ti viene pure il nervoso...

Trattamento ANTISMAGLIATURE supereconomico: massaggiarsi con l'olio d'oliva. Collaudato dalla sottoscritta quando perse 17 kg e si che avevo 18 anni, però 17 kg sono davvero tanti!

Come mi suggerì a suo tempo la Bà, per farsi uno SCRUB, che quello della Collistar il "talasso scub" che poi è al SALE sarà anche buono, ma costa 25 bombe, allora si piglia un vasetto, magari proprio quello della Coliistar vuoto e ci mette il SALE FINE, mescolato magari ad un po'di cremina per il corpo o all'olio per bambini. Tanto l'effetto levigante, come nello scub della Collistar, è dato dal sale. E dalla voglia di starselo a fare.

Le ORCHIDEE sono fiori piuttosto impegnativi, in commercio esistono fertilizzanti appositi, tuttavia ho beneficiato di una preziosa fioritura, ricorrendo ad un fertilizzante generico per piante fiorite, oltretutto una sottomarca! ma tanto basta guardare le diverse etichette tra un flacone e l'altro per accorgersi che che le percentuali nutrizionali sono le medesime. Suggerimento della suocera di una mia collega.

A parte le rose di Barni, che le ha inventate proprio Barni e giustamente se le fa pagare, sono tantissime le piante e i fiori che si possono moltiplicare per conto proprio con un po'di pazienza...la top list dei FIORI più ECONOMICI e GENEROSI se la conquistano senza ombra di dubbio le TAGETE. Si può comperare il fiore direttamente che costa poco, oppure mettere a dimora i semi in primavera. Io le semino dopo la festa delle nocciole. Con una una busta si fanno tantissime piantine, ma se siamo previdenti è sufficiente evitare pure l'acquisto dei semi, prendendoli direttamente da fiori appassiti. Stessa cosa con le ZINNIE , i GIRASOLI, i GAROFANINI, le CALENDULE, i NASTURZI, l'IPOMEA.. e a parte il risparmio devo dire che SEMINARE da molta soddisfazione!Se vi piacciono i gerani, fatti vostri, comunque per talea si può fare quasi tutto...e in ogni caso se c'è qualche pianta che vi interessa, può essere che io ne abbia già un vasetto DA REGALARVI, idem i semi:NO CONIFERE.

Per esperienza...certe volte ci serve una GABBIETTA per IL GATTO o un ACQUARIO per i PESCI ROSSI, prima di precipitare a comperarlo, magari SENTIAMO UN PO' IN GIRO, che lo sappiamo bene di quanti oggetti inutilizzati sono piene le nostre case e quelle altrui in attesa di qualcuno che li adoperi. Va beh che il tempo è denaro, ma pure lo SPAZIO ha i suoi costi! Pur non riuscendo mai ad aderirvi completamente, trovo edificante la massima recitata da mio zio Mario circa le cose messe via "perchè possono sempre servire",lui dice che "è vero, forse una volta nella vita la userai, ma di sicuro te la ritrovi tra le b...e per sempre". Non so se il concetto è chiaro.

AVVISO IMPORTANTE: se avete altri suggerimenti, che li avete di sicuro, speditemeli via mail oppure aggiungente un commento al post.

17 luglio 2007

Cronache Trentine (1983)

La prima volta che sono andata in Trentino, me lo ricordo bene, era l'anno che Piquet arrivò secondo al gran premio di Silvestone, ma io quel Gran Premio non potei guardarlo e mi vennero pure le lacrime agli occhi a causa della proibita visione. L'ho presa alla larga, va beh, definiamo i confini della questione: la scuola media "Ceccardo Roccatagliata Ceccardi" di Ortonovo era solita organizzare tutti gli anni un soggiorno estivo di 15 giorni in un'amena località montana e poichè in Val d'Aosta quell'anno non c'era posto, si ripiegò in Trentino. La scuola affittò una casa alpina in località Camposilvano, un minuscolo paesino in provincia di Trento, così piccolo che non lo danno nemmeno sulle mappe di Google. Invano negli anni a venire chiesi di Camposilvano ai trentini che ebbi in sorte d'incontrare, nessuno lo conosceva, chissà forse Camposilvano è sparito, si è dissolto...io di Camposilvano mi ricordo solo il negozio del tabaccaio, perchè ci andavo a comperare i francobolli. La casa alpina invece me la ricordo abbastanza...grande, con un mucchio di scale coi corrimano in legno, tipo le case del film Via col vento. Dovevamo farci tutto da soli, dalla cucina alle pulizie, secondo una turnazione che prevedeva però un solo giorno di lavoro su quindici...un po'per uno insomma, anche se con terrore pensavamo al momento in cui ci sarebbe toccato pulire i bagni, in comune pure quelli...
La scuola organizzava escursioni quasi ogni giorno, per lo più a piedi. Certe volte affittava un autobus che ci camallava fino ad un certo punto e poi...a piedi. Sentieri di montagna, pietre, sudore e sete, tantissima sete. Che io ho creduto per i 24 anni successivi che il Trentino fosse una sorta di deserto del Sahara, perchè nei nostri itinerari, mai è poi mai che c'imbattessimo in una fontanella, in un ruscello...in una schifosa pozza d'acqua insomma! Si che partivamo con la nostra borraccia, ma poi, pur centellinandola, la finivamo troppo presto, rispetto al tragitto.Devo averceli selezionati proprio per noi quei percorsi. Camminate, tutti i giorni camminate sui monti. Io lo so che c'è gente a cui queste cose piacciono pure, beh, ognuno è libero di fare ciò che vuole: articolo 21 della Costituzione "se a uno piace, può pure darsi delle martellate sugli alluci". Ma faceva così caldo lungo quei sentieri pietrosi, arsi ed irti! Io stavo sempre con il gruppo dei camminatori più accaniti, solo per mere questioni d'orgoglio, non certo per una personale predisposizione alle attività sportive in generale. Che io proprio la gente che si arrampica in cima ai monti non la capisco. Non un panorama mi è rimasto nel cuore, solo pietre. E caldo, e sudore. E quanto all'elevazione spirituale connessa a tali attività, mi sfugge, perchè ricordo solo il mugugno collettivo di noi ragazzi, inerpicati come capre, chissà poi perchè...ma avevamo 12, 13 anni e le pile si ricaricano presto a quell'età e il giorno dopo eravamo pronti ad affrontare un altro sentiero, un'altra salita, un altro itinerario da inveire. Ed era bello stare tutti insieme, in quella prima estate lontano da casa. Insomma è stato prezioso che la scuola media "Ceccardo Roccatagliata Ceccardi" di Ortonovo ci abbia offerto quell'opportunità di vita comunitaria e alpina. Che ci tenevano davvero a freno, perchè 100 ragazzi li governi con la disciplina e così perchè taluni fecero un po'di casino, la punizione collettiva fu la mancata visione del Gran Premio di Silverstone e per la sottoscritta, feroce piquettiana, fu un dolore sommato all'ingiustizia che colpa ne avevo io? Beh, comunque Piquet quell'anno vinse il suo secondo titolo mondiale.

10 luglio 2007

Puzzola


C'è un "prima" e un "dopo" Puzzola nella mia vita. Ci siamo amate tantissimo e pensare che adesso, io che mi vanto di poter scrivere su tutto, per lei non ho parole. Eppure ho un'infinità di ricordi buffi, teneri...le notti d'estate in cui rientravo tardi e se lei non era ancora in casa l'aspettavo sullo scalino e quel tempo pieno d'ansia sembrava non passare mai. Tanto che una notte, all'ennesima sigaretta, si mosse Pancia Bianca, altrimenti detto Il Grigio. Si mosse piano. Si fermò ad annusare un angolo con voluttà e si avvio intorno al perimetro della casa, tornando poco dopo con lei che mi salutò con uno dei suoi "miè!". Me la rivedo in quelle domeniche mattina, che seduta sul mio letto, vigilava sul mio sonno tardo da "post discoteca". In silenzio, senza svegliarmi.Oppure seduta sulle mie fotocopie. Sdraiata sulle varie stesure della tesi: che fatica, povera Puccia laurearsi! Perplessa innanzi ad un topolino. Consapevole della sua bellezza, della sua specialità rispetto alle altre gatte. La rivedo giocare con Gastone nel prato dietro casa. Nell'alleanza stretta con sua nipote Piera, in opposizione alle Bianchine. La rivedo.Spiccare il musetto curioso dalla ringhiera delle scale. In posa innanzi all' obiettivo a pancia in sù. Sdraiata al sole con il Bel Mosè, il mio volpino, che sembravano una coppia di vecchietti. O a prendersi la pappa dalla ciotola con il zampino, che lei mica era una gatta di quelle che mangiano con le ganasce! mangiava con il zampino lei! Di questa foto mi piace la sua bellezza imponente e si che aveva già 8 anni quando è stata scattata e mi piace pure il mio volto, sereno e felice, con lei, la mia adorata gatta, in braccio.

08 luglio 2007

Qua è tutto un "magna magna"

Note di ordinaria gestione domestica: si parte di mattina, con Apua che è tanto dolce e ha voglia di coccole e cerca di infilarsi nel letto coniugale, lasciato temporaneamente libero dal suo papà, salvo poi,all'approssimarsi del legittimo proprietario, attendere fino all'ultimo istante per balzare a terra, il che non ci evita, a me e a lei, una serie di rimbrotti (legittimi...). Ancora mezze addormentate scendiamo in cucina e lei ne approfitta per perlustrare la sua ciotola, non si sa mai che nottetempo ci fosse cresciuta un po'di pappa. Scelta del giunzaglietto: meglio quello marrone, decisamente sobrio o quello a catennella, vagamente rockabilly? Recupero di borsa di plastica, genere coop o conad da riempire con : una scatoletta di cibo per gatti, due manciate di crocchette per i medesimi, una bottiglia d'acqua da 1 l e 1/2, del rubinetto s'intende, 2 o 3 fogli di scottex per questioni private di Apua...
Prima tappa dall'asina Rosita a cui molliamo un pezzo di pane secco, così non è gelosa a vedere che Apua fa il giretto e lei no. Presa visione del secchio dell'acqua che Rosita si diverte puntualmente a calciare: dopo tocca ricordarsene!
Seconda tappa: i gatti benestanti del campo sportivo,madre e figlioletto, i quali come si conviene al rango, le mie crocchette le degnano appena di considerazione, in ogni caso, la mia premura nei loro confronti è solo quella di fornirgli una leggera colazione e un tutoraggio quotidiano.
E arriviamo dopo un po', circa 4 o 5 pipì di Apua s'intende,dai gatti poveri il cui numero è sempre aleatorio perchè certe volte mi sono trovata con una scatoletta a fronteggiarne 7 o 8 affamati, ultimamente ne vedo solo 4: 2 maschi tigrati e due femmine nere magrissime. Nel complesso però mi sembrano meno affamati. Ad Apua riservano molte smancerie, che lei ne farebbe a me, secondo me si vergogna un po'in questo ruolo di cagna forzatamente gattara! A me scoccia un po'farmi vedere dalla gente, che una volta sono passate due bionde a fare jogging panterato e una ha esclamato "la mia fine sarà quella lì", indicando la sottoscritta attorniata dai mici. Che io avrei dovuto dirle "guarda cretina che io ho bel marito e un mucchio di amici!", invece con un'insolita flemma le ho risposto che per la sua età era ancora in uno stato discreto di conservazione, ragion per cui, un ometto poteva ancora cattarselo...
In linea di massima comunque, durante questi miei itinerari mattutini, incontro dei pensionati con il cane, i quali vogliono impicciarsi nei miei traffici felini e allora due commenti sul tempo, su quanto sono "buone le bestie", sulle condizioni indecenti della viabilità urbana, mi tocca pur farli. Certe volte incontro la Saila, che è una cagnolina nera, praticamente gemella di Apua: le due non si sopportano, io però devo evitare che Saila si pappi il cibo per gatti e così cerco di portarmela dietro tra le proteste rumorose di Apua e così ci ritroviamo in corteo di tre a proseguire sulla strada del rientro. Il difficile poi è convincere Saila a non oltrepassare la cinta delle nostre mura domestiche. Nel frattempo il rumore di apertura del cancello, solleva un raglio di Rosita: ha sete la ragazza! ma perchè calcerà il secchio, io proprio non lo so. E allora porto l'acqua a Rosita con l'annaffiatoio. Che ci vuole un po', ci sono pure le scalette da fare.
Poi ci sono le anatre, che ultimamente mi danno molti pensieri: sono in quattro, l'anatra nera, suo marito, un enorme anatro bianco, che dovrebbe essere muto invece starnazza di continuo e due anatrelli bianchi e neri. Hanno tre vaschette per l'acqua a loro disposizione, da rinfrescare ogni giorno, più volte al giorno. Ho riciclato una vasca da bagno da neonato, che d'inverno uso per tenere i pesci rossi in veranda, ma a riempirla ce ne vuole. Avanti e indietro con l'annaffiatoio, che è giallo, così quando lo mollo in giro, lo vedo anche da lontano, donna previdente (e miope) che sono!
Un occhio al pollaio, dove le galline quelle "ignoranti" e quelle "evolute", di solito sono già state governate, però vedo che la gallinella zoppa è senz'acqua. Acqua pure a lei. Nel viaggio di ritorno porto un po'di pane alle anatre, che si avranno già mangiato, ma hanno sempre fame le tenerelle! che qualche giorno fa ho aperto il loro serraglio per farle uscire a cercarsi i vermetti e invece sono tutte rimaste lì, meno l'anatro il quale si è precipitato nel pollaio a razzo e l'ho trovato che si voleva fare la gallina zoppa, che è pure vecchia poverina. L'ho mandato via con il bastone!
Poi ci sono i pesci rossi, a cui do da mangiare quando mi ricordo, perchè sono fermamente convinta che gli faccia bene un stile di vita parco e frugale...loro un po'di meno e quando vedono il cibo ci si avventano come dei pirania.
Ogni tanto fa capolino dietro una siepe la gatta Silvestra, ossia la micia dei vicini di casa. Lo sa che qua si è liberato un posto da gatto, da quando Sexy Taby non c'è più...e giù crocchette anche alla gatta Silvestra, nera con i zampini bianchi. Per fortuna poi vado a lavorare.

03 luglio 2007

Quando una è sexy, è sexy!


Ecco la Sexy Sissi, fotografata dalla Catia. Che hai voglia di girare per tutto il Ministero, ma una gatta così bella l'abbiamo solo noi! Certo che i primi tempi, quando è arrivata da noi ed era mezzo gatto, si dava anche un po'da fare, ci seguiva, faceva la badante di Pasquale...ma ora che è gatto ufficiale chi la smuove più! Che si fa pure delle consistenti ronfate sul tappeto d'ingresso, incurante dell'utenza: ah, Sexy Sissi!