25 settembre 2013

a vantaggio di chi?

Cammino per il mega centro commerciale, un po'stanca per la giornata di lavoro, ma ho in testa una maglietta bianca e mi sto dirigendo verso il negozio dove so di trovarla.
Vengo fermata vicino alle scale mobili, da un tipo che mi si para innanzi, direi che proprio mi ha braccata. E parla a raffica da subito. Ho capito che sta facendo una raccolta di fondi, volto il viso e vedo  un piccolo stand con bandierine e foglietti appesi.
E quello mi chiede "lei è una mamma?" gli rispondo che non lo sono ed ecco che già sono scocciata immediatamente, in primo luogo dal fatto che essendo una donna, lui automaticamente pensa che potrei essere una mamma. 
Potrei essere mille cose. 
Potrei essere una che ha perso un figlio, una che non ne può avere, una che ha abortito ieri, potrei essere una a cui il figlio è stato sottratto dai servizi sociali etc. 
Altra cosa che mi ha scocciato è che la sua domanda, quasi si aspettasse un "si", sottintendeva che in quanto madre, avrei dovuto accogliere o comunque comprendere la sua richiesta di denaro. 
E quindi mentre mi chiedeva di fare un'offerta per una condizione patologica che colpisce i bambini, attraverso un'associazione a me del tutto sconosciuta, mi  diceva "possiamo anche dare il resto!". 
Io ho messo mano al borsellino degli spiccioli e ne ho cavato poco più di un euro : "non bastano questi?" no, evidentemente non sono sufficienti dato che  l'uomo, auspicando che donassi una cifra più generosa mi rimarca "possiamo anche dare il resto", e mi fa vedere che ha in mano una mazzetta di biglietti da 5, 10 euro. 
E quel denaro mostrato così, quando poi si parla di bambini in difficoltà, mi ha dato francamente fastidio.
Mi sono trovata in imbarazzo, mentre quello continuava ad insistere, quasi non potesse comprendere che io non ero intenzionata a contribuire alla sua causa nei termini che lui auspicava:"ma allora non vuoi aiutare i bambini?!"Sempre piazzato innanzi a me, con quel bel mazzetto di banconote in mano. Svincolo, non voglio dargli 5 euro, cambiando il pezzo da 50 che ho nel portafoglio, ma mi sento sotto pressione, accipicchia sono venuta a comperarmi una maglietta! 
"Faccio un giro e ci penso". E quello, insolente fino alla fine, mi risponde "Uh, che battuta!".
Non ho visto uno sportello di ascolto per i clienti nel centro commerciale, altrimenti mi ci sarei rivolta senza dubbio, tanto è stato fastidioso quell'individuo.
Personalmente non apprezzo il modo di talune associazioni di raccogliere fondi fermando le persone, ma la cosa sarebbe lecita se la richiesta fosse preceduta, come spesso avviene da un'illustrazione sulla propria attività, sui progetti in corso, premessa tanto più indispensabile quando l'associazione non è famosa. A me il tizio invece ha chiesto solo soldi e in modo perentorio e a questo punto nutro anche dubbi sull'effettiva finalità benefica.




13 commenti:

fracatz ha detto...

sono professionisti, fanno corsi oppure sono i soliti magliari napoletani ma con l'accento locale.
Il contrario dei normali, avrò avuto 12 anni quando una volta il parroco mi mandò assieme ad un altro pargolo a chiedere elemosine nel quartiere, non so quanti campanelli suonammo, quante persone fermammo offrendo riviste cristiane ed alla sera tornammo in chiesa senza neanche una lira, con tanta di quella vergogna che ancora me la sento addosso.
Se avessi avuto dei soldi miei li avrei dati pur di non tornare a mani vuote

Topo ha detto...

A me di recente è successo che mi fermassero dei ragazzi dell'Unicef e devo dire che mi avevano anche convinto e gli chiedo come devo fare per una donazione, loro mi dicono per ragioni etiche non prendono soldi e mi sottopone una rid bancaria a tacito rinnovo dicendo che non possono fare in altro modo.
A me i taciti rinnovi da fermare a carico mio mi sanno molto di "sole". Peccato avrei contribuito volentieri.

Francesco ha detto...

la soluzione c'è: non dare nulla. e mi sembra di avertelo detto, no ? :-)

UnUomo.InCammino ha detto...

spero tu abbia resistito.
tanto sgradevoli quelle stuaz che le evito come la peste.
esiste alternativa: fermarsi, ascoltare e cambiare i ruoli (frame): ad esempio sovvertendo la morale con l'etica.
in quel caso, ad esempio, dicendogli che fare più di un figlio è un crimine ecologico.
fanno di quelle facce... ihihih

Kylie ha detto...

Non per essere stronza ma è meglio diffidare da questi che nei centri commerciali fanno raccolte fondi.

Buona giornata cara.

Brunhilde ha detto...

Per esperienza mi sono accorta che più insistono e meno sono sinceri. E poi, comunque, io finanzio come posso già alcune associazioni (affidabili) e quindi mi astengo. Anche dal dare soldi a quelle istituzionali, tipo Unicef, che ho scoperto avere altissimi costi di gestione interna (anni fa spiegarono che circa 1/3 delle donazioni arrivano effettivamente a chi ne ha bisogno, il resto finisce nei rivoli della loro amministrazione, promozione, etc).
Mi sembra anche poco serio chiedere soldi per «i bambini». Un po' troppo generico.

Federica ha detto...

io ho lavorato in un centro commerciale per raccogliere fondi (per un'ong grande e seria).

capisco il fastidio provocato a chi viene fermato, ma capisco anche il fastidio che si prova quando uno non ti caga o ti risponde dandoti del ladro.

La cosa migliore, in questo campo e non solo, è il rispetto e l'educazione da entrambe le parti

francesca ha detto...

E` si sa tanto di truffa!
Ciao francesca

Charlie68g ha detto...

io li trovo fastidiosissimi e li evito come la peste

Mariella ha detto...

Io non avrei dato nulla. Mi conosco molto bene. Se mi sfiancano così a maggior ragione c'è qualcosa che non va.
Poi invece, quando qualcosa mi colpisce mi avvicino io per informarmi.
La gentilezza, anche nella richiesta di aiuto mi pare fondamentale.
Ricordo una volta, sono stata due ore a parlare con un gruppo di Emergency.
Erano così coinvolti e così convinti che sarebbe stato impossibile non farsi trascinare dalla loro forza.
Anche se non avessi mai sentito nominare Gino Strada.

Alberto ha detto...

Anche a me son capitate situazioni simili. In casi del genere conviene essere educati e svicolare. Svicolare anche e soprattutto se ti vengono dietro.

silvia ha detto...

sono impostori, è ovvio, altrimenti non sarebbero così cafoni.

Giò ha detto...

Mi sa che i tuoi dubbi sono un po' più che fondati. Mi è capitata una cosa simile qualche tempo fa: una ragazza mi ha fermato proprio davanti ad un centro commerciale e ha sparato lì, a freddo: “lei è contro la droga?”. Comprendendo che quell'affermazione preludeva ad una richiesta di denaro che poi mi avrebbe prodotto più o meno l'effetto che ha prodotto a te, ho risposto altrettanto proditoriamente: “assolutamente no!”. Lei è rimasta di stucco e io sono sparito.