19 febbraio 2008

Una volta lì c'era il bar Mario...

...l'han tirato giù tanti anni fa. E c'era sua mamma Lina, una signora anziana, magrissima e che quando arrivava una telefonata per qualcuno, dato che il telefono domestico era rarissimo,usciva fuori e si metteva a gridare il cognome. Del resto la privacy non era considerata un bene da custodire e anzi c'era molta vita comunitaria.
Si andava a far la spesa "in cooperativa", cioè alla Coop e la commessa faceva i conti a mano.Si chiamava Rina e me la ricordo, bionda, ricciola, un po'grassoccia, eternamente "signorina". Quando doveva togliere la mortadella dall'affettatrice faceva l'appello a chi ne volesse ancora, così che dopo, se uno si ricordava che voleva la mortadella era meglio se ne stesse zitto e pigliasse il prosciutto, perchè lei era capace di farti una di quelle parti...
I biscotti che si comperavano alla coop erano in genere le marie o i savoiardi. La nutella era un bene prezioso da centellinare, così che mio fratello ed io andavamo volentieri a far merenda da nostra cugina Silvia, figlia unica e inappetente i cui genitori cercavano di sforzare proponendogli merende più invitanti, rispetto al pane-olio-e-sale che toccava puntualmente a noi.
Il capo della Coop passava ogni tanto, era una figura di una certa autorevolezza, ovviamente e lo chiamavano Lucianon.
Accanto alla bottega c'era "il macello", cioè la macelleria dei miei nonni Elia e Nandino. Mio nonno andava al mercato di Modena a scegliersi le bestie, litigava un paio d'ore, se ne andava, "il sensalo" lo faceva tornare, che senza "il sensalo" pare non si potesse far niente e una volta siglato l'accordo con una stretta di mano, non si poteva tornare indietro.
La verdura la vendeva un negozio lì vicino, accanto alla pettinatrice.Oltre il negozio di mobili.
Dietro l'angolo, la merceria della Anna. Il latte lo andavamo a comperare di sera, portandoci la bottiglia da casa,da dei contadini che avevano le mucche, e avevano pure un cognome, ma tutti li chiamavano "i massesi", onde rimarcarne la provenienza extraortonovese.
La frutta invece la vendeva a cassette un contadino che si chiamava Nello.
Ogni tanto passavano l'arrotino e il fioraio che gridava "Donne! donne! c'è il fioraio!"
Fumavano quasi tutti solo le ms. Anche le donne.
Non è solo nostalgia della mia infanzia, è il senso di essere stati fregati, soprattutto e non solo, anche economicamente. Intanto non c'è più quel tessuto di luoghi quotidiani in cui incontrarsi, è rimasta giusto la Coop.
Quando i piccoli negozi uno dopo l'altro hanno iniziato a chiudere, ma non abbiamo risparmiato di più, e di sicuro non abbiamo acquistato prodotti migliori, nel caso ci siamo fatti lusingare da tante cose superflue e ora che guardiamo ridendoci sopra le vecchie pubblicità di quel tempo e pensiamo che una volta eravamo proprio ingenui...
Come se fossimo stati furbi invece a passare dal latte dei massesi a quello della Parmalat!

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