26 febbraio 2008

Dioniso, Apollo e la Graham Thomas

Nel Simposio, Platone fa raccontare un celebre mito ad Aristofane: pare che un tempo gli uomini fossero costituiti di 2 parti e quindi ne esisteva una tipologia costituita da due parti maschili, una da due parti femminili e una composta da una parte maschile e una femminile:

Avevano quattro mani, quattro gambe, due volti su un collo perfettamente rotondo, ai due lati dell'unica testa. Avevano quattro orecchie, due organi per la generazione, e il resto come potete immaginare. Si muovevano camminando in posizione eretta, come noi, nel senso che volevano. E quando si mettevano a correre, facevano un po' come gli acrobati che gettano in aria le gambe e fan le capriole: avendo otto arti su cui far leva, avanzavano rapidamente facendo la ruota. La ragione per cui c'erano tre generi è questa, che il maschio aveva la sua origine dal Sole, la femmina dalla Terra e il genere che aveva i caratteri d'entrambi dalla Luna, visto che la Luna ha i caratteri sia del Sole che della Terra. La loro forma e il loro modo di muoversi era circolare, proprio perché somigliavano ai loro genitori.

Strutturati in questo modo gli uomini erano molto forti, ma pare anche arroganti così che mirarono addirittura a spodestare gli dei i quali pensarono bene di dividerli a metà per renderli inoffensivi.
Se non che da allora è destino dei mortali cercare l'altra metà originaria:

E così evidentemente sin da quei tempi lontani in noi uomini è innato il desiderio d'amore gli uni per gli altri, per riformare l'unità della nostra antica natura, facendo di due esseri uno solo: così potrà guarire la natura dell'uomo. Dunque ciascuno di noi è una frazione dell'essere umano completo originario. Per ciascuna persona ne esiste dunque un'altra che le è complementare, perché quell'unico essere è stato tagliato in due, come le sogliole. E' per questo che ciascuno è alla ricerca continua della sua parte complementare. Stando così le cose, tutti quei maschi che derivano da quel composto dei sessi che abbiamo chiamato ermafrodito si innamorano delle donne, e tra loro ci sono la maggior parte degl adulteri; nello stesso modo, le donne che si innamorano dei maschi e le adultere provengono da questa specie; ma le donne che derivano dall'essere completo di sesso femminile, ebbene queste non si interessano affatto dei maschi: la loro inclinazione le porta piuttosto verso le altre donne ed è da questa specie che derivano le lesbiche. I maschi, infine, che provengono da un uomo di sesso soltanto maschile cercano i maschi.


Però magari questa non è l'unica alienazione da cui siamo affetti, dal momento che in noi stessi e negli altri ravvisiamo caratteri contraddittori: che ad un tempo ci adoperiamo a costruire il nostro percorso, altre volte siamo invece presi dallo sgomento di non conoscere la nostra meta. Programmiamo le cose e poi magari una passione s'impossessa di noi e la vita è solo una parentesi che ci scorre in mezzo. Cerchiamo spazi civili da colonizzare e al tempo stesso avvertiamo l'autenticità di noi stessi in mezzo alla Natura. Abbiamo il logos. E tutta una serie di peculiarità che esulano da esso, la fede, l'amicizia, l'amore.
Tra Apollo e Dioniso.
E negli altri lo vediamo meglio. E le persone troppo apollinee, misurate, ci sembrano aride. E le anime che sono unicamente dionisiache ci sembrano alla lunga piuttosto tristi. Comunque ammalate.
Penso che la nostra scissione più intima sia questa. Lo so bene di non dire una cosa originale.
Ma chi si autodefinisce una persona "pratica" è convinto di esserlo davvero? è convinto che ciò equivalga a virtù?
Avevo un professore all'università, si chiamava Silvestro Marcucci. Kantiano. Ma ripeteva "con la sola ragione si arriva ad Auschwitz ". Ma d'altro canto che vita vivremo, dove se ne andrebbe la civiltà, se a governarci fossero solo le passioni, solo l'ebbrezza?
Penso che di Apollo e Dioniso, partecipiamo tutti, ma in diversa misura. Non ci è stata data la simmetria del mito platonico e sta in questo la nostra sventura. E come esistono le anime squilibrate, che hanno troppo dell'uno o dell'altro, più raramente potrà capitare di imbatterci in chi partecipa di ambedue le istanze divine. E allora ci verrà una gran nostalgia verso la nostra costituzione originaria.
Forse è per questo motivo che mi sono innamorata della Graham Thomas(foto) non appena l'ho vista. Ed era fotografata in mezzo ad un pannello insieme a non so quante altre rose. Che è forte lei. Eppure ha fiori così gentili. Aristocratica e esuberante. Preziosa, ma anche generosa. Tutti ciò l'ho scoperto dopo, con il tempo, nel mio giardino, ovviamente. Eppure l'ho voluta da subito quando l'ho vista, senza conoscere tutte queste virtù: che sia stata reminiscenza?

1 commento:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.