23 gennaio 2008

sottovoce...

mi sono comperata una borsa di Cavalli, così "importante" che alla prossima riunione del sindacato tutti penseranno che sono Emma Marcegaglia (quella di Confindustria)! E va beh, sarò pur libera di comperarmi una borsa mozzafiato (e prosciuga-bancomat) ogni tanto.
E penso alle cose che mi piacerebbe fare con questo ruolo, in cui io stessa alle volte riverso troppo peso emotivo, quando non sono gli altri, i colleghi, che mi caricano di troppi oneri, quasi che il Ministro fossi io. E pure gli utenti, così che alle volte, garbatamente s'intende, glielo faccio notare. Al massimo io scrivo nel blog, bazzico un paio di forum, ma non compilo Leggi Finanziarie.
Penso pure che ci sia ancora tanto maschilismo nel sindacato, nel mondo del lavoro, nel mondo in generale.
Non dico che perchè ho una laurea la mia voce debba avere più peso di un collega che non è laureato.
Però penso proprio perchè ho una laurea, che ancora non le danno coi punti della miralanza, perchè m'informo sulle leggi, chiedo a chi ne sa più di me, propongo nuovi progetti, cerco di parlare coinvolgendo il mio interlocutore lavorativo verso più punti di vista, ecco proprio per questo, quanto meno dovrei partire al pari di un collega maschio.
E invece mi è sempre richiesto uno sforzo ulteriore, devo sempre aggiungere argomentazioni più convincenti e ripetermi numerose volte, prima che il mio concetto sia preso in considerazione.
Tutto ciò è molto mortificante sotto il profilo umano.
Ma poi perchè se quando una poi s'impegna a far qualcosa gli elogi che raccoglie sono marcatamente maschili, tipo "è una donna con le palle!".
Provate a fare un complimento ad un uomo e a dirgli "sei uno con le tette!" per vedere se gradisce!

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