27 agosto 2007

Per te

Per te
che mi hai bruciato, ancora non so come, i miei giacinti. I miei primi giacinti!
Per te
che rubi i miei girasoli per darli in pasto all'asina.
Per te
che ti ostini a riversare il concime della suddetta asina, a più riprese, sul mio prezioso caprifoglio.
Per te
che ti ostini a portarmi a casa rognosissime acidofile, che poi mi tocca vederle agonizzare per mesi.
Per te
che te l'avevo detto io che la passiflora in vaso sarebbe morta dopo un inverno passato all'asciutto!
Per te
che mi pianti sempre roba strana nei miei vasi...sbaglio o tra noi dovrebbe esistere un rigoroso regime di separazione legale delle piante? Che io mica li tocco i tuoi vasi!



Per te
che tolleri senza fiatare che abbia trasformato la nostra veranda in una foresta.
Per te
che la domenica ti piacerebbe tanto andare a fare un giro, ma sai che io preferisco lavorare in giardino.
Per te
che mi hai portato da Barni in un giorno di pioggia a novembre per acquistare le rose a radice nuda.
Per te
che se armata di pila passo le notti a cercare lumache in giardino,perchè minacciano le mie protette, non pensi che io sia completamente pazza.
Per te
che hai messo pazientemente in ordine quella caterva di vasetti di plastica che ho accumulato questuandoli ad amici, raccogliendoli presso i bidoni dell'immondizia o al cimitero.
Per te
che quando siamo in vacanza e stiamo bene, capisci che voglio ritornare a casa un giorno prima perchè sono in ansia per tutte le nostre creature (animali e vegetali).
Per te
perchè ti sei fidato di me e la nostra festa di nozze in giardino è risultata m-e-m-o-r-a-b-i-l-e! (anche se qualcuno dei nostri ospiti si è portato via i fiori della Principessa Farah di Barni)
Per te
che per il nostro primo anniversario di matrimonio, invece di farmi una sorpresa, un regalo originale come piacerebbe a te, mi hai acquistato un'orchidea dietro mia pressante richiesta.
Per te
perchè tutto sommato molti dei tuoi esperimenti con le piante, risultano trovate geniali, nonostante le mie forti perplessità.
Per te
e per questi sette anni in cui, me ne rendo conto solo adesso, unitamente al nostro amore, è crescita la nostra comune passione per il giardinaggio.


post scriptum : ma dovevi proprio andare a legare l'asina al pascolo vicino ai miei vasi di garofani?

La mia nonna Elia

La mia nonna si chiamava Elia, con l'accento sulla "E" e non sulla "i", perchè presumo che tanti anni fa, avrebbe 95 anni oggi la mia nonna, dalle mie parti sulle questioni anagrafiche cercavano (invano) di essere rigorosi: se il nome finiva in "a" era per forza un nome femminile.
La mia nonna veniva da una famiglia di macellai e andò in sposa al mio nonno che proveniva da una stirpe che svolgeva il solito mestiere. Non so nulla della sua giovinezza eccetto che quando era ragazzina era capace di condurre da sola un manzo per la strada. Se ne è andata prima che io capissi quanto valore oggi potrebbero avere i suoi ricordi.

Quando ero bambina , all'inizio di ogni estate, l'accompagnavo in un vivaio a poche centinaia di metri da casa nostra a comperare i fiori per la bella stagione e la signora del vivaio, la gentilissima Olga, mi regalava puntualmente una piantina "grassa". Quell'appuntamento annuale per acquisti tutto sommato modesti sotto il profilo economico e pure qualitativo, mi verrebbe da pensare oggi, che a furia di leggere libri e riviste, sono diventata pure un po' spocchiosa, era vissuto da me come una festa. Fu in quel piccolo giardino innanzi alla via Aurelia, già ammorbante di smog all'epoca della mia infanzia, che credo sia nata la mia passione per le piante, immediata e confusa, dato che solo passata la trentina ho saputo prenderne atto e affrontare con qualche criterio.
Credo che sempre in quel giardino, sradicando (o meglio "rincando" come diciamo noi) e ripiantando per gioco una piccola pianta di rose, che nondimeno è sopravvissuta alle mie torture infantili, abbia avuto gli albori la mia inclinazione per questo tipo di arbusti, capaci di stupirmi anche per la loro forza, oltre che ovviamente per la bellezza. Piacevano le rose rosse alla mia nonna, a e piacciono quelle gialle, ma penso che sia per l'una che per l'altra sia stata un po'una questione di influenza della moda del momento.

A distanza di 23 anni da quando la mia nonna se ne è andata, nel suo giardino sull'Aurelia ci sono ancora 4 delle sue rose e tanti bulbi, figli dei figli, dei figli di quelli che lei piantò a suo tempo. Ogni tanto li divido un po'perchè tendono ad infittirsi davvero troppo. Quello oggi è il "mio" giardino. Convivono insieme le piante della mia nonna con quelle che ho messo io. Le rose rosse e le rose gialle. Ed è una gran fatica tenere le rose sull'Aurelia, che d'estate ci picchia troppo sole e ho pure idea che tutto quello smog funzioni da ossigeno per i parassiti...che tutti i vicini hanno capitolato al cemento e alla bassa manutenzione, ma io no!
Anche se ho cambiato casa da che mi sono sposata, sono sempre la tutrice ufficiale di quel piccolo appezzamento di verde e passo spesso di lì, forbici alla mano per cimare una rosa sfiorita, ora guanti per strappare le erbacce, ora piccole accortezze verso una talea messa da poco a dimora, lasciando a coloro che vi abitano l'onere di annaffiare e mille raccomandazioni. Più che altro mi spolmono a dire cosa non devono fare!

Nel giardino coniugale mi sono portata i gladioli della mia nonna Elia, che non falliscono mai. Ed è come avere un pochino della mia nonna vicino a me, ma quante volte mi è mancata, quante volte sarebbe stato bello che fosse stata con noi...non ho fatto neppure in tempo a dirle che avevo cambiato idea e mi ero iscritta al liceo classico, se ne è andata convinta di avere una nipote che sarebbe diventata una futura maestra. Ma dal Paradiso le nonne vedono tutto, vero?
Che se ci penso non possiedo un monile che le appartenesse , né un pezzo di corredo ricamato che un tempo fu suo. Ho le sue piante. E questa passione che rende più bello il mio vivere quotidiano, che so di dovere a lei. E non riesco a figurarmi un'eredità migliore.

16 agosto 2007

A Ippolito Pizzetti



Ieri, nel giorno di ferragosto, è mancato a Roma, all'età di 81 anni, Ippolito Pizzetti, senza alcun dubbio la massima autorità italiana in materia di giardinaggio. Uomo di formazione umanistica, sosteneva che il giardino deve essere come un teatro, sempre in movimento.
A lui dedico quest'immagine del mio girasole gigante, augurandogli che il paradiso dei giardinieri profumi di caprifoglio.

12 agosto 2007

...è arrivato Gianfutry!

La foto non l'ho ancora, magari domani Paolo gliene fa una accanto al girasole gigante in giardino, che svetta abbondantemente oltre i tre metri. Lui è qua con me e cerca di zampettare sulla tastiera...Gianfutry! L'ho visto a fine giugno, piccolissimo,bianco e nero, unico cucciolo tra i gatti poveri della colonia felina dove bazzichiamo quotidianamente Apua ed io. Qualche giorno dopo ho provato a prenderlo ed è stato il caos, si è messo a gridare come un aquila e con una forza esagerata per un micino così piccolo mi ha morso e graffiato facendomi uscire il sangue da ambo le mani! Tutto mentre sua mamma si precipitava di gran carriera verso Apua, che io temevo pure che la pistasse, ma Apua, previdentemente, aveva già riparato in una postazione più sicura. C'ero rimasta male per quell'episodio, tuttavia tornando dai gatti poveri giorno dopo giorno ho conquistato a suon di bocconcini coop la confidenza del piccino. Tutto sommato ho pensato che potesse cavarsela anche stando lì, nella colonia. E poi io un gatto non lo volevo. Forse l'ho anche scritto sul blog. Perchè io ne ho avuti tanti di gatti e ne ho pianti troppi e poi dopo che Sexy Taby è sparita proprio io non me la sentivo di avere un micio nuovo, che spesso la notte sogno che lei ritorni qua. Però che angoscia per quel piccino, che lo vedevo sempre più spesso solo, che la sua mamma mica ci stava vicino più di tanto, presa dai suoi amori e lui aveva sempre una gran fame quando arrivavamo Apua ed io e ci accoglieva miagolando insistentemente. E poi è piovuto. Dopo mesi è piovuto finalmente. Per la verità al tg nazionale c'hanno pure dato per alluvionati. E quella notte non riuscivo a dormire pensando a lui, sapendolo solo, sotto tutta quella pioggia. E il giorno dopo siamo andati tutti e tre e ci siamo un po'consultati lì per lì, su ciò che era opportuno fare...lo prendiamo, non lo prendiamo...mentre lui gironzolava avanti e indietro dirigendosi pericolosamente verso la strada. E allora l'abbiamo preso. E adesso è qua con me.