10 febbraio 2007

Le succulente (vulgo : piante grasse)

(nota introduttiva dell'autrice aggiornata al 12 agosto 2001: sono passati alcuni anni da quando ho composto questo post scemo e pure saccente. Le mie piante grasse prosperano e rispetto alla foto triplicate in numero e grandezza. Ho usato una sola volta il confidor, spero non mi capiti di doverlo usare più. Mi sono convinta che a certe la cocciniglia non gliela cavi manco con il napal. Le succulente restano piante comunque facili e affascinanti, in ogni caso: BUON GIARDINAGGIO!)

Non è che io abbia una passione spiccata per le piante succulente, tuttavia ne ho una discreta collezione, che è cresciuta man mano un po'per caso, quando mi sono imbattuta in alcuni esemplari delle medesime che giacevano abbandonati nel mio "giardino segreto". Mi hanno colpito quelle piante, perchè quantunque riverse a terra, o coperte addirittura da foglie marcescenti e sottoposte ai più svariati rigori climatici, erano ancora vive, anche se bruttine e stazzonate per le ingiurie subite. Le ho ricoverate in vasi con terra nuova, ma non specifica, come sarebbe stato opportuno. Ho fatto pure qualche altro errore, come quando la Catia mi ha regalato due piantine gemelle e io ho avuto la non brillante idea di separale, perchè poi? Comunque da una serie iniziale di mozziconi di pianta, nel giro di pochi mesi, anche grazie al dopping (leggi fertilizzante specifico!) mi sono ritrovata esemplari vigorosi, un mutamento davvero percettibile, in piante che comunemente possono sembrare imbalsamate.
Voglio dire, sembrano le piante meno esigenti di tutte: pochissima acqua, pochissima terra e in inverno praticamente te le scordi...un po'le piante adatte a chi vuole cimentarsi con il mondo vegetale senza fare sforzi e sporcare le mani, come vuole il costume odierno per tante altre cose. Un paio di piante sono il frutto di un acquisto a Villa Taranto, sul lago Maggiore, durante una vacanza con mio marito che ripeterei mille volte. Per la location, oltre che per il marito! Anzi, ne comperai 4 di piante, ma una era un'erica, quindi non c'entra con i soggetti in discussione, la terza succulenta era una piccola cactacea che ho regalato al mio fratellone.
Poi è venuto il matrimonio e le 1000 cose a cui pensare, per quella che doveva essere una cerimonia semplice e invece si è trasformata man mano in uno dei più belli eventi mondani che la Val di Magra ha visto negli ultimi anni. Allora per ringraziare i colleghi di lavoro del regalo, ho pensato che al posto del vassoio di paste era meglio portarne uno di piantine grasse. La spesa è la solita, solo che le paste chi non c'è, non le mangia, invece la piantina è sempre lì e così uno la piglia quando la vuole o quando è presente. Un mio collega era infortunato e l'ha presa dopo 6 mesi.
Già che c'ero...festa di nozze nell'aia di casa, a metà tra il rito bacchico e la sagra di paese, una serie di belle invitate, che per evitare l'impietoso confronto, Briatore ha rimandato pure l'apertura estiva del Billionaire...cosa diamo agli ospiti come ricordo?Un bel niente è sempre meglio di certi raccatta-polvere ...poi ho maturato l'idea e sono andata da Spada al Senato che è il mio garden center preferito e lì ho acquistato 120 piantine. Di quella mandata me ne sono rimaste 4, o meglio erano rimaste 4 perchè 2 per Natale mio marito le ha messe in un portavasi di legno e le ha regalate alla mamma del Baldo.Ma è giusto regalare le cose che ci sono care.
Le superstiti delle nostre nozze sono in veranda con tante amichette di diverse dimensioni: e tante "figliolette", perchè il bello delle succultente è che le puoi moltiplicare con una certa facilità. A talune si toglie un pezzo (talea apicale) e lo si mette a dimora, altre fanno il figlioletto a lato.
Tra tutte quelle che possiedo spicca un enorme cactacea che c'ha regalato Michael ,con un bellissimo vaso (vedi foto dell'esemplare, non del vaso!). Il problema è che io in veranda ci ho piazzato un po'di tutto, al riparo dai presunti rigori invernali, quindi la stella di Natale che mi ha regalato mio fratello, la vresia che mi ha regalato Hubertus, la palmeta di provenienza incerta che ho comperato in un momento ozioso e che accipicchia ora ha le punte delle foglie compromesse, perchè non ho capito cosa vuole...c'ho piazzato pure la vasca con i pesci rossi in veranda. Così ho determinato un habitat complesso che dubito tutte le piante gradiscano, di giorno caldo, la notte umido. In compenso lo gradiscono taluni animalini o muffette bianche che si sono insidiate sue tre succulente. Me ne sono accorta oggi. Ma io non ho fatto storie, ho preso la spugna e ho lavato le piante.

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