28 marzo 2021

Toscana - vaccini e mammografia

Le restrizioni non sono servite a niente, siamo di nuovo zona rossa.
Poi vai a vedere che in Toscana invece di dare la priorità vaccinale agli anziani, si sono ideate altre categorie. 
La salute non può essere gestita dalle Regioni, lo hanno ampiamente dimostrato. A parte che io del sistema regionale penso tutto il peggio possibile,  cioè le regioni potrebbero  essere enti di gestione, non di governo, con il presidente, il consiglio regionale etc. tutti posti per i partiti.
Vivo i Toscana da 6 anni: quando mi sono trasferita chiamai per la mammografia gratuita,in Liguria l'avevo fatta un paio di volte, ogni due anni mi avevamo chiamata. In Toscana mi hanno detto che loro attenendosi alle linee guida nazionali, chiamavano dai 50 in poi.  Come dire, siamo in regola!Certo, a discapito di uno screening in una fascia d'età cosí importante come quella dai 40 ai 50!
Ma la prevenzione del tumore al seno può avere una discrezionalità regionale? 
Ma sarà una cosa idiota che se nasci in una regione hai un diritto alla salute allargato o oppure ristretto?
In tutti questi anni ho fatto una sola visita specialistica all'Asl, con il ticket e mi sono pure sentita riprendere dallo specialista perchè il mio medico aveva formulato male la richiesta e quindi a suo dire ero passata avanti ad altri. Spero che non tempestiva visita dermatologica non abbia ammazzato nessuno, del resto anche a me pur con una famigliarità, come mi era venuto in mente di farmi fare un controllo ai nei?

13 commenti:

Mariella ha detto...

Una fotografia perfetta dell'incapacità delle regioni nel gestire la sanità.
E di nei ne so qualcosa io, se non avessi fatto una mappatura tempestiva, forse non sarei qui a raccontarla.

fracatz ha detto...

eh per tua fortuna non hai potuto vivere al tempo delle casse mutue ed usufruire dei loro servizi,altrimenti chissà come te saresti incazzata. Qui a roma la patria dei ministeri, erano tutti assistiti dall'enpas e mia nonna, moglie di un ferroviere, all'ospedale aveva diritto alla cameretta singola. Un'altra mutua buona era la cassa marittima, gente del mare e dell'aria che passava cliniche di prima categoria alle partorienti, io, metalmeccanico, avevo l'inam, non così generosa, ma che non ti faceva mai pagare nulla nei suoi numerosi ambulatori, anche per le cure dentarie.
Chi non aveva cassa mutua era assistito dai medici condotti comunali ed in ospedale andava nei cameroni.
Poi vennero le regioni e come portafoglio gli assegnarono la sanità, perchè non si vive di solo spirito o di chiacchiere che dir si voglia

UIFPW08 ha detto...

Sara da noi è molto peggio, consolati.
Dolce domenica delle Palme
Maurizio

Mirtillo14 ha detto...

Io sono lombarda, sono stata quasi sempre in zona rossa, a parte qualche giorno in zona arancione o arancione scuro. Non ne posso più ma non posso far altro che pazientare anche se, dopo un anno , anche la pazienza si è esaurita.Anche qui, in Lombardia, mi chiamano ogni due anni per il controllo al seno, ma non ricordo se hanno iniziato a chiamarmi dai 50 anni o prima. Io , per una visita dermatologica ad un neo che ho sul viso, ho aspettato un bel po', diversi mesi. Non era urgente, già sapevo che non era pericoloso ma volevo toglierlo perché si stava ingrandendo. Ce l'ho ancora. Ciao e buona domenica.

OLga ha detto...

Le prestazioni sanitarie dovrebbero essere regolate dallo stato.

Francesco ha detto...

le regioni hanno fallito miseramente, di qualunque colore politico fossero

Franco Battaglia ha detto...

L'emergenza ha fatto saltare mille priorità, e le regioni stanno fallendo miseramente.. devo dire a Roma forse si avverte meno, per ora, nel senso che anche al di fuori del covid (e devo dire purtroppo perché ci ha riguardato) anche altre patologie e necessità non sono state declassate o relegate in una sorta di limbo. Forse perché non siamo ancora all'emergenza assoluta. Speriamo solo di uscirne.. e presto..

fracatz ha detto...

ma dai, su, non siate così pessimisti, qualcheduno ne avrà pur giovato di questi organismi creati dagli incorruttibili padri costituzionali e non solo quelli che vendevano mutande verdi

Sileno ha detto...

Concordo: Le regioni sono uno sperpero colossale di denaro, ( il debito pubblico in questo Paese è scoppiato con la creazione delle regioni)e qual'è il valore aggiunto per i cittadini creato da questi enti, forse la disparità di trattamento se abiti su una sponda o sull'altra del torrente che fa da confine, le province erano incredibilmente meno costose e più in sintonia con gli abitanti del territorio e credo che i servizi essenziali come la Salute pubblica, l'Istruzione, le Ferrovie e le e Telecomunicazioni devono essere equanimamente gestiti dallo Stato in tutto il Paese, basta figli e figliastri e un esercito sterminato di burocrati ben pagati e innefficienti assieme alle migliaia di consiglieri regionali, il Parlamento basta e avanza.

UnUomo.InCammino ha detto...

Io sono sconcertato.
Si ripropone lo stesso pattern dell'invasione migratoria: c'e' un problema che non si vuole/riesce a risolvere e coloro che non lo vogliono risolvere avvocano la soluzione Europa.
Non ti dicono cosa dovrebbe fare l'Europa per risolvere, zero, bocche cucite: solo dogmi e ritornelli ripetuti in modo psicotico (sono proprio dei fatatici religiosi!) "Solo l'Europa..." "Piu' Europa..." etc. .
Si crede che allungando la filiera del potere, allontanando i centri decisionali dai territori che subiscono le conseguenze di tali decisioni, magicamente, i problemi possano essere risolti.

Come e' possibile pensare che si possano gestiore con identici criteri sanità in luoghi, culture cosi' diverse? Stesse regole per Reggio Calabria e Gorizia quando le rispettive culture, tradizioni, usi, etc. sono cosi' enormemente diversi!? Ma siete impazziti!?
Ci potrebbe essere forse qualche sinergia a livello di acquisti, ma poco o nulla rispetto ai disastri di una ulteriore deresponsablizzazione che e' gia' il cancro del settore pubblico, deresponsabilizzazione ulteriore e della sanita' e degli elettori nei rapporti con cio' che sarebbe ancora piu' lontano.
Ogni territorio ha la sanita' che si merita.
(in tutto questo faccio notare che sistemi gia' poco efficienti / funzionali non possono che avere grosse crisi rispetto a carichi straordinari).

Andrea ha detto...

Cara Sara abbiamo come presidente il bel Giani
presente in ogni inaugurazione, guarda TV locali
non ha tempo per andare Roma a battere i pugni e farsi capire.
Coi vaccini sempre meno dosi da noi numeri alla mano

Mark Renthon ha detto...

Per me va bene, statalizziamo tutto.
Però il costo della vita deve essere uguale a Milano come a Napoli, che poi non devi lamentarti se vai all'ospedale e ti ritrovi con le formiche nel letto.

Novella Semplici ha detto...

Qui funziona abbastanza bene devo dire, ho avuto una sola esperienza realmente negativa. Ma è un anno che devo farmi i patch test per sospetta allergia, e con il Covid non sono considerati urgenti... quindi per ora non se ne parla. E sono esami che non eseguono privatamente. Quindi mi attacco.
Alcune gestioni è giusto che siano regionali (per un discorso di efficacia burocratica, il problema vero sono i tagli la sanità) ma di sicuro non tutto quello che riguarda la pandemia. Qui hanno aspettato troppo a chiudere e ora abbiamo terapie intensive piene. Assurdo.