30 gennaio 2008

Tutto il mondo è Battilana!

In un post precedente ho scritto che a Battilana, per avere diritto di cittadinanza, o meglio per avere un minimo di autorevolezza e libertà di pensiero, una donna deve avere accanto un uomo. Fino a che non diventi "la donna di qualcuno" sei considerata una ragazzetta, o meglio, una "fanta". Anche se onestamente sei più vicina da quel dì alla menopausa che alla pubertà.
Scrivo al mio referente nazionale del sindacato: gli rompo le scatole da mesi con un problema.
Gli invio ripetutamente mail accorate, alternando citazioni di Yeats(che un po' di lustro lo da sempre: n.d. r. io conosco solo la poetica di Yeats e Gozzano, ma tanto lui mica lo sa!) a colorite espressioni sindacalesi "''sti s..zi ci vogliono fo...re", che opportunamente sintetizzano l'intera faccenda, se non che lui mi risponde:" Vedrò di parlarne con Carlo."
Chiamo il mio referente sindacale di provincia e bla bla "sai pensavo se fosse in caso che io vada a un'assemblea  per vedere come si affronta  la questione a livello nazionale?". Risposta "Va beh, domani lo chiedo a Carlo."
Tutto il mondo è Battilana!

Petizione per una nuova convenzione europea sugli animali da compagnia

Aggiungi la tua firma

dal sito di Save the dogs Italia (l'associazione che mi ha dato Apua)
ll parlamentare europeo Alian Hutchinson si è fatto promotore di una nuova convenzione per gli animali di compagnia con e senza padrone. I principi ispiratori della convenzione sono condivisi al 100% da STD e ricalcano in buona parte ciò che anche noi chiediamo alla UE: l’implementazione obbligatoria di programmi di sterilizzazione e rilascio, la chippatura di tutti gli animali per essere rintracciabili, la punibilità dell’abbandono e la creazione di rifugi/centri di sterilizzazione con standard equivalenti in tutta Europa. Vi preghiamo di firmare la petizione, per la quale servono 1 milione di firme. Grazie a tutti.

29 gennaio 2008

Ad puellam (integrazione lavorativa)

1)Se avete in ballo una rognosa questione lavorativa che vi porterà ad un furioso scontro con il vostro direttore amministrativo, pensate bene che con le odierne leggi in materia di pensione, potreste trovarvelo tra le scatole fino a che non compie 70 anni. E tra un governo e l'altro, con una nuova riforma pensionistica sempre in agguato, potreste anche non levarvelo mai più di torno.

2)Se per una fortunata, quanto rarissima circostanza, vi trovate con un utente maschio di categoria superiore, scandalosamente reggiano e voi siete lì pronte a partire con la fatidica frase :"Ah! apparteniamo al medesimo ceppo etnico!", sappiate che verrete immediatamente interrotte da un'utente femmina, dall'aria smaccatamente sfigata, in preda a forti smanie culturali, che vi importunerà con molte domande e mentre voi cercherete di levarvela di torno, vi volterete e vi accorgerete che è sparito. Per sempre.

3)Se vi fanno un corso di formazione e vostri colleghi dormono o guardano costantemente l'orologio, voi invece guardate sempre l'insegnante, quindi fate "si!si!" con la testa come facevate durante lezioni di Logica all'università (come siete finite a seguire le lezioni di Logica?una lunga storia!) e sforzatevi a dire sensatamente le uniche due o tre cose che conoscete sull'argomento: il giorno in cui si scaglieranno su di voi le ire del direttore amministrativo e della compagine sindacale avversa, in cui diventerete il capro espiatorio regionale, qualcuno potrà forse dire a vostra difesa che siete pur sempre una ragazza motivata ad apprendere.

28 gennaio 2008

Sui battilanesi

Non conosco esattamente la ragione per la quale i Menconi di Battilana sono storicamente definiti "i matti". Mia mamma sostiene che alcuni nostri antenati avevano il vezzo di mettersi delle lenzuola addosso e vagare la notte alla ricerca di malcapitati da spaventare. Ho qualche perplessità al riguardo. Nel caso più che della "razza dei matti" scomoderei quella dei buontemponi. Mio nonno Nandino ad esempio faceva cose tutto sommato innocenti per farsi gioco del prossimo, come quella volta in cui rovesciò un secchio d'acqua addosso ad un folto di comari, il cui cicaleccio disturbava il suo pisolino pomeridiano. Del resto un battilanese doc ha il sacrosanto diritto di andare "'n po'po' a stravolgers' sul'otomana" dopo pranzo.
Penso che i battilanesi siano le persone più regolari di questo mondo. L'educazione delle giovani fanciulle ad esempio fin dalla più tenera età ha come leit movit la fatidica domanda, da parte delle anziane del clan "ne te!ma t'aiut'a far i lavori a to'ma'?"Non andavo ancora alle elementari quando la domanda mi fu posta in tono perentorio e i miei 30 anni successivi, sono stati in massima parte impegnati a liberarmi da quell'atroce senso di colpa che mi fu inoculato fin dalla più tenera età.
In terza media sarebbe auspicabile che la giovane battilanese avesse già "l'namorat" : una volta conseguito lo status di femmina accompagnata e relativa araldica di suoceri e cognati da menzionare ad uso e consumo dei parenti, giacché come dice una mia zia "una donna un gonzo che la mantiene lo trova sempre", la giovane battilanese avanzava verso l'unico legittimo traguardo della sua esistenza, ovvero il matrimonio, testimoniato da un rituale di foto degli sposi, che per tradizione vanno scattate a La Rotonda di Marina di Carrara. Le foto degli sposi battilanesi a La Rotonda sono state nella seconda metà del "secolo breve", quello che un tempo era il lenzuolo macchiato di sangue: non si poteva dire che fosse effettivamente consumato un matrimonio senza le foto là.
L'ultimo matrimonio con foto a La Rotonda che mi ricordo, è quello di una mia cugina nel 1989.
Per onor del vero devo riconoscere che il modello educativo perdura tutt'oggi: puoi laurearti, puoi lavorare, sbrigarti da sola un bel po'cose, ma senza uno straccio di bipede maschile accanto, mi viene in mente un fidanzato afasico-grugnente di una mia cugina, brutto come il peccato e mezzo delinquente, non si può acquisire uno status di piena cittadinanza in quel di Battilana.

Da "itinerari turistici in Lunigiana marittima"

località Battilana.
Zona di campagna umida all'estremo ovest di Avenza, drenata dal sistema della "Fossa Mastra" con continue modifiche dal Medioevo ad oggi (il che avalla la mia tesi sostenuta in un post precedente, ovvero che Battilana è nata quando gli abitanti di Luni se la sono mollata alla grande, salvo un drappello che saltò il Parmignola per andare a fondare appunto Battilana. Ma ho un dubbio? Battilana è nata perchè una parte dei cittadini di Luni non ha voluto trovar scampo a Sarzana, oppure piuttosto perchè i lunensi fuggitivi hanno deliberatamente lasciato lì i battilanesi?).

PENSIERO STUPENDO

PRODI SE N'E' ANDATO BERLUSCONI NON E' ANCORA TORNATO GODIAMOCI QUESTO MAGICO MOMENTO

da il manifesto del 26 gennaio 2008

25 gennaio 2008

Al femminile

Bisogna dirlo, ad eccezione d'Irene Grandi in Bruci La città, non ci sono più le interpreti appassionate di un tempo e in ogni caso, l'eros al femminile ha poche, davvero poche voci. Quantunque eccellenti.

Quasi una femmina giardinicola la Mannoia che nel 1985 cantava un po'amaramente:
"Assomiglia un pò a te, ma il mio uomo è nessuno/è al tuo posto ma poi, prende il posto chi c'è/perchè tu mi lasci sola? Chissà perchè fai così/Perchè fai morir l'aiuola?" lasciando comunque intendere che la preoccupazione non era relativa alla sorte delle sue malvarose.


Ingiustamente sottovalutata, forse a causa delle sue numerose frequentazioni al festival di Sanremo è senza dubbio Marcella Bella che nel 1983 cantava Aria, ovvero:
"nell'aria voglia di te/e' domenica e tu chissà che cosa fai/ti rivedo sempre lì/
che mi dici che mi vuoi la mia voglia e' grande e' scandalosa ormai/c'e' una gatta accanto a me e non rinuncia lei (...)
voglia tanta voglia dentro me/una febbre che mi assale/io mi sento così male"

avvertendo l'oggetto di tanta passione di non credersi di avere l'esclusiva della situazione e dunque:
"spero solo che non bussi un uomo adesso/mi comporterei come non vorrei/
la mia mente e' chiara/ma a volte e' più forte il sesso
la mia gatta e' ancora lì/ non parla ma dice sì"

e quindi quasi una giustificazione filosofica:
"io non sono un animale sono un essere che ama chi non c'e'/
il valore e' sempre uguale carne e anima impastata senza te".

Posto che l'amato bene è sempre a farsi i fatti propri, ne La Tempesta del 1988 Marcella ci descrive gli esiti della sua gelosia:
"Provo a dire no buttando all'aria quel che ho /gli schiaffi presi e poi ridati /bicchieri frantumanti "

e si chiarisce la causa scatenante:
"Se vedo i segni sulla tua pelle delle avventure con altre donne ".

Meditando così di restituire il favore, cercando:
"Magari un po' di compagnia un uomo in mezzo a tanta gente che mi liberi la mente/ E giuro di non farlo più che non esisti solo tu "

se non che considera con sincerità :"E casco dentro a un altro imbroglio perché nel corpo sei tu che voglio ".

Altro che rassicurate presenza sanremese! E che dire della sua canzone Fa chic, diventata prepotentemente nel 2002 l'inno del glorioso MammaMia di Torre del Lago?
"Una volta fra noi c'era la gelosia/doccie di intimità sbagli di biancheria/
fare sesso e farlo spesso in cucina io e te/

ma una volta passato il vento della passione bisogna prendere atto che:
"e ora siamo così due biscotti nel tè/e stiamo insieme perche fa chic/Fa chic lo so una coppia così
e lei che c'ha un amante boy scout"

anche perchè lui ormai ha altri svaghi , divenuto infatti:
"un eschimese che in un mese si è tirato un igloo" ma :"la tua neve lo sai non è roba per me" perchè è chiaro nelle canzoni di Marcella Bella, che lei rimane coerente al suo originario interesse.

Donne d'altri tempi e d'altra tempra, come la Vanoni che tra le altre in Ricetta di donna del 1981 declinava:
"Deve avere l’aria di chi ha già vissuto/l’espressione fiera che non è un rifiuto
seno quanto basta a riempir la mano/fianchi dove affonda qualunque capitano"

e proseguendo nell'antica distinzione:
"dice il talismano che la buona moglie perde con il nome tutte le sue voglie
stira lava e tace anche orizzontale e questa per un uomo sarebbe l’idelae?!"

Già ma qual è l'ideale?
:"bella non è tutto meglio affascinante/e una volta a letto dev’essere importante
tenera e crudele quando è innamorata/
ma non avere miele per la fame di un pirata"

Una comunque con un certo know how relazionale, nel complesso, diverso dalla giovane Valentina, la quale ha "gambe lunghe per ballare" ed è :"cocca, polpa di albicocca /che ti da’ con tutto il cuore " e si che la fanciulla è pure :"tutta occhi come il mare
tutta bambina /e tutta seni da torturare ".

E che dire di Patty Pravo che nel lontano 1977 cantava Pensiero Supendo? Un po'pigrotta per la verità tanto che al dunque ha bisogno di portarsi dietro un'amica:"E tu /E noi /E lei /Fra noi " .

Tutti d'accordo o quasi:""Vorrei /E lei adesso sa che vorrei /Le mani le sue/E poi un' altra volta noi due "

Non che lui stia lì per niente, sia chiaro:"E tu ancora /E noi ancora "

ma la terza non vuol stare in disparte: "E lei un' altra volta fra noi " lui allora si sente estromesso e riparte al contrattacco:"Le mani questa volta sei tu", ma la ragazza non demorde " e :"E lei a poco a poco di più, di più ".

Nel complesso la situazione è globalmente più gratificante rispetto a :"Pazza idea di far l'amore con lui/pensando di stare ancora insieme a te!/Folle, folle, folle idea di averti qui/mentre chiudo gli occhi e sono tua".

Anni dopo, quando tutto questo via vai di gente ci si augura, si è placato, i due si rincontrano, la mitica Patty gli propone con nonchalance in E dimmi che non vuoi morire:"bevi qualcosa, se non ti siedi/vuoi far l'amore con me", come dire, scusa ma ho finito il thé, ti va mica qualcos'altro?

Ma lui, lui com'è? senza dubbio proviene dal sud del mediterraneo e chi potrebbe resistere a un uomo che Gianna Nannini ci descrive come:"Bello bello e impossibile/con gli occhi neri e il tuo sapor mediorientale"
un saraceno insomma :"bello bello e invincibile/con gli occhi neri e la tua bocca da baciare"

che ti sollecita tutti i sensi e di questi tempi di generi confusi, Dio solo sa quanto ce n'è bisogno:"voglio il tuo profumo /dammi tutto il tuo sapore /no ti prego no non ti insaponare/se nella notte hai ancora un brivido animale".

Uno che insomma non si impiastrica di robacce griffate come una coccotte:"sai di vento sai di te /sulla tua pelle addormentata"
per cui è bene rimarcarglielo un bel po'di volte che anche in sua assenza dobbiamo portarci dietro qualcosa di lui :
"voglio il tuo profumo
tutto il tuo profumo
voglio il tuo profumo
dammi il tuo profumo"

Al futuro Presidente del Consiglio

Spett.le Presidente
accetti questo mio umile suggerimento che La aiuterà nella guida del nostro Paese: dato che stamani ho pagato il bollo dell'auto, precisando che l'auto è mia. perchè l'ho pagata io, che già è strano pagare per una cosa che ho già pagato, Le suggerisco di offrire ai cittadini, più che altro alle cittadine, l'opportunità di commutare la tassa in questione con l'acquisto di un capo di abbigliamento o di un accessorio rigorosamente made in Italy.
Cioè se invece di spendere 132 euro per il bollo della Panda, una potesse, entrare in un negozio e prendersi un paio di stivali al medesimo prezzo, le potrebbe venire rilasciato un apposito scontrino, da tenere nel libretto dell'auto.
Così sarebbero felici tre categorie: gli acquirenti, i commercianti e i produttori.
Quanto al canone della rai, come minimo darebbe diritto, ad avere in cambio uno degli abiti smessi, si fa per dire, che indossava la Hunzicher alla consegna dei Telegatti. E sia ottimista, Signor Presidente, ci sta anche che a qualcuna gli garbi ricevere quelli da sera della Clerici o della Ventura: insomma, faccia un po' Lei!

All'ex Presidente del Consiglio

Spett.le Presidente
io La ringrazio perchè le sue due vituperate Finanziarie hanno stabilizzato tanti precari della pubblica amministrazione. Nel mio caso ci sono voluti 7 anni, ma ho colleghi che attendevano dal 1992. Quindi egoisticamente, se il diritto al lavoro è un'istanza egoistica, il suo è stato il miglior governo possibile, almeno per me.

24 gennaio 2008

Battilana

Quando tutti gli abitanti di Luni se la stavano mollando alla grande per non cadere preda della malaria, una parte di loro decise di non lasciare la piana. Si spostarono, è vero, ma giusto qualche centinaio di metri, guadarono il Parmignola, che loro chiamavano La Iara e andarono a fondare Battilana. Non so perchè non se ne andarono come tutti a Sarzana: forse perchè amavano tanto la piana di Luni o forse perchè appartenevano al ceppo più riottoso dei liguri apuani, quello dei bastian contrari.
Battilana nacque, visse e prosperò e prospera tutt'oggi, anche se sono cambiate molte cose rispetto alle memorie della mia infanzia.
Se uno arriva in auto e suona il clacson nelle curve di via Macchione, la principale e credo unica arteria battilanese, viene immediatamente classificato come "foresto", dato che il clacson a Battilana si usa solo per salutare.
Via Macchione è lunga circa due km e il suo ultimo tratto conduce direttamente nei domini del più consistente clan battilanese, quello dei Menconi, da cui io stessa provengo. Anche se sono una battilanese spuria.
Il patriarca dei Menconi fu fino al 1989 il mio bisnonno Ottavio, un ragazzo del '99 . Ci siamo conosciuti molto poco, perchè avevo un timore reverenziale di nonno Ota' , gli chiesi qualcosa della guerra che aveva fatto da ragazzino e lui mi lasciò i pochi versi di una canzone " Il General Cadorna dice ai soldati, non pensate alle mogli, che alle mogli ci pensano i fuoriusciti...". Ho conosciuto solo la terza delle sue tre mogli, si chiamava Zelinda e veniva da Gragnana. Tutto sommato mi dispiace che Zelinda non sia stata mia bisnonna anche di sangue, mi piacerebbe avere un ramo gragnanino.
L'unico figlio maschio di Ottavio, in mezzo ad un nugolo di sorelle, fu mio nonno Giuseppe, universalmente conosciuto come Il Nandino della Battilana. Raccontare mio nonno è difficile: spero che nel paradiso dei comunisti gli abbiano messo a disposizione un trattore e una fisarmonica e ora che ci penso pure un po'di vino di Candia.
In linea di massima il clan dei Menconi è molto solidale, ad eccezione di una, tutte le case sono prive del muro di cinta. Il tratto tra la strada e l'aia, più spesso è promiscuo, del resto a Battilana non ci sono parcheggi.
Un tempo le battilanesi comperavano un settimanale ciascuna, quali Bolero, Sogno e Grand Hotel e se li passavano secondo un principio di rotazione, non sempre esente da qualche intoppo. Quando ancora si adoperavano i materassi di lana, da una casa all'altra si passavano l'ago gigante per cucirli una volta disfatti e lavati. Se non che, di mano in mano, colei che aveva la sventura di rompere "la gocchia della matarassa", diventava inevitabilmente l'oggetto di critiche, almeno per un paio di giorni, da parte del clan. In ogni caso stiamo parlando di persone molto legate tra loro: il caffè dopo pranzo, ad esempio, viene annunciato a gran voce, in modo da prenderlo in compagnia. Così se uno da Battilana deve andare in farmacia ad Avenza, fa il giro dei parenti a chiedere se vogliono qualcosa. Va detto tuttavia che la privacy non esiste a Battilana, nonostante i tentativi delle generazioni più recenti di arginare il trattamento collettivo di dati personali: dalla prima mestruazione all'ultima esalazione di respiro, è tutto condiviso.
Per il gioco del lotto, sport nazionale in Battilana, esiste un collaudato sistema di ricezione che da anni è affidato a una nipote di mia nonna. Certo una volta si giocava solo il sabato, ora da quando ogni governo aggiunge un giorno infrasettimanale di estrazione, penso che la cosa sia piuttosto complicata per la mediatrice ricevente.
Comunisti per natura, i battilanesi hanno agognato a lungo un edificio religioso: ricorda da piccola una messa celebrata in una stalla. In seguito l'officio sacro fu trasferito nelle scuole elementari, fio a quando intorno agli anni 80, arrivò la Chiesa vera e propria. Un prefabbricato di lamiera.
Mio nonno era solito dare i soprannomi alle persone, Il Negus, Il Marziano, sono tra quelli più popolari, d'altro canto i battilesi si divertono a prendere in giro il loro prossimo, o meglio, a coionarlo, come dicono loro. Se per esempio esitate, uscendo da via Macchione ad immettervi sull'Aurelia, verrete apostrofato da una deliziosa ragazza in suv "o belo! se 'nt sen'bon a guidar la machina, comprati na'bicleta". Mi raccomando le doppie, che a Battilana non si usano mai.
I battilanesi non conoscono la parola diplomazia, litigano frequentemente tra loro, anzi "abbaiano" o meglio "baiano". Se la rissa verbale degenera in una collutazione fisica, vi diranno che i contendenti "i sen'pisti", ovvero "i sen'dati" o meglio ancora "i sen'pià".


Piccolo dizionario battilanese

T'va n'po'po' a stravolgert? : vuoi farti un riposino?
a l'fa l'amor : quella ragazza è fidanzata
i s'n'va a 'ndrogar: il tale fa uso di sostanze stupefacenti
t'ha magnat'?: hai già mangiato?
t'n'vo'? :ne vuoi?
'ne te, t'sa che le là a l'ha 'n amic?: ehi, lo sai che la tizia ha un amante?
Sci a l' so/Sci i me l'ha 'it: si, lo so/ si me l'hanno detto
'ne cla dona!quand't ven'n po'a ca' mea? : cara amica quando ti decidi a venirmi a trovare

23 gennaio 2008

sottovoce...

mi sono comperata una borsa di Cavalli, così "importante" che alla prossima riunione del sindacato tutti penseranno che sono Emma Marcegaglia (quella di Confindustria)! E va beh, sarò pur libera di comperarmi una borsa mozzafiato (e prosciuga-bancomat) ogni tanto.
E penso alle cose che mi piacerebbe fare con questo ruolo, in cui io stessa alle volte riverso troppo peso emotivo, quando non sono gli altri, i colleghi, che mi caricano di troppi oneri, quasi che il Ministro fossi io. E pure gli utenti, così che alle volte, garbatamente s'intende, glielo faccio notare. Al massimo io scrivo nel blog, bazzico un paio di forum, ma non compilo Leggi Finanziarie.
Penso pure che ci sia ancora tanto maschilismo nel sindacato, nel mondo del lavoro, nel mondo in generale.
Non dico che perchè ho una laurea la mia voce debba avere più peso di un collega che non è laureato.
Però penso proprio perchè ho una laurea, che ancora non le danno coi punti della miralanza, perchè m'informo sulle leggi, chiedo a chi ne sa più di me, propongo nuovi progetti, cerco di parlare coinvolgendo il mio interlocutore lavorativo verso più punti di vista, ecco proprio per questo, quanto meno dovrei partire al pari di un collega maschio.
E invece mi è sempre richiesto uno sforzo ulteriore, devo sempre aggiungere argomentazioni più convincenti e ripetermi numerose volte, prima che il mio concetto sia preso in considerazione.
Tutto ciò è molto mortificante sotto il profilo umano.
Ma poi perchè se quando una poi s'impegna a far qualcosa gli elogi che raccoglie sono marcatamente maschili, tipo "è una donna con le palle!".
Provate a fare un complimento ad un uomo e a dirgli "sei uno con le tette!" per vedere se gradisce!

Com'è faticoso



...cercare la posizione più comoda per ronfare alla grande!

22 gennaio 2008

Una crisi di governo arriva su finir dell'inverno, puntuale come la stagione di potatura delle rose. Anzi, quest'anno sono in anticipo entrambe. Potare le rose per me è una gioia e ad un tempo un travaglio (non marco): non so chi sia più in ansia tra me e Prodi allo stato attuale.
Qualcosa di analogo accadde lo scorso anno, verso la fine di febbraio con Turigliatto, che di rose a quanto pare ne ha circa 800.
Io sto sempre con Turigliatto, ovvero contro tutte le guerre e dalla parte delle rose.

Ad puellas: integrazione

1)Se in età adulta vi imbattete nello strafigo megagalattico che faceva il presidente dell'assemblea quando voi eravate le tapine del liceo, sospettosamente single, reduce da storie d'amore a suo dire con donne insensibili che l'hanno brutalmente scaricato, ma pronto ad innamorarsi di voi nel giro di un week end, ad amarvi da qui all'eternità, mangiate la foglia: senza dubbio è seguito dai servizi sociali.

2)Se il tipo con cui state vi fa furibonde scenate di gelosia, se dovete giustificarvi per ogni bipede maschile con cui avete la spudoratezza di scambiare una parola,fosse anche vostro nonno, se poi lui vi tradirà e lo farà sicuramente dicendo che "è colpa vostra", inutile sforzarvi di dare prova della vostra virtù e fedeltà: segnalatelo voi ai servizi sociali.

Ad puellas: ovvero appunti generazionali per giovani donne

1)Se andate all'università con lo zainetto della V liceo, si vedrà al primo colpo d'occhio che siete matricole. Meglio una borsa

2)Se chiedete a uno/una che ha preso 30 ad un esame, quanto tempo gli è occorso per prepararlo e lui/lei vi risponde "una settimana", sappiate che mente vergognosamente e quello di sicuro è l'unico esame che ha sostenuto negli ultimi 2 o 3 anni.

3)Se vostra madre mentre vi accingete a guidare per la primissima volta se ne esce motivando con doti sciamaniche "sento che sta per succedere qualcosa di brutto", fatte un vistoso segno di scongiuro e proseguite nel vostro intento.

4) Se un tipo di preservativi non vi tornano bene perchè vi sembrano untuosi, non è un problema vostro o del ragazzo/uomo in questione, ma degli stessi. Cambiate marca.

5) Se nel bagno della discoteca state ridendo con le amiche all'indirizzo della donna adulta davanti a voi, sappiate che con tutta probabilità sarà l'unica che vi reggerà i capelli mentre siete chine sul lavandino a vomitare per la sbronza in corso

6)Se state vomitando nel lavandino del bagno della discoteca e la vostra amica invece di soccorrere voi è tutta premurosa verso un bonazzo in preda ai fumi dell'alcool, siate comprensive, suvvia!

7)Se entrate in un negozio di abbigliamento e c'è musica a balla e un caldo bestio anche di gennaio, prendete senza indugio la porta d'uscita.

8)Se quella più antipatica/oca/belloccia del liceo si fidanza con il ragazzo più promettente/simpatico/affascinante dell'istituto, rassegnatevi al dogma che nella vita le oche cascano sempre in piedi.

9)Se vi muovete circondate da amiche di particolare bellezza,"la mora felina", la "bionda prosperosa", la "castana disarmante", la "rossa popputa" va pure detto che qualche bel fidanzato toccherà pure a voi, anche se siete microdotate e occhialute e fortunatamente molto spesso le donne di particolare bellezza si accontentano, quindi è molto probabile che i più carini poi restino proprio a voi.

10)Se siete un gruppo di amiche a zonzo e una si ferma a parlare con un ragazzo, le altre devono starsene religiosamente in santa pace ad aspettare, senza dar segni di intemperanza.

11)Se siete un gruppo di amiche è preferibile che siate diverse fisicamente, almeno un ragazzo non rimane indeciso tra l'una o l'altra.

12)Se una amica quando siete in giro insieme non vi presenta nessuno, vi chiama solo per chiedervi in prestito libri o altro, fa i concorsi senza dirvi niente: datele aria.

13) Se un amico sfigato vi piomba in casa ad ogni ora quando state preparando un esame, vi tacchina tutte le amiche facendole scappare via per mesi,vi fa correggere 200 pagine di tesi di laurea, senza degnarsi di offrirvi nemmeno un caffè il giorno della laurea, ma anzi vi fa andare in stazione a piedi e piove e vi beccate un accidente e litigate con il vostro ragazzo perchè vi siete fata trattare così, pagate un killer.

14) Se in una vetrina di una profumeria scoprite un fermaglio per capelli che si sembra originalissimo e vi viene voglia di comperarlo per questo e la commessa vi dice che "è un po'diverso dai soliti"di sicuro una volta acquistato scoprirete che ce l'ha mezza città.

15)Se pensate che i capelli cortissimi siano molto sexy, appuratevi di non soffrire di sinusite.

16) Se ritrovate il vostro ex compagno delle elementari in età adulta, deponete gli asti della guerra maschi contro femmine ed lasciate spazio ad una sana amicizia: con tutta probabilità sarà lui a raccattarvi disperate sul treno e a proporvi una serata in Baraonda il giorno sciagurato in cui avete presentato la domanda di laurea e in segreteria quei dementi se ne usciranno fuori che "avete perso due esami" e vi sequestreranno il libretto per mandarlo nel tavolo del Magnifico Rettore che ve lo restituirà quando tornerà dalle ferie. Si ma quando?

17)Se in segreteria all'università vi hanno sequestrato il libretto dicendo che vi mancano due esami, che però voi avete dato, ma si sono persi i verbali (persi i verbali?), l'unico che vi potrà dare qualche dritta ragionevole sul da farsi è il portinaio dalla faccia serafica.

18) Se mentre state parlando al telefono con la segreteria dell'università per sapere la sorte del vostro libretto avete un mancamento e state per svenire sul divano, accertatevi che sopra non ci sia il vostro adorato cane volpino.

19) Se il professore d'inglese quando avete sostenuto l'esame con lui, dopo mesi di preparazione appassionata, insiste più sulla vostra pronuncia italiota, lui che son 50 anni che abita in Italia e ancora non sa parlare l'italiano, piuttosto che sulla poetica di W.B: Yeats , suggerendovi di non accettare un 26, ma ripensarci e magari tornare il giorno dopo, prendete atto che il giorno dopo potrebbe essere quello dell'alluvione storica della Versilia. Ci tornerete da lui un anno dopo, a recuperare il verbale che vi ha perso.

20) Se siete in discoteca e ben due bariste in chiusura si avvicinano per chiedere se la vostra amica ha bisogno di un caffè, probabilmente non vi siete accorte del suo tasso alcolico.

21)Se vi ritrovate alle 5 del mattino in auto con un'amica completamente ebbra in prossimità del Frau Marlene, è meglio che teniate gli occhi bene aperti, in attesa che ritorni la coppia di vostri amici che si è imboscata.

22) Se il sabato sucessivo siete al solito posto, alla solita ora, ma questa volta ad essere in pesante stato alcolico è quello che deve guidare, la sua donna ha una crisi isterica e la vostra amica vagheggia a zonzo tra i lupi della notte, sarà meglio che cambiate stile di vita.

20 gennaio 2008

Credo (come Ivan Benassi)

Certi sabato sera credo che invece di passarli a lavorare, sarebbe più giusto passarli in Baraonda o comunque altrove, là ci sia musica e gente e vino.
Ma credo anche di essere fortunata ad avere un lavoro come il mio che mi regala caldi pomeriggi di sole anche a gennaio.
Credo che sono dieci anni che dormo e sotto l'aspetto lavorativo potevo darmi da fare di più. Ma credo anche che viviamo tempi difficili e tutto sommato forse è meglio che io me la sia spassata a fare teatro e a dedicarmi al giardino, piuttosto che impegnarmi ad acquisire ulteriori competenze. E credo che comunque sia il teatro che il giardinaggio diano molto sotto il profilo umano.
Credo che tuttavia non bisogna restare troppo attaccati a ciò che siamo, se non ci corrispondiamo più. Anche se credo che questo comporti uno sforzo enorme.
Credo di aver troppi vasi, ma credo anche che ci siano amiche giardiniere che potrebbero adottarli. Perchè credo che non posso subordinare le mie estati al giardino e lasciare 3 pagine di istruzioni se sto via una settimana.
Credo sempre nelle rose, perchè loro non fanno scherzi se le molli per un po'di tempo.
Credo di essere stata fortunata ad avere un numero consistente di amici veri e datati. Ma credo che l'amicizia, per nostra fortuna, lasci spazio per nuove persone. Credo che Dio abbia inventato l'amicizia anche per compensarci dai parenti.
Credo che le mie amiche mi abbiano dato tanto e credo che non sia mai capitato di piangere senza che non ci fosse una di loro a darmi sostegno.
Credo che incontrarsi tuttavia, sia piuttosto un "ritrovarsi".Credo che anche Platone volesse dire proprio così.
Credo nei decreti divini, non nel caso. Credo che le cose succedono perchè devono succedere. Anche se credo che sarebbe bello sapere perchè.
Credo che comunque agostiniani in qualche modo lo si nasca e non potrebbe essere altrimenti.E credo che la dimensione intimistica dell'agostinismo mi faccia un gran bene.
Credo che ho bisogno di fare con una certa frequenza quel tratto di strada in campagna che mi porta all'anfiteatro e di vedermi Castelnuovo e Nicola sulle colline dietro l'anfiteatro.
Credo inoltre che da quelle parti ci sia lo spirito dell'ostessa Filò, la nonna di mio nonno.
Credo che la notte che ho recitato laggiù le Baccanti sia stata a guardarmi dal paradiso delle ostesse. E credo anche che abbia pensato di essere stata a suo modo, pure lei che di vino ne ha versato tanto, una menade, una seguace di Dioniso.
Credo che il mio posto di lavoro mi abbia dato proprio tanto.

19 gennaio 2008

La camelia



Cosa rallegra l'animo di una femmina giardicola in un ozioso pomeriggio di gennaio? Un'immagine come questa, che per la cronaca non viene dal mio giardino, ma da quello della Sonia.
A tutti piacciono i fiori belli, però di certe piante personalmente, oltre la bellezza amo la forza e la camelia è una di queste. E ancora di più quando alla bellezza e alla forza si uniscono l'eleganza e la generosità.
Le orchidee sono bellissime, ma pure un po'rognose. Alle azalee tocca starci dietro, se no ti giochi la fioritura. Le mie amate rose danno tanto, ma poi diventano spoglie e stecchite per mesi.
Perchè spesso nelle piante c'è una qualità a discapito dell'altra, un po'come accade con le persone.
E invece è bello quando troviamo la coesistenza di diverse virtù, che si completano. E emanano un profumo irresistibile!
n.d.r. si tratta di un profumo di perfezione che si avverte con l'anima non con il naso.
Semi oscuri (di Tomaso Kemeny)

Il boato del tuono
colma di semi oscuri il giardino;
il vento replica il suo fischio
- un pugnale teso nel torso dell'aria -
e la lingua scarlatta del tramonto
s'assottiglia nel respiro ardente.
Mille volte ti spoglio nella mente
ma non sei mai nuda abbastanza
perchè io viva

18 gennaio 2008

Le cose che non ho detto

Ho avuto la fortuna di incontrare Paolo Bertolani, il "nostro" Poeta, una volta sola. In una splendida giornata di settembre del 2005 infatti, mi fu presentato sulla terrazza del Castello di Lerici. Non mi ricordo quelle poche parole, sicuramente io ho farfugliato qualcosa di stupido, perché mi porto dietro la sindrome del "sarto dei Promessi Sposi". Come quella volta che venne in visita nel posto dove lavoro, capitato sicuramente per caso, l'insigne magistrato Borrelli, che ero tutta emozionata nel vedermi questo "pezzo"di Storia d'Italia e quando lui andò via e disse "Grazie!", io gli risposi "Prego!".
Quel giorno che mi fu presentato Bertolani ero andata al Castello perché c'era Seamus Heaney, poeta irlandese, premio nobel per la letteratura nel 1995: lo scontrai al banco dove vendevano i suoi libri e abbozzai anche in questa circostanza dalla vergogna, ebbi modo comunque di rimediare una dedica "for little Sara", per benevoli vie traverse. E dire che anche nei suoi confronti ero mossa dal mio bel carico di emozioni, che mi ero pure comperata una gonna nuova da Karin per quella circostanza, motivando l'acquisto "Sai, devo incontrare un nobel...".
Quando mi toccò personalmente il "mio" momento di gloria, ovvero per la presentazione del "mio" libro, dove "io" avevo scritto del "mio"filosofo, invece di godermi quella giornata attesa da anni ed anni, mi ritrovai in una mezza rissa verbale, pubblica per giunta, con Paolo Fabbri, illustre docente di Semiotica dell'Università di Bologna. D'altro canto fu colpa sua, perché ebbe l'ardire di affermare che sul "mio" Gregorio da Rimini, parole testuali "non c'è poi molto da dire".
Come sarebbe "non c'è molto da dire"?! Il teologo preferito da Martin Lutero, beato per la chiesa cattolica, mediatore del corpus di Sant'Agostino agli umanisti italiani e me lo liquida così?!
Quando fui assunta invece mi portarono dalla mega responsabile regionale, era un atto formale di presentazione, niente di che, ma potevo giocarmelo meglio, dirle, a lei che era al vertice, che ne so, che ero laureata, quanto meno. L'ha saputo ben sette anni più tardi. E invece pure in quella circostanza me ne partii in quarta "ma tutti quei cancelli che avete fatto, la gente del luogo non li capisce..."

PAOLO BERTOLANI: DAL DIARIO GRECO

SAFFO

Riónda l'è 'a luna.
Da fea riva s-ciaón.
G'è 'n bisotàe de luse
che a testa i fa viagiàe
tropo luntàn.
Er lèto dónde adè me revorto
g'è fato de bochi,
de ortìghe.
Dónde a podiò rivàe de 'stó baco
e no matìe?
A n'ho temensa a die
ch'a ghe piànso,
ch'a tremo,
e de vòge a me smàngio.

Rotonda è la luna. / Da fuori giunge il chiarore. / È un bisbigliare di luce / che la testa fa viaggiare / troppo lontano. / Il letto dove adesso mi agito / è fatto di spini, / di ortiche. / Dove potrò arrivare di questo passo / e non ammattire? / Non temo di dire / che ci piango, / che tremo, / e di voglie mi consumo.

Da piccoli l'abbiamo amato tutti...e forse un po'anche da grandi: GIANNI RODARI!

SULLA LUNA

Sulla Luna, per piacere,
non mandate un generale:
ne farebbe una caserma
con la tromba e il caporale.

Non mandateci un banchiere
sul satellite d’argento,
o lo mette in cassaforte
per mostrarlo a pagamento.

Non mandateci un ministro
col suo seguito di uscieri:
empirebbe di scartoffie
i lunatici crateri.

Ha da essere un poeta
sulla Luna ad allunare:
con la testa nella Luna
lui da un pezzo ci sa stare...

A sognar i più bei sogni
è da un pezzo abituato:
sa sperare l’impossibile
anche quando è disperato.

Or che i sogni e le speranze
si fan veri come fiori,
sulla Luna e sulla Terra
fate largo ai sognatori!

17 gennaio 2008

Lo confesso...

...certe volte m'incarto proprio quando devo uscire dal parcheggio dell'ipercoop di Sarzana. Non trovo la strada per uscire e giro in tondo un paio di volte
E certe sere, come questa, non trovo neppure la strada per entrare.

15 gennaio 2008

Radiofreccia Di L. Ligabue

Una scena, un po'lunghetta, tratta dal mio film preferito, che lo so, forse non ha segnato il corso della storia della cinematografia, ma insomma, come diceva Protagora "l'uomo è misura di tutte le cose". Soprattutto quando l'uomo in questione è Stefano Accordi, intenso protagonista di un intenso monologo!

Oroscopo 2008

Finalmente sono riuscita a leggermi un oroscopo per il nuovo anno. E poi non un oroscopo qualsiasi, ma quello di Cosmopolitan, il che è una garanzia.
Allora SCORPIONE che poi sarei io: "adesso che è terminata la quadratura di Saturno, la tua sessualità sicura ed esplosiva può tornare alla ribalta". Ma allora era colpa sua, cioè di Saturno? E io che credevo semplicemente di essere ingrassata e mi facevo così tanti sensi di colpa! Mai potuto reggere quel Saturno io, ve lo ricordate il mito, no? era uno che si mangiava i suoi figli! AGGH!
E allora "Complice un morbido Plutone" tenerello, così piccino lui, sarà pure un po'pelosetto, se è morbido, no? "e un meraviglioso Giove" beh, oh, lui è il capo degli dei dell'Olimpo, quindi comanda tutto lui, se sta dalla mia parte posso dormire sonni tranquilli, o meglio posso spassarmela come meglio credo, fumare, mangiare Fieste, poltrire al computer, tanto con lui dalla mia parte il mio sex appeal è blindato!
Inoltre "Urano abbatterà le tue solite diffidenze": ma si Urano (cosa faceva più Urano di mestiere, cioè come dio, era il cielo mi pare: va beh...)forza Urano, dacci una bella spallata alle mie diffidenze, che così almeno mi decido ad indossare un po'di cose carine, che ho comperato negli scorsi mesi, ma che "ancora" non mi sento pronta ad andarci in giro...
Peccato che l'oroscopo non menzioni cosa accidenti farà quest'anno Marte, che è il pianeta scopionico per eccellenza: non avrò nessuna guerra in corso? nessuna causa giusta da perseguire costi quel che costi? nessun nemico?che ne so, una trattativa sindacale?qualche afide da spiccicare?
E Apollo?e Dioniso? ci sarà pure un ruolo per loro nel mio quadro astrologico o se ne stanno in bell'ozio?
C'è poi un CALENDARIO HOT nel cosmo-oroscopo che decreta:"piaceri senza frontiere in marzo, in aprile e nella prima metà di maggio". Ora a marzo io fremerò senz'altro, dato che avrò terminato da poco di potare le rose, me le passerò in rassegna una ad una, e son circa 50 tra nobili e plebee, in attesa delle nuove gemme. Ad aprile si aprono le campagne di semina, ragion per cui tutte le mie energie saranno precettate allo scopo. A maggio fioriscono le rose, lo sanno tutti, ci sarà pieno di besti che dovrò scacciare dalle mie adorate,quindi anche in questo caso il discorso è chiuso. "Romantici luglio e agosto", se mi rimarrà tempo s'intende, con tutto quello che ho da annaffiare, che per me l'estate è un incubo.
"Piuttosto sull'addormentato, invece gennaio,febbraio e settembre". E ti pareva? proprio quando c'è di meno da fare in giardino.
"Strizza l'occhio a CANCRO, VERGINE, SCORPIONE" che avranno forse qualche talea da darmi?

12 gennaio 2008

Ricetta per combattere la recessione economica in corso

Dotata di un piede n. 39 che mi doveva far diventare alta, così mi dicevano quando ero alle medie , ma le cose non andarono esattamente in questo modo, prendo atto che la strargrande maggioranza della popolazione femminile italiana ha i piedi come i miei. Di conseguenza un buon paio di scarpe n.39 in saldo si trovano a fatica. In compenso abbondano i 35, che restano impilati sugli scaffali,con tanti esemplari del medesimo modello a disposizione.
Ne consegue un sillogismo aristotelico:
1) se siamo in tempi di recessione economica
2)se le italiane calzano per lo più il n.39
3)se le scarpe n.35 giacciono numerose sugli scaffali (invendute?)

PERCHE' NON VENGONO PRODOTTE BELLE SCARPE N. 39 IN QUANTITATIVI DECISAMENTE MAGGIORI, COSI' MAGARI SE LE TROVIAMO CE LE COMPERIAMO?

10 gennaio 2008

Il bagagliaio della Panda

Sono molto orgogliosa della mia Panda, che poi sarebbe quella nuova, insomma quella carina con il tettuccio, che pare disegnata da Lapo in persona. Solo che lavarla, ora che piove non mi sembra opportuno. Quanto alla pulizia dell'interno è un'operazione che compio con un certo sacrificio, da un mese all'altro, proprio per conservare una parvenza d'urbanità.
L'ultima volta che ho fatto un lavoro di fino è stato alla vigilia di Natale, quindi posso ancora prendermela comoda per qualche giorno.
La pulitura del bagagliaio è un'operazione che mi comporta una buona dose d'impegno, ragion per cui viene compiuta unicamente con cadenza stagionale, richiede una buona disponibilità di spazio, anche mentale per disporre tutto il contenuto riesumato e in aggiunta un po'di pelo sullo stomaco per ignorare gli sguardi perplessi di mio suocero.
Di solito escono fuori: una o due vecchie copie di Gardenia, spiegazzate a metà. Quindi un paio di libri che davo per persi. E un volumetto per identificare alberi e arbusti, nel caso mi capitasse di imbattermi in qualche esemplare sconosciuto e mi venisse la voglia di interpretare i disegni con la pianta in questione. Anche se in questo manuale, nemmeno il rosmarino disegnato assomiglia un minimo a quello vero. Le piccole enciclopedie de La Nazione: tze!
Due paia di vecchie forbici da giardinaggio, che non sono idonee a lavori di fino, ma mi possono sempre servire quando NON TROVO quelle buone o eventualmente quando con le mie colleghe facciamo una potatura collettiva rigorosamente non autorizzata della siepe di Romano. Un paio di forbici buone (regalo di un utente) riservate solo alle rose.
Una tinciarami dai manici lunghi bluette, comperata al Brico, che onestamente quando la tiro fuori per adoperarla, fa intendere subito la levatura giardinicola della sottoscritta.( n.d.r. la sua esposizione in presenza di giovani uomini suscita emozioni ambivalenti, ad alcuni garba la forte amazzone silvana, altri invece si sentono minacciati nel loro "bene" più prezioso).
Poi dal ventre mio bagagliaio salta fuori un piantabulbi, indispensabile averne uno sempre con se, sai mai che ti venisse l'urgenza di mettere a dimora un croco, come fai senza?
Quindi quello che in italiano definiscono falcetto, o falcino, "penato" per noi liguri apuani. Mi viene un dubbio: ma si può portare il penato in macchina? E se mi fermassero per un controllo? Beh, dovrebbero pure cercarlo sotto i pacchi di sacchetti d'immondizia che mi porto dietro. Avete presente quei sacchi neri, a rotolini, che non vedi mai dove finisce l'uno e inizia l'altro? Io ne compro sempre un bel po', sia piccoli che condominiali (i miei preferiti!)perchè ho il terrore che mi assalga il raptus della pulizia giardinifera e mi manchi l'occorrente per procedere. Non mi accontento di tenere i sacchi dell'immondizia nel ripostiglio, sia perchè ho paura che me li adoperino e io poi resto senza e d'altro canto essendo una giardiniera itinerante, non si sa mai quando mi si impone l'occasione di fare un po'di pulizia.
Un tempo usavo i sacchi di plastica per mettere gli approvvigionamenti di bulbi e talee, adesso preferisco utilizzare una casetta da scavo archeologico, che anche se è rotta mi sembra più chic. Anche essa lì, dunque.
Ho pure il grembiule da giardinaggio, ma confesso che non l'ho mai usato, anche perchè finisce sempre in fondo al bagagliaio: ma poi stare in giardino è una mia passione e secondo me il grembiule, o grumbialo, smorza un po'il pathos da fiera baccante d'Asia.
Dal medesimo bagagliaio tiro fuori almeno un paio di palettine, comunque credo che in tutto ce ne siano almeno tre lì dentro, una che mi dimentico di averla comperata infatti è intonsa, mentre più spesso mi capita tra le mani una bluette, la più scabecchia, e pure piegata ad angolo, ma che nondimeno mi ostino a non buttare via. La terza non mi ricordo com'è fatta, garantisco che è lì dentro.
Poi ho un attrezzo che mi ha regalato Paolo, che è un po'difficile da spiegare, piuttosto appuntito, ma non voglio dare troppi dettagli perchè temo che anch'esso potrebbe incorrere nelle maglie dei tutori dell'ordine.
L'operazione di restyling porta alla luce un numero variabile di vecchi spazzolini da denti, che io adopero pertogliere i pidocchi dalle rose. Poichè è facile che essendo piccoli gli spazzolini si perdano e non escono mai fuori quando mi servono, ho imparato a nascondere qualcuno nel giardino, tra i vasi. E i guanti, 4 o 5, credo, due sono pure appaiati.
Per il resto tutta roba ordinaria, ovvero, una confezione di febreze , più per coprire l'odore delle mie sigarette che quello di Apua. Due o tre comunicati sindacali datati, che comunque dicono sempre la solita cosa. Scatolette di cibo per cani e gatti. Un sottovaso di platica che mi capitasse di dover dar l'acqua a qualche cagnolino assetato. Casomai mi ricordassi di riempire d'acqua le bottiglie vuote che mi porto dietro.
Sullo sfondo del bagagliaio emerge un telo di plastica trasparente,messo a protezione che quando lo scuoto lascia precipitare al suolo, terra, briciole, e qualche seme di girasole.

08 gennaio 2008

Gestione razionale del verde, ovvero quando una ha troppi vasi...

Da che mi è tornata la voglia prepotente di lavorare in giardino, non c'è stato un giorno senza pioggia e a un certo punto si è temuto pure che nevicasse.( n.d.r. il super gatto del post precedente non è mio, ma della Sonia: dove abita lei è nevicato e si sono divertiti un mondo, qua se nevica andiamo a catafascio). Finalmente oggi c'è il sole e così dopo una mattinata trascorsa a compiere virtuose operazioni domestiche, ho avuto modo di ritagliarmi un po'di tempo per il giardino. O meglio, per andare ad addomesticare quella landa di sassi che abbiamo in confine con il campo sportivo, che la sottoscritta ha deputato come luogo idoneo a raccogliere gli esuberi del giardino vero e proprio.
Io ho molti vasi,che m'impegnano non poco, alcuni dei quali sono doppi, tripli...cioè quando vedo che una pianta si moltiplica facilmente, penso bene di riprodurne un numero cospicuo di esemplari per farne dono all'umanità o perchè nella vita non si sa mai. . Parliamo di piante povere s'intende, molte delle quali fanno tutto da sole o quasi, tipo il graptopetalum (foto) che per la verità è una delle piante che preferisco in assoluto.
E così dopo pranzo sono andata munita di vanga nel luogo in questione, portandomi dietro una cassetta da scavo (archeologico) con dentro un po'di piantine da mettere a dimora. Lo so che oggi è l'otto gennaio. Che potrebbe ancora gelare, nevicare o arrivare qualche urgano, ma tanto a queste piante poverelle nessun clima è avverso.
Al seguito Apua, ovviamente. Astanti: l'asina Rosita, l'anatra Any Any, la gatta Sissi e suo figlio Benny. Più due anziane signore sedute in panchina.
E mi sono messa a vangare là dove ci vorrebbe il picco e ho composto due aiuole con al centro tipi diversi di opuntia, meglio conosciuti come fichi d'india. Ma di che razza siano non lo so. Uno dalle pale piccine l'ho trovato abbandonato lungo il torrente (là dove il mio amico abbandona i vasetti di plastica). L'altro di un bel verde brillante l'ho ottenuto prendendo una pala da un esemplare che c'è dove lavoro, più che altro ho staccato la pala per fare un dispetto al mio collega Romano. Intorno ad essi ho messo un po'di queste piantine che vivono senza acqua, senza terra, senza niente... perchè chi ci verrà da queste parti ad annaffiare quest'estate? D'altro canto se invece continuo a tenermele in vaso m'impicciano.
Un paio di vasetti hanno destato la curiosità della meno anziana delle due e glieli ho dati. L'altra ha prontamente detto che delle piantuccole in questione ne possiede esemplari giganteschi.
A fine opera ero esausta e mi sa che ho consumato pure un bel po'di calorie. In linea di massima l'asina non dovrebbe mangiarmele, però mi è venuto un dubbio atroce: e se me le zampasse?

04 gennaio 2008

Il gatto delle nevi! (o una tigre nella neve!)


Cosa cerchi in giardino Teo? confessa che la neve ha mosso la curiosità anche in un gatto sornione come te! oppure conoscendoti un pochino e vedendoti così bello in posa mi vien da pensare che non ti vuoi perdere l'occasione per farti fare una fotografia!

Da un giro con Apua...

Oggi, dopo pranzo pensavo che un giro con Apua me lo potevo anche concedere, che si che ora son quasi le sei e ho ancora i piatti da lavare, ma c'è una vita sola, se voglio portare in giro il cane lo faccio, no?
Si incontrano cose interessanti lungo le sponde del torrente Calcandola dove mi reco con la mia piccina: per esempio in una zona io ci trovo sempre dei vasi di plastica abbandonati, che per me valgono oro e li raccato. Sono quasi tentata di lasciare un biglietto di ringraziamento a colui che abbandona i vasi di plastica sempre lì dove passo io: deve essere uno che ama molto le piante,un animo sensibile, certe mattine ne ho raccattati anche una ventina di bei vasetti, sempre lì. Si, un biglietto ci va proprio lasciato!
Comunque s'imparano delle cose utili in questi percorsi canini, sbirciando nei giardini altrui! In particolare ne ho visti due davvero belli, ordinati, tenuti in modo funzionale e originale. Anche se in questi giardini non c'è un fiore, i loro proprietari sono riusciti a valorizzare , presumo senza tutte le fisime che ho io, la bellezza del giardino d'inverno.
E mi è venuta una buona dose d'invidia e di senso di colpa, che a pensarci bene io è dalla scorsa estate che ho applicato i principi del liberalismo estremo al mio giardino, pur continuando a farmi un mazzo tanto, perchè io di piante ne ho troppe e di giardini, nel complesso ne ho 3.Anche se 2 sono miei quando c'è da fare dei lavori noiosi, quando c'è da divertirsi invece...
Insomma le cose che erano da fare le ho fatte ovunque, non è che ho mollato, ho fatto l'indispesabile, che è già tanto, data la mole di vegetali.
Va beh un po'lo confesso me ne sono anche fregata. Voglio dire non ho fatto talee di rose, cosa invece che faccio tutti gli anni. Ma se ho ancora quelle dello scorso anno da piazzare,che senso ha averne di nuove? E poi non ho più posto! Va beh, le posso sempre regalare, però, voglio dire...
In ogni caso rientrando alla domus ho adocchiato il mio giardino coniugale dalla strada e mi ha fatto male: non sapeva di niente! Anzi si: di caos! Di stazzonatura invernale! Che vergogna a confronto con i due bei giardini visti durante la mia passeggiata!
Allora mi ci sono messa a lavorare per quasi due ore: ho tolto i cocci di vasi rotti( e un barattolo vuoto di scrub per il corpo della Collistar!), ho spazzato i marciapiedi, ho divelto le erbacce che mi soffocavano i nani, ho raccolto gli sterpi. Le foglie nel terreno non le ho toccate, ma quelle sul cemento le ho raccolte e le ho buttate in un cumulo dove ho svuotato terra vecchia dai vasi. Poi ho piazzato in un angolo 3 agavi in vaso, che così la loro porca figura la fanno e una quarta agave l'ho messa sullo scalino, che porta alla conduttura d'acqua del vecchio mulino.Alla fine mi sono ritrovata soddisfatta, l'anatra pure, perchè sotto le foglie marcescenti ha trovato i vermetti che le garbano tanto. Domani continuerò con queste opere. Non taglio niente, s'intende, perchè ora non è il momento, però insomma il mio giardino ha pur sempre una reputazione da difendere!