01 novembre 2024

Fammi vedere il tuo Ministero!

 Non per amor di nobili cavalli

io seggo qui; pur auguro che vinca

il corridor ch'è favorito tuo.

Qui son venuto per sederti accanto

e per parlarti, sì che non ignoto

più l'amore ti sia che tu m'ispiri.

Guardi le corse, e io te guardo...

Ovidio, Amores, III, 2, 1-5 (trad. G. Vitali)

Quando lavoravo al museo, innanzi al mosaico del Circo Massimo, recitavo questa poesia ai visitatori.
Nella stanza delle Sfingi invocavo i culti iniziatici con un verso di Euripide e citando Dante, davanti al volto del Grande Oceano e l'eredità immeritata che lui, il più grande poeta di tutti i tempi e di tutto il mondo ha lasciato alla mia Lunigiana,  erano vere le lacrime di commozione.
Ora non sono più lì ma in un'altra sede di questo Ministero molto formale, dove ognuno che passa, cambia il nome Mibact , Mibac,  Mic...
Credo che della mia passione infusa a suo tempo, non solo non me ne verrebbe ascritto alcun merito, ma anzi, sarebbe un torto, perché appunto il Ministero è formale, è burocratico, gerarchico
A noi villan non è permesso rivolgerci a chi comanda, ma dobbiamo rispettare la scala gerarchica.
Questo vale per noi subalterni,  non per la Boccia. 
E io in questi 25 anni, da Rutelli a Galan, da Buttiglione a Franceschini, ho quasi nostalgia dell'alto profilo istituzionale di Bondi.

3 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

Coi tempi cambiano le percezioni e le delusioni diventano tangibili. Che si stesse davvero meglio quando si stava peggio?

Pier ha detto...

Lavorare nel pubblico trovo sia qualcosa di 'livellante' - al ribasso ovviamente.
Esattamente come la scuola dell'obbligo ed altre istituzioni assimilabili.

fracatz ha detto...

con NOI, del partito degli under 70.000, si riscoprirebbe pure l'amore patrio, capirai, NOI i 70.000 li concediamo solo al maximo, cioè al presidente, per tutti gli altri stipendi normali che servir la patria dev'esser sempre considerato un onore, come lo era per quel antico romano di cui non mi viene il nome