18 febbraio 2008

...come il marmo di Carrara...

Io motivo tutto con la pulizia etnica che i Romani in tarda età repubblicana, hanno perpetrato ai danni della mia gente; penso che una tale crudeltà segni irreparabilmente la fisionomia di un popolo, al punto tale che nei 2000 anni successivi non siamo stati in grado di riprenderci e abbiamo quasi sempre subito, restando personaggi minori nel palcoscenico della Storia.
Pare che Napoleone avesse origini sarzanesi, ma a Stadano che se va bene è a 20 km da qua, rivendicano la medesima cosa e sulla segnaletica stradale c'è scritto pure Stadano-Bonaparte , quantunque io presumo che sui libri di scuola si continui a scrivere che Napoleone era originario della Corsica. Se poi tra corsi e liguri apuani c'è qualche affinità possiamo aprire il dibattito, ma un prof. di storia all'università mi diceva che siamo più prossimi ai baschi.
A parte due Papi e un paio di vincitori del Festival di Sanremo, per il resto siamo rimasti nelle retrovie in attesa dei Grandi che passassero di qua e ci degnassero della loro attenzione, oltre a essere presi dalla loro urgenza personale del momento.
Così l'immenso Michelangelo, che veniva a Carrara a scegliersi il marmo. Ora c'è da immaginarselo Michelangelo, che secondo me non gli andava mai bene niente, fissato com'era,avrà sempre avuto da brontolare, che questo blocco non va, che quest'altro nemmeno, tanto che i cavatori, leggo su un libro di storia indigena, l'avevano soprannominato "chiasson".
Beh, sul libro c'è scritto così, ma io, che ho un background carrarino di tutto rispetto, mia madre fa pure Menconi di cognome, che più carrarino di Menconi non ce n'è, questo appellativo non l'ho mai sentito! Non esiste in carrarino! Se Michelangelo faceva le bizze i cavatori di lui avranno detto, mi pare pacifico, che "iè un rompicoion!"
Si facevano un mazzo così i cavatori a portar giù i blocchi, a fare la lizzatura, insomma un po'di rispetto, anche se sei Michelangelo, che la lizzatura era pericolosissima, che di marmo si muore ancora oggi, figuriamoci allora quando i blocchi li facevano scorrere sopra una serie di travi in legno, imbragati da corde, bastava una piccola distrazione ed erano guai seri.
Per corretta ricostruzione storica devo supporre allora, conoscendo i carrarini,che ad un certo punto il capo lizza ha agguantato Michelangelo e quindi avvertito "nè ninon',sta calm, che se no chi a ven giù nicò! se t'va ben, i'è cusci, se no, va a ca toa!". Poi per tranquillizzarlo che quello era solo un avvertimento, gli avranno fatto bere un po'di vino di Candia.
Io lo so, vengono tutti un po'a comandarci, a darci disposizioni, a dirci che viviamo fuori dal mondo, soprattutto quelli di Genova che ci amministrano con quel piglio da luogotenenti dell'Impero. Ancora oggi. Perchè noi siam sempre provincia di periferia. Di Liguria e Toscana.
Oppure quelli e sono tanti, in cui m'imbatto io, che sono in vacanza qua e anche se sono in vacanza però sempre hanno sempre quella fissa di parlare di "lavoro", "produzione", "sviluppo", e dopo un po'che sono in giro per la piana e s'imbattono nelle pecore, nei filari di vigne, nei pensionati che tornano a casa dall'orto in ape,il bianco delle Apuane da una parte, il mare dall'altra, si lasciano andare, si distendono e mi dicono con una punta di malinconia "voi non vi rendete conto delle cose belle che avete qui!" e io non posso che rispondere :"certo che ce ne rendiamo conto! non siamo mica scemi!".

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