Disseminate lungo la strada, alla luce del lampione
fluttuano nelle vesti di mercenarie icone.
Due s'incontrano: una nera e una slava
nello stesso destino di schiava.
Un abbraccio, un bacio di disperazione
sul marciapiede dell'integrazione.
Nel pogrom nuovo ed antico
e il vecchio nazista impunto.
Stans gastronomici alla festa dei compagni
strage di Bologna sono passati 16 anni.
scritta 2/08/1996
La strage di Bologna è nei ricordi della mia infanzia. La vicina di casa che si affaccia alla finestra e grida nel'aia: "E'scoppiata una caldaia a Bologna! un mucchio di morti!".
E la prima cosa che ho pensato, lo ricordo come se fosse adesso, a cosa ci facesse una caldaia accesa d'estate.
Questi versi sono nati da una sera in spiaggia con gli amici di tanti anni fa, all'indomani di una sentenza che dichiarava il non doversi procedere a carico di Erich Priebke.
E io ho visto questa scena, di queste due prostitute, queste due ragazze piovute da chissà quali mondi diversi, sul lungomare della mia città e il loro improvviso, inaspettato gesto di tenerezza, d'amicizia.
E'stata un'emozione intensa, tutta al femminile. E mentre loro due parlando si tenevano per mano, ho avuto bisogno di condividere quella scena con un'altra ragazza e mi sono rivolta a Federica, anche se non eravamo amiche, ma avevo proprio bisogno di una condivisione di genere.
Ho appreso dalla tv che per il secondo anno consecutivo nessuno del governo presenzierà a Bologna nella giornata di oggi, una diserzione che si ripete per il secondo anno di fila.
Ho capito, temono di pigliare i fischi. Ma quando rappresenti l'esecutivo di un Paese ti vai anche a prendere i fischi, non ti pigli solo il buono degli onori, le auto blu, i tappetti rossi etc. perché è comodo pigliarsi solo il buono e le parate per i 150 anni d'Unità d'Italia.