18 maggio 2023

Tempus fugit

Volevo scrivere un post su una rosa, che poi è una storia carina, ma ora non ne ho voglia, sono pigra. 
Sto studiando, ma conto di finirla a breve, questa è la penultima volta che mi vado ad avventurare in una cosa del genere. Poi alla fine sto bene dove sto, in senso lavorativo, cioè ho la mia dimensione quotidiana che mi va bene. 
Ho smesso con il gruppo di teatro perché non ce la facevo a conciliare troppe cose, compreso l'ennesimo filone patologico di mia mamma che nel frattempo si era aperto, ma per fortuna pare rientrato.
Mi sento molto i miei anni, come dimensione. Sento che il tempo passa e non me ne resta tanto da vivere come vorrei. Cioè ho 52 anni e le cose che posso fare sono determinate, non posso sprecare tempo, energie e soldi. 52 anni non sono 32 e manco 42. 
Bisogna essere realisti, appunto.
Pure questa ennesima, penultima, avventura di studio, fatta con pochissima convinzione, zero passione, un atto dovuto, è uno spreco nella mia economia di vita, ma va beh, almeno ho imparato un po'di cose. 
Vorrei tornare a teatro nei prossimi mesi, ma non so se cambiare gruppo, perché quello che ho frequentato negli ultimi due anni, pur avendo un insegnante veramente bravo, non è il tipo di teatro che mi appassiona.  Vorrei recitare un teatro più tradizionale, meno sperimentare.  
Insomma comunque gli anni io me li sento e provo insofferenza verso la gente della mia età che si crede di essere giovane o comunque di dimostrare di meno.  
Gli anni sono una questione anagrafica, non estetica. 
Sabato scorso sono stata a una festa bellissima e c'era tutta gente della mia età, a parte qualche ragazza giovane e magra, che credevo che fossero pagate per essere  lì, come modelle, ma forse erano solo  figlie di qualche presente.
Non eravamo male, tutti con i vestiti carucci, lì a ballare, nel Tempio del Vermentino, con la passione che solo la nostra generazione può avere e c'era pure il cantante/intrattenitore  irresistibile, che era uno famoso quanto noi eravamo ragazzini.

10 commenti:

Filippo ha detto...

Non sapevo fossi impegnata in un'esperienza di studio. Non so cosa darei per poter continuare col mio amato Platone, con la Bibbia, con la spiritualità, ma sono sempre troppo stanco e queste cose richiedono energia. Ti auguro di trovare qualcosa che ti appassioni anche senza essere uno studio ufficiale, o anche solo una bella parte da recitare. Mi fa ridere che pensavo che le ragazze pensavi le avessero pagate!

MaratonetaGiò ha detto...

Ogni età ha la sua bellezza. Capisco la tua introspezione ma se a 52 anni tiri i remi in barca, quando ne avrai 71 come me cosa farai?
Il tempo passa inesorabile, i nostri corpi cambiano e ci sono delle priorità.
Vivi i tuoi giorni serena.

Franco Battaglia ha detto...

Ti dirò che proprio a teatro, e proprio dopo i cinquanta, è iniziata la mia vita attuale, con rinnovato entusiasmo e passione.. non è questione di 30, 40 o 50.. ma di come ci si dedica.. ;)

fracatz ha detto...

Tutto, ma il teatro no!
Ricordo quanto ci soffrii da studente per la mia timidezza e la scarsa tonalità della mia voce, sarebbe stato buono non lasciarlo e poi chissà quanta bella frutta e verdura mi avrebbe potuto fornire negli anni

Sara ha detto...

@MaratonetaGiò non è che tiro i remi in barca, ma voglio impegnarmi di meno in certe cose a vantaggio di altre. Anche dal lavoro sinceramente non mi aspetto molto di più.

semola ha detto...

... da Bosoni? Vermentino a fiumi allora e ... poi chi ha guidato?...

MaratonetaGiò ha detto...

Fai benissimo!

UnUomo.InCammino ha detto...

Il benvivere consiste anche di vivere bene la propria età. Quindi senza essere dissociati credendo di averne un'altra.

Alberto ha detto...

Vivi il presente.

Anonimo ha detto...

Che poi io li rivendico i miei 52
Ho fatto tanta fatica ad arrivare fin qui, ho accumulato tante cose in soffitta,mi sono costruita pezzo per pezzo, mica sono paragonabile ad una sbarbina di vent'anni, io
Le mangio a colazione le sbarbine di vent'anni
Ciau
Betty