15 febbraio 2008

"Aprile...

...è il più crudele dei mesi" diceva Eliot in "Terra desolata": io non sono propriamente d'accordo, secondo me ci son mesi ben peggiori, ma poi vai a sapere alle volte, una sia aspetta un inverno stile "Lisetta la pigra leprotta" o un'estate da baccante d'Asia e invece accade esattamente il contrario.
Come con il clima, che ci sarà pure un mutamento epocale in corso, ma non posso dire "fermate il mondo, voglio scendere!" e allora se febbraio regala giornate di sole dolcissime, come quella di oggi godiamocele un po'con serenità!
Va beh, ho l'influenza, ma non sono moribonda! e allora ho fatto un giro in giardino e ho visto il vaso di giacinti azzurrini abbandonato a se stesso dallo scorso anno. Sono spuntati già da un po'di tempo, sono altini e allora ho preso il vaso e l'ho piazzato sul pilastro della mia veranda, così che quelli che passano a piedi lungo la strada, li possano vedere, giorno dopo giorno, avviarsi verso a fioritura ad aprile.
Mi piace che il mio giardino si offra agli sguardi di chi passa a piedi. Che poi sono per lo più signore anziane, mamme con passeggini, badanti che da un capo all'altro del mondo, dalla Polonia al Perù, si incrociano in questa periferia agricola, che ormai è quasi parte della città.
Il furor ockhamista che mi a indotto a ridurre, quanto meno a tentare di ridurre vasi e vasetti, ha graziato nell'acquisto autunnale dei bulbi, giusto altri nuovi giacinti, che stanno facendo ora capolino in un secondo vaso che ho messo sempre nei pressi della veranda. Anche questi giacinti attendono il loro mese migliore. Aprile.
E allora come direbbe Eliot nel poema innanzi citato, "mi chiamarono", anzi, no, mi chiameranno " la ragazza dei giacinti".

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