20 gennaio 2008

Credo (come Ivan Benassi)

Certi sabato sera credo che invece di passarli a lavorare, sarebbe più giusto passarli in Baraonda o comunque altrove, là ci sia musica e gente e vino.
Ma credo anche di essere fortunata ad avere un lavoro come il mio che mi regala caldi pomeriggi di sole anche a gennaio.
Credo che sono dieci anni che dormo e sotto l'aspetto lavorativo potevo darmi da fare di più. Ma credo anche che viviamo tempi difficili e tutto sommato forse è meglio che io me la sia spassata a fare teatro e a dedicarmi al giardino, piuttosto che impegnarmi ad acquisire ulteriori competenze. E credo che comunque sia il teatro che il giardinaggio diano molto sotto il profilo umano.
Credo che tuttavia non bisogna restare troppo attaccati a ciò che siamo, se non ci corrispondiamo più. Anche se credo che questo comporti uno sforzo enorme.
Credo di aver troppi vasi, ma credo anche che ci siano amiche giardiniere che potrebbero adottarli. Perchè credo che non posso subordinare le mie estati al giardino e lasciare 3 pagine di istruzioni se sto via una settimana.
Credo sempre nelle rose, perchè loro non fanno scherzi se le molli per un po'di tempo.
Credo di essere stata fortunata ad avere un numero consistente di amici veri e datati. Ma credo che l'amicizia, per nostra fortuna, lasci spazio per nuove persone. Credo che Dio abbia inventato l'amicizia anche per compensarci dai parenti.
Credo che le mie amiche mi abbiano dato tanto e credo che non sia mai capitato di piangere senza che non ci fosse una di loro a darmi sostegno.
Credo che incontrarsi tuttavia, sia piuttosto un "ritrovarsi".Credo che anche Platone volesse dire proprio così.
Credo nei decreti divini, non nel caso. Credo che le cose succedono perchè devono succedere. Anche se credo che sarebbe bello sapere perchè.
Credo che comunque agostiniani in qualche modo lo si nasca e non potrebbe essere altrimenti.E credo che la dimensione intimistica dell'agostinismo mi faccia un gran bene.
Credo che ho bisogno di fare con una certa frequenza quel tratto di strada in campagna che mi porta all'anfiteatro e di vedermi Castelnuovo e Nicola sulle colline dietro l'anfiteatro.
Credo inoltre che da quelle parti ci sia lo spirito dell'ostessa Filò, la nonna di mio nonno.
Credo che la notte che ho recitato laggiù le Baccanti sia stata a guardarmi dal paradiso delle ostesse. E credo anche che abbia pensato di essere stata a suo modo, pure lei che di vino ne ha versato tanto, una menade, una seguace di Dioniso.
Credo che il mio posto di lavoro mi abbia dato proprio tanto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...ho la pelle d'oca...la stessa pelle d'oca che mi è venuta quando ho ascoltato o che riascolto il credo di Ivan Benassi...stupendo complimenti...da come l'ahi scritto penso di aver sentito addosso le emozioni che provav tu mentre lo scrivevi...
Ciao
Luca da Torino.

Sara ha detto...

Ciao Luca, quel pezzo di Radiofreccia mi è piaciuto veramente tantissimo...quanto al mio, lasciamo pedere:hi! hi!
a presto!
Sara