08 gennaio 2008

Gestione razionale del verde, ovvero quando una ha troppi vasi...

Da che mi è tornata la voglia prepotente di lavorare in giardino, non c'è stato un giorno senza pioggia e a un certo punto si è temuto pure che nevicasse.( n.d.r. il super gatto del post precedente non è mio, ma della Sonia: dove abita lei è nevicato e si sono divertiti un mondo, qua se nevica andiamo a catafascio). Finalmente oggi c'è il sole e così dopo una mattinata trascorsa a compiere virtuose operazioni domestiche, ho avuto modo di ritagliarmi un po'di tempo per il giardino. O meglio, per andare ad addomesticare quella landa di sassi che abbiamo in confine con il campo sportivo, che la sottoscritta ha deputato come luogo idoneo a raccogliere gli esuberi del giardino vero e proprio.
Io ho molti vasi,che m'impegnano non poco, alcuni dei quali sono doppi, tripli...cioè quando vedo che una pianta si moltiplica facilmente, penso bene di riprodurne un numero cospicuo di esemplari per farne dono all'umanità o perchè nella vita non si sa mai. . Parliamo di piante povere s'intende, molte delle quali fanno tutto da sole o quasi, tipo il graptopetalum (foto) che per la verità è una delle piante che preferisco in assoluto.
E così dopo pranzo sono andata munita di vanga nel luogo in questione, portandomi dietro una cassetta da scavo (archeologico) con dentro un po'di piantine da mettere a dimora. Lo so che oggi è l'otto gennaio. Che potrebbe ancora gelare, nevicare o arrivare qualche urgano, ma tanto a queste piante poverelle nessun clima è avverso.
Al seguito Apua, ovviamente. Astanti: l'asina Rosita, l'anatra Any Any, la gatta Sissi e suo figlio Benny. Più due anziane signore sedute in panchina.
E mi sono messa a vangare là dove ci vorrebbe il picco e ho composto due aiuole con al centro tipi diversi di opuntia, meglio conosciuti come fichi d'india. Ma di che razza siano non lo so. Uno dalle pale piccine l'ho trovato abbandonato lungo il torrente (là dove il mio amico abbandona i vasetti di plastica). L'altro di un bel verde brillante l'ho ottenuto prendendo una pala da un esemplare che c'è dove lavoro, più che altro ho staccato la pala per fare un dispetto al mio collega Romano. Intorno ad essi ho messo un po'di queste piantine che vivono senza acqua, senza terra, senza niente... perchè chi ci verrà da queste parti ad annaffiare quest'estate? D'altro canto se invece continuo a tenermele in vaso m'impicciano.
Un paio di vasetti hanno destato la curiosità della meno anziana delle due e glieli ho dati. L'altra ha prontamente detto che delle piantuccole in questione ne possiede esemplari giganteschi.
A fine opera ero esausta e mi sa che ho consumato pure un bel po'di calorie. In linea di massima l'asina non dovrebbe mangiarmele, però mi è venuto un dubbio atroce: e se me le zampasse?

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