Oggi ho corso tutto il giorno: ho iniziato di mattina presto, per andare in stazione, tant'è che mi sono messa la scarpe basse e quelle con i tacchi me le sono portate dietro in borsa. Un cambio veloce, dietro a un palo dell'autobus e voilà, da scompigliata menade dei ludi plebei, mi sono trasformata in una compunta quarantenne in tallieur nero e make up discreto, dai toni rosa pesca.
A metà della giornata trascorsa a Genova di nuovo, corsa e camminata veloce e quindi la necessità di affrontare salite aspre e discese precipitose, per spostarmi da un punto all'altro della città.
Quantunque affannata, devo dire che sono riuscita miracolosamente a rispettare tutti i programmi che mi ero prefissata: nel frattempo sono lieta di annunciare che ho conseguito anche il dono dell'ubiquità.
10 commenti:
Ooooh!!!
Me lo presti?
Ma lo voglio anche io !!:)
sant'Antonio ce l'aveva, chissa?????
mi dici dove l'hai preso così faccio un salto anche io a rifornirmi! :)
Quando entriamo nella dimensione esatta di noi, riusciamo ad avere i doni migliori.
Corri, corri.
Corri così!
Grande Sara, un salutone
Ciao Wonder woman.
Non ti invidio Sara. L'ubiquità non mi piace. Voglio essere solo altrove e nello tesso momento voglio essere sempre altrove....Ciaooo
che dire grande sara!
brevettalo (diamo a cesare quel che è di cesare) e poi permettici di usarlo!!! :P Magari lo possedessi davvero, potrei fare miracoli!!!
Infatti! Voi del Teatro, no? :)))
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