Oggi è il compleanno di Eugenio Finardi, compie 70 anni uno dei miei autori preferiti da sempre, anzi no, da quando ho 16 anni!
Finardi non appartiene musicalmente alla mia generazione, divenne famoso nel decennio precedente, mi pare che Diesel fosse del 1977, quindi quando io ero bambina.
Nel decennio successivo, quando dicevo che mi piaceva la musica di Finardi, mi capitava di avvertire l'apprensione del mio interlocutore , perchè con Legalizzatela lui assunse una decisa posizione sul tema della droga, posizione che in seguito non ha sconfessato, ma ha contestualizzato:
Non si può mettere sullo stesso piano chi si buca o chi si fa uno spino, con chi spaccia quintali di eroina, per minare una generazione
Ignoro cosa pensi lui oggi della droga, personalmente credo che andrebbe ancora contestualizzata, invece mi pare che il fenomeno si affronti ancora come negli anni 80, il tossicodipendente è sempre vittima, non è mai responsabile.
Genovese si riempie di cocaina, tortura delle ragazze, eh, è colpa della droga!
Vai a una festa dove girano i vassoi di cocaina, cosa ti aspetti? Nel mondo della droga non si salva nessuno, solo gente di m...a!
Il mondo della droga però è cambiato in questi decenni, sono cambiate le droghe, i consumatori, gli spacciatori ( non chiamiamoli pusher, l'italiano è una lingua incredibilmente più azzeccata per poter definire i venditori di morte!)e il giro di soldi mi sembra enormemente più grande di un tempo.
Scrivo questo post sgangherato dal divano di casa, mossa da diverse passioni, la commozione per un autore che amo da tanto tempo, che mi riporta ai diari di scuola del 1986, la rabbia di oggi per la sentenza che ha ucciso di nuovo Serena Mollicone, una ragazza che era entrata in una caserma dei carabinieri per denunciare un traffico di droga e ne è uscita cadavere.
Perché la droga è questo: omicidio,malavita, depistaggi, forze dello Stato vendute all'antistato: di tutti i nomi del Male, nessuno manca all'appello.
E chi si droga deve assumersi la sua responsabilità, la sua consapevolezza, non essere sempre la vittima , siamo nel 2022 non nel 1977.
La prima volta vai ai servizi sociali, dalla seconda in poi ...vediamo?
E quindi tornando a Finardi, la mia canzone preferita è "Non è nel cuore", ma amo molto quella del video, Patrizia, dedicata alla sua prima moglie, che io però cantavo al mio (ex) marito "hai gli occhi verdi come il mare, di un atollo tropicale, aperti come il cielo delle praterie ...".
Che a proposito non so se un marito che non c'è più possa essere chiamato ex marito o altro, la canzone però mi fa pensare a lui e mi commuove, perchè anche le storie d'amore, quantunque finite, vanno contestualizzate.
6 commenti:
La droga è uno spasso, la gente si droga perché gli piace.
Il problema è lo stesso del salame, che a me piace ma che mi fa male. La droga fa godere ma avvelena. Questa è la trappola di QUALSIASI COSA, perché in natura il premio serve a farti cercare cose che non sono facilmente accessibili, come un cibo particolarmente grasso e quindi nutriente. Una volta si diceva che bacco tabacco e venere riducono l'uomo in cenere. Appunto.
Quindi, la distinzione tra le droghe "leggere" e, boh, le altre, è fittizia o meglio, è una distinzione che si basa su quanto velocemente una ti avvelena rispetto ad un'altra. Però non esiste una droga che non dico sia salutare ma che non sia tossica e non abbia effetti collaterali.
La tematica del "liberalizzare" o "legalizzare" o anche "distribuire a cura dei Monopoli" è un altro discorso, è una menzogna. In realtà a nessuno dei promotori interessa veramente la "liberalizzazione" per i malati che la possono usare a fini terapeutici o per evitare il carcere a chi ne possiede un tot, eccetera, quello che vogliono veramente è ufficializzare che drogarsi è una CONSUETUDINE, fa parte del costume, degli usi. Una consuetudine in ambito ricreativo, sociale. La ragione di questa promozione è la stessa di tutti gli altri elementi del "progresso" che ci viene proposto in questi anni e cioè la demolizione di qualsiasi riferimento che serva a formare l'individuo, per liquefare tutto e fabbricare gli "idiot savant" del famoso "meticciato" che poi saranno gli schiavi perfetti.
Poi cosa vuoi contestualizzare?
Si chiamano "vizi" perché come ho detto ti fanno godere e ti fanno male. Anche nel senso economico, perché anche i vecchi bacco, tabacco e venere prima di ridurre l'uomo in cenere gli svuotavano le tasche. Sia direttamente, per cui il vassoio di bamba lo trovi alle feste dei ricchi o presunti tali e le escort idem, sia indirettamente, perché se sei intossicato fai fatica a lavorare o fare qualsiasi cosa, da cui probabili incidenti sul lavoro, prestazione scadente, licenziamento, eccetera.
Finardi è un "artista" ed è facile, dal suo punto di vista, raccontarti un certo tipo di vita come se fosse "normale". Un artista può "artistare" anche da strafatto, magari meglio che da sobrio. Diverso il caso di un minatore o di un chirurgo. Da cui il solito discorso su chi definisce la "normalità".
cerchiamo di mantenerci calmi, teniamoci per mano, in tanti altri posti su questa palla di merda si sta pure tanto peggio
Contestualizzando - era l'epoca dei figli dei fiori e poi di Pannella, forse era anche "di moda" tirarsela da spinellari. A me piace molto in proposito una definizione che diede la Fallaci della faccenda...
Sai l'odore che i drogati chiamano profumo e che invece è puzzo. Un antipaticissimo puzzo di merda bruciata e di rosmarino, di muschio marcio e di resina, soave e insieme pungente, morbido e insieme piccante, stomachevole, fetido quanto l'ingordigia dei vampiri che per restare ricchi producono e commerciano droga. Un penosissimo puzzo che è il puzzo della debolezza, della fiacchezza, della viltà. Infatti piace a chi non ha il coraggio di affrontare la vita, a chi non ha i coglioni per tenere in vita la vita, a chi non ha la fantasia che ci vuole per apprezzarla nonostante le sue durezze e le sue porcherie e i suoi orrori, a chi non ha l'intelligenza di amarla.
Finardi non mi è mai garbato.
Droga: la dipendenze esistono, c'è gente che si droga pure di calcio, dolci, fumo, alcol, mignotte, gioco d'azzardo, tango.
Io sono per la riduzione del danno e, quando possibile, legalizzare e tentare di disintosssicare. Poiché si tratta di indole jmana si arriverà solo a mediocri risultati parziali.
Bella la citazione di Pier della grande Oriana Fallaci, una Donna che non aveva certo il problema di non essere intelligente, intellettualmente onesta e amante della vita.
Riscrivo il commento.
Coso, la tua idea di "dipendenza" coincide con la vita. Io allora dipendo da un sacco di cose, dall'aria, dall'acqua, dalla temperatura, eccetera. La tua frase si dovrebbe riformulare in "gli scemi esistono". Infatti non di "dipendenza" si parla ma di comportamento smodato e quindi della incapacità di controllarsi. Quando uno non si sa controllare si trova nello stato di incapace di intendere e volere, quindi o dell'infante o del minorato.
Non esiste "riduzione del danno" rispetto al fatto che gli scemi esistono. Di certo, non riduci il danno togliendo agli scemi ogni freno e quindi incentivandoli ad ulteriore comportamento smodato. Sarebbe come dire che togliendo i limiti di velocità e le multe riduci il danno rispetto alla dipendenza dall'automobile. I limiti di velocità e le multe esistono per lo scopo di obbligare lo scemo ad un comportamento controllato. A questo proposito vedi bene che in futuro è già previsto di aggiungere dispositivi elettronici alle automobili che automaticamente toglieranno potenza al motore appena uno supera il limite in quel tratto di strada, il che significa togliere A TUTTI la facoltà di autodeterminarsi per togliere agli scemi la facoltà di esagerare col parossismo. Nota anche che è previsto di aggiungere alle auto un gadget che ti controlla il tasso alcolico prima di avviare il motore.
Data la ovvia contraddizione di tutti questi controlli e divieti impliciti, questa limitazione della libertà personale e della privacy, perché l'elettronica parla sempre con la sua "mamma", è palese che la "riduzione del danno" a proposito della droga E' UNA MENZOGNA che nasconde il vero scopo e cioè "normalizzare" l'uso di droga come una qualsiasi abitudine, come dicevi, mangiare i dolci. Ovvero, sancire che il comportamento dello scemo che non si controlla è NORMALE, se non addirittura auspicabile.
Perché, veniamo al dunque, qualsiasi droga è tossica. E' implicito nel fatto che ha gli effetti che modificano il funzionamento del sistema nervoso e altri processi metabolici. Quindi se uno prende la droga per godere sa che si avvelena ma essendo scemo, non è capace di controllarsi. Lo stesso dicasi per il fatto di acquistare la droga dai criminali. Certo, anche l'alcol è tossico e infatti il consumo smodato è sanzionato per legge e anche la vendita è regolata. Il problema del "proibizionismo" non è che non funziona, è che le "autorità" non lo vogliono applicare, quando tutti bevono. Cosi come le nostre "autorità" non perseguono un sacco di reati, perché sono cosi comuni che sono diventati una "abitudine ricreativa".
Infine, Finardi è una persona come le altre. Non c'è nessuna relazione tra il suo essere "artista" e il fatto che abbia una saggezza particolare o che conosca qualche verità rivelata. Quindi non capisco come sia possibile che qualcuno lo prenda come fonte di ispirazione. Anzi, casomai proprio il suo mestiere lo rende forse "bohemien" e quini marginale rispetto al vivere della maggior parte della gente, alla "società". Dico forse perché non conosco la sua vita personale. Certo non mi faccio raccontare i tatuaggi da Fedez, per dire.
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