13 gennaio 2012

Con le lavoratrici del gruppo OMSA di Faenza

OMSA


Da quando è iniziata questa brutta storia non ho più acquistato niente di questo marchio.
Ho visto che in questi giorni la campagna di boicottaggio è stata prepotentemente rilanciata, quindi mi auguro che prosegua. Forse il boicottaggio non servirà a far tornare OMSA sulle sue decisioni , ma quanto meno è un atto dovuto verso le 350 lavoratrici che rischiano di perdere il loro posto di lavoro.

Come sarebbe bello insegnare alla classe imprenditoriale con smanie di esterofilia che andare contro i diritti dei lavoratori non paga!

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Su facebook c'è una campagna contro l'acquisto del marchio omsa. Qualcuno ha scritto che ipocrita perché poi andiamo a comprare altri oggetti (in generale, non solo le calze) fatte in cina e dintorni. Io ho risposto che ho la coscienza pulita e che, quando c'è l'alternativa, io scelgo sempre il prodotto made in italy. Dovremmo fare così!

Sara ha detto...

Concordo!

nico ha detto...

Brava Saretta! Io spesso sono mandato da Maria a comprarle delle calze...e ovviamente anche io so bene quali non portarle! Un abbraccio

Lara ha detto...

Certo che dobbiamo fare così. Mi sembra l'unico metodo che abbiamo a disposizione.
Ciao Sara e un abbraccio.
Lara

La Sbullonata ha detto...

Io non le acquistavo più da un paio d'anni. Le intenzioni del gruppo erano state molto chiare già da dopo la partecipazione della delegazione delle operaie al programma "Rai per una notte".

viola ha detto...

Concordo appieno, oh si quanto concordo! come dici tu, forse non servirà, ma forse si se ci mettiamo tutte insieme a dire basta, chissà. E un caloroso abbraccio a tutte le lavoratrici:) un bacio cara Sara

aboutgarden ha detto...

ero informata...io non uso comunque calze OMSA...
e condivido comunque su FB!
giustizia e solidarietà!!!
simonetta

Sara ha detto...

Che grandi donne che siete!
Anche Nico è grandissimo! Uniamo le energie, forza!

Eva ha detto...

Sì, e come ho già scritto in un altro commento, la qualità è anche pessima, quindi non perdiamo nulla. Baci.

Adriano Maini ha detto...

Aderisco senza incertezze!

delia ha detto...

Già, capisco il problema, anche in Sardgna c'è un calzificio che è stato dichiarato fallito proprio in questi giorni, la crisi è molto sentita
http://lanuovasardegna.gelocal.it/sardegna/2012/01/11/news/macomer-dichiarato-il-fallimento-del-calzificio-queen-5528947
comunque, niente Omsa per me!

Kylie ha detto...

Dobbiamo scovare qualche marchio italiano alternativo perché stanno scomparendo tutti. Odio queste cose e le lavoratrici hanno tutta la mia solidarietà.

Buon fine settimana!

Ady ha detto...

lo farò, ma non è peggio per le lavoratrici?

Giuliano ha detto...

Con OMSA la donna ne GOLD ne LADY

UIFPW08 ha detto...

Concordo sulla scelta. Ottima idea Sara.

patrizio spinelli ha detto...

Non so essere un bigotto
e v' incalzo nel boicotto
non è bello che per le gambe
chi lavora finisca in mutande...
cosa orrenda e poco seria
condurre chi lavora alla miseria...

Anonimo ha detto...

Lo stabilimento della OMSA a Faenza lo vedevo sempre quando ci passavo in autostrada... già allora mi pareva desolato.

Vera ha detto...

@ ady happyborn
No non è peggio, la produzione viene spostata (non chiudono, delocalizzano) non perchè omsa fosse sull'orlo del fallimento, ma solo per aumentarne i profitti. Il destino delle lavoratrici non è legato a quello dell'azienda, ma solo alla volontà di omsa di massimizzare i profitti.
Almeno così mi pare di aver capito

Ernest ha detto...

Anche io!