10 gennaio 2008

Il bagagliaio della Panda

Sono molto orgogliosa della mia Panda, che poi sarebbe quella nuova, insomma quella carina con il tettuccio, che pare disegnata da Lapo in persona. Solo che lavarla, ora che piove non mi sembra opportuno. Quanto alla pulizia dell'interno è un'operazione che compio con un certo sacrificio, da un mese all'altro, proprio per conservare una parvenza d'urbanità.
L'ultima volta che ho fatto un lavoro di fino è stato alla vigilia di Natale, quindi posso ancora prendermela comoda per qualche giorno.
La pulitura del bagagliaio è un'operazione che mi comporta una buona dose d'impegno, ragion per cui viene compiuta unicamente con cadenza stagionale, richiede una buona disponibilità di spazio, anche mentale per disporre tutto il contenuto riesumato e in aggiunta un po'di pelo sullo stomaco per ignorare gli sguardi perplessi di mio suocero.
Di solito escono fuori: una o due vecchie copie di Gardenia, spiegazzate a metà. Quindi un paio di libri che davo per persi. E un volumetto per identificare alberi e arbusti, nel caso mi capitasse di imbattermi in qualche esemplare sconosciuto e mi venisse la voglia di interpretare i disegni con la pianta in questione. Anche se in questo manuale, nemmeno il rosmarino disegnato assomiglia un minimo a quello vero. Le piccole enciclopedie de La Nazione: tze!
Due paia di vecchie forbici da giardinaggio, che non sono idonee a lavori di fino, ma mi possono sempre servire quando NON TROVO quelle buone o eventualmente quando con le mie colleghe facciamo una potatura collettiva rigorosamente non autorizzata della siepe di Romano. Un paio di forbici buone (regalo di un utente) riservate solo alle rose.
Una tinciarami dai manici lunghi bluette, comperata al Brico, che onestamente quando la tiro fuori per adoperarla, fa intendere subito la levatura giardinicola della sottoscritta.( n.d.r. la sua esposizione in presenza di giovani uomini suscita emozioni ambivalenti, ad alcuni garba la forte amazzone silvana, altri invece si sentono minacciati nel loro "bene" più prezioso).
Poi dal ventre mio bagagliaio salta fuori un piantabulbi, indispensabile averne uno sempre con se, sai mai che ti venisse l'urgenza di mettere a dimora un croco, come fai senza?
Quindi quello che in italiano definiscono falcetto, o falcino, "penato" per noi liguri apuani. Mi viene un dubbio: ma si può portare il penato in macchina? E se mi fermassero per un controllo? Beh, dovrebbero pure cercarlo sotto i pacchi di sacchetti d'immondizia che mi porto dietro. Avete presente quei sacchi neri, a rotolini, che non vedi mai dove finisce l'uno e inizia l'altro? Io ne compro sempre un bel po', sia piccoli che condominiali (i miei preferiti!)perchè ho il terrore che mi assalga il raptus della pulizia giardinifera e mi manchi l'occorrente per procedere. Non mi accontento di tenere i sacchi dell'immondizia nel ripostiglio, sia perchè ho paura che me li adoperino e io poi resto senza e d'altro canto essendo una giardiniera itinerante, non si sa mai quando mi si impone l'occasione di fare un po'di pulizia.
Un tempo usavo i sacchi di plastica per mettere gli approvvigionamenti di bulbi e talee, adesso preferisco utilizzare una casetta da scavo archeologico, che anche se è rotta mi sembra più chic. Anche essa lì, dunque.
Ho pure il grembiule da giardinaggio, ma confesso che non l'ho mai usato, anche perchè finisce sempre in fondo al bagagliaio: ma poi stare in giardino è una mia passione e secondo me il grembiule, o grumbialo, smorza un po'il pathos da fiera baccante d'Asia.
Dal medesimo bagagliaio tiro fuori almeno un paio di palettine, comunque credo che in tutto ce ne siano almeno tre lì dentro, una che mi dimentico di averla comperata infatti è intonsa, mentre più spesso mi capita tra le mani una bluette, la più scabecchia, e pure piegata ad angolo, ma che nondimeno mi ostino a non buttare via. La terza non mi ricordo com'è fatta, garantisco che è lì dentro.
Poi ho un attrezzo che mi ha regalato Paolo, che è un po'difficile da spiegare, piuttosto appuntito, ma non voglio dare troppi dettagli perchè temo che anch'esso potrebbe incorrere nelle maglie dei tutori dell'ordine.
L'operazione di restyling porta alla luce un numero variabile di vecchi spazzolini da denti, che io adopero pertogliere i pidocchi dalle rose. Poichè è facile che essendo piccoli gli spazzolini si perdano e non escono mai fuori quando mi servono, ho imparato a nascondere qualcuno nel giardino, tra i vasi. E i guanti, 4 o 5, credo, due sono pure appaiati.
Per il resto tutta roba ordinaria, ovvero, una confezione di febreze , più per coprire l'odore delle mie sigarette che quello di Apua. Due o tre comunicati sindacali datati, che comunque dicono sempre la solita cosa. Scatolette di cibo per cani e gatti. Un sottovaso di platica che mi capitasse di dover dar l'acqua a qualche cagnolino assetato. Casomai mi ricordassi di riempire d'acqua le bottiglie vuote che mi porto dietro.
Sullo sfondo del bagagliaio emerge un telo di plastica trasparente,messo a protezione che quando lo scuoto lascia precipitare al suolo, terra, briciole, e qualche seme di girasole.

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