Premesso che Fonzie il sabato sera non usciva mai, sostenendo che è "la serata dei pivelli", i miei sabati, ad eccezione di quelli estivi, sono in linea di massima deputati a una serie di attività domestiche che mi riservo con il sostegno morale di qualche telefilm poliziesco. Stasera ho stirato per due puntate di "Cold Case" e per una di "Law & Order".
Eppure io non ho sempre fatto questa vita qua, voglio dire, c'è stata una fase della mia vita in cui andare a ballare il sabato sera era un'azione svolta alla stregua, anzi di più, di un impegno lavorativo.
Con varie compagnie ho girato locali diversi. Gli albori delle mie serate notturne li vide la Canniccia, ci andavo con la Laura e la Valeria, solo che arrivavamo là sempre alle 10,30 e stavamo circa un'ora ferme in macchina nel parcheggio, al freddo s'intende, perchè in ogni caso dovevamo tornare a casa presto, quindi all'una, quando la discoteca iniziava ad animarsi, noi eravamo già al guardaroba.
In Canniccia ho vissuto un episodio increscioso (per la verità più di uno...): insomma con il mio bigliettino per la consumazione mi presi un'aranciata, e quel demente del barista, per lesinare penso sulla bevanda, mi riempì il bicchiere di ghiaccio. Io avevo 20 anni, forse anche di meno, insomma non ci feci caso e fu così che di lì a poco mi sentii male. Mi appoggiai ad un buttafuori e glielo dissi, e quello mi portò in un retro del locale, no, niente di scabroso, s'intende, mi fece sedere su una poltrona e io mezza svenuta sentii vociare intorno a me "eh, avrà bevuto qualcosa di troppo!" e io quasi esanime "no!no! ho bevuto un'aranciata!" e quindi con un sussulto di orgoglio a quanti pensavo che fossi in stato di ebbrezza gridai :"ho fatto il liceo classico!", come dire mica sono una che beve, accidenti a voi e al vostro barista ghiacciarolo!
A pensarci bene la Canniccia non è mai stata un bel posto per ballare, perchè la musica faceva sostanzialmente schifo e le piste erano davvero piccine.
Il Lido di Lerici è stato un'altra cosa. All'inizio eravamo credo solo in tre ad andarci: la Laura, la Paola ed io. Ci vergognavamo pure un po'perchè ci andavamo sempre con i biglietti gratis. Eravamo davvero gonze: le uniche tre donne, su un totale di 20 persone, 30 a farla grossa, come minimo per quelle sere d'estate dovevano metterci il tappeto rosso.
Noi ci andavamo perchè ci piaceva la musica che metteva il dj Osvaldo. Lui ti faceva ballare con canzoni che dalle altre parti non sentivi, i Litfiba, i CCCP, I Pittura Freska, Frankie e a poco a poco quella musica nei mesi successivi ha riempito la discoteca.
Alla nostra triade femminile si aggiunse Pino.E a questo punto ogni commento è superfluo.
Poi vennero pure gli amici del Pino, brillantemente soprannominati "Gli Ascaroni". Uno me lo ricordo, era uguale a Maurizio Mosca. Secondo me il fatto che si muovessero in branco li rendeva più inquietanti.
A parte tali presenze, fu un periodo lungo ed intenso quello del Lido. Prima di entrare andavamo al New Port, per la serie se c'era un posto sfigato e reietto Laura, Paola ed io lo facevamo nostro, se non che, tre ragazze, come dire normali, di 22, 23 anni, che si muovono, si portano inevitabilmente dietro qualche compagine di ragazzotti, oltre agli innanzi citati Ascaroni che tengo a ribadire, se li portava dietro il Pino. Il New Port era deputato a fornirci lo status alcolico da discoteca, che noi nel frattempo eravamo cresciute e l'analcolico non lo volevamo più, ma vai di gin tonic e di negroni, roba che se ne bevo uno ora, lo so, svengo.
E poi andavamo a ballare, ma quanto ballavamo, e facevamo l'alba ballando quella musica arrabbiata. La nostra compagnia ci mise all'indice anche perchè la Paola si lasciò con il suo fidanzato storico, ma non era colpa mia e della Laura che la portavamo a ballare al Lido, però per un bel po'di tempo si tennero lontani. Poi scoppiarono altre coppie, antichi equilibri andarono in rovina, brave ragazze diventarono cattive e viceversa e tutti quelli del nostro gruppo vennero al Lido con noi.
Ecco, se oggi ci fosse ancora un posto così, credo che i miei sabati sera sarebbero diversi.
23 dicembre 2007
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