E fu così che andai a Genova, posso dirlo, in veste ufficiale. Per la cronaca la veste stessa è stata oggetto di talune mie preoccupazioni, ovvero, come mi vesto? voglio dire, mica andavo a far la spesa all'ipercoop, eh? a parte che Angelina Jolie dice che bisogna carrozzarsi anche per andare a far la spesa, perchè casomai s'incontrasse una Paris Hilton, ci sarebbe modo di farla schiattare d'invidia. Fatti loro.
E poi dopo aver preso atto ieri sera che il mio guardaroba ha più capi per eventi mondani (ma quali?) che eventi urbani, ho ripiegato su jeans e maglietta nera, fantasia eh?uniche concessioni: un top di guess nero a fiorellini rosa, che fuoriusciva dalla maglietta, in modo da coprire lo stacco tra la suddetta e il pantalone. Oh, top di guess, mica rumenta, eh? E il rossetto, ma non saprei definirne il colore, direi sul mattone rosato. E dopo tempo immemore ho perfino passato un filo di ombretto tenuissimo sulle palpebre. Che a star sempre in mezzo ai sassi e alle frasche io non so più truccarmi, non so più come si sta al mondo e mi sentivo tanto come una gallina uscita dal serraglio a camminare sui marciapiedi a zig zag . E comunque alle galline uscire dal recinto fa bene, lo vedo io con le mie come sono felici, s'irrobustiscono quando razzolano, si cercano le cosine buone...io invece mi sono ritrovata a mangiare un tramezzino sfigato in un affollatissimo bar di studenti, dove le fanciulle addette al ristoro indossavano dei jeans dall'attaccatura pelvicai.Tante Angeline Jolie de' noi altri!
Dopo il mio impegno ho camminato parecchio:io Genova non la conoscevo proprio, cioè ci sono stata in gita in terza media e poi mai più, fatte salve altre due o tre circostanze dove mi aspettavano in un ufficio e da lì tornavo dritta al treno. Pure una ragazza mi ha fermato e mi ha chiesto un posto dove fare le fotocopie e io le ho detto che non conosco Genova, che praticamente era la prima volta che la vedevo e in quel mentre passa un architetto della mia compagine e lo saluto e lei avrà pensato che stessi mentendo.
E poi c'erano così tanti palazzi e negozi di sottovesti e vicoli e ancora palazzi...ma quanti!
Intanto mi è piaciuto che non ci fosse freddo e poi forse perchè era lunedì, c'era pure tanta gente in giro, ma non mi è sembrata agitata come dalle mie parti. O forse mi è sembrato così perchè mi ha fatto bene uscire dal mio serraglio di pietre e frasche.
Una strada, ma non so quale, stavo andando verso Palazzo Ducale, mi ha ricordato la gita delle medie, nel 1984. Che io ho tanti byte di memoria, ma qualcosa si perde con il tempo, sarebbe bello fare una defragmentazione e mettere a posto tutte le cose. Probabilmente quella gita mi segnò in modo negativo verso Genova, perchè se dopo ci sono tornata a tratti e solo per forza in qualche modo si deve spiegare. Ci fecero camminare e basta. Oggi so che gli insegnanti certe cose le fanno apposta per stancare i ragazzi. Eppure quell'anno a Sanremo passò una canzone ispirata a Genova, che mi piacque molto. Ma questo merita un altro post.
10 dicembre 2007
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