15 dicembre 2007

Superficie 313

Le discoteche cambiano nome, almeno alcune e sono un po'le solite, perchè quelle storiche non cambiano mai. Presumo che nelle intenzioni dei gestori ci sia la volontà di palesare nel nuovo nome un cambio radicale del locale in modo da attirarvi un certo target di clientela. Come dire fino ad ora qua c'erano solo avvinazzati molesti e racchione, d'ora in poi ci incontrerete solo capitani d'industria e top model.
Di certi locali ho francamente perso il riferimento già dopo il primo giro di nome. Ricordo la Cicala con grande nostalgia, mi pare, ma non sono sicura che poi divenne Vogue ma era già un posto triste,per universitari, o bamboccioni come si direbbe oggi, adesso non so come si chiami. Cantò credo solo un paio d'estati la Cicala, ma fu un canto divino il suo, piuttosto estatico direi.
Mi manifestava le sue perplessità un addetto ai lavori rammentando che un tempo, quando si entrava, si pagava e zitti.E le discoteche erano piene zeppe.
Poi arrivarono i p.r., le cubiste, le riduzioni, le liste, una marea di gente a ufo, la competizione con i discobar etc.
Aggiungerei io: una volta andavi in Canniccia e c'erano tanti bei fanti del Forte e di Viareggio, che indossavano giacca e la cravatta con disinvoltura. Poi Fiorello sdoganò, era l'inizio degli anni '90, quelle orribili giacche color salmone, unitamente al codino e all'orecchino e fu la fine: passavi sul lungomare il sabato sera e ne contavi a decine di soggetti conciati così.
Quel periodo di malcostume collettivo, di brutta musica, la famigerata "house" segnò la fine di un locale storico, la Superficie 313, detta semplicemente Superficie.
Un passo indietro. Domenica pomeriggio nella pista-afro dell'Alhambra, incontro un mio amico,Davide di Molicciara: lui ha 21 anni e io ne ho 16-17 , ragion per cui lo vedo come uno "grande", portatore dunque di un vissuto che sfugge a noi minorenni. Mi dice che è stanco perchè la sera prima è andato in Superficie. Come se mi avesse detto "ho scalato la vetta del Boro-Naustro", che io non so dove sia, ma faccio finta di saperlo, che son pivella ma non voglio darlo a vedere.
Poi ci andai finalmente anch'io in Superficie, la prima volta con la Laura e decidemmo addirittura di passare la notte intera sveglie e il giorno dopo (domenica di agosto!) di recarci a Pisa in treno. Come ci venne l'idea della veglia notturna e della gita a Pisa non me lo so spiegare, ma avevamo poco più di 18 anni e il mondo era nostro.
Andare in Superficie era come essere partecipi di un segreto iniziatico. Intanto la strada a Lido di Camaiore, che non la trovarvi se non dopo essere passato obbligatoriamente almeno tre volte nei due sensi, davanti alla Inkaba, nota fabbrica di giocattoli. Quindi un passaggio a livello rigorosamente abbassato, nella notte in mezzo alla campagna, per un lasso di tempo imprecisato e poi finalmente arrivavi.
Cosa ci fosse là dentro non posso raccontarlo, perchè non renderebbe a parole dar ragione di quelle auto d'epoca parcheggiate in giardino, all'interno accanto alla pista. Per quella musica vera che ancora si poteva ascoltare e per quell'umanità varia, bizzarra, toccante che si poteva incontrare là dentro.
Era un posto per pochi che resisteva, la Superficie 313.
Per quelli che non capitolavano al codino e all'house.
Era " a walk in the wild side" e "the dark side of the moon".
Poi chiuse, o meglio diventò il Kama.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mamma mia Sara!!! Quanto scrivi! Ciao, mi chiamo come te ma ho 21 anni.. Mi piace come scrivi... sei simpatica.. se vuoi entra nel mio blog.. uga-vivereinsieme.blogspot.it
L'ho aperto ieri... ciao ciao
Uga

Anonimo ha detto...

Ieri ho sbagliato... Uga-vivereinsieme.blogspot.com