io non ho bambini, quindi li conosco poco, anche se per lavoro ne incontro tanti.
Oggi parlavo di gladiatori, di belve feroci, di giochi nell'arena, di Giulio Cesare, di fortificazioni, e della città antica tutta coperta di marmo bianco.
Davanti a me un gruppo di persone e tra loro un bambino con gli occhi nocciola. Avrà avuto 10, 11 anni.
Occhi sgranati, lo sguardo fisso su mi me, tutto preso dalle mie parole.
Alla fine gli ho chiesto: "A te piace la storia dei Romani, vero?". Ha annuito convinto.
La madre mi ha ringraziata molto.
Però ora che ci penso sono io che avrei dovuto ringraziare per quello sguardo fisso su di me, per l'attenzione verso le mie parole, per aver fatto sentire speciale, prezioso, ciò che io faccio nel mio quotidiano.
E sono proprio certe emozioni che danno un valore impagabile al mio lavoro.
7 commenti:
Si vede che sei proprio brava..
;-)
Che persona eccezionale che sei,è proprio vero, le donne Apue hanno quancosa di speciale, ne sò qualcosa.
Beh...beh...in effetti...
Maresco, ma grazie!!! e tu ci conosci bene noi Apue!
Che bella questa cosa e che soddisfazione, visto che i bambini si distraggono facilmente e riuscire a coinvolgerli non è una cosa da poco.
Complimenti.
brava sopratutto se senti soddisfazione in quello che fai.Oggigiorno ci sono persone che lo fanno controvoglia o perchè non ne possono fare a meno (x lo stipendio)
Queste sono le storie che amo e quello é un bambino adorabile, perché di questi tempi con la diffusa ignoranza di ritorno - specie delle famiglie - rappresenta più un'eccezione che una regola. Uomini e donne del popolo per decenni hanno cercato in questo Paese di riscattarsi socialmente soprattutto cercando di acquisire un'erudizione da autodidatti di stampo storico.
Ma sei adorabile anche tu ... e non devo a questo punto sottolineare perché!
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