Un tipo che seguo su Instagram alterna foto del nostro territorio a foto di modelle, alcune vestite, perché magari promuove un negozio di abbigliamento, altre decisamente di meno.
Mi sono soffermata su una foto, il lato b di una ragazza, dalla testa ai piedi, coperta solo di un minuscolo perizoma. E di tatuaggi. Tatuaggi sulle spalle, uno enorme sulla schiena, tatuaggi simmetrici sulle chiappe, gambe tappezzate di farfalle, fiori e segni che non ho identificato. Un bel corpo, giusto in ogni sua parte.
Io ho sempre fatto molta fatica negli anni per mantenere la mia carrozzeria. Io sto sempre attenta al mio peso, con molte rinunce e pure frustrazioni perché il metabolismo dei 50 anni non è quello dei 30, ma manco dei 40 anni. Ho camminato, talora pure controvoglia, ora pedalo, ho rinunciato e rinuncio ancora a dolci e gelati, combattendo oltrettutto con un appetito da lupo, senza schifare nessun tipo di cibo, perché mangio di gusto praticamente tutto.
Ecco. Io non capisco, dunque, per quale motivo una debba deturparsi un bel corpo, impiastricciandolo di disegni. Ma davvero si piacerà guardandosi allo specchio?
Da donna del secolo scorso, questa mi sembra una moda e trovo oltremisura pericoloso che per moda, per suggestione, si possano adottare taluni comportamenti sulla propria persona.
26 commenti:
Io credo che si piacciano, perché non concedere loro questa chance? In fondo meno dispendioso e pericoloso che bombardare il paese più vicino.. a ognuno il suo sottile piacere.. ;)
Guido Ceronetti diceva: "il tatuaggio era il segno dell'uomo in carcere, l'arte lugubre dei reclusi e dei condannati. Che sia diventato arte e fenomeno di massa senza distinzioni può indicare questo: che la carcerazione perpetua è ormai una condizione stabile, che non ci sono più differenze tra la prigione, la via di fuori, la casa. Gioventù tatuata è gioventù che si vuole ammanettare, che ha terrore di essere libera."
Ecco. Io non capisco, dunque, per quale motivo una debba deturparsi un bel corpo, impiastricciandolo di disegni non lo capisco per niente nemmeno io.
credo sia una moda, come altre, che tuttavia in alcuni casi viene portata all'eccesso per quella faccenda del distinguersi dalla massa, o almeno tentare di farlo
sì, vabbè, ma almeno potevi mettercela la foto, oppure se ti dà fastidio il link.
Così come possiamo commentare?
Porella, magari essa non è soddisfatta delle sue cosette e si fa dipingere
Ormai quando svesti una donna non sai più cosa aspettarti: i dazibao, le decorazioni come le piastrelle dei bagni, I love Giovanni ma va con Luigi... robe assurde.
Contrario ai tatuaggi anch'io e la foto sarebbe stata gradita...
Puoi capire come sia rallentato il metabolismo a 70 anni ma le miei camminate mi aiutano.
Ti devo confessare che io ho un tatuaggio sul polso destro, fatto quando ero giovane, quindi tanto tanto tempo fa.
E' un simbolo polinesiano che rappresenta una tartaruga(longevità), in essa intrecciata una salamandra (perseveranza) ed un piccolo uccellino che dovrebbe preservarmi dalla cattiva sorte.
E' un simbolo di potere quello che non ho. Sono molto orgogliosa del mio tatuaggio e la parola schifo usata in un commento è forte ed impropria.
Se ti interessa nel mio post pubblicato il 17/12/2006, parlo del mio tatuaggio.
Buona e serena domenica.
Beautiful blog
La "moda" dei tatuaggi, semplicemente, non è una moda.
Imprimere sulla pelle dei disegni, sia fatto per mera estetica o per ricordare pezzi di vita, è frutto di una scelta, così come è complessa l'elaborazione del soggetto e la tecnica con la quale eseguirlo.
Invecchiamo assieme a quell'incontro, ne riconosciamo le differenze, i segni che sbiadiscono o mutano, come le rughe o le tracce del tempo che passa, come i capelli bianchi o i peli che si diradano.
C'è una storia dietro ognuno di quei tatuaggi, ci sono parti di noi che trovano la luce.
Ed è piuttosto squallido chiunque,per pregiudizio, fa ancora riferimento a galere (falso per altro, derivano dalla cultura marinara) o li etichetta come devianti e sbagliati.
li fanno per farsi guardare e sopratutto per far incazzare i genitori!a me piaciono i tatuaggi specie sulle chiappe delle donne che si vedono solo con i perizomi -il io preferito è una rosa.. in omaggio alla Magnani core de Roma-
purtroppo per anni era per me è stato impossibile farmeli per via di un problema alla pelle ,pero pare che adesso ci siano tatuatori di professione in grado di farli senza crearmi problemi ed allora mi faro il teschio della decima mas con la rosa in bocca poi da Lost prendero la scritta "si vive insieme si muore da soli"
Finché sono pochi e piccoli, per me ci possono pure stare. Quando invece ci si lascia prendere la mano tanto da tatuarsi "tutto" il corpo, beh, no, in quel caso fanno schifo anche a me... com'è che si dice: il troppo stroppia ;) Infine quelli che proprio non si possono vedere, quelli che non tollero assolutamente, sono le persone che si tatuano la faccia... ecco, quelli, secondo me, sono dei veri ritardati mentali XD
P.S. Vogliamo la foto! Vogliamo la foto! Vogliamo la foto XD
CIAO CIAO!
Non credo di poter mettere la foto. Peccato avere un bel culo e poi ricoprire di scarabocchi!
Anch'io la penso come te, Sara. Forse è l'essere del secolo scorso, forse è l'idea di imbrattamento. Forse è anche la leggerezza con la quale si prendono decisioni di questo tipo. Il nuovo conformismo. E' un discorso complesso, che meriterebbe un approfondimento. Non è essere giudicanti per me, è voler comprendere, ma provare a parlarne con chi ha fatto una scelta di questo tipo è veramente difficile.
... anche per me è una moda ... le persone scimmiottano ciò che vedono fare ai Vip e dai calciatori, come l'asino circondato dai cavalli che si guarda intorno e dice " Come siam belli noialtri cavalli!"...
... la farfalla su un bel culo, o pardon su un bel corpo giovane può essere piacevole poi però col tempo diventa inevitabilmente uno scarrafone...
... ps. mi astengo poi dal commentare gli effetti delle nanoparticelle metalli pesanti presenti nei tatuaggi e in parte poi assorbite dal corpo...
... veniamo al giudizio, a me non piacciono però "Faber est sue quisque fortunae!" o "Vivi e lascia vivere"...
Parliamone Dani, sono più che disponile ad un confronto civile e dettagliato.
Non mi picciono, oltretutto col tempo assumo colori smorti poi quelli che scrivono poesie o nomi di amori che sembrano eterni e vivono solo il tempo di scriverli se poi sfociano nei somboli diventano quasi una costrizione ideologica senza senso, sono assolutamente contrario e sono anche fortunato perché non piacciono nemmeno ai miei figli quindi non se ne son fatti.
Ciao.
Il potere della gregarietà è incredibile. Checché ne dica Alahambra si tratta di mode: gli atti di uno vengono emulati da altri e viceversa in una risonanza che non ha altre spiegazione che non sia l'essere uniformi ad altri.
Un po' come l'abbronzatura, anche i tatuaggi sono stati scimmiottati dalla plebe che li ha copiati da alcuni aristocratici.
Il motivo è ricorsivo visto che anche le classi ai vertici hanno le loro mode, le loro gregarietà.
E figurati se il tuttologo sociale poteva astenersi dal parlare di cose che non conosce e non capisce.
Una moda che dura da 30 anni smette di esserlo. Sic et sempliciter.
Alahambra
Potete sempre trovare sofisticate spiegazioni nella valoriale complessità ciclotimica, delle astratte superiori evidenze epistemologiche di natura froidounghiana della supercazzola con scappellamento a destra.
:)
Quanta piccolezza.
Alahambra, grazie del tuo spunto.
Rispetto ogni scelta che non lede la libertà altrui.
Rispetto chi, come te, scrive che dietro a un tatuaggio c’è una storia, non sei la prima che mi dice “è una parte di me che trova la luce”. Se questo rende la persona felice, ben venga. Quello che volevo dire con il mio commento precedente è che a volte non c’è un bisogno così viscerale. Per una minoranza è così. Spesso, ho constatato, è solo il desiderio di imprimere per forza qualcosa sulla pelle. Non giudico (se non dal lato estetico: questo è bello, questo no, ma è solo il mio gusto, come posso averlo nell’abbigliamento o nell’arredare casa), però non comprendo perché fare una scelta così radicale in maniera così leggera. Tutto qui.
Dani io credo che il punto sia proprio il concetto di radicalità, che secondo me in questo contesto è decisamente esagerato.
Un tatuaggio non cambia la vita né se c'è né se non c'è. Io ho 46 anni, non sono una ragazzina e il mio primo l'ho fatto a 40 per esempio, quando non dovevo dimostrare più niente a nessuno. È cambiato qualcosa nel bene o nel male? No ovviamente.
Per questo non riesco a comprendere l'ostilità preconcetta a riguardo, di chi sminuisce tutto relegandolo a moda (per non fare lo sforzo di comprendere), di chi usa parole come schifo o deturpato, di chi si chiede "ma come fa a guardarsi", di chi premura di allontanare chi è tauato con fastidio.
E attenzione perché non parlo di gusti che rimangono sacrosanti, non ho alcuna difficoltà a comprendere ed accettare che possano non piacere o semplicemente non piacere su se stessi, come alcuni abbigliamento come tu stessa dici.
E in virtù di tutto quanto sopra ti chiedo: è proprio così necessario avere una motivazione profonda filosofica e piena di significato per volere un disegno sulla pelle? Io non lo credo. Tutto qui.
> è proprio così necessario avere una motivazione profonda filosofica e piena di significato per volere un disegno sulla pelle? Io non lo credo.
Insomma, Alahambra, vi siete risposta da sola.
Questa prospettiva è personale. Da fuori ti chiedi perché tutti ora si facciano tatuaggi invece che - butto lì! - avere i baffi e portare le mini, oppure usare il cilindro o indossare un corsetto, etc.: quando esiste una maggioranza di persone che adottano lo stesso comportamento a discapito di altri, per poi cambiarlo collettivamente, si tratta di una moda.
Nessuno dovrebbe mettersi a discutere se sia giusto mangiare la porchetta oppure i passatelli: ma quando diventa moda mangiare merdsushi fatto da ciaini utilizzando ingredienti polacchi e albanesi in Italia, quello è un moto gregario (peraltro assai discutibile).
Come al solito dimostri una ottusità pervicace e sciocca, mentre parli per preconcetti, pregiudizi e prese di posizioni prive di significato e di senso.
Vuoi avere l'ultima parola? Accomodati. Io non ho voglia di perdere tempo e sapone lavando teste ad asini.
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