24 giugno 2010

Le responsabilità

Lippi ha detto che si assume tutte le responsabilità della sconfitta odierna dell'Italia calcistica.
A posteriori mi va bene, anzi lo stimo. E'un' eccezione.

Di solito chi dice "mi assumo io tutte le responsabilità" è proprio colui chi sa in anticipo che non gli verrà presentato alcun conto.
Chi è consapevole, che pur in conseguenza di un suo sbaglio, di un'azione illegale, comunque di comportamento disdicevole, non pagherà un accidente e la farà franca.
Essere i più forti, non vuol dire essere giusti.
Anzi essere forti, quando si è disonesti, vuol dire essere vigliacchi.

6 commenti:

Ernest ha detto...

Credo che se fossimo capaci di fare un'analisi chiara della situazione ora si dovrebbe dire che il problema e' che il calcio italiano sta passando un momento davvero difficile, le squadre non puntano sui giovani, i vivai non fanno più uscire talenti da qualche anno. Il problema non e' Lippi o altri come diranno in queste ore in molti ma il sistema calcio in generale
ciao Sara
ora spero che vinca il Ghana!!!!

Franz ha detto...

Marcello Lippi ha avuto per quattro anni l'occasione di passare agli annali della storia sportiva, proprio come Enzo Bearzot, alla stregua di un super-eroe che ci ha regalato il sogno più grande: bastava che si accontentasse di godersi la pensione, insieme a tanto lignaggio.

Non l'ha fatto e le probabilità che finisse così erano molto, molto alte.
Ora avrà una pensione più alta, ma il livore di chi l'aveva osannato, e avrebbe continuato a farlo a vita.

Ciao Sara, buona Aiafest !

bonebag ha detto...

Credevo che la mia fosse una voce solitaria. Vedo che non è così. Il calcio non c'entra nulla, il nocciolo della questione è un altro.
Ti stimo.

Sara ha detto...

Uhm fanti non era solo una questione calcistica e comunque conosco quel piglio di Lippi, se non altro per appartenenza ligure-apuana più sul rivierasco...
Grazie Marco! un bacio!

ross ha detto...

non ci capisco un'acca di calcio, anzi lo odio con tutto il cuore in quanto emblema di un paese che si stordisce davanti a un pallone e si sente nazione solo in queste occasioni, ma penso che uno dei problemi del nostro calcio siano i troppi soldi che circolano. Si pensa solo a comprare calciatori famosi a suon di cifre vergognose, anche se pagate da privati; è più facile che allevare un vivaio di ragazzini da educare.
E così hanno fatto diventare anche il calcio, gioco di squadra per eccellenza, un' accozzaglia di individui, anzi di star, che si esibiscono e si credono di essere dei supermen

Sara ha detto...

Ehi Ross! sai che Ernest fa l'allenatore di ragazzini! che poi lo sport fa bene, insegna il rispetto delle regole, del gioco di squadra, insegna a rispettare il proprio fisico...
Giocare per questo è già un motivo pienamente apprezzabile.
Anch'io non capisco niente di calcio...in compenso noi giardinicole abbiamo cognizioni di botanica, entomologia, geografia, chimica, storia, estetica etc...