15 novembre 2010

incontro

24.Dopo aver sistemato le mie cose nella stanza, andando verso i bagni pensai di passare prima dal mercato, per comperarmi qualcosa da mangiare, e vidi del pesce bellissimo. Chiesi il prezzo: cento sesterzi! feci un po'lo schizzinoso, e me lo diedero per venti denari. Mentre venivo via, ecco che incontro Pizia, un mio vecchio compagno della scuola ad Atene. Dopo un po' di incertezza mi riconosce, e mi fa gran festa, e fra baci e abbracci esclama: "Caro Lucio! Da quanto tempo non ci vediamo! Per ercole, è da quando abbiamo lasciato la scuola del maestro Clizio! Come mai ti sei messo in viaggio?"
"Te lo dirò domani" risposi. "Ma tu, cos'è tutto questo lusso? Sono contento per te. Fasci, apparitori che ti accompagnano, veste da magistrato..."
"Si, sono edile" rispose "preposto all'annona. Se desideri fare acquisti ti posso essere utile". Lo ringraziai dicendogli che avevo provveduto alla mia cena con quel pesce. Ma ecco Pizia che si mette a frugare nella mia sporta, e rivoltola tutti i pesci per esaminarli meglio. "Quanto l'hai pagata questa robaccia?" mi chiede. "Glieli ho strappati a fatica per venti denari a quel pescivendolo".

25.Udite le mie parole mi afferra per mano e mi trascina di nuovo al mercato, e mi chiede "allora da chi l'hai presa questa roba?" . Io gli indicai un vecchietto seduto in un angolo. Lui allora, mettendosi a gridare dall'alto della sua autorità di edile con voce tremenda "Ecco" disse "ecco, nemmeno con i nostri amici, e ancor meno con i forestieri avete più rispetto! Ma a che prezzo vendette questi pescetti da nulla?! Questa città, che è il fiore della Tessaglia, voi la volete ridurre un deserto di pietre per il costo della vita! Ma non la passerete liscia! A te, ti farò vedere io come si puniscono i ladri sotto il mio governo!". E rovescia per terra la mia sporta, comanda al suo ufficiale di saltar sopra pesci e di pestarli ben bene. Poi, contento della severità del suo operato, il mio Pizia mi fa cenno che possiamo andare, e dice " Sono soddisfatto, caro Lucio. Gli ho dato proprio una bella umiliazione, a quel vecchietto!".
Completamente abbattuto e mezzo rimbambito, mi avviai verso i bagni. Grazie all'ottimo intervento del mio amico, ci avevo rimesso i soldi e la cena. In ogni caso, mi lavai, tornai a casa da Milone, e mi ritirai in camera mia.

Apuleio, Metamorfosi (l'asino d'oro) I, 24-25.

4 commenti:

Kylie ha detto...

Una bella scelta questo brano.
Buon lunedì!

@enio ha detto...

cambiano i periodi storici, cambiano le situazioni ma ai potenti e ai loro amici va sempre a finire bene...

Tonino ha detto...

Lettera a Lucio (2010 d.C.)
Salute a te , Lucio,
non sai che fartene ,ora che la tua polvere percorre il mondo o si è depositata nei mari o nei laghi.
''Sempre vivranno coloro che saranno al centro dei ricordi''.
In quel giorno ,che si concluse fra i morsi della fame,tu hai tracciato un solco ,come vedi, indelebile.
Hai appreso le norme della convivenza,del libero scanbio,della prepotenza, dell'ignoranza.
Son bastati pochi minuti a comprendere tutto ciò e non hai avuto bisogno di discuterne con gli amici del foro, con gli editti, con i cantastorie, con i saggi e maestri.
La fortuna è dalla tua parte poichè la tua mente è rimasta limpida e non hai subito la nebbia del dubbio.
Lucio,
Sapessi quanto è difficile, eliminare ogni giorno il fango dalla biga dei pensieri ed aiutare il prossimo ad uscire dai pantani che ogni nuova alba vede formarsi.
Ti saluto , Lucio, che tu sia di monito alle genti che leggeranno l'accaduto.
Ad maiora.
T.

Sara ha detto...

@Ciao Kylie! buona settimana anche a te!
@Enio...si, è una legge scientifica.
@Tonino grazie di cuore, mi lasci senza parole! Sei un grande!