28 febbraio 2021

(E anche febbraio ce lo siamo levato di torno ) - epilogo platonico


Sono stati giorni di sole piacevoli, la settimana di ferie è corsa veloce, ma mi sono pur sempre rilassata. Il mese non è stato come quelli vissuti in passato, insomma quei mesi invernali freddi e pesanti, la primavera ha anticipato e il mio umore in generale è stato decisamente buono.
Tuttavia mi mancano tutte le cose che ho già scritto nei post precedenti: mi manca truccarmi, vestirmi, vedere gente, uscire per locali. 
Nonostante la clausura ogni tanto  mi compro qualcosa da mettermi, mi sto insolitamente orientando verso i pantaloni , io che ho sempre portato volentieri le gonne, ma il mio conforto/miraggio è un bel costume da bagno . Se da quest'estate siamo ancora impantanati in questa situazione chi può dire onestamente di riuscire a sopportarla?
In settimana mi arriverà il nuovo  tavolo per il soggiorno,  sono stata due volte nel negozio di mobili, una realtà a gestione famigliare dove avevo preso la cucina anni fa ed entrambe le volte ho dovuto attendere un po' per parlare con  l'addetto,  idem chi veniva dopo di me. Mi è venuto in mente che forse in un momento in cui non si può andare a cena fuori, non si può viaggiare, non si possono spendere i soldi in tanti modi piacevoli, forse ne restano più a disposizione per acquisti importanti.
In questi giorni di ferie mi sono dedicata a rinvasi importanti, ho trovato un nuovo consorzio dai prezzi buoni e ne ho approfittato per acquistare vasi e terriccio.  Ho deciso di costeggiare un lato della casa con una fila di vasi a soggetto misto, ma non perchè non voglio che mi parcheggino sul marciapiede,  ma proprio perchè mi piace quest'effetto nelle case di campagna come la mia.
Nei vasi oltre alle piante ho l'abitudine di "nascondere" dei bulbi, un po'per movimentare la situazione, anche se mi accorgo che ci sono persone che passano accanto a fiori speciali (io ho molti fiori non comuni) e non li degnano della minima attenzione: chissà cosa direbbe Platone di questa indifferenza al Bello?!
  

26 febbraio 2021

La donna Coop (e la donne Esselunga)

Della donna Esselunga non so se scriverne, dato che credo di essere andata all'Esselunga giusto un paio di volte in vita mia e mi sono pure innervosita, mi ha colpito infatti troppa verdura avvolta nella plastica, già mondata, poi insomma la verdura la vorrò pur scegliere io, pezzo per pezzo,  no? 
Posso invece descrivere la donna Coop dato che io sono una donna Coop, ho tre tessere Coop: Unicoop Tirenno, Liguria e Val di Magra: io praticamente sono un socio di maggioranza Coop.
La donna Coop non va a fare la spesa per sedurre nessuno, del resto non è che lì tra gli scaffali ci incontri Brad Pitt, semmai qualche anziano che vuole che gli cerchi il numero della moglie o dei figli su cellulare, quindi l'abbigliamento non è da spolvero: e per sollevare lattine d'olio d'oliva toscano extravergine da 5 litri, fustini Dash in polvere da 110 lavaggi in offerta speciale, ci vuole il fisico, ma pure un abbigliamento comodo . 
Ecco la donna Coop per andare a fare la spesa si veste nei seguenti modi:

-Tuta o abbigliamento  tipo pantajazz -rigorosamente nero, l'outfit più diffuso: praticamente così è coperta
- classico sobrio gonna -pullover beigino, verdognolino  ( dopo gli 80 anni)
-occasionalmente  look sexy-proletario con i vestitini estivi boho chic monotaglia del mercato o delle catene cheap di abbigliamento .

La donna Coop va a fare la spesa per comperare tre o quattro cose e esce puntualmente con il carrello pieno.

La donna Coop ha il suo regno nel banco dell'ortofrutta,  cerca i prodotti italiani, la filiera corta, il kg zero, etc. , perchè insomma hai idea di quanti litri d'acqua ci voglio per fare un avocado? per fortuna per le banane e l'ananas c'è la linea Faitrade. 
Perchė la donna Coop ci tiene all'ambiente.  Poi compra la chia, la canapa, i semi di lino, l'amaranto perchè ha letto che tutti questi alimenti insoliti fanno bene, anche se non si ricorda a cosa, comunque se fanno bene a qualcosa, considera, in qualche modo si vedrà, no?
La donna Coop compra la candeggina Coop, ma in realtà le piace Ace Blu, ma costa il doppio.
La donna Coop compra quei prodotti Coop che assomigliano a quelli di marca , perchè dice che sono buoni come quelli di marca, ma poi quando sono in offerta quelli originali, li acquista eccome!

La donna Coop è gattara, ma gattara non nel senso che ha un solo gatto, ma che nutre diversi felini più o meno bisognosi, TUTTI, ma proprio TUTTI accomunati dalla medesima spocchia verso il cibo per gatti di marca Coop! Che è quello che costa meno però. Quindi la donna Coop gattara compra altre marche per sfamare il pretenzioso felino domestico, per il quale spesso acquista pollo e tacchino dal banco dei prodotti di macelleria in scadenza, venendo dolorisamente a patti con la sua coscienza vegana/ vegetariana.

La donna Coop alla cassa chiacchiera con le cassiere commentando la nuova spugna  per pulire i vetri che ha scovato nel reparto dei prodotti per la casa oppure la promozione-sconto di qualche prodotto che ne rende necessario un accaparramento in stile scorte pre-belliche e gli altri clienti in fila la guardano male perchė chiacchiera e credono che stia perdendo tempo. 

La donna Coop vuole sempre i punti, anche quando "non li fa": la donna Coop infatti si fa sempre dare i punti, anche quelle poche volte che va a fare la spesa in altri supermercati,  perchè crede fermamente nel principio della solidarietà femminile della condivisione dei punti!


21 febbraio 2021

Senza trucco

Ho letto la notizia che la catena di profumerie Douglas valuta la chiusura di un centinaio di negozi. Con le mascherine sul naso inevitabilmente ci si trucca di meno e si evita anche l'acquisto di quell'ennesimo rossetto, che si che ne hai tanti, ma vuoi mettere sfoggiare una nuova nuance?!
Proprio qualche sera fa ero  seduta in un centro commerciale davanti a una profumeria Douglas, ma lo sconforto era diffuso in tutti i negozi presenti.
Da quando si devono portare le mascherine mi trucco solo gli occhi, trucco quasi completo ,  ombretto-matita-mascara, ma nelle ultime settimane ho iniziato anche a darmi lo smalto sulle unghie, utilizzando colori modaioli. 
Inevitabilmente tuttavia, se esci di meno, ti trucchi di meno. 
Ho sempre gradito la presenza dei "consulenti di bellezza" nelle profumerie e nelle farmacie e per gradire intendo che dietro consiglio di un esperto/a, compro sempre un bel po'di cose e quando le finisco spesso le ricompro!
L'ultima volta che ho incontrato una make up artist è stato giusto un anno fa, sul limite di questa cosa  terribile in cui ci stiamo ritrovando prigionieri: era una giovane donna un po'rotondetta, con una bella testa di ricci castano rossi. Avevo già un po'di timore all'epoca, volevo disdire l'appuntamento in farmacia, ma poi pensai che non fosse giusto nei confronti di una donna che doveva pur lavorare. 
Lei stessa mi confermò che se fossero stati interrotti quegli appuntamenti promozionali, non avrebbe più potuto lavorare.
Fu una bella mattinata, mi presi uno shampoo, un olio per il viso e una maschera viso per la notte, il tutto di una ditta italiana molto buona. 
Ieri sono andata in farmacia e ho vista esposta sul bancone una serie di creme di quella ditta e ho chiesta alla farmacista se ci fossero in calendario eventi con quella make up artist che avevo tanto apprezzato un anno fa. 
Fortunatamente tornerà a breve, dopo qualche tentativo di fare consulenza on line che a quanto ho capito non deve essere stato particolarmente felice: ho preso subito un appuntamento! 
Questa volta ci sarà maggior distacco, forse lei mi darà le dritte, ma dovrò dare le creme da sola, ma da qualche parte bisogna pur ricominciare.

Dream life

Per lavoro passo molto tempo su Instagram dove mi imbatto continuamente con persone che beate loro, vivono una vita da sogno. Dicono.
La storia è sempre la solita, una foto di qualche anno fa in cui lui, più spesso lei, sono  decisamente fuori forma, vestiti a cane e con i capelli arrospati con la ricrescita: "guarda questa ero io 5 anni fa, mi facevo un culo come un paiolo a lavorare, ma ero povera, perchè spendevo tutto per pagare la retta dell'asilo delle suore per i miei figli, fumavo 40 sigarette, avevo gli esami tutti sballati etc.
Da quando ho scelto di mettere in gioco la mia vita, decido io quando lavorare e riesco a conciliare il mio tempo di donna, mamma, imprenditrice etc."
Queste parole di solito si accompagnano a foto salutista un piatti di cereali , uno yogurt bianco in confezione di vetro , pezzi di frutta colorata e l'integratore di turno a seconda dell'azienda. 
Oppure lei si fa fotografare con una borsa che vorrebbe essere di lusso, tipo tracollina di Guess o di Furla ( il concetto di lusso!), ammiccando a un presunto livello di benessere raggiunto. 
Poi c'è chi sceglie di postare sul social la foto con il proprio pargoletto: che bello poter lavorare on line ed occuparmi dei miei bambini senza doverli affidare a degli estranei!
Gli slogan sono sempre i soliti: credi in te stesso, se non ci provi non lo saprai mai, se lavori per qualcuno non ti arricchirai mai etc.
Ecco, non ci vedo nulla di strano se uno vende detersivi, cosmetici o cose simili lavorando da casa, con un catalogo cartaceo o on line, ci sono ditte rispettabilissime che lo fanno da decenni. 
Cioè se vendi uno shampo, mi aspetto l'elogio del prodotto, della sua composizione, i suoi effetti etc. ma se insisti su quanto è figo il tuo lavoro, quanto ti ha rivoluzionato la vita, è chiaro che è il lavoro stesso il prodotto che viene offerto!  
Ma farsi due domande?

14 febbraio 2021

Talee di rosa ( buono - no buono)




Oggi ho fatto le talee di rosa, o meglio, oggi ho iniziato a potare le rose e con gli scarti delle potature ho fatto diverse le talee BUONO - recupero materiale vegetale altrimenti scartabile , insomma un conto tagli un pezzo di rosa per fare una talea, altro se pigli una cosa che tanto butteresti. Non è questione di essere ligure, ma rispettare la pianta.

Ho agito oggi, perchè siamo a metà febbraio, se non che un mio amico abbastanza esperto mi ha detto che dovevo farlo a gennaio. No, perchè un caldo come quello dei giorni scorsi avrebbe favorito le nuove gemme, che poi sarebbero state compromesse dal freddo che  seguirà ancora un po'di tempo.  Poi dipende da dove uno vive, per me la seconda metà di febbraio è il periodo BUONO, prima sarebbe stato NO BUONO. 

Purtroppo nel posto dove sono solita mettere le talee a radicare non ho più posto, cioè ho già altre talee lì da mesi. Questo posto mi va bene perchè ė a ridosso di una casetta di legno, le talee radicano protette dal vento del nord e da una minima tettoietta che le ripara dalla pioggia violenta BUONO. Dato che il posto idoneo era occupato ho messo le talee altrove, non avevo scelta NO BUONO, però dato che di solito metto i vasetti di plastica a diretto contatto con il terreno, questa volta li ho messi sopra una base di cemento. Ho pensato che il cemento si riscalda e si asciuga rispetto al terreno che resta freddo e umido a lungo. Proviamo!

Ho visto le talee dello scorso autunno, quelle nella foto.  Qualcosa dovrebbe aver radicato, ma mi rendo conto di aver fatto una scelta sbagliata, ho messo più talee in vasi grandini, ma il vaso ideale è quello classico di plastica 18 cm di diametro BUONO, i vasi di plastica più grandi tengono il terriccio troppo freddo e umido  NON BUONO.
I vasi di coccio per fare le talee sono NO BUONO, poi se avete fortuna è un altro discorso.
A lato del blog, cliccando  sulla bellissima rosa Cardinal Richelieu, si apre il mio tutorial COME FARE LE TALEE DI ROSE 






 

10 febbraio 2021

Un recinto per le mie rose

Post di risulta scritto quando lavoravo al museo. È stato un bel periodo, se non che arrivata all'età di 40 anni circa, i signa del mio percorso mi hanno dirottata in un archivio storico. Tante cose sono cambiate da allora, non la mia passione per le rose.

Intanto c'è il blocco del turn over, quindi i colleghi di sesso maschile, quelli che dovrebbero avere un po'più dimestichezza con le opere agro-artigianali, hanno un'età impegnativa. E quello che ha l'ernia e quello che soffre di sciatica e quello che lamenta i cervicali, di conseguenza se voglio qualcosa devo arrangiarmi. Io vango da sola. Se voglio mettere a dimora una rosa. Ma mi devo arrangiare anche per tutto il resto. 
Così stamani, ho preso la trinciarami e mi sono preparata un po'di canne di bamboo. Ed ero lì con la trinciarami che è passata una coppia e si è trovata innanzi l'immagine della sottoscritta, in divisa e rossetto, impegnata a far forza con la trinciarami. 
Così li ho salutati citando Strabone, il quale sosteneva che noi donne Liguri siamo forti come uomini, perché storicamente avvezze a lavorare nei boschi. Poi ho pensato che per essere più autorevole, lì nella piana, tra le canne di bamboo stese a terra, un po'di latino ci stesse bene. Cicerone (o era Virgilio?) diceva che noi Liguri siamo "duri atque agrestes" e ho aggiunto sorridendo tutta compiaciuta "è una definizione bellissima". E per fortuna i due erano di Genova. Tra gente che andava e veniva ho trovato il tempo per mondare i bamboo e realizzare per la prima volta in vita mia, uno steccato a protezione delle mie rose. Perchè con la primavera la piana si riempie di gente e io non voglio che mi "zampichino" le mie rose! Tra ottobre e febbraio ne ho messe a dimora 18, 19. 
A parte una che ho comperato alla coop, le altre le ho fatte io per talea. Le ho custodite giorno dopo giorno a casa mia per più di un anno. Le ho messe al riparo dai venti impetuosi e dall'arsura estiva, dai gatti e dalle maestranze agricole. Poi le ho messe a dimora. Ho vangato, gli ho dato 5 kg di granulato a lento rilascio (che ho comperato con i soldi avanzati dalla festa di pensionamento di un collega). 
Ho supplicato la clemenza degli operai del taglio-erba dal decespugliatore veloce e geometri affinché intercedessero per mio conto presso gli operai del taglio-erba , mi sa che ho promesso in giro anche delle bottiglie di vino... Tutto per le mie rose! 
E stamani quest'ennesimo atto d'amore! Così che dopo un po'che piantavo a fatica le canne di bamboo, nonostante i guanti, mi si è rotta un'unghia! Poi un po'pioveva, mentre io forzavo la canna a entrare nel terreno, utilizzando un sasso a guisa di martello. E me li vedo incantati innanzi a me. Mentre mi esce dal fermaglio una ciocca di capelli. E non ho quasi più il rossetto. E questa divisa che vorrebbe essere elegantina, invece è stazzonata. E loro due lì. 8 anni lei e 5 lui, ma sembra più grande, vuoi per età, vuoi per altezza, voi perchè forse segue la sorellina. Si, incantati innanzi a questa sconosciuta, scarmigliata, impegnata con le cesoie, la trinciarami, il filo e il bamboo, a realizzare una protezione per le rose, a fare insomma uno steccato, ovvero a fare quello che ai loro occhi di bimbi, deve essere sembrato un gioco bellissimo. Adoperando un sasso come martello. E allora ho pensato che quei cuccioli deliziosi a casa loro avranno avuto chissà quanti e quanti balocchi, ma per fortuna i bambini, restano sempre meravigliosamente gli stessi,nonostante il progresso, il benessere etc. un sasso e qualche frasca ed ecco un gioco irresistibile!

Disc jockey

Mi ricordo quando la Giovanna me lo presentò, secoli fa, frequentavo la V ginnasio, lui era d'una decina di anni in più  grande  di noi e molto famoso come dj, ma io non mi scomposi più di tanto, non  volevo dargli troppa importanza. 
Ero una 15 -16 enne  un po'cicciottella, con lunghe chiome corvine incolte e un bel visetto, una come tante che avrà incontrato.  E adoravo andare nella discoteca dove lui era il dj!
Adesso mi capita di incontrarlo quando viene a passeggio dalle mie parti: gli anni sono stati generosi con lui, ma è lecito pensare che  gli abbia giovato svolgere un lavoro che è anche una grande passione.  
E mi piace pensare, mentre lo salutiamo incrociandolo per la campagna, che ci riconosca in dignitoso stato di consevazione nella generazione di quei tantissimi che ha fatto divertire con la sua musica, nel corso di innumerevoli pomeriggi domenicali
Altri tempi. Bei tempi.

08 febbraio 2021

Il pezzo di ricambio

Sono andata a prendere due pezzi di ricambio per un deambulatore che usa mia mamma: due piedini. Entro nel negozio con il deambulatore, il tipo mi conosce, siamo andate già diverse volte, mi procura i piedini, 15 euro, arrivederci e grazie.
Io torno in macchina e mi sento un po'tapina, cioè mi ha dato i ricambi, io pensavo che li mettesse lui, davo per scontato che lo facesse ed evidentemente mi sbagliavo!
Mia mamma parte per i suoi pensieri, no non possiamo cambiarli da sole, c'è una vite, si rompe, torni in negozio, glieli restituisci. Se non te la senti non lo fai. Dopo tutte le volte che ci siamo andate!
Poi dopo quanche giorno arriva mio fratello, non sta nemmeno ad ascolare mia mamma, piglia i piedini nuovi e li  cambia in men che non si dica e il deambulatore è a posto!
Perchè non l'ha fatto il tipo del negozio? 
Allora tanto vale la prossima volta li acquisto in rete!

07 febbraio 2021

Il circolo

Una mia amica è preoccupata per suo figlio, un giovane uomo  di 30 anni, che un po'studia e un po'lavoricchia. Per intenderci i lavoretti non sono di quelli "vili meccanici" tipo tagliare l'erba o fare piccoli lavoretti di manutenzione nelle case, che si trovano sempre anche da noi, ma attività nel sociale per le quali si sente portato, anche se a mio giudizio non ha una formazione specifica. 
Nell'ultimo anno ha lavorato a un progetto di integrazione a cui teneva molto, uno sportello per persone in difficoltà. Poi il contratto è finito, anzi no, sono finiti i soldi che lo Stato, o la Regione o la Provincia insomma il Pubblico aveva stanziato e il Circolo che era depositario della gestione di quelle risorse , ha detto al ragazzo : arrivederci e grazie.
Insomma una volta finiti i soldi, finisce il lavoro.
Non è che potevano reimpiegarlo in qualche modo. 
Poi mi raccomando protestiamo contro il jobacts, contro il precariato, contro la politica di destra etc. tanto per il prossimo bando prenderanno quelli del servizio civile.

Istacat


Merlina è la gattina di mia mamma. È stata accolta da noi a metà dello scorso ottobre, è una gattina giovane, ma aveva già partorito da randagetta. È un po'una persianina con la coda corta! Un amore di gattina!

Ritratto di donna

 ...

La tua irrequietudine mi fa pensare
agli uccelli di passo che urtano ai fari
nelle sere tempestose:
è una tempesta anche la tua dolcezza,
turbina e non appare.
E i suoi riposi sono anche più rari.
Non so come stremata tu resisti
in quel lago
d'indifferenza ch'è il tuo cuore; forse
ti salva un amuleto che tu tieni
vicino alla matita delle labbra,
al piumino, alla lima: un topo bianco
d'avorio; e così esisti!
.....
E. Montale "Dora Markus"

06 febbraio 2021

Loro sono le donne (NO!)

Segnalo questo articolo di Marina Terragni su un manifesto apparso sui muri di Milano: uomini definiti donne, mentre noi che siamo donne davvero, dovremmo essere qualificate come "persona con l'utero " o "persona che mestrua".
LORO sono le donne.

05 febbraio 2021

04 febbraio 2021

02 febbraio 2021

Come quando n. 65

Come quando il tuo gatto, assiso sulla lavatrice, ti osserva perplesso mentre ti vesti e ti trucchi e saltelli cantando una canzone di Vecchioni .

Come quando n. 64

Come quando è il primo giorno di febbraio, ma compri 10 kg di fertilizzante per fiori in granuli, perchè con il pensiero sei già alla ripresa vegetativa di fine marzo.

01 febbraio 2021

Il piumone

Ho portato un piumone di mia madre in lavanderia, l'abbiamo recuperato in un armadio e abbiamo pensato che una rinfrescata ci volesse. 
Pagamento anticipato : 20 euro. 
Poi l'adetta mi ha chiesto se volessi anche un trattamento igenizzante per soli 4 euro. Ho declinato. Mi è sembrata una speculazione per spillare soldi: mi pare si stia esagerando! Se lo lavi deve essere super pulito!non sarà sterile come una garza da medicazione, ma se non ci faccio il trattamento igenizzante mica prenderò la peste bubbonica?

La camomilla

A me piacciono i film di Muccino. Si quei film in cui rivedo la mia generazione, che è anagraficamente più vicina ai 60 che ai 30, tuttavia sempre in impelagata in un'eterna gioventù, turbe amorose adolescenziali comprese. Ma ho tanta nostalgia della stagione delle commedie italiane degli anni '80, dei primi anni 90, di film che ancora oggi mi fanno ridere da sola in macchina quandi ci ripenso. 
E questo è anche un timidissimo omaggio a Francesco Nuti.