lo faccio nel modo che preferisco, cioè mettendo i miei fiori al posto delle parole.
Ho avuto paura. E'strano a dirsi, ma mi ha colpito più l'alluvione di Genova che quella che è accaduta nella mia Provincia, perché da noi il fiume lo vedi, ti passa accanto, gonfio d'acqua e di Storia. A Genova no. Non in via XX. Non alla stazione di Brignole dove prendo sempre il treno. E dire che il Faber aveva lasciato quella canzone, Dolcenera, che era un ricordo, ma anche un monito che è rimasto inascoltato.
6 commenti:
guardando Brignole ho sentito addosso un senso di impotenza indicibile, e il panico per le linee telefoniche interrotte e l'impossibilità di comunicare con i cari :*
la mia città sorge sulle rive del Po. ma per fortuna la piena sta passando senza danni! ma quanta paura!
anni fa avevano iniziato a scavare lo scolmatore a mare per alleggerire il deflusso delle acque, tangendopoli si è mangiato metà dei soldi. Il buco c'è, bisogna proseguire a mare per non dover dire fa 5 anni le stesse cose di oggi.Il pesece puzza dalla testa e i votri politici andrebbero cacciati.
Sto guardando Presa Diretta.. che disastro, la tua splendida terra così martoriata. La natura purtroppo si sta ribellando ad anni di incuria. Da te come va ?
Sì, occorre ricominciare. E il tuo é un pensiero molto gentile.
Complimenti, per la forza di rialzarsi e per il blog... vivo lontano da te, in provincia di Treviso... trovo questo blog per caso, utilizzando il pulsantino "blog successivo"... e chissà perchè dai miei blog di cucina e politica il computer sceglie di catapultarmi qui... in un blog in cui mi sto perdendo, vista la bellezza...
Continuo a perdermi, tu intanto se vuoi passa a trovarmi. Trovi i miei blog dal mio profilo, e da loro arrivi alle rispettive pagine facebook. Un abbraccio
Posta un commento