11 ottobre 2012

La colpa di essere un bambino

Padova: bimbo prelevato a forza da scuola. Marziale, servono sanzioni - ASCA.it
Ho visto il video del bambino portato via da scuola ed è abominevole pensare che questo sia accaduto nel nostro Paese.
Credo che le parole di chi si occupa veramente di tutelare i bambini, siano più autorevoli di tante polemiche.
Ma fondamentalmente scrivo questo post perché in qualche modo devo sfogare la nausea che mi hanno provocato quelle immagini di violenza.

23 commenti:

Francesco ha detto...

si, però va capita e spiegata meglio perchè i contorni non sono chiari; sono vicende talmente pazzesche che non mi fido delle tv

Sara ha detto...

Poteva essere anche figlio di p.... a ...ma il video è chiaro. Quello è un bambino! Poi chi siano sua madre, suo nonno a me non interessa.
Anche la poliziotta che si qualifica"io sono un ispettore di polizia, lei non è nessuno", ecco dimostra proprio il livello di prepararazione, più adatto a un reality che a una figura che ha un compito istituzionale.

Ernest ha detto...

Sara ho appena visto il filmato... non ci sono davvero parole, stiamo parlando di un bambino di 10 anni, come se ci fosse stato mio nipote li, sono nauseato. E' chiaro che nessuno di noi entra nel merito della questione tra padre e madre, non mi sognerei mai di farlo, qui si tratta di denunciare violenze di questo tipo contro qualsiasi essere umano figuriamoci se si tratta di un bambino. Vedi il punto credo che sia sempre lo stesso quelli che non si indignano di fronte a una cosa del genere sono gli stessi che se ne fottono dei problemi fino al momento in cui non vengono toccati da vicino. Questo è il male peggiore di questo paese, l'indifferenza e l'impotenza di coloro che hanno ancora una coscienza ma che ogni giorno si vedono schiacciati.

enzo ha detto...

Non sono riuscito a vedere più di 3/4 secondi, mi sono salite rabbia e lacrime in contemporanea.
Schifo e stupidità spesso vanno a braccetto: qui si è superato ogni limite, una vergogna nazionale, mondiale, umana. Dice bene Ernest, siamo una comunità di indifferenti, "Odio gli indifferenti".

Queen ha detto...

povera stellina :*
che storia inquietante!

nucci massimo ha detto...

Io ho sentito e visto la faccenda alla tv,
mi son messo nei panni di quel ragazzino che ogni giorno
entrando o uscendo da scuola si guarda intorno angosciato
per vedere se ci sono poliziotti che tentano di catturarlo.
E' sfuggito altre due o tre volte al "rapimento"
e quindi credo che sia un ragazzo sveglio
e capace già di una scelta
e allora mi chiedo se la sua volontà
non possa essere valutata dal giudice.
Possibile che un giudice non possa sentenziare
tenendo conto anche della volontà del ragazzo?
Possibile che una coppia di genitori sia arrivata a tanto odio tra di loro
da torturare così quel ragazzo frutto di quando tra loro c'era ancora amore?
Non trovo il coraggio di prendermela coi poliziotti,
sono colleghi di quelli che hanno compiuto il massacro
alla scuola Diaz nel 2001
non possiamo pretendere più di tanto da gente simile,
ma il giudice, lui che ha studiato il caso,
possibile che abbia dato ordini così perentori
senza valutare un'opera di convincimento sul ragazzo?
Queste cose lasciano allibiti
e non succedono solo da noi,
qualcuno ha visto Ladybyrd ladybyrd di Ken Loack?
Ecco, in Inghilterra è la stessa cosa.

Paola ha detto...

sono nauseata da certi eventi sconcertanti:la violenza è sempre sbagliata, verso chiunque.... ma i bambini non possono essere trattati così!

Kylie ha detto...

Avrebbero potuto usare altri modi in effetti...

Buon fine settimana, baci!

Nik ha detto...

Sono inorridito. Che vergogna.
Ma questa è una delle altre cose che prima o poi qualcuno pagherà!

UnUomo.InCammino ha detto...

Ho vissuto di persona la perfidia malevola della madre di mio figlio che per anni ha del tutto arbitrariamente fatto saltare una caterva di mie frequentazioni ed ostacolate in modi subdoli.
Ha approffittato impudentemente del fatto che non le sarebbe successo nulla e anche della mia decisione salomonica della quale ho scritto ieri a casa (peraltro prima di venire a conoscenza del fatto).

Non ho molti dati sulla questo caso ma invito tutti a non cedere alla tentazione di giudicare come terribile il prelievo forzato.
Dal poco che ho letto esiste una madre che ha ostacolato in molti modi e in molteplici occasioni frequentazioni, violando decisioni del tribunale, ostacolando gli interventi degli assistenti sociali etc.
In letteratura è ben definita e studiata la sindrome della madre malevola.

Se così fosse occhio a non confondere il male con la cura.
Perché se c'è una malattia molto grave e degenerativa, non si può dire "tu chirurgo brutto e cattivissimo perché usi i ferri e fai uscire il sangue e fai venire dolore" quando sta cercando di operare per una guarigione.

E'probabile che ci siano anni di violenza assai peggiore come retroscena di questo caso.

nucci massimo ha detto...

L'uomo in cammino avrà anche le sue motivazioni, ma io credo che si potessero trovare anche altri metodi o almeno un altro sito e non davanti ad una scuola.
Credo inoltre che il trauma subito dal ragazzino non sia paragonabile ai danni che gli causava la madre, spero che non sia così ma ho paura che ne risentirà parecchio e presto.

Sara ha detto...

Io ho molte perplessità, non sulla madre che ci mette la faccia. Semmai sul padre che accetta che il figlio subisca una violenza del genere, salvo poi far sapere che la sera è stato bene e ha giocato alla playstation!
Poi questo signore, avvocato, a che titolo partecipa a un'operazione condotta dalle forze di polizia? a che titolo sale sull'auto della pattuglia?
E il questore?
Francamente oltre alla brutalità dell'accaduto, nutro dubbi sulla legittimità dei titoli che hanno condotto a questa azione. Poteva il questore autorizzarla? poteva il padre partecipare?
Vogliamo scommettere che se era figlio di un operaio col cavolo che si sperticava tale apparato di forze! Tanto siamo in Italia!

Ady ha detto...

provo nausea ormai troppo spesso, la provo di fronte ai fatti di ieri, a provo di fronte ai politici che sacchegggiano il paese e trovano il coraggio di chiedere sacrifici, dunque sono assolutamente d'accordo con te, ma rispetto alle immagini di quel bimbo mi sono chiesta innanzitutto che razza di genitori gli siamo potuti capitare, usare un minore per farsi guerra è la cosa più orribili che due adulti possano fare...baci

UnUomo.InCammino ha detto...

>> io credo che si potessero trovare anche altri metodi

Temo che molti di voi stiano seriamente sottovalutando la gravità della causa.
Ci sono genitori malevoli, in Italia il problema sono in grande maggioranza le madri che sono consapevoli dell'impunità a loro comunque garantite a aprte casì limite come questi dove si decide di intervenire.
Dicevo, comportamenti criminosi preordinati e studiati attentamente.
Ci sono mille modi per negare un figlio all'altro genitore (in genere padre, qui in Italia) e di una così fine ed astuta e malevola violenza psicologica.
Diventa impossibile persino arrivare a vederlo il proprio figlio.

Ecco, sono casi talmente gravi proprio perché NON si è intervenuto radicalmente e draconianamente prima a censurare, reprimere PRIMA il comportamento criminoso del genitore presso cui il piccolo era affidato e/o residente.

Io posso raccontarvi un paio di casi della mia esperienza personale ma non voglio tediare nessuno. Se interessati ditelo e vi racconterò.
A volte diventa straordinariamente difficile arrivare proprio al contatto fisico col piccolo proprio per una impenetrabile cortina preventiva organizzata e premeditata da parte del genitore affidatario.
Ho scritto a casa mia che sono già le modalità italiche di frequentazione così patologicamente sbilanciate a favore della madri che creano i presupposti, per quelle con problemi, di peggiorare ulteriormente questo disequilibrio paotologico, fino agli estremi, come successo in questo caso.

Scusate, mi fareste un esempio concreto, operativo di modalità di intervento che non sia a scuola?
Sapete che in provincia di Ferrara c'era un clan affidatario così patologico che era arrivato a non mandare più il minore a scuola propro per evitare il rischio che il figlio potesse entrare in contatto con l'altro genitore?
A questo punto sono intervenuti assitenti, tribunale, etc.
E prima? E prima dove diavolo erano quando fioccavano le querele etc. e le segnalazioni del genitore non affidatario? Dove erano? Perché avevano creato quei presupposti?


Una settimana intera da uno, una settimana intera dall'altro. Come in Svezia, ad esempio.
Fine.
Punto.
Straordinaraiamente semplice.
E fattibile.

Questo stroncherebbe gran parte di questi casi malati di esclusività possessiva dovuta ovviamente a problemi, in questo caso della madre e dei farabutti incoscienti del suo clan che l'hanno appoggiata per anni in questo disegno massacrante per il bimbo.

Pobera stellina.
Povero padre.
Ma soprattutto povera madre che non ha trovato alcun argine, aiuto che ne limitasse un agire così grave per il piccolo e infine anche per sé.

Anonimo ha detto...

Scusatemi, esiste una sentenza di un giudice emessa a seguito di perizie che, tra le altre, recica: "In mancanza di spontaneo accordo e/o esecuzione degli adempimenti suindicati, le decisioni del caso e l'attuazione delle disposizioni cogenti saranno adottate dal padre affidatario, che potrà avvalersi - se strettamente necessario - dell'ausilio dei Servizi Sociali e della Forza Pubblica, da esplicarsi nelle forme più discrete e adeguate al caso".
Ergo, il padre era lì perchè il giudice ha affidato a lui la custodia esclusiva del piccolo. Esclusiva. Mi pare evidente che la situazione a casa della famiglia materna non fosse propriamente sana, e gli strilli inconsulti ed insulsi della zia lo testimoniano abbondantemente. Per due anni non gli han fatto vedere il bambino, per due volte si spn rifiutati di lasciare che l'ordinanza venisse eseguita tranquillamente a casa, tanto da costringere ad utilizzare la scuola come luogo neutro.
Prima di usare termini come rapimento bisognerebbe stare un po' attenti ed infermarsi un bel po'.
E cerchiamo di non fare i buonisti e si non mettere la testa sotto la sabbia: tutti conosciamo almeno indirettamente qualche genitore che usa i figli come arma di ricatto verso l'altro. Madri che sparlano dei padri indottrinando i figli e viceversa.
Lasciar scegliere ad un bambino di 10 anni senza il necesario carico di esperienza, lungimiranza e senso delle conseguenze? Non siamo ridicoli, suvvia.

Sara ha detto...

Credo che ognuno di noi conosca esempi di separazioni molto sofferte e non è detto che la colpa sia da entrambe le parti, come si tende a dire, ma piuttosto si ha la sfortuna di incappare in un ex marito/moglie immaturo e opportunista, per non dire avido/a.
Ripeto, li conosciamo tutti: non abitano sulla luna, ma in mezzo a noi. Se la madre ha sbagliata e con lei tutta la sua famiglia, è un'altra questione: il fatto che un bambino sia trascinato con violenza fuori da scuola non ha la minima assoluta giustificazione.
Poi mi ha colpito nella disposizione del tribunale il fatto che la vita affettiva del bimbo "doveva essere resettata", cioè ha usato proprio il termine che si usa con i computer.
Ma chi scrive queste cose ha la cognizione che a 10 anni hai i tuoi affetti tra i compagni di scuola, la maestra, che ne so, la vicina di casa?

Anonimo ha detto...

E' ovvio ed evidente che la parte che va "resettata" è quella relativa alle vicende familiari.
E sì, va proprio resettata come quella di un computer e ricostruita da zero, se, come credo fermamente, è profondamente sbagliata e squilibrata, perchè ha 10 anni e si spera altri 80 ancora da vivere e merita il suo equilibrio, radicato, anche e soprattutto riguardo le figure dei suoi genitori, che sono la sua origine.
Quanto alla violenza, a volte ci si trova a dover scegliere il male minore e, di nuovo, sono convinta che questo fosse uno di quei casi. Esattamente come quando a 2/3 anni li si veste anche contro la loro volontà e nonostante le urla ed i pianti. Lo si fa perchè è la cosa migliore per loro anche se non sono in grado di rendersene conto.
Concludo, dicendo che la cosa che mi infastidisce profondamente è la strumentalizzazione che i media ne stanno facendo e l'interesse morboso da parte di noi pubblico (e mi ci metto anche io). La cosa migliore per il bambino, adesso, sarebbe di smettere di parlarne sui mezzi pubblici, in modo tale che la mediazione tra i genitori possa avvenire nel silenzio e nel loro privato, senza ingerenze e spinte di chi vuol guadagnarci sopra 5 minuti in più di visibilità. La Mussolini in prima fila.

Francesco ha detto...

da padre separato so che ce la prendiamo spesso se non sempre in quel posto....

Sara ha detto...

Forse non ci siamo capiti.
Ho segnato in questo post il link dell'affermazione del referente deil 'Osservatorio sui Minori, proprio per rifarmi ad un parere autorevole e quindi ala violenza compiuta su un minore, attraverso un operazione di polizia.
Si che non è necessario essere neuropsichiatri dell'infanzia per capire che un bambino il bimbo è stato traumatizzato.
Dato che noi tutti non c'eravamo, ma gli altri bambini si, vi mettete nei loro panni? E quelle mamme che il giorno dopo protestavano davanti a scuola, erano solidali con la madre o protestavano per la violenza che è stata inferta anche ai loro bambini?
Poi a me un padre che va a pigliare il figlio con un operazione di polizia e in tv va a dire "l'ho salvato", scusate, ma mi sa tanto di Rambo esaltato.

Anonimo ha detto...

I compagni erano stati allontanti preventivamente dalla classe, e le altre mamme avevano avuto della questione solamente il punto di vista della signore in questione.
Ascolta un po' cosa ha detto il questore sulla vicenda, e leggi gli estratti che parlano del filo spinato messo attorno al letto sotto al quale han fatto nascondere il bambino le due volte precedenti, così poi magari scoprirari che il Rambo esaltato non era poi tanto esaltato ed ancora meno Rambo.

Sara ha detto...

Alhambra le altre mamme credo che le cose le conoscano meglio di me, ma sicuramente anche meglio di te.

Francesco ha detto...

io ho letto che questo padre non riusceva a vedere il figlio e che la mamma e chi le gravitava intorno era una banda di squinternati.

quando la vicenda si sarà smontata non verrà certo restituito alla madre, fidati

UnUomo.InCammino ha detto...

Temo che molte persone si siano concentrate solo sull'intervento e non sulle cause.
Ma questo è estremamente pericoloso: la situazione è(ra) drammatica e ogni giorno in più esponeva il minore ad una situazione gravissima.

Ma perché continuate a concnetrarvi sull'operazione di prelievo a scuola e tralasciate quella più grave che ha causato una degenerazione tale da dover arrivare ad un intervento forzoso?

Io non capisco.
Ma qualcuno mi sa spiegare come si sarebbe potuto intervenire? In quali tempi? Cosa avreste fatto voi?
La mia senzazione è che stiate ancora dando addosso al chirurgo che è dovuto intervenire in emergenza.