10 novembre 2021

Se mi perdo qualcosa



Non so se mi perdo qualcosa, perchè sento parlare di serie tv e di Netflix ( è scritto giusto?) Sky, etc. e io sono un po'fuori da queste  cose.
Sono una ragazza degli anni '80 e per la mia generazione guardare la tv  con assiduità era un po'una cosa da sfigati, insomma significava che non avevi niente di più interessante da fare. 
Ma accade a un certo punto dei nostri 18 anni che ci trovammo tutte noi maturande  a vedere un telefilm, Moonlighting, che aveva due protagonisti bellissimi Cybill  Shepherd e Bruce Willis ( dei tempi d'oro) e ci aspettavamo che puntata dopo puntata i due finalmente si mettessero insieme! 
Come passassimo il tempo in casa in quegli anni me lo ricordo abbastanza, non avevamo i social, mi pare che stavamo molto al telefono, salvo quando un urlo genitoriale interrompeva la conversazione con l'amica del cuore e poi devo dire che molto tempo lo passavamo  studiando!
Quando ho cambiato casa 7 anni fa,  sono stata circa un anno e mezzo senza tv ( sono stata pure quasi 5 mesi senza lavatrice ed è stato ben più impegnativo!). 
Oggi mi piace vedere in tv brutti film dell'orrore o rivedere per la centesima volta Pulp Fiction , o    quello che passa il convento, se mi va, ma soprattutto  se ho tempo e se non ho sonno. 
Poi pago giá il canone, pagare un'altra gabella proprio non mi va, lo so che è un argomento inattuale, ma il fatto che una cosa sia ad ottimo prezzo, non è un buon motivo per acquistarla se non è necessaria! 
Se poi, capita che alla tv una sera non c'è niente che mi piace, lo devo dire?! 
Leggo un libro!

10 commenti:

fracatz ha detto...

ma ti ricordi quelle belle ore di chiacchierate telefoniche e le litigate poi quando arrivava la bolletta della telecom, perchè, per potersi spartire 5000 posterelli de lavoro ogni anno, il pentapartito aveva messo le telefonate a tempo.

Tissi ha detto...

Concordo pienamente con te..poi se non c'è niente ..libro .o parole crociate
O ronfo 😉😆

Anonimo ha detto...

Ci sono alcuni dettagli dell'epoca che dimentichi.
In casa mia c'era un solo televisore piazzato in soggiorno e si accendeva solo alla sera dopocena. Ho cominciato a poterlo vedere fuori dall'orario regolamentare che ero praticamente maggiorenne e potevo vederlo solo dopo pranzo, tornato da scuola, per il tempo del telefilm pomeridiano che era tipo Hazzard, A-Team o TJ Hooker. Il soggiorno me lo dovevo dividere coi fratelli per studiare, insieme alla cucina, perché la mia camera da letto era uno sgabuzzino dove c'era un letto a castello e un armadio. Il telefono a rotella era appeso al muro nel corridoio tra cucina e soggiorno. Lo usavo raramente per chiedere dei compiti che non avevo segnato e cose cosi. Passavo ore a ridere come uno scemo con gli amici ma di persona, seduti sul proverbiale muretto. Incidentalmente, per capire l'aria che tira oggi, la porta di casa mia era di compensato e mia mamma non la chiudeva mai a chiave, era sempre aperta, eppure abitavo in un palazzone di periferia, non sulla montagna di Heidi.

Veniamo ai giorni nostri.
Non guardo la TV e non leggo libri per la stessa ragione, è inutile e noioso. Gli autori, in entrambi i casi, non hanno più niente da dire e quindi riempono mongolfiere di aria fritta. La crisi dell'editoria secondo me consiste in questo, nel non avere niente da dire. In compenso uso Internet per guardare film e telefilm in inglese. Quindi vedo i telefilm americani appena vanno "in onda" e non dieci anni dopo quando le nostre TV comprano i diritti. Vedo cose che potrebbero anche non arrivare mai, tipo una serie poliziesca ambientata in Islanda o film giapponesi.

Il canone RAI.
Ricordo sempre che abbiamo votato un referendum per abolire la proprietà di Stato della RAI, che significava la privatizzazione. Il referendum è stato simpaticamente ignorato per una ragione banale e terrificante, la RAI serve ai Gruppi di Interesse per condizionare gli Italiani e piazzare i propri tirapiedi con il solito criterio della "lottizzazione", delle "correnti" eccetera. Gli Italiani sono servi nell'animo, altrimenti non si farebbero prendere in giro con il discorsetto del "servizio pubblico". Per un "servizio pubblico" basterebbe un canale e certo non include cavolate assurde tipo "Isola dei Famosi".

Mark Renthon ha detto...

Ormai è un po' di anni che ho il PC collegato al televisore. La sera mi sdraio sul divano e guardo le dirette su YouTube, sempre sul tubo è pieno di canali dove poter scegliere tra una miriade di film anche di qualità, soprattutto quelli vecchi. Insomma lì c'è il mondo quindi alla tv guardo solo le gare e qualche volta Motortrend.

Nuvola ha detto...

Mi aggancio al commento sopra nella parte: tipo una serie poliziesca ambientata in Islanda...
Boh, io che sto in Svezia rifuggo quasi ogni serie nordica che mi dà depressione... Ma in Scandinavia lavorare è bello, ti pagano bene. Però meglio guardare le serie di altri paesi va (persino quelle tedesche!)

invece: netflix nemmeno io ce l'ho. Pago le tasse allo stato svedese, mi.guardo la tv svedese. Che dà film in lingua originale e sottotitolati in svedese. Quanti film belli mi sono vista :)
anche italiani, tanti americani, alcuni francesi, etc.

Alexander Biagiolius ha detto...

alcune cose sono bellissime ,non necessari da avere questi servizi per la propria cultura ma essenziali per rimanere al passo con i tempi ,per non perdersi battute se frequenti ragazzi ed allora trova altre 3 persone e con 7/8 euro al mese colmerai la lacuna si chiama abbonamento condiviso !-non facciamo gli italiani neoclassici !che madame de Stael ci guarda...

Sara ha detto...

@Alex sono pigra

UnUomo.InCammino ha detto...

Io sono, con un certo compiacimento, un disadatto sociale e non faccio gran parte delle cose che fanno tutti, tra le quali, spippolaresu reti sociali, TV, stadi del calcio, etc. .
Sono ignorante su quelle cose.

Alexander Biagiolius ha detto...

@Sara sono campione planetario di pigrizia ma dobbiamo rimanere operativi con aggiornamenti costanti :-)

Anonimo ha detto...

Nuvola, se ti ricordi in separata sede ti dicevo che si possono vedere contenuti su Internet senza alcun abbonamento ma che per farlo occorrono alcune cautele. Non tanto per via del fatto ovvio che è illegale, quanto perché certi servizi possono contenere delle sorprese malevole. Specialmente se si usa lo scemofono, che è progettato apposta per facilitare l'intromissione e la sorveglianza. Non è una buona idea nemmeno se si vuole usare un computer "di lavoro", vedi la faccenda dell'introduzione di "ramsomware" nelle reti pubbliche e private per codificare i dati e chiedere un riscatto.

Per quanto mi riguarda l'esigenza deriva proprio dal fatto che non sopporto la TV, tanto "di Stato" che "privata". Più precisamente non sopporto il "palinsesto", cioè la selezione di contenuti che i gestori dei canali TV operano per i loro fini che di certo non si accordano ai miei.