25 settembre 2015

chiamando Federico

E comunque giustizia non riportera'indietro
i miei diciott' anni e il correre inquieto
i miei diciott' anni e il loro segreto

Modena City Ramblers "La luna di Ferrara"

La storia di Federico Aldrovandi e'una tragedia e come tale non si esaurisce nel dolore della sua famiglia, ma come contagio permea le vite altrui.
Mi chiedo in questi dieci anni cosa sia passato nella coscienza di coloro che hanno ucciso Federico, quando magari hanno visto un loro figlio o un loro parente adolescente prepararsi per uscire una sera con i suoi amici. O quando quel nome Federico , l'hanno sentito riecheggiare in una stradina dove dei bambini si rincorrono in bici  o pronunciato su una spiaggia da una ragazza per chiamare il suo fidanzato.

5 commenti:

UnUomo.InCammino ha detto...

Seguii, tempo addietro, la storia della morte di Federico Aldrovandi.
Osservo, infastidito, i tentativi di strumentalizzarla, a destra, a sinistra.
Invece, dal mio essere fuori, da un punto di vista un po' più in disparte, percepisco, ancora una volta, l'incommensurabile Panta Rei in cui la morte-vita rimane il primo mistero.
Mi metto nel corpo e nell'anima delle forze dell'ordine che rischiano la vita e che la perdono, mi metto nel corpo e nell'anima di Federico e dei suoi genitori - quanto è dolorosa la perdita di un figlio - e, assisto, costernato, ad un altro dolore, il mistero che si è manifestato.

UIFPW08 ha detto...

Brutta storia ITALIANA..
Maurizio

Mariella ha detto...

È' un nome a me caro. Quanti pensieri ogni volta che lo pronuncio. Quanto è stata brutta quella storia...

Patalice ha detto...

l'Italia è fatta di storie orrende... che quasi sempre hanno gran bei nomi

Anonimo ha detto...

Come la rigiri rimane una brutta storia specchio di un brutto paese, o meglio specchio di un brutto stato (con la s minuscola volutamente).