31 gennaio 2014

prima di giudicare...

La mia generazione ha vissuto il confronto con la droga in modo diverso da come l'ha vissuta la generazione dei miei. I loro coetanei che erano caduti nella spirale dell'eroina hanno avuto una qualche comprensione, perché ai loro tempi "era una cosa che non si conosceva" e quindi questi ragazzi, pur nella sventura, non hanno vista misconosciuta la loro umanità, il fatto che fossero autenticamente dei "bravi ragazzi", anche se forse un po'fragili.
La mia generazione invece non è stata indulgente, anzi, siamo stati sprezzanti verso chi si faceva, siamo cresciuti negli anni '80, educati a vincere, abbiamo preteso molto da noi stessi, anzi abbiamo preteso proprio  il massimo, in tutti i campi: drogarsi era da stupidi, chi si bucava era perso, con l'aggravante di essersela cercata. Nondimeno alcuni tra i nostri compagni di scuola, hanno fatto ciò che a noi sembrava inconcepibile, cioè si sono cacciati un ago nelle vene. Chi ha lasciato il liceo, chi invece ha tirato fino all'università, ma poi non l'ha mai finita, chi è sparito e ricomparso dopo anni, ripulito e però è restato un po'incerto nel riprendersi un ruolo congruo nella vita.
Quando sei giovane fai presto a emettere sentenze draconiane, inappellabili, crescendo capisci sempre di più che la vita degli altri è un mistero.
Così ti viene in mente lei, così  bella,  che aveva tuttavia un padre obbrobrioso e una madre che la umiliava davanti alle compagne di scuola, dandole della deficiente.
O lui, che era il migliore, ce le aveva tutte, un campione sportivo, un brillante oratore alle nostre assemblee, lui, simpatico e irresistibile, che  però ha subito a 15 anni il duplice dramma della morte del padre e dell'aborto della sua fidanzatina. E si è fatto il primo buco a quell'età.
Ho ricordato  B. che al liceo non ci veniva, anzi, non credo che abbia mai fatto le superiori. So che ha patito anche la fame. Ci diceva che d'estate mangiava la frutta nei campi.
Il mostro che l'ha violato me l'hanno indicato a una festa di paese, forse due o tre anni di galera li avrà anche fatti, ma io non mi capacito ancora oggi di come un mostro possa starsene tutto sorridente, seduto a una festa di paese. Cioè a godersi la vita. Quasi che uno che fa violenza a un ragazzino possa saldare un debito con la giustizia. No, certi debiti non si saldano mai!
Ma anche noi, ex ragazzi intransigenti, prima di lasciarci andare a un giudizio frettoloso dobbiamo pensare che un ragazzo trovato morto per droga, potrebbe essere stato quel ragazzino violato.

Che si tenessero pure i "Talents"



Ok, lo so, siamo nel 2014.
ma "prima", cioè proprio "prima", vivevamo attese diverse.

28 gennaio 2014

Mastro-bu-bu

Ecco, se ne sarà reso conto che lo vogliono dar fuori, cioè gli è iniziato un tiro incrociato, da un tiggì, a un editoriale, a Letta che vuol vederci chiaro, nell'interesse dei cittadini, bene inteso, come è umano Letta! che 25 incarichi sono troppi, eh si troppissimi, tutti lo gridano all'unisono ! Ora?Sorprendente, eh? Non potevano accorgersene prima ?Non è che intorno al 18, 19esimo incarico fosse venuto il dubbio a qualcuno che forse si stava esagerando?
Ma il decreto 81/2008 in materia di sicurezza sul lavoro, cosa dirà al riguardo? Non è che fanno male tutti quegli incarichi? Ci sarà pure anche per i mega dirigenti un monte ore lavorative a cui attenersi?
E ti credo che 54 anni non se li porta affatto bene!
Poi c'è da chiedersi come si sarà sentito in questi anni, in cui non poteva avvicinarsi a uno sportello di un ufficio pubblico a chiedere un'informazione che zac, di colpo, gli appioppavano la direzione dell'intero apparato amministrativo nazionale!

26 gennaio 2014

i paladini della preferenze

Personalmente avrei preferito che ci fosse un solo voto di preferenza da poter esprimere come si faceva un tempo.
Mi ricordo il film Il portaborse , in cui Nanni Moretti spigava come il sistema delle quattro preferenze avallasse il voto di scambio.
Ora dopo che Renzi ha proposto una nuova legge elettorale, si sono destati a un tratto, da destra e da manca, i paladini delle preferenze.
Improvvisamente. Scusate il ritardo, no?
Adesso sembra quasi che le preferenze le abbia scippate Renzi, cattivone!
Ma voi dov'eravate in questi anni?! Con che sistema vi hanno eletto? Con il sistema pitagorico?
Voi non vi ha cooptato nessuno? Ah, proprio nessuno!
Non sarà un po'inattuale questo sussulto di democrazia elettorale dopo che per anni vi andava bene così, salvo poi ripetere allo sfinimento che la legge elettorale, ma si, andava cambiata, che era l'obbiettivo prioritario, che non si poteva andare a nuove elezioni con questa legge elettorale, che il porcellum andava abolito etc. ma intanto non l'avete fatto.
Magari eravate pagati anche per questo, o no?



25 gennaio 2014

LA BARBARIE DI HARSOVA

LA BARBARIE DI HARSOVA

Chi segue questo blog da un po'di tempo, sa che ho a cuore la causa dei cani randagi in Romania, e  che seguo da diversi anni l'attività dell'associazione Save the Dogs a tutela di queste povere creature.


Catia

Stamani ho visto la data nel tabellone della stazione centrale, era presto e avevo un po'sonno.
Mi piace pensare che ancora ti occupi di ciò che accade a  noi, le tue amiche-colleghe e della gatta Sissi, che è sempre più grassottella e sapere che ancora ci vuoi bene.
Nel vuoto che hai lasciato, nel silenzio  in cui ci siamo affacciate cercando ancora un tuo messaggio, a tratti sono comparse tracce di te. 
Chi ti è tornato a cercare dove lavoravamo e non ti ha trovata e abbiamo dovuto dirglielo. 
I sogni in cui sei comparsa come un regalo che ci hai fatto e abbiamo condiviso raccontandoceli tante volte a vicenda. 
Poi ci sono stati episodi a cui il tempo ha dato un altro significato, foto e oggetti che rispuntando da un cassetto a tratti, ci hanno parlato di te,
Ho subito un piccolo furto tempo fa, due trousse zeppe di cosmetici, tutte cose che ho potuto riacquistare, ma nessuno mi restituirà il delizioso accendino che mi avevi regalato tu. Me lo portavo sempre dietro tra le mie cose, per avere con me qualcosa di te. 

Il "tuo" 25 gennaio di cinque anni fa, era una giornata fredda e grigia, oggi invece c'è il sole.
Spero che da qualche parte in questo cielo azzurro e terso, si irradi il tuo sorriso e risplendano i tuoi capelli biondi. 

22 gennaio 2014

Miro

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Non perché sia il mio gatto, ma bisogna proprio convenire che di gatti così belli in giro non se ne vedono mica tanti!

21 gennaio 2014

FP facebook

Lui si potrebbe anche definire un "bel tenebroso". Anzi, no, tenebroso no, belloccio si. Pur con un leggero sovrappeso e il giubbotto di Fonzie, che mica è un appannaggio esclusivo di Renzi, no pure dei bersaniani.
Lei ha un'età indefinita, direi 56, 57 anni portati male, si che l'ho conosciuta poco dopo aver incontrato Cofferati, che coincidenza, lo stesso giorno, il mio mito sindacale e la mia rovina!
Se non che lei, prima disse che ero "una brava ragazzaaaa", poi cambiò misteriosamente idea e tempo due giorni mi fece silurare ferocemente e senza pietà.  
Deve essere una autorevole nella mia ex sigla sindacale, perché altrimenti i miei 12 anni d'impegno, di fedeltà, di lacrime, di sorrisi, non si sarebbero disciolti come ghiaccio sotto il sale. 
Di questo mio siluramento lui credo che non poté altro che prenderne atto. Che insomma lui è del genere che se facessero i campionati mondiali di quelli che si devono parare il culo, sarebbe medaglia d'oro.
Accade che lui  in facebook cambi la foto del profilo, già ci sono cose fondamentali nella vita e tra la schiera di gentili signore  milf, anzi gilf che si sperticano in apprezzamenti più o meno velati, c'è anche lei che gli dice "come sei figoooo segretariooooo!". Hai capito quella autorevole?!
Ma non è una cosa che sta bene! cioè se hai un ruolo sindacale, pubblico, non ti lasci andare ad entusiasmi liceali, non si fa!
Te lo immagini un De Vittorio o un Lama fare i belinoni in facebook? naaaa!
Questi sono quelli che passa il convento oggidì. E non è che sono rsu sfigate com'ero io, tutt'altro ,godono infatti di credito e di responsabilità in ambito sindacale.
Però se tanto mi da tanto, cioè se sono questi coloro che sono deputati  a tutelarci, credo che non ci voglia  molto a intuire come mai la categoria dei dipendenti pubblici sia sempre più mortificata nella professionalità e ridicolizzata negli stipendi.

il console

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14 gennaio 2014

participio presente?

.... scorrevo le stringate note biografiche di Maria , vissuta nel XVII secolo, figlia esemplare di una famiglia molto influente,  si dedicò ad opere pie, istuendo  anche un ricovero per tutelare  le ragazze pericolanti

12 gennaio 2014

disegualità

Ho visto su un blog di moda, per altro giovane e interessante, la foto - cronaca di un episodio accaduto nei giorni scorsi, quando a Roma una nota marca d'abbigliamento, ha proposto di  vestire gratis i primi 100 clienti che in occasione dei saldi si fossero presentati in negozio in mutande.
A parte il pessimo gusto di avere tanta gente smutandata in un contesto urbano, perché se sei in spiaggia è un altro discorso, non posso non figurarmi per i partecipanti all'evento, l'alta probabilità di prendere gratis, unitamente a una maglietta colorata, anche un raffreddore con i controfiocchi.

11 gennaio 2014

noi che ...

noi che andavamo dal parrucchiere solo quando si sposava qualche cugina
noi che la nostra mamma possedeva un solo rossetto ed era di colore rosso
noi che se la mamma aveva anche un ombretto non poteva che essere celeste
noi che se avessimo chiesto ai nostri genitori i soldi per andare dall'estetista avrebbero risposto in prima istanza: a fare cosa?!
noi noi che se avessimo chiesto ai nostri genitori i soldi per andare dall'estetista, dopo un primo momento di perplessità, avrebbero iniziato a sbraitare che loro mica andavano a rubare!
noi che nostro padre ancora oggi se vai dall'estetista non capisce ancora cosa ci vai a fare
noi che Miguel Bosè era l'idolo delle ragazzine e non un'icona gay
noi che ogni anno aspettavamo la Festa dell'Unità quale momento mondano-amoroso delle nostre serate estive dell'adolescenza
noi che andavamo a ballare la domenica pomeriggio, ma in casa dicevamo che saremmo andate al cinema con le amiche
noi che  dopo essere state a ballare la domenica pomeriggio prima di rientrare a casa, ci spruzzavamo addosso a vicenda un campioncino di profumo, perché non si sentisse la puzza di fumo
noi che anche oggi quando vediamo Amanda Lear siamo puntualmente morse dal solito piccolo dubbio
noi che i calciatori di cui eravamo innamorate si chiamavano con nomi normali, tipo Antonio Cabrini, Marco Tardelli,  etc. e mica con i nomi da cagnolini come hanno i calciatori di oggi
noi che per vestire bene volevamo le cose "di marca" e non i brand
noi che ci davamo il burrocacao perché non c'era ancora consentito di darci il rossetto
noi che nostro padre ancora oggi non si capacita di come ci possano essere persone che si guadagnano da vivere ricostruendo le unghie

vegan beauty

Va beh, il secondo post del giorno che ha come tema i capelli. E'che io ci sono fissata con i capelli.
Avevo la forfora. Avevo, tempo imperfetto. Lo so che parlare di forfora fa un po'schifo.
Voi non ce l'avete? Meglio per voi, non è virtù, è culo.
Ora non ce l'ho più nemmeno io, così siamo pari!
Credo che sia un effetto inatteso della dieta vegana che ho adottato negli ultimi mesi. Ho dovuto smettere di mangiare formaggi perché sebbene mi piacessero tantissimo, mi davano un po'fastidio, anche se al riguardo non ho fatto indagini mediche approfondite.
Cioè ho parlato con il mio medico, il quale mi ha detto: "Ti danno fastidio i formaggi?! E tu non li mangiare!" . Che luminare, eh?! E alla mia faccia un po'perplessa ha rimarcato: "Se ti danno fastidio perchè vuoi continuare a mangiarli?".  Non fa una grinza, vero?
E così ho smesso di nutrirmi di latticini in generale, yogurt compresi, faccio eccezione solo per la pizza e il formaggio del pastore, se capita e in ogni caso se m'invitate a cena, cerco di non essere troppo fondamentalista.


orgoglio tricologico

Vado a tagliarmi i capelli. Si, si, proprio a tagliarli, non a esprimere il solito desiderio: "Voglio che me li alleggerisci, ma lasciami la lunghezza. Spuntameli giusto un pochino, ma voglio continuare a farmi la coda!".
No, dopo il lavaggio gli intimo proprio: "Tagliali che così con i capelli più corti sembro più giovane!".
Si che ci sono quelle più vec...grandi di me che portano il capello lungo e sciolto.
Che a dire il vero, ho anche un po'voglia di cambiare.
Gli chiedo un colore, vorrei un tono rossiccio che ho visto a un'attrice di cui non ricordo il nome, si, magari non è proprio Donna Letizia, però è gennaio e mi piacerebbe un po'di colore per ravvivare l'inverno.
E il giovane uomo a cui ho affidato le mie chiome ribatte: "Te lo dico contro il mio interesse, ma dato che non hai capelli bianchi e hai un capello già luminoso di suo, io non ci farei niente, li lascerei così".
Grazie a Dio e alla mia mamma!

congedo

Mi separo da te, ci stavo pensando da un po'di tempo.
E'che non mi sentivo più a mio agio in tua compagnia.
Sarà il tuo aspetto, sempre gradevole, ma pure un po'sciupato.
O semplicemente perché sono cambiata io e tu non mi piaci più.
Eppure t'ho voluta subito, al primo istante in cui t'ho vista, tre anni fa, se ben ricordo.
Con te al mio fianco ho condiviso tantissimi momenti, anzi direi che più di ogni altra mi sei stata accanto in questi anni. Efficentissima, anche se un tantino agressiva. 
Hai custodito i miei segreti, ma proprio anche quelli che nemmeno le persone a me più care conoscono.
Hai condiviso i miei giornate di shopping e le mie anticamere in segreteria.
E soprattutto tanti viaggi in treno.
Però mi è subentrata un'uggia graduale di te. Credo che capiti e non mi sento di farmene una colpa.
Ho maturato altri gusti.
E poiché è un peccato sprecare una cosa così bella, ti consegnerò nelle mani di un'amica che forse ti potrà apprezzare quasi quanto ti ho apprezzato io, cara la mia borsa nera in eco-pelle di Calvin Klein. 

quello che non ho fatto

Non mi sono mai fatta una lampada.
E si che mi hanno detto tante volte che ne avrei avuto bisogno. Ma io ho sempre pensato che sto bene così.

Non mi sono mai presa un vestito da Zara, e si che ci vado spesso  a curiosare, ma detto tra noi, ma non mi pare che nei capi di questo brand, per dirla con le parole delle fescion blogger, il prezzo sia proporzionale alla qualità.

Non sono mai andata all'ikea, forse per pigrizia, mica per altro, ma sbarcarmi code e autostrada per comperarmi un paralume mi sembra uno spreco di energie, inoltre perché voglio che le cose che mi circondano abbiano il mio stile, non quello dell'ikea.

Ora che ci penso, non sono nemmeno mai andata all'esselunga, perché vado alla Coop.

Post intimista-spocchiosetto scritto in un sabato mattina di gennaio.
Se siete l'ikea, Zara, l'esselunga  o centri di abbronzatura , mandatemi pure a spigolare.
Se siete la Coop, quanto meno potreste regalarmi un buono sconto per una fornitura settimanale di cibo per gatti.

10 gennaio 2014

Maestro impegnativo

Io adoro Sant'Agostino. Da sempre. Va beh, da quando ho 17 anni.
Così stamani quando stavo rileggendo,  un po'oziosamente lo ammetto,  per l'ennesima volta un'introduzione critica a Le Confessioni, sull'autobus che mi portava al lavoro, ho preso atto che egli iniziò a scrivere quell'opera straordinaria, la coscienza dell'uomo d'Occidente che si racconta a se stessa, quando aveva 43 anni, la mia età attuale.
Ecco lui alla mia età ha scritto un' opera smisurata! grandiosa! mi sono sentita un tantino inadeguata...

09 gennaio 2014

ricetta spezzina

ricetta spezzina (ovvero di La Spezia)

Gallina vecchia fa buon brodo, se la carota è giovane.


Innamorato pruno


Innamorato pruno 
già mai non vidi, come l'altr'ier uno.
Su la verde erba e sotto spine e fronde
giovinetta sedea,
lucente più che stella.
Quando pigliava il prun le chiome bionde,
ella da sé il pignea
con bianca mano e bella;
spesso tornando a quella,
ardito più che mai fosse altro pruno.
Amorosa battaglia mai non vidi,
qual vidi, essendo sciolte
le trecce e punto il viso.
Oh quanti in me alor nascosi stridi
il cor mosse più volte
mostrando di fuor riso,
dicendo del mio aviso:
- Volesse Dio ch'i' diventasse pruno! -

di Franco Sacchetti (1330- 1400)

questa poesia è un ricordo del liceo: non era nel programma , ma mi c'imbattei per caso e mi piacque tanto. E da allora sono diventata una donna adulta, una femmina giardinicola, ma ogni volta che resto impigliata tra i rovi, penso che ciò succede perché.... c'è un pruno che si è innamorato di me!

aggiornamento: recupero questo vecchio post che risale al 2011, perché questa poesia merita sicuramente una rilettura.

E poi stasera avevo voglia di fare un post, ma non sapevo cosa scrivere.

06 gennaio 2014

saldi, televisione e sconsigli per gli acquisti.

Tutti gli anni in occasione dell'avvio dei saldi invernali / estivi i telegiornali non mancano di rifilarci il servizio in cui il ci vengono dati buoni consigli su come non farci imbelinare, quasi improvvisamente innanzi alle vetrine traboccanti di magliette, scarpe etc.  si azzerassero all'istante le nostre facoltà mentali. Manco ce li regalassero.E dunque la tv ci ricorda immancabilmente  che possiamo pagare con la carta di credito, di diffidare dello sconto troppo alto etc. insomma la solita roba trita e ritrita, tant'è che potrebbero mandare in onda lo stesso servizio anno dopo anno. Anzi magari lo fanno già.
Per non lasciare il monopolio delle ovvietà ai palinsesti nazionalpopolari, vi rifilo anch'io un consiglio per gli acquisti, anzi no, uno sconsiglio, riciclato da una mia amica che un tempo lavorava nel settore tessile, la quale mi ha spiegato, tanti lo sanno già, che ci sono ditte che lavorano apposta per produrre merce da saldo, o partite di abbigliamento create ad hoc, per essere vendute in questo periodo.
Avete presente quelle partite di roba un po'insulsa che a un tratto compare sui banchi dei grandi magazzini?magari ha anche l'etichetta di qualche marca molto conosciuta, ma chi l'aveva mai vista nei mesi precedenti? costa poco e vale meno.

il solco più lungo

Parlavamo in questi giorni di noi e di tutto il mondo intorno e di come sarà il risveglio e quanto e se questo sogno collettivo durerà ancora, che è come un impigrisi a letto, un indugiare al calduccio, quando invece ti devi alzare e andare incontro a una giornata impegnativa.
E insomma parlavamo di come sarebbe il momento giusto, anzi obbligato, per lavorare impegnandosi molto di più tutti quanti, ma anche proprio lavorare di più in termini d'orario. D'altro canto se questo però non diviene un impegno condiviso, un imperativo categorico vissuto con consapevolezza diffusa, ho idea che non ci sarà proprio verso di salvarsi.