Credo di aver scritto pochissimo di libri in questi anni di blog, anche perché in materia di novità editoriali sono rimasta indietro di una ventina d'anni, che quando gli altri parlano di qualche libro di successo, io assumo un'espressione imbarazzata, come dire "boh?".
Da adulta il libro che ha cambiato la mia vita, entrandoci dentro, avvolgendola, plasmandola, è stato "Sostiene Pereira". Da allora non ho più provato quella sensazione magica.
Tra gli autori che mi sono piaciuti negli ultimi anni, direi senza dubbio Silone.
Mi rendo conto tuttavia che i libri nella mia attualità di vita, perdono la loro determinazione individuale, per esercitare il ruolo di funzioni, istanze, ornamenti, partizioni, che utilizzo come mi aggrada al momento, come se fossero rossetti, borse, fermagli per capelli. Non mi assumo dunque il libro per intero, come entità compiuta, ma prendo quello che mi piace.
Da domani iniziano le mie ferie che in questo momento, in modo speciale, in questa serie di mesi che ho alle mie spalle, assumono un significato più complessivo, rispetto a una mera sospensione dell'attività lavorativa.
Non so se un giorno scriverò sul blog cosa mi è accaduto quest'anno.
Intanto scrivo i titoli dei libri delle mie ferie che ho scelto stasera, un acquisto imprevisto, tuttavia credo sia giusto farmi da sola qualche regalo.
"Dizionario del Medioevo" di Alessandro Barbero e Chiara Frugoni. Laterza
"Il diario di Gino Carnabò" di Achille Campanile. Bur
"La bella estate" di Cesare Pavese. Einaudi