Non è servito e dunque mi è rimasto il blog da condurre da sola, mentre del nostro gruppo unito nell'amicizia e nel teatro, sono rimasti i singoli affetti, tranne tra me e lei. Lei che poi era la più brava di tutti noi. Noi due così diverse.
Lei così operosa in tutti i dettagli dello spettacolo, dai costumi all'allestimento, a una superba recitazione, mentre io durante le prove passavo il tempo a fumare sigarette e a profondermi in chiacchiere e polemiche.
Lei così assennata. Io invece così impulsiva, così poco furba, poco diplomatica.
E quando dopo l'Orestea il regista entrò in camerino inveendo al suo indirizzo per una questione francamente stupida e irragionevole, io, in piedi tra loro due, vestita da Cassandra, invocai calma e rispetto reciproco.
Mi ferì lo sguardo ferito della mia amica.
Lei! che avevo seduta accanto nell'auto che mi accompagnava in chiesa il giorno del mio matrimonio!
Dovevo difenderla!
Quella fu l'ultima sera in cui recitammo tutti insieme, il mio gruppo si sciolse, rimase solo lei con il regista. E fecero un gruppo nuovo.
Il bando nei miei confronti è stato implacabile : sono stata cancellata dalla mailing list e bannata dalle feste dell'associazione, in modo abbastanza puerile, nondimeno quando è capitato sono stata a vederli recitare, ad applaudirli, ho avuto parole di lodi sincere quando mi sono emozionata.
Ho cercato più volte di ricomporre quel rapporto di amicizia anche se poi la mia colpa è stata quella di aver difeso la mia amica, chi sparte prende la miglior parte, fino a che poi ho lasciato perdere.
Nel frattempo le nuove attrici che di volta in volta le sono passate accanto, sono diventare sue amiche.
Non so se ogni tanto lei mi pensa, non credo perché nutro il forte sospetto che la sua capacità affettiva sia, come dire...inconsistente.
4 commenti:
le persone lasciano tracce in noi, anche quando non sanno amare.
Ma pian piano il tempo cancella le tracce
@Si Ross...ma 5 anni insieme mi fanno pensare. Ora non mi manca più, ma ho sofferto davvero tanto.
Scrivere un commento ad un post così è difficilissimo e spesso si preferisce glissare. Però è stato scritto, è lì, non si può far finta di non averlo letto ed allora uno d'istinto qualcosa vorrebbe dire, perchè il silenzio a volte è pesante.Ma tutte le parole sembrano d'improvviso piatte,come sagome di cartone che sorridono dalle vetrine.
La capacità di soffrire ci da la certezza di essere vivi, ma se chi ci ha fatto soffrire non ha questa capacità il dolore raddoppia.
Ciao Sara
mi dispiace e ti capisco, in passato è successo qualcosa del genere anche a me non proprio in questi termini.
Mi senti di dirti che hai fatto quello che era da fare, e hai fato tutto. E poi scusa mi sembra di capire che il teatro era o è una tua passione e allora perchè non riprovarci ancora con altre persone?!?
P.s. tra qualche mese inizierò un corso di due anni di Teatroterapia
un abbraccio
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