08 settembre 2013

pensieri in viaggio #1 ovvero falsi miti pedagogici

Mi sono fermata nel mega autogrill, lo confesso, perchè volevo mangiare un pezzo di pizza, ma pizza non c'era, e così ho ripiegato su una rustichella. E stato un  po'una delusione quel mega autogrill, da fuori smisurato, dentro va beh...e io che pensavo di trovarci di tutto, padiglioni interi dedicati al vitello d'oro insomma, ho ripiegato in un solitario giretto tra libri e riviste in esposizione, addentando in silenzio la mia rustichella
Intorno mi sciamavano infanti biondissimi, di ambo i sessi, tedeschi i più, ma anche tre piccoli americani direi, che correvano, ruzzolavano, barrivano, avendo evidentemente scambiato l'autogrill per un parco giochi o un giardino zoologico. 
E dunque nonostante noi italiani siamo sempre pronti a criticarci da soli, quasi che i cittadini degli altri paesi nascano privi di alcun vitum origins,  devo riconoscere che: 
i bambini stranieri rompono le scatole allo stesso modo dei bambini italiani.

9 commenti:

Carlo ha detto...

Ciao Sara e buona serata. In fatto di bambini, forse sembrerò eccessivo, non faccio distinzioni tra italiani e stranieri: la reazione allergica è la stessa. Sugli "adulti", invece, il discorso è un po complesso. Se è pur vero che noi riusciamo sempre a "distinguerci" quando andiamo all'estero, tranne rare eccezioni, è anche vero che già da tempo il mito dello straniero ben educato, quando viene nel nostro Paese, è stato smentito da comportamenti non proprio esemplari. Deve essere l'aria di questo Paese, allo sbando completo, che influenza i comportamenti degli individui. Indipendentemente dalle origini.

Federica ha detto...

più che altro dipende dai genitori!!!

fracatz ha detto...

i bambini odierni sono tutti uguali, non distingui più il figlio del ricco da quello del morto di fame chiaramente poi da grandi i figli dei morti di fame, non avendo aziende da dirigere e schiavi/e su cui sfogare i propri istinti di prevaricazione, si trasformeranno agilmente in torturatori di femmine e poi assassini delle stesse, specialmente di quelle educate nello stesso modo.
Ricordo ancora Vittorio con cui ebbi l'onore di fare le elementari, lui era figlio del medico condotto, ma a me pareva un marziano. Grazie ai suoi bisogni di apprendimento potei apprezzare merendine, figurine, balocchetti, in onore ed in rispetto del mio status di figlio di lavoratore.

Francesco ha detto...

ma soprattutto le mamme rompono la minchia!

UnUomo.InCammino ha detto...

Bambocetti viziati senza frontiere che hanno spesso genitori cafoni e che non hanno mai spiegato loro come si sta in una comunita'. Piccoli Attila lasciati in balia dei loro capricci. Il ciclo continua.

George ha detto...

Un altro motivo per rivalutare i comunisti che mangiavano i bambini ;)

Ernest ha detto...

e in più non si capiscono :)

viola ha detto...

ahahahahah verissimo !!

Alexander Biagiolius ha detto...

i bambini non rompono siamo noi che invecchiando non li sopportiamo ,perchè tanto è lunga la distanza dalla ns fase bambinesca .