21 gennaio 2007

Un ricordo degli anni '80...rinnovato molti anni dopo!


Come scrisse qualcuno molto più autorevole della sottoscritta: "gli anni '80 non mi sono mai stati simpatici". Nemmeno a me. Volenti o nolenti ci siamo dovuti adattare e tutto sommato forse qua "nella provincia denuclearizzata" un po' siamo riusciti a sgammarli.Però per tutti noi che abbiamo dato il primo bacio e combinato pure qualcos'altro prima della caduta del muro di Berlino, la notte del 12 luglio del 1982 è stata ...oddio, non trovo le parole! Il mundial di Spagna è stato un punto di rottura tra le generazioni: o l'avevi vissuto, avevi fatto casino fino a notte fonda per le strade, avevi giurato eterna devozione a Paolo Rossi. Oppure eri semplicemente uno di quelli che sono venuti "dopo", con il torto di essere troppo giovane per capire.
Puntualizzo una cosa: non amo particolarmente il calcio, anzi per tutta una serie di motivi non troppo originali penso che venga strumentalizzato per sancire un dominio di "molti" sulla "maggioranza". Trovo inoltre profondamente ingiusto che ovunque ci siano campi di calcio per far giocare i maschi, sovente a spese della collettività e se uno ha una figlia femmina deve pagare di sua tasca per fornirle occasioni per fare attività sportiva. Perchè il calcio, quello giocato, almeno, è roba da maschi. Se credete nella favola delle giocatrici femmine, fatevi un giro nei campetti di periferia: altro che quote rosa!
E non mi piacciono nemmeno i vincitori d'anticipo o meglio, quelli che partono tutti pompati e il più delle volte però se e tornano a casa con le pive nel sacco. Gli Italiani per vincere i Mondiali devono assomigliare più che a odierni gladiatori a una sorta di armata Brancaleone, così è stato nel 1982, come 24 anni più tardi.
Durante gli ultimi mondiali ero in Francia e si sa che all'estero si è più sensibili all'amor patrio e così all' indomani della vittoria degli azzurri contro l'Ucraina mi sono levata la soddisfazione di andare a leggere il giornale nel "nostro bar", praticamente il Bar Penny della Provenza. Lo so che nella foto ho una faccia che lascia a desiderare, però le gambotte non sono male,eh? Insomma non è che il mio consorte, Apua ed io passassimo proprio inosservati da quelle parti e così mentre leggevo nel bar della vittoria dell'Italia, gli avventori mi mormoravano alle spalle "Ucraina est facile"...a mio giudizio, io la partita mica mi son presa la premura di vederla, non era per niente scontato, dato che la motivazione anche economica di vincere, di mettersi in mostra è più ragionevole che l'abbia una squadra dell'ex Urss, che non dei giovanotti occidentali già sazi di veline e di contratti megamiliardari!
Nei giornali francesi che leggevo in quei giorni imperversava colui che se fosse nato ad Ortonovo, si sarebbe beccato fin dalle elementari l'appellativo di "Chiocone"... scrivevano delle cose assurde, ci mancava poco che lo dipingessero come un novello Pitagora con il dono dell'ubiquità e una coscia d'oro...
Nemmeno la partita contro la Germania ho visto, quella sera ho passato in rassegna una ad una tutte le bancarelle di un mercatino artigianale: oddio, c'avevo anche provato a star seduta al bar, ma c'erano dei bambini tedeschi con le facce pitturate dei colori della loro nazionale che facevano un casino insopportabile e così ho preso la strada del mercatino, rimanendo confinata là per tutto il tempo della partita...ad un certo punto un ragazzo si è rivolto alla barcarella di un giovane tedesco e gli ha fatto un gesto universalmente conosciuto battendo la mano destra sull'avambraccio sinistro, esclamando "Toh Allemagne!". Allora ho intuito che l'Italia aveva vinto e con il mio bel abitino provenzale, con al guinzaglio la mia deliziosa cagnolina, con tutta la classe di cui assicuro potevo disporre ho iniziato a cantare "una mattina mi son svegliato o bella ciao..." proprio lì, nel mezzo del mercatino, tra l'ilarità generale. Sono andata al bar e ho incrociato i bambini tedeschi e mi è dispiaciuto vedere la bimba che piangeva, è stato un attimo, ma ho ripensato ai miei 12 anni, a quanto era stato bello nel 1982 e mi sono fermata a dirle che non doveva piangere, che è solo un gioco...
Il mio mondiale è finito qua. La notte del 9 luglio ero al lavoro e mi sono persa la festa. Ma il mio rimpianto è un altro: non aver mandato "per buon ricordo" una cartolina agli amici del bar!

Nessun commento: